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10-01-2007, 14.41.49 | #162 |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
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... lavori in corso...
Sono solo ciò che la mente pensa appartenermi?
Quando lascio che i pensieri si rincorrano l’uno l’altro ed affannosi e gaudenti li osservo, pur attirandomi, un senso di tranquillità scivola in me ... perché? E così osservo gli arabeschi di una mente impegnata, la “mia” a fornire sostanza al pensiero di un “tempo”, il “mio”, che inizia e finisce, ma nel quale io sono sempre presente soggetto e dunque lì non posso morire, perché mai lì sono nato filosofia questa, penso, per illudermi ancor più degli artifici della mente. Potente è la sensazione di aver scoperto illusioni pericolosa è la verità di averle coperte con altre, che passo dopo passo irrigidiscono l’essenza stessa del dubbio che mobile, pazzo, inquieto, insofferente dovrebbe sempre muovere le paludi della mente. Ciò che è “mio” termina ed osservo in me profonda tristezza quando tale sensazione fa capolino quasi senso di “ingiustizia” per un dono prima offertomi e poi necessariamente ritirato e penso alla privazione di percezioni, di pensieri, di emozioni privazione, assenza, dunque tensione impossibile per un oggetto che si sa debba sparire ed osservo in me che la tristezza si trasforma in dolore e paura, senso d’abbandono quando penso alla morte di persone a me care privazione ed impossibilità di sentire lo sfiorarmi delicato di una mano amata sulla pelle il respirare la delicata e gentile luce della Luna la gioia spontanea di un cane che muove verso me per cercare il mio affetto la sensazione di “potenza” nell’aver compreso un infinitamente piccolo aspetto della “realtà” le carezze dolci di un cuore pian piano compreso nell’essenza che allargano il mio e lo colmano di verità. E tale verità a poco a poco filtra dalla mia pelle e si fa carne finendo per divenire nutrimento anche della mia mente, certo ancora immersa nella tristezza e nella paura di perdere i suoi attaccamenti, di perdere sé, ma placata e rinnovata dalle sensazioni, intuizioni senza tempo che fioriscono nel mio cuore nel contemporaneo abbraccio profondo -amore- di me e di un altro essere, percezioni di un’essenza al di là dei filtri della mente al di là dei suoi censori, al di là del suo senso d’appartenenza e proprio le parole, anche ora, rimangano atterrite dalla incapacità di dipingere lo sfuggente senso che cercano di carpire e necessariamente limitare. Gocce di dolcezza che diventano sangue tramite cui osservo quella tristezza e quella paura con occhi pian piano differenti e sento “essere” al di là degli “oggetti” ai quali esse si riferiscono, seppur tali emozioni rimangano presenti, sembrano lentamente emergere dai miei abissi e sfiorarmi solamente. La conoscenza profonda di sé della “propria” essenza abbracciata incredibilmente a quella d’un altro essere porta a far conoscere le illusioni e le separazioni della mente, ma soprattutto a far sentire nel sangue tale conoscenza e non come uno dei tanti pensieri di cui vantarsi, senza radici profonde nella propria vita. L’anelato senso d’assoluto la sete d’inconoscibile che da sempre m’ha mosso sta venendo placata e pian piano, con pazienza, le separazioni e gli attaccamenti della mente sento vengono sciolti ed a tratti sento il divenire con le sue paure d’abbandoni e di privazioni e la protagonista mente con il suo potente senso d'appartenenza, lasciare il posto in me e nell'abbraccio allo scorrere immobile senza tempo dell’Essere (e/o di tutte le “sostanze” scritte in maiuscolo che spesso troneggiano e si combattono in tale sezione, senza, forse, la coscienza che si possono ricondurre tutte ad una sola parola...). Un affettuoso e reale saluto a tutti i forumisti “vecchi” e “nuovi”...! Nexus6 Ultima modifica di nexus6 : 10-01-2007 alle ore 15.55.20. |
10-01-2007, 15.18.20 | #163 | |
Ospite abituale
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Riferimento: temere la morte
Quanto mi piace questo “nuovo” Yam…
E’ da un anno che ti conosco virtualmente e ne abbiamo fatti di passi in avanti eh? Metti che un giorno comincerai anche a togliermi le maiuscole e a parlare un po’ meno di spiritualità affrontandola…attraverso il silenzio! Ogni tanto presenti ancora qualche rimasuglio del passato…come in questo caso… Citazione:
E’ strano quel “tu” che hai inserito ad inizio pensiero…credevo di averti già detto che per campare mi servo molto di caccia, pesca e agricoltura! Mah…da qui dovrebbe derivare anche un bilancio sulle mie possibilità di affidamento (logica a parte) alle cose da te elencate ed alle quali tu pensi io faccia riferimento. Ma non è così… ...i fenomeni sono ora positivi ora negativi come dici tu…ma la spiritualità è sempre pregna di elementi negativi… Fai una ricerca in questa sezione e vedrai che le parole più scritte sono morte, dolore, sofferenza. Chi più parla di “Luce” più soffre e più ha paura. Chi prega ha paura…chi vive i “momenti di grazia” penso viva dei “momenti terribili” per la rimanenza del suo tempo. Leggi i titoli delle ultime discussioni…”redimere i peccati”; …” il male”; “la morte del centro”; questo che stiamo compilando ora….”temere la morte”… …e che caspita…mi tocco ogni qual volta apro sta sezione! ..basta entrare in un chiesa per palpare l’essenza di morte e sofferenza che aleggia, perfino l’organo emana note di morte e diffonde la sua musica in un surreale ambiente che rispecchia perfettamente il nulla…idem per altre forme di spiritualità, ivi compresa quella orientale! In questo binomio spiritualità-negatività non è possibile trovare uno spazio con un corretto equilibrio dei bisogni “reali” dell’uomo…che sono fatti anche di carne, di ragione, di logica, di desiderio…e perché no!...di automobili e denaro! Dimmi come può un fedele di qualsiasi religione, in questo scenario di disperazione, non avere paura della morte e trovare la pace in un ambiente pregno di morte stessa! Pensa a quale sforzo è sottoposta la nostra mente (non Mente) per accettare questo paradosso! PS: Non chiedermi se ho letto Osho…perché non l’ho fatto! |
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10-01-2007, 15.53.34 | #164 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 3,250
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Riferimento: temere la morte
Citazione:
Chi più parla di “Luce” più soffre e più ha paura. Chi prega ha paura…chi vive i “momenti di grazia” penso viva dei “momenti terribili” per la rimanenza del suo tempo. dato che a volte parlo di luce e momenti di grazia cortesemente ti rispondo: non è detto in assoluto quanto dici. per me tutto ciò che vivo è un "momento di grazia"e tutto è luce per cui... altro non c'è. ciao |
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10-01-2007, 16.16.21 | #165 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: temere la morte
Buon pomeriggio!
purtroppo nel forum si dialoga al singolare......credo sarebbe più bello se usassimo il plurale...... sembra sempre di intromettersi e , a volte, si diventa perentori .... questo pomeriggio ho già letto, in un altro post, riguardo a l'avversione che uno "spiritualisita" (pessimo termine) ,nell'altro è l'asceta, avrebbe nelle "cose" materiali, non credo che sia così, si tratta,secondo me, del "valore" che si dà alle stesse ci sono persone più "fondamentaliste " che vivono di caccia e pesca (beate loro che ne sono capaci). |
10-01-2007, 18.12.17 | #166 | |||
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: temere la morte
Citazione:
Sempre fenomenico e', cioe' fai affidamento su cio' che ti passa davanti.....e lo afferri, ne prendi possesso, sia una donna o una quaglia, sia un'orata o una patata, e' lo stesso. E' sulla relazione che hai con la realta' oggettiva che sto cercando di farti riflettere, ma evidentemente ancora non ne sono capace. Citazione:
Lo so, lo so bene e non posso che concordare....a parte il giudizio su questo 3d, dove c'e' chi sostiene che la morte e la vita sono inseparabili e se si pretende di vivere l'una senza l'altra....si rimuove qualcosa di fondamentale. Citazione:
Prova innazitutto ad abbandonare quella visione negativa della Vita, che giustamente aborrisci. Certo quell'equilibrio e' cio' che va cercato, che si puo' trovare, prima dell'illuminazione spirituale, ma senza una auto-osservazione, senza una profonda conoscenza di se stessi, non si puo' trovare quell'equilibrio....che costa sudore e fatica, come qualsiasi cosa importante. La vita non fa altro che forgiarci continuamente...ma ad un certo punto si puo' fare un passo verso una comprensione piu' profonda e ti assicuro non vi e' nulla di piu' appagante che iniziare a vivere liberi dai gangli del pensiero. Si respira molto meglio e si sentono e vedono cose che prima non si erano mai sentite ne viste, perche' si era impegnati a vedere solo cio' che il software registrato nella nostra anima ci passava. E quelle cose sono cose semplici, ordinarie, come gli infiniti particolari che si possono scorgere con i sensi se questi non sono addormentati, obnubliati, oscurati, offuscati dall'ossessiva adesione a schemi intepretativi della realta' o dall'ossessiva ricerca di situazioni oggettive che possano darci un momento di felicita'. Se ci rifiutiamo di scendere in profondita', vivere, e' come andare al cinema e pensare di vedere un film pensando ad altro. Sta per uscire un film di Al Gore (il presidente sconfitto) ovviamente sull'ambiente, su cio' che potrebbe accadere nei prossimi dieci anni. Al Gore in una intervista dice che viene da una famiglia di coltivatori di tabacco, attivita' che fu abbandonata dopo la morte di sua sorella, grande fumatrice, per cancro ai polmoni. Cita un altro evento importante della sua vita: un grave incidente al figlio. Qualsiasi persona sensibile prima o poi scopre questo aspetto della Vita, che intenerisce, apre, fa evolvere la coscienza...oppure fa impazzire, irrigidire...ed e' la morte, sempre e solo la morte...dell'ego, della mente, della nostra presunzione. So benissimo di non essere ancora morto del tutto, so che dovro' morire ancora e poi ancora, ma sto anche imparando a vivere con questa preziosa compagna e maestra perfetta. Quindi, dopo decine di post, spero almeno di essere riuscito a comunicarti che non ho mai parlato della morte fisica come separata dalla morte interiore e che quest'ultima precede sempre un cambiamento, una rinascita..... Ultima modifica di Yam : 10-01-2007 alle ore 23.06.13. |
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10-01-2007, 22.04.24 | #167 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 30-10-2006
Messaggi: 370
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Riferimento: temere la morte
Citazione:
Abolire la sofferenza significa non (non avere) capito niente di Cristo, ma non avere capito niente del perche' Cristo si sia Incarnato! Se Lui che e' Dio ha voluto sconfiggere il potere delle tenebre e di satana con la sofferenza, non vedo perche' sorge ora una falsa dottrina che vuole ignorare e anzi allontanare la sofferenza, con tutte le fibre del proprio essere. ....sara' forse l'ideologia dell'antiCristianesimo? Se Cristo ha voluto la Croce e ha Santificato la Sofferenza, allora significa che anche i Suoi, devono comportarsi cosi'! Se sei davvero tra i suoi lo vedi subito da come concepisci Cristo e da come lo metti in Pratica! Dal frutto poi...riconoscerete l'albero. |
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11-01-2007, 20.33.47 | #168 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2006
Messaggi: 184
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Riferimento: la buia notte dell'anima
Citazione:
Mi sembra di capire che tu dica che i " maestri " parlano parlano ma che se anche loro dovessero trovarsi in certe condizioni pipperebbero come tutti gli altri, giusto? Bhe diciamo che questa più che logica mi sembra essere un transfer, logico si, ma pur sempre un transfer. Per esempio in punto di morte, per citarne uno, J.Krisnamurti, che diceva di aver vissuto la morte psicologica, intesa come morte dell'io, già in vita, è stato raccontato essere lui stesso a consolare le persone che gli stavano accanto. Certo potresti dire che aveva già una certa età ( 90 ), ma è più corretto dire che accettava la morte come qualsiasi altro evento della vita e per essere precisi diceva anche che per lui non era neppure accettazione, infatti l'accettazione può esistere solo se ci sono degli ideali, cosa che lui non aveva perchè li riteneva comunque un artificio della mente legata alla cultura in cui si vive quindi non segni di una rivoluzione totale all'interno dell'individuo come lui la intendeva...ma qui ci stiamo già spingendo oltre. Quello che voglio dire è che ci andrei piano ad escludere l'esistenza di un rapporto con la morte che non sia quello fondato sulla paura. E questo, ci tengo a sottolinearlo, perchè lui stesso ci teneva, non era un segno di un suo eventuale coraggio; lui ritiene infatti il coraggio semplicemente l'opposto della paura e quindi qualcosa che deriva pur sempre da quest'ultima perchè ne è una reazione, e nella reazione per lui non ci può essere conoscenza di " ciò che è " proprio in virtù di ciò che è una reazione. E' proprio nella fuga dalla paura che le si da potere...ma lui non fuggiva, ma non per coraggio ma perchè voleva comprendere, comprendere cosa davvero fossa questa paura, la morte il morire...da li ha iniziato a scoprire quanto la mente fosse plagiata imprigionata dal retaggio culturale di ogni civiltà, da li ha cominciato a capire quanto spesso le nostre reazioni scaturiscono da pensieri che provengono dalla nostra memoria anzichè essere azioni nel presente. ( parla infatti di azione senza idea...ma anche qui ci spingeremmo oltre ) Da li ha scoperto quanto la nostra paura di morire derivi dal nostro voler salvaguardare perpetuare il nostro io come costrutto artificiale della nostra mente, che è ben diverso dal istinto di conservazione che ci spinge a scappare da un serpente, che rappresenta una inaccia esterna. Noi abbiamo paura del concetto di morte della nostra proiezione del non esistere ma non della morte stessa; cos'è infatti la morte? ogni definizione sarebbe comunque un'astrazione non sarebbe la morte stessa ( dice ). La morte fa parte dice della condizione umana come la vita stessa ( perchè però " nessuno " CREDE o SENTE di aver paura di vivere la vita mentre crede che sarà ( é ) terrorizzato dal vivere la morte ? ( questo si sembra illogico come atteggiamento psicologico ). Ha senso aver paura del non essere? se ne avessimo paura significherebbe che sappiamo cos'è; ma allora non è forse vero che siamo spaventati dall'IDEA stessa di NON ESSERE, più che dalla realtà stessa del NON ESSERE? ma com'è possibile visto che la realtà del non essere non la conosciamo? Perchè sentiamo solo la paura di morire e non quella di vivere ( EPPURE ANCHE LA VITA NON SAPPIAMO COS'E'!! ) ? perchè vorremmo che la vita non finisse? è lecito logico illogico umano disumano questo desiderio? ecc ecc ecc Viviamo in una società che tende a farci dimenticare la morte. Arriva a dire che per lui vivere e morire sono la stessa cosa e che anzi non ci può essere vita senza morte, non banalmente, ma proprio a livello psicologico, non ci può essere vera vita se non si comprende quanto i nostri accumuli di nozioni astratte e psicologiche ci fanno REAGIRE il più delle volte con automatismi che non ci rendono per nulla diversi da delle macchine e nella reazione come detto prima per lui non ci può essere conoscenza di ciò che è. Credo ci sia abbastanza carne al fuoco perchè ti possa dilettare ad argomentare ( ben venga ovviamente ) su ogni mia ( sua direi ) singola affermazione, lanciata forse anche un pò maldestramente d'inconscio proposito, però vorrei dire un'ultima cosa: è vero, io stò riportando quello che ha vissuto un altra persona e non voglio assolutamente farlo mio dandola da bere a me stesso facendomi credere che io non abbia più paura della morte ma posso dire con certezza una cosa ovvero che ho vissuto su di me certe esperienze che normalmente prima di trovare scritte queste parole da un altro, le avrei considerate o temute solo astrazioni psicologiche, illusioni...con ciò non voglio dire che quello che ha detto sia vero o no, tanto poi non servirebbe a nulla, ma personalmente mi sento dire che qualcosa in comune con sto tipo sento di averlo. Ultima modifica di individuo : 12-01-2007 alle ore 13.07.15. |
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12-01-2007, 09.09.40 | #169 | |
Ospite abituale
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Riferimento: la buia notte dell'anima
Citazione:
Hai citato un caso "limite". Non escludo che alcune persone, vuoi per costrizione di fama, vuoi per spiritualità raggiunta, abbiano avuto un rapporto fuori dal comune con la morte. Attenzione ai miti però...un mese fa ho avuto l'occasione di colloquiare una serata intera con una persona che ha vissuto 7 anni a stretto contatto con Krishnamurti (che personalmente stimo moltissimo), e tra un bicchiere di cabernet e l'altro, mi ha fornito una visione leggermente diversa da quella che siamo abituati a leggere. I limiti umani si fanno sentire anche nelle persone illuminate... ...figuriamoci in un forum dove il 90% afferma di non temere la morte! |
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12-01-2007, 09.42.10 | #170 |
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Riferimento: temere la morte
Probabilmente questa nuova pubblicazione nella sezione "esperienze" del sito https://www.riflessioni.it/esperienze/notte.htm di cui vi riporto uno stralcio, racconta di un’esperienza reale, assimilabile a quelle che con parole diverse, (diverse anche tra loro due), ci hanno descritto Ramana Maharishi e U.G. Krishnamurti.
Piano piano tutto il mio corpo perdeva la sua individualità e diventava tutto. E’ così difficile da spiegare perché una sensazione così non esiste in questa dimensione terrena. Ad un certo punto ho visto all’orizzonte un puntino rosso luminoso che si è aperto e dal quale è uscita una luce bianca bellissima, abbagliante ma che potevi guardare, che ha invaso tutto il cielo e ho sentito una sensazione di gioia immensa, di pace, amore, felicità inesprimibile. Un senso di galleggiamento nel Tutto. Mi si è aperto il petto sotto lo sterno e questa luce ha cominciato a sfavillarmi dentro il corpo, le particelle di luce e di energia entravano e permeavano tutte le mie cellule. Quando tutto il mio corpo era pieno di questa forza, luce ed energia ha cominciato ad aprirsi per donarsi completamente al Tutto ed a richiudersi per riceverlo, aprirsi e richiudersi, aprirsi e richiudersi al Tutto ed ho avuto una sensazione fortissima, come un orgasmo di tutto il mio corpo con l’Universo. Ero luce e amore e ho detto: “Ecco adesso sto morendo, ma questa non è la morte, questa è la vita!!”. Ho pensato che era una cosa meravigliosa e che la morte era quello che mi lasciavo alle spalle e che questo era il vero significato dell’esistenza. Oltre lo stralcio il racconto è molto bello e suggestivo e merita di essere letto...... Ultima modifica di VanLag : 12-01-2007 alle ore 10.57.28. |