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29-06-2005, 23.17.19 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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troppo
Forse sono stato troppo coinciso e mi sono espresso male o forse è tutta un str.....
Noi tutti...tutto siamo manifestazioni "date dalle cicostanze" dell'assoluto, nel senso che pur se "manifestazioni" sempre assoluto siamo..ora mi chedo come può esistere una "manifestazione" negativa in un luogo dove E' ? |
30-06-2005, 03.37.37 | #4 |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Ora si che ho capito.
...Non ti perdere in equivoci, Claudio. Se cerchi di spiegarti contraddizioni che in realtà non ci sono... non arrivi a risposte. Il bene assoluto non esiste, e nemmeno il male assoluto. Esiste l'assoluto equilibrio dell'"Essere", che "E'". Non c'è nulla di strano alla coesistenza del bene e del male, dipende dal "verso" adottato per interpretare: Quando incontri qualcuno e lo uccidi, dopo quello è morto... ma se osservi la storia nell'altro "verso" del tempo, prima c'era un morto, poi tu gli dai la vita e diventa vivo... Se io ti porto via il portafoglio, tu ne hai del male ed io del bene, ma se tu lo rivuoi e te lo riprendi, io ne ho del male e tu del bene... Allora io lo riprendo e poi tu te lo riprendi ancora da me ...e così via per anni... Finchè uno ci arresta entrambi e ci sbatte in cella gettando via la chiave. Non sono le azioni ad essere buone o cattive. Sono le intenzioni ed i moventi che possono esserlo, eppure a nessuno interessano le intenzioni: Se te la sei fatta addosso e puzzi, tutti vogliono che ti levi dai piedi a prescindere da qualsiasi ragione... Bada al sostanziale: Bene e male sono solo considerazioni soggettive, non hanno valore oggettivo. La malvagità è un'intenzione, infatti, ed è scomoda, cattiva, inopportuna ecc. ecc. ...ma per gli altri, non per il malvagio, che invece la considera in tutto al contrario. C'è un fatto reale: Le cose, per essere vincenti nel tempo, devono essere creative e produttive altrimenti non c'è futuro. Quel che non risponde a questa regola, nel tempo si estingue. Perciò, se qualcosa oggi c'è, vuol dire che qualcosa di produttivo e creativo l'ha messa lì. E con ciò si riscontra che è vincente quel che i presenti possono definire arbitrariamente "BENE". Se fosse vincente il "MALE", non resterebbe niente e nessuno a sancirne la vittoria. Tuttavia il "bene" crea, ed il "male" consente il riutilizzo del materiale che il "bene" impiega per creare... Non saranno due aspetti complementari dello stesso "Essere" ? Come si può creare senza spazio perchè tutto occupato? ...senza materiale perchè tutto ancora esistente e funzionante? Bisogna che il "male" collabori... |
30-06-2005, 14.48.59 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Grazie
Ciao Mistico, grazie per aver dato una opinione, mi spiace che questo non sia accaduto per altri 100 lettori, è "l'impermanenza" che nel momento stesso che formuli una questione essa è già di per sé superata?
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30-06-2005, 15.24.53 | #6 | |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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No! non hai capito!
Citazione:
voglio dire... e devi dire... Vincenti su cosa? La creazione poi, se non lo hai ancora capito, te lo dico io: va da se!.. non ha bisogno di te! o di noi... Produttive in quale verso? Se non lo hai ancora capito te lo dico io: non puoi sceglierlo a piacimento... Non c’è futuro per chi? Per le cose o per chi si prende la paternità della produzione? P.S. Te l’o già detto una volta, e telo ripeto: dal momento che il trucco si è casualmente scoperto da solo... voglio dire che la materia ha trovato il modo di riprodursi, il gioco è stato fatto! E chi riuscirà più a fermare il processo? È? Me lo vuoi dire come lo puoi fermare? È? Adesso poi che abbiamo raggiunto un livello di impestatazione che raggiunge forse i miglionardi di esseri viventi con licenza di riproduzione? E’ ? quale male potrà mai fermarli? É? |
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30-06-2005, 16.34.25 | #7 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Citazione:
Che la creazione vada da sè è chiaro, Ma va da sè nelle direzioni "produttive", e cioè in grado di sviluppare ulteriori modificazioni ai modelli precedenti. Le modificazioni che non permettono ulteriore sperimentazione creano la stasi e perciò la fine del ramo modificativo-evolutivo. Quanto alla domanda "produttive in quale verso?", ...nel verso in cui si configura la creazione, naturalmente, in altri versi non è "creazione", e nel verso opposto, nel tempo inverso, si configura "inviluppo" e "distruzione"... ma a noi che interessa degli altri versi? Siamo vincolati a questo, a questo verso del tempo. |
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04-07-2005, 08.03.51 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-10-2004
Messaggi: 121
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La tua domanda, Gyta, è la fra le più difficili ad avere una risposta che possa seguire una semplice logica di pensiero duale.
Stai prendendo in considerazione l'Assoluto, dove non c'è dualità, cioè opposti, ma tutto è unità, identificazione, assolutezza dell'essere. Prima di tutto bisognerebbe chiedersi cos'è che definisce il bene e il male e tutti gli "opposti" che noi osserviamo e viviamo. Non può essere altro che il nostro limite di osservazione, il quale tende a dividere e a porre "altro da sè" ciò che è un sè stessi non compreso e da sperimentare come "esterno". Infatti, la coscienza, il "sentirsi di esistere" è unitario è "essere"; non c'è niente che non sia oltre ciò che sentiamo di essere. Però questo è limitato come ampiezza e, quindi, anche come espressione. Il male, dunque, come la malvagità, non sono "qualcosa", ma la mancanza di qualcosa. Sono il risultato di un ignoranza che reagisce in un "disagio" che smuove l'individuo a ricercare la propria armonia. Fanno parte di un equilibrio in movimento e dell'attimo evolutivo che ricerca la sua realizzazione. Tutto è "bene", nel senso che tutto è forza di attrazione verso l'unità e l'armonia. Tutti siamo trascinati e tendiamo verso l'ampliezza del nostro essere e, quindi, verso l'Assoluto che trascende ogni contrasto e dualità. Se si dice che tutto deve essere contenuto nell'Assoluto, quindi anche la malvagità, si fa un errore di logica, in quanto questo, trascendendo le parti, non le "contiene" più, ma, appunto, le trascende e, quindi, le armonizza annullandole e rendendo la ragione del loro essere relative. Chiedo scusa se questa mia opinione può apparire complicata, ma la domanda non era un discorsino da poco. |