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24-03-2006, 13.37.00 | #74 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
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Citazione:
il rumore del sangue è una cosa..quel Suono del silenzio è ben altro... |
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24-03-2006, 13.42.02 | #76 | |
Sii cio' che Sei....
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Citazione:
Bella scoperta, complimenti. Si vede che hai passato qualche ora della tua vita in meditazione. Perche' continui a non aver nulla da dire e a compiacere chi si sta facendo del male, visto che hai la vista cosi lunga? Perche'? Te lo devo dire io? |
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24-03-2006, 13.47.11 | #77 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
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Citazione:
gli stati alterati che hanno a che fare con l'esperienza di unità non hanno niente a che vedere con quel "tutto è agente senza soggetto"... |
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24-03-2006, 13.53.14 | #78 | |
Sii cio' che Sei....
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Citazione:
Dio a portata di mano, cosi che lo possiamo afferrare in un attimo, bramosi di possederlo. La grandiosa Idea del tutto, un enorme oggetto chiamato DIO, o Coscienza da altri, e' cio' per cui Eckhart diceva: "Prego Dio perche' mi liberi da Dio". Anche quei maestrucoli con i quali hai nutrito la tua ricerca a volte hanno indicato questo ostacolo. Gli stati di estasi che la contemplazione di quell'Idea produce sono ben conosciuti da qualsiasi tradizione seria. Basta leggere Ramesh Balsekar per avere un bell'esempio di "oggettivazione" della Coscienza. |
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25-03-2006, 08.11.22 | #79 | |
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[Non si può parlare di "Realtà" senza prima parlare di "Essere",
poiché attraverso la conoscenza di noi osservatori, potremo allora tentare in ultima analisi di cogliere la 'Realtà' per ipotesi di 'sottrazione' ] Citazione:
Gradirei chiarire immediatamente un punto: Ho parlato di "alcune situazioni che possono portare a realizzare questa dimensione unica" Non confondiamo il verbo "realizzare" con il sostantivo "realizzazione" intesa come "illuminazione"! Visto che si tende a dare di quest'ultima una traduzione "oggettiva" non voglio entrarne in merito! Io mi limito a descrivere, come e quanto posso ciò che è la mia personale esperienza soggettiva od al limite il mio pensiero, o le mie deduzioni! Allora su questa base ci può essere un confronto costruttivo ed un sentimento di condivisione; diversamente si marcia su di un binario che mi è non solo "antipatico" ma fondamentalmente estraneo! L'oggettivazione fa le scuole di pensiero ed uccide il pensiero stesso, oltre al sentimento fecondo! Chiarito questo punto di fondamentale importanza, cerco di risponderti arrivando al punto! No, non è "a comando" nel senso di schiacciare un pulsante in testa! Anzi, se vogliamo l'atteggiamento è proprio all'inverso: penso di averlo già spiegato da qualche parte.. niente di così particolarmente strano! Si lascia in modo fluido andare libera la mente, osservando senza trattenere alcuna cosa, senza soffermarsi su niente in particolare, limitandosi (ma deve venire spontaneo, non diretto/voluto) ad un osservazione silenziosa, non commentata, che man mano staccandosi dal pensiero particolare, assume aspetto più simile al percepire il flusso del sentire; questa "modalità" va lasciata scorrere senza censure, blocchi, valutazioni di sorta, senza richiamare l'attenzione ad un qualcosa di specifico, poiché attraverso quella strada si riproporrebbe alla mente lo schema passato-ricordo, anche se fosse proiettato su di un "futuro" sempre riproporrebbe il modello "ricordo" per modalità di "riconoscimento" ed è ciò che non dovrebbe avvenire! Non si può avere "a comando" ma si può imparare a "non avere a comando" ovvero (imparare) a non aggrapparsi ad alcun pensiero-passato (dico pensiero passato poiché concepisco qualunque pensiero come "passato" -per venire riconosciuto/elaborato mentalmente- e quindi appartenente alla dinamica del tempo, riporterebbe la mente in quello schema di elaborazione dei sensi)! Quando si riesce sino in fondo a fare questo cioè ad escludere ogni parametro mentale non esiste (ed è logica di fatto) alcun "ricordo" di questa "libertà mentale", di questa esperienza, ma del percorso fluido precedente e posteriore, e solo di questi (ultimi) a mio avviso possiamo parlare, approfondire, per quel poco d'approfondire che c'è. In questa "libertà fluida" della quale ho/ possiamo avere ricordo ci sarà un ricordo non di "ho pensato questo o quest'altro" ma "ho sentito", nel quale s'intrometterà la mente razionale ora a cercare di tradurre in concetto quel "sentito"! L' "Intimità" -come amo chiamarla- non è cosa per eletti, è la base d'ogni umano, un senso alla base d'ogni umano, solo che secondo la cultura abbiamo man mano perso dimestichezza.. ed è divenuto come un poco 'addormentato', 'atrofizzato', 'confuso'-sepolto da tutto il resto invece sproporzionatamente sviluppato! Così abbiamo in un certo senso perso i "poteri" propri di alcuni periodi più propri dell'infanzia -a mio avviso!- dove questa plasticità intellettiva era "modalità" più diretta, facile! "l'Unità".. L' "Unità" non è che il sentimento elaborato (dopo) concettualmente alla base di quel sentire, di quel viaggio..! E' "esserci" e "non esserci" allo stesso tempo.. Non credo che si tratti di "scissione di personalità".. : c'è un modo diverso di "elaborare", di "tradurre", non ci si immagina anima "al di fuori", ci si sente "non questo, non quello etc... " ma non spaventa.. anzi da una gran forza di unità.. (..di coesione..) Come faccio a spiegare???!! Ecco.. : si sa chiaramente ciò che non si è! Vedi, a differenza di ciò che spesso crede Yam, non ho indottrinato la mia mente alla ricerca di questa o quest'altra "meditazione", ma ho da sempre seguito il mio sentire ovunque mi portasse, il punto scatenate per me è stato domandarmi chi era che pensava, chi era questa "Gyta-che-sente" da lì è partito man mano tutto il resto.. Questa è stata la "dritta" più importante ch'io abbia mai avuto! Nel mio caso ho dovuto combatter molto con le scorie del mio super-io sempre pronto "a dirigere" e "giudicare", e scovarlo non era sempre del tutto semplice, per quanto il percorso psicoanalitico alle spalle mi sia servito realmente parecchio per la dimestichezza avuta nel cogliere in castagna i "blocchi inconsci", dedurli, supporli.. Penso che non si possa che partire prima da un analisi analitica, psicoanalitica di ciò che si è (mentalmente) se si vuol giungere sempre ed ancora più alla radice della meravigliosa scoperta di sé, allora quando scompare anche il "sé" si è pronti al "gioco".. Perché è solo gioco della mente! Ma anche se è "gioco della mente" non significa che la mente.. esista!!! (non chiamare la neuro! Non occorre.. più! Realizzare e non realizzare?? C'è chi ama truccarsi e chi ama struccarsi..!!!!!!! E' solo un Gioco!!! Non c'è niente di "serio", niente di "drammatico"; c'è solo un vestirsi, ed uno spogliarsi! Quando hai conosciuto chi sei (come funziona la tua mente,cosa senti/pensi nel profondo> psicoanalisi), sei pronto a conoscere che.. non sei !!* Gyta *(non sei questo né quest'altro né.. eppure.. Eppure: << E' >> !) Ultima modifica di gyta : 25-03-2006 alle ore 08.17.00. |
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25-03-2006, 08.54.28 | #80 |
Sii cio' che Sei....
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Beh credo che una persona "matura" possa fare questi discorsi. Sei una donna che e' cresciuta in Consapevolezza, da come parli e questo dovrebbe manifestarsi non solo nella tua condizione interiore ma anche agli altri, a coloro che vengono in contatto con te.
Trovo molto femminile il tuo procedere, molto intuitivo, e se stai attenta a non cadere in visioni estremistiche, come nel post precedente, credo che sia un valido modo di procedere. Anche io penso che un lavoro di tipo psicoanalitico sia una base necessaria nella maggior parte dei casi, se si vuole crescere veramente. Una sorta di preliminare alla ricerca spirituale. Per me e' stato molto importante, dopo gia' qualche anno di meditazione e ne ho un ricordo molto bello. |