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25-07-2005, 15.21.00 | #15 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Caro specchio,
quello che si racconta sulla tua funzionalità penso che sono solo fiabe metropolitane... pericolosissime...e quindi non gasarti troppo.
Si dice che potremmo fare a meno dei maestri se solo sapessimo osservarci come ci si osserva guardandoti negli occhi... ma però io voglio mettere in guardia questi allocchi discepoli perckè ci sono anche i specchi agitati citati dal webmaister... e tu forse sei uno di cuelli, e cuindi poco raccomandabili. Vorrei entrare poi nel merito del mio clone, ma penso adesso non è tempo... l’ambiente è ancora poco più che tiepido e non vale la pena sprecare troppe verità... Penso comuncue che sei un pochino gelosetto, infatti molti discepoli non sono proprio così vanitosi come tu vorresti e ti trascurano... ad ogni modo non ti lamentare, ti restano le femminuccie quelle dell’oroscopo ... e delle diete... ... che ti usano per scopi tutt’altro che introspettivi... e certa mente non per liberarsi di se stesse anzi... oltre che incatenarsi cercano di impallonare di piombo anche noi Homini. A risbirciarti presto. |
25-07-2005, 15.27.52 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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one more time
Un uomo andò da un maestro e costui lo ebbe per diversi anni presso di lui.
Il maestro continuamente diceva a questo allievo: “ devi mollare l’aggressività..” L’allievo era esasperato e all’ennesima sempre uguale osservazione del maestro, gli disse: “prova a dirmi un’altra volta che devo essere meno aggressivo e ti riempio di botte!!” Il maestro rispose: “devi essere meno aggressivo!” l’allievo si alzò e lo picchiò di santa ragione. Uscì dal monastero e cercò un altro guru. Appena ne trovò uno, costui gli chiese: “vedo che i tuoi capelli sono quelli di un monaco, di chi sei stato allievo??” L’allievo rispose: “sono stato allievo del maestro che abita sulla montagna per quasi 12 anni, ma ogni giorno mi ripeteva che dovevo dominare la mia aggressività e allora io l’ho picchiato a sangue e l’ho lasciato quasi morente nel tempio. Tu cosa hai da dirmi?” Il maestro lo guardò intensamente e gli rispose: “se tu vuoi diventare mio allievo devi dominare l’aggressività” L’allievo si rese conto di molte cose… Claudio |
25-07-2005, 15.46.59 | #18 |
Utente bannato
Data registrazione: 03-06-2003
Messaggi: 58
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Specchio, specchio delle tue brame, sei forse tu il più saggio del reame?
In cotal luminescente e fulgida veste, specchio, specchio delle tue brame, Una prece, per colui che forse è assiso sull’insondabile Empireo, Rendimi edotto circa le mie paure sì tanto palesi da manifestarsi in così scarse righe. Specchio, specchio delle tue brame, sii tu per me mentore e discepolo. X Atisha Già! Il distacco… non solo dalla propria aggressività, ma fondamentalmente dal proprio Io. Antico insegnamento. Trovare nel fondo della propria anima e percepire, toccandolo e vedendolo, il nulla, cioè la vera essenza della ‘creatura’. Annullarsi significa toccare Dio, in quanto Egli è il Nulla stesso che, nella sua indifferenza, opera affinché le incrostazioni della vita divengano accidenti che nulla smuovono, nulla toccano: <il cielo mai è toccato dalla terra>, <Dio abita in se stesso>… concetti basilari per l’abbandono del sé. Concetti astrusi, a prima vista, se sottoposti ad un’analisi superficiale, ma che, invece, celano nel proprio nucleo un’impossibilità radicale per l’uomo (umano) di percepire questo nulla, di essere egli stesso Dio e Dio lui stesso. <Dio è la negazione della negazione>, essere ciò significa essere Uno, privo di differenze, di incrostazioni, essere puro ed intangibile rispetto ai dolori, ai patimenti, alle gioie, ai giovamenti che la vita riserba a chi è umano. E’ necessario scordare il nostro essere umani, svaporarlo come svapora il ghiaccio al sole. Quale è la strada maestra che conduce a toccare Dio, ad essere in Lui e Lui in me, confusi in un Uno nel Suo niente? Qui ci aiuterebbe un Maestro: <L’animale più veloce che ci conduce a questa perfezione è il dolore, poiché nessuno gusta di più la dolcezza eterna se non coloro che insieme con Cristo sono nella più grande amarezza. Niente è più amaro che il soffrire, e niente è più mellifluamente dolce che aver sofferto; nulla sfigura tanto corpo davanti alla gente quanto il dolore, ma davanti a Dio nulla adorna tanto l’anima quanto l’aver sofferto […] poiché l’amore arreca dolore e il dolore arreca amore>. Siamo nati per soffrire, e soffriamo per non soffrire più. Specchio, specchio delle tue brame, Quanto hai sofferto invece tu? Solo una questione, ora: “Perché Dio ci volle creare umani, con tutte queste strane caratteristiche che allontanano piuttosto che avvicinare, se poi la strada maestra per ritornare ad essere quel che eravamo, per ricollocarci nel sito da cui promaniamo, sarebbe quella di scordarci questo nostro essere umani? Un bel paradosso” Per IlPensiero www.zingarelli.it www.dizionariogarzanti.it |
25-07-2005, 17.18.14 | #19 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Non nominare invano...
Caro dotto, cattedrattico ed cuindi incomprensibile vocabolario stregone,
cuanti concetti basilari hai espresso, ma, forse, anche tu non hai capito che non é con i concetti che si si ottiene cuello che hai concettualizzato e quindi.. |