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Vecchio 06-07-2005, 10.42.57   #31
fallible
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le dimensioni

[b] esistere in ognuna delle infinite dimensioni equivale a trascenderle e dunque non esistere in esse.
[b/]
Credo che le dimensioni siano due, una "Assoluta" nella quale siamo pur non cogliendone la vera essenza, dove appunto non esiste la dualità ma tutto E' nella sua "non descrivibile" completezza;percezioni di questo possono aversi in momenti particolari dovuti a eventi eccezionali per il "vivente"; c'è poi la dimensione storica, è quella nella quale la prima si manifesta con il "creato" frutto di casualità oggettive che in quel momento permettono la manifestazione di impermanenze (vedi Donatello, il carbonato di calcio, l'osservatore,il sole......) che nella loro "rappresentazione" permangono sempre nella Dimensione Assoluta che è ed E', manifestazione transitoria e Assoluta

Ps non è solo farina del mio sacco ma non per questo non con-divisibile da tutti (volendolo) Claudio
fallible is offline  
Vecchio 07-07-2005, 08.58.59   #32
gyta
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Messaggio originale inviato da z4nz4r0

e se ora c'hai il malditesta peggio di prima: affari tuoi



No, nessun vistoso mal di testa.. (per ora!)!

Però la mia domanda era:
con cosa concettualmente identifichi il terzo punto?
(Dici: "abbiamo diviso Il nulla in 2: spazio vuoto da una parte e "tempo" inesteso.. Ora segnamo un'altro punto.."
Quindi abbiamo: uno spazio vuoto ed un "tempo-inesteso"-quest'ultimo indicato come punto su di un foglio bianco-
quindi poni come terzo iniziale parametro un altro punto: cosa rappresenta? >questa è la mia domanda)

Posso verificare il tuo discorso
esclusivamente in base ai parametri che concettualmente poni
alla base del tuo costrutto geometrico-spaziale..
(Diversamente restano istruzioni geometriche di rappresentazione
al non so che..!!)

Per Mistico:
Grazie dell'alta fiducia che poni nelle mia capacità intellettive..
ma -ahimè!- la danza 'sismica' ha avuto comunque luogo..




Gyta
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Vecchio 07-07-2005, 09.25.41   #33
gyta
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Messaggio originale inviato da Umberto77
..Un essere assoluto non può avere dimensioni di nessun genere, non spazia nell'infinito, ma "è" e basta..

Bella frase, ma non dice un granché..!

Citazione:
Messaggio originale inviato da Umberto77
..Personalmente ritengo che dio (l'Assoluto) sia oltre uno spazio e un tempo, seppure definiti infiniti, perchè penso che queste, siano classificazioni relative e caratteristiche di un frazionamento del sentirsi di esistere..

Sono d'accordo!
Ma nulla toglie la possibilità di coesistenza
di Dio sia nell'immanenza che nella trascendenza, no? (!!!)

Allora a tal punto "Dio E' "
diviene chiara ammissione di trascendenza ed immanenza,
senza alcun problema, se non la personale percezione che
mentalmente ci diviene difficile da 'fotografare' se non a livello
puramente deduttivo-simbolico..



Gyta
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Vecchio 07-07-2005, 16.07.38   #34
Umberto77
Ospite abituale
 
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Messaggi: 121
Certamente che c'è coesisteza fra trascendenza e immanenza, Gyta.
La trascendenza direi che "dipende" dalle cose che trascende e da cui ha avuto origine, per dirla in termini umani.

Con questo non voglio dire che l'Assoluto (Dio) dipenda dal relativo nel senso di costrizione, ma nei termini di esistenza.
Cioè l'Assoluto è tale perchè vi è un relativo che lo struttura.
Diversamente sarebbe un Assoluto-monolite e noi potremmo filosoficamente chiederci: Assoluto di che cosa?

Sta di fatto che esiste il relativo e noi ne siamo la dimostrazione.
Questo relativo, nella sua essenza di "essere", cioè per quanto noi sentiamo di esistere senza necessariamente rapportarci a qualcos'altro, è della stessa natura della coscienza assoluta; stessa natura ma con differenti gradazioni.

Il sentirsi di essere di un bruto, che pensa solo a se stesso, non ha la stessa gradazione di un Santo, che ha allargato il suo "sentire" abbracciando l'altrui in un senso di fratellanza e amore che tente a coinvolgere tutto e tutti.

Questo mi indica una grado di coscienza, sempre relativa, ma che sta tendendo all'identificazione con ciò che appare esterno; una tensione verso l'unità che, secondo me, si potrà realizzare completamente solo in quella assoluta.

Dunque non c'è solo coesistenza, Gyta, ma una identificazione graduale con l'essere Assoluto che, stiamo percorrendo nel conoscerlo e sentirlo ....direi anche "rappresentarlo" in quel relativo non separato da Lui se non per le limitazioni che ci impediscono di viverlo.
Umberto77 is offline  
Vecchio 07-07-2005, 17.43.54   #35
fallible
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il relativo

Il sentirsi di essere di un bruto, che pensa solo a se stesso, non ha la stessa gradazione di un Santo, che ha allargato il suo "sentire" abbracciando l'altrui in un senso di fratellanza e amore che tente a coinvolgere tutto e tutti.



Cosi', io credo, si rimanga in un ottica di "impermanenza" l'<essere bruto> è onda-acqua come il "santo", sono ambedue "manifestazione relativa" di ciò che le compone...l'acqua-Assoluto
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Vecchio 07-07-2005, 18.29.50   #36
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Umberto77
Certamente che c'è coesisteza fra... ... ( https://www.riflessioni.it/forum/show...9 1#post88391 )...
Molto corretto!

Condivido pienamente l'intero post di U77.

Aggiungerei che non potrebbe essere diversamente, dato che qualunque definizione, attributo , specifica, può correttamente essere associato al concetto di "Tutto" senza pericolo di cadere in qualche errore: ogni caratteristica è propria del Tutto, nessuna esclusa. Quindi, c'è ANCHE coesisteza fra trascendenza e immanenza; per la precisione, l'immanenza è microlocalizzata in modo disperso nel relativo che è costituente il Tutto, mentre la trascendenza è "localizzata" (non è il termine migliore...) nell'Insieme Massimo inteso quale Unità Assoluta che non può essere frazione di altro. Dunque, immanenza e trascendenza sono ugualmente e completamente riferibili al Tutto, l'una nelle Sue Parti, l'altra nel Suo complessivo.
Mistico is offline  
Vecchio 07-07-2005, 21.16.44   #37
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Messaggio originale inviato da gyta


No, nessun vistoso mal di testa.. (per ora!)!

Però la mia domanda era:
con cosa concettualmente identifichi il terzo punto?
(Dici: "abbiamo diviso Il nulla in 2: spazio vuoto da una parte e "tempo" inesteso.. Ora segnamo un'altro punto.."
Quindi abbiamo: uno spazio vuoto ed un "tempo-inesteso"-quest'ultimo indicato come punto su di un foglio bianco-
quindi poni come terzo iniziale parametro un altro punto: cosa rappresenta? >questa è la mia domanda)

Posso verificare il tuo discorso
esclusivamente in base ai parametri che concettualmente poni
alla base del tuo costrutto geometrico-spaziale..
(Diversamente restano istruzioni geometriche di rappresentazione
al non so che..!!)
Gyta

Ora, siccome
furbescamente hai fuso 2 dubbi nella dualità 2°-3° punto per mandarmi in pappa io adesso mi inferocisco: e mando in pappa te (ma se non ci riesco è mejo)
uhm

Lo spazio rappresenta continutà; il punto... discrezione, in modo che questa frase sarà conclusa appunto. E questa è la prima contrapposizione dal nulla: la dualità continuo-discreto che sene associa (una perfettamente bilanciata contraddizione che se trascesa torna da dove è venuta (ma noi stiamo percorrendo il verso opposto al trascendimento (ovvero dall'unico al molteplice(stiamo dividendo il continuo nulla in parti discrete [e se qualcuno obbietta che al nulla non si possono attribuire qualità come ad es. continuo, ci ha risparmiato un seguito per concludere allo stesso modo])))) (Ora, siccome quel qualcuno sono io potremmo subito concludere che il nulla non è (ovvero il nulla è per la parte l'inosservato), ma poniamo per assurdo che il nulla sia e vediamo come si svolge la "cosa")...
ordunque dato che tutte le cose sono manifestazioni di opposizione, per particolarizzare il nulla dobbiamo moltiplicare l'indivisibile (punto)
<===> dividere l'immoltiplicabile (spazio): cioè dividiamo una parte (del nulla) quanto ne moltiplichiamo l'altra. Così dal nulla si manifestano le simmetrie: partizioni di nulla dualmente interpretabili: diviso-moltiplicato (frazioni o moltiplicazioni di nulla).

Dunque il 2°punto corrisponde al 2° passo dell'evoluzione della complessità scatenata dal nulla osservato.
z4nz4r0 is offline  
Vecchio 07-07-2005, 21.26.00   #38
z4nz4r0
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Ovvero il secondo punto è l'osservazione del simile, il 3° l'osservazione dell'osservatore del simile e così via...
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Vecchio 07-07-2005, 22.09.33   #39
Mistico
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Ehi Zeta, posso dire una cosa?

Non ho capito, ne' tanto ne' poco e credo che chi ti risponde a tono stia messo anche peggio di me.

Che dici?

Mistico is offline  
Vecchio 07-07-2005, 22.44.26   #40
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