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30-03-2006, 15.31.28 | #152 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
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Tertium: L'EGO, o chiamalo come vuoi quel somaro narcisista che altro non e' che "oscuramento" dell'Anima sensibile, lo stato dormiente dello Essere Umano.
Viene sistematicamente sottovalutato dai new agers, accantonato o negato "concettualmente" , ma e' sempre li e fa sempre lo stesso giuoco. Gorgogliante quando prova piacere (quello Mistico per lui e' una leccornia di prima qualita', se poi mescolato con la giusta dose di sensualita' e' ancora meglio), aggressivo quando si sente in pericolo. Difende i suoi possessi, in questo caso delicati oggetti della mente, eteree visioni di Luce. Questo e' Materialismo Spirituale. Da poco tempo seguo delle persone che hanno iniziato a meditare, il livello culturale e' molto alto, ci sono persone che scrivono e parlano in modo estremamente raffinato e con una notevole sensibilita' poetica e artistica nonche' filosofica. Ma di certa filosofia, quella vera. Ebbene sapessi come e' difficile per loro stare li in silenzio, a non fare nulla.....questo e' solo un esempio. edit: volevo dire ancora qualcosa...ma ho mal di testa....scusassero purtroppo... già... l'ego e la sua distorsione è sempre li... con lo stesso "circolo vizioso" da millenni... si può "raffinare" ma in fondo è così. ma non è di "questo o di "quello" sta dappertutto. e così come "il messaggio è unico" così tende a volerlo vedere "solo" in un metodo...mistificandolo a scapito degli altri |
30-03-2006, 16.35.22 | #153 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Sdrammatizzando un po'
La Realtà:
( "A cena con Nagarjuna" ) - Che c'è, dunque? - C'è, Maestro, che ho riflettuto. - Bene: ma perché me lo dici con quella faccia? - Perché, Maestro, ho molte perplessità. Dicendo che tutto è vuoto, tu dici tante altre cose, mi accorgo: e non so più se posso seguirti. Se tutto è vuoto, nulla sussiste. Non sussiste il male, né la sua origine, né la sua soluzione. E quindi nemmeno sussiste il bene. E nemmeno il giusto e l'ingiusto. Nulla più si sostiene, tutto va in malora. C'è, Maestro, che tu mi fai il postmoderno. - Non agitarti, e senti piuttosto quanto sono buoni questi funghi. - Tu scherzi, Maestro, ma io tremo. - Ah, male. Il tremore non fa ragionare. - Spiegami, te ne prego. - Vedi, Antonio, questi funghi? Sono buoni (sei sicuro di non volerli assaggiare?). Altri funghi, invece, sono pericolosissimi, addirittura mortali. - Sì. - E queste ostriche... Cosa vogliamo dire di queste ostriche? - Non so, cosa vogliamo dire, Maestro? - Che sono buone anch'esse. Non vuoi assaggiare? - No, Maestro, sono vegetariano. Ma che c'entrano ora le ostriche? - Queste ostriche sono anch'esse tanto buone quanto pericolose. - Va bene, Maestro, ho capito, la nostra tavola è piena di cose buone ma pericolose; lo terrò presente al momento di pagare il conto. Ora mi dici che c'entra? - E che ne so. - Maestro? - Più di ogni cosa però dovresti assaggiare questo vino. - Maestro! - Tu sei il più noioso dei discepoli possibili. - Ed il più tenace. Dimmi della vacuità. - La vacuità, Antonio, è una cosa tanto buona quanto pericolosa. E' buona per i saggi, è pericolosa per gli stupidi. - Ed io, temendo che sia cosa cattiva, sarei stupido. - Esatto, vedo che in fondo sei un tipo sveglio. - Ma se tutto è vuoto, nulla è pieno. E se nulla è pieno, mi si apre la terra sotto i piedi, Maestro. - Aspetta a sprofondare, ché ancora non hai pagato il conto. - Tu ridi del mio smarrimento. - Di gusto. Ma voglio aiutarti. Quando dico che le cose sono vuote, voglio dire che non esistono per sé. Voglio dire che ogni cosa esiste in quanto esiste altro. Ammettiamo che così non sia, e che ogni cosa esista di per sé. Ammettiamo che questo mondo non sia vuoto. - Ammettiamolo, Maestro. - Bene. Ma se non c'è vuoto, niente appare o scompare. E se niente appare e scompare, non esiste il male né il dolore. Da dove comparirebbe, da dove si produrrebbe? E se il dolore esiste per sé, come lo si può vincere? Non impermanente, permane, in assenza di vuoto. - Sì, Maestro. - E nessuno potrà mai compiere il bene o il male, se tutto è pieno. Come potrebbe prodursi il bene? Da dove nascerebbe il frutto del bene? Da quali rami, da quali radici? - Sì, Maestro. - E cosa potresti tu fare, Antonio, se fossi pieno, e non vuoto come sei? Da dove nascerebbe l'azione? Verso dove si dirigerebbe l'azione, se tu esistessi per te, pieno e sazio? - Non so, Maestro. - Con questo tuo assurdo dubbio - che il vuoto non sia, e che sia il pieno - tu distruggi l'ordine delle cose, il bene e il male, il giusto e l'ingiusto. Che te ne pare? - Assaggerei volentieri, Maestro, un goccio di aglianico. (Madhyamakakarika, cap. 24 da http://www.minimokarma.squarespace.c...agarjuna-.html ) Gyta |
30-03-2006, 16.36.41 | #154 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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classe
Forse si dovrebbe aprire una sezione dedicata all'intellettualismo mistico, alla poesia trascendentale, alla filosofia perenne, alla new age.....e una piu' terra a terra, operativa, dove si parla veramente di se', dove l'Anima divenga cosa viva, dove si discuta dei propri vizi, piu' che di presunte virtu'
Che bello facciamo una sana spiritualità di classe....vediamo e classifichiamo il più spirituale o il meno vengano distribuite coccarde per meriti.......e poi chiediamo agli altri (non a noi stessi è disdicevole) cosa è la spiritualità.....certamente non è.....roba che sé magna.....a pensarci bene (anzi a meditarci) potrebbe anche essere in una certa ottica la realtà è relativa claudio |
30-03-2006, 16.57.27 | #157 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Re: classe
Citazione:
Non capisco se ci sei o lo fai.....era una battuta comunque per sottolineare che forse c'e' qualcosa di piu' che il solo raccontarsela, no? |
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30-03-2006, 22.51.46 | #159 | |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Citazione:
... mi capitano delle occasioni in cui 'guardo' (o sembra che guardi) qualcosa come se fosse la prima volta, senza il pesante fardello dei preconcetti che la riguardano, senza la o le parole che vi si associano... è difficile da spiegare e mi accade per caso ovvero senza che io cerchi tale evento... è una sensazione diversa dal semplice ‘stupirsi’; sembriamo essere assuefatti da quel pesante fardello di nomi, di pregiudizi, di modelli, di razionalizzazioni, tutto ci sembra un già visto e perciò non degno della nostra attenzione, del nostro stupore, passiamo ad altro velocemente, così come è veloce il flusso di informazioni che ci piove addosso. Per la strada non ci soffermiamo a guardare la gente in volto, camminiamo indifferenti, eppure intorno a noi vi è tutto un brulicare di esseri sconosciuti con infinite esperienze che i loro occhi seppur molto fugacemente accennano a raccontare, ma che la mente si limita a custodire gelosamente e conformemente a quella che è l’etichetta alla quale uniformarsi. Forse è proprio un meccanismo fisiologico, anzi probabilmente lo è; d’altronde sarebbe difficile porre una focalizzata attenzione su tutti i particolari che ci provocano una minima sensazione, percezione. E dunque cataloghiamo per comodità ed in quel momento avviene l’assuefazione alle cose, poiché nel sopravvenire di una qualunque percezione già la inscatoliamo in un contenitore preconfezionato, non riuscendo magari a coglierne tutti i minimi aspetti, tutte le sfumature; una di queste grandi scatole è appunto la ‘realtà’. Non squarcia, non prorompe, come hai detto, non riesce ad imporsi in tutta la sua stupefacente magnificenza... dovremmo avere la sensazione di non riuscire a possedere alcuna iperbole adatta a classificarla... anzi dovremmo proprio, come dici, cancellare la parola; ogni espressione dovrebbe apparire palesemente inadeguata e non solo quando tentiamo di esprimere un profondo sentimento che ci atterrisce e ci esalta per il solo averlo assaporato. Ogni piccola cosa dovrebbe proporci/imporci tale sensazione di inadeguatezza e dunque di incredibile stupore ed estasi per il fatto di riuscire a concepire tale emozione, che deve essere legata in qualche modo alla coscienza di esserci o come hai detto di essere con, di essere in. Se si vibra, se si risuona... perbacco... vi devono essere quelle connessioni che, solo dopo averle viste con questo tipo di occhi, consentono alla mente di crearsi fisiologica-mente il proprio modello, la propria scatola... ma ciò non dovrebbe permettere che si stabilizzi un’assuefazione, non conformiamoci... o almeno perdiamoci qualche volta, smarriamo quel pesante fardello. -------------------------- “La realtà è per i poeti e i fisici: la realtà è per chiunque possieda questi particolari occhi.” Boh... ho tentato di scrivere varie cose sotto questa frase, ma le ho ripetutamente cancellate... Riguardo al 'resto' ho l’impressione di aver molto, ma molto vagamente capito cosa intendesse dire Yam, al quale auguro vivamente che gli passi il mal di testa (conosco anch’io quella sensazione di avere un palo lacerante conficcato nell’occhio che non ti dà alcuna tregua). ‘Capito’ nel senso di aver inteso la necessità/voglia di un cambiamento di direzione, ma non naturalmente la meta non ‘concettuale’. Ultima modifica di nexus6 : 30-03-2006 alle ore 22.53.22. |
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30-03-2006, 23.53.48 | #160 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Citazione:
No, Nexus, tutto e' pensiero, ma "viverlo" e comprendere veramente cosa cio' significhi, non e' fugace intuizione, spontaneo momento di contemplazione, che pur necessario ed importante, non e' che l'inzio di una avventura meravigliosa...... |
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