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01-01-2016, 14.42.07 | #83 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
Messaggi: 177
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
Citazione:
P.S. Buon 2016 a tutti Ultima modifica di memento : 01-01-2016 alle ore 15.40.27. |
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01-01-2016, 17.09.46 | #84 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
Citazione:
Il mondo fenomenico non ha nessun segno se la mente non è abbastanza potente per tradurlo linguisticamente. Il mondo fenomenico utilizza le interazioni, forte, debole, elettromagnetica e gravità, e queste costruiscono gli stati e i passaggi di informazione. Ma non hanno una mente, e la mente trascende il suo corpo fisico, il cervello. Certo la mente è in analogia con il mondo ,ma lo traduce in linguaggio superiore al sensitivo verso il sensibile di un organismo animale, vegetale, minerale. Noi abbiamo prima di tutto una immagine mentale che correla la realtà e la traduce in simboli, fino a modellare la stessa realtà, e ciò che rappresenta quell'immagine è il senso.Il linguaggio logico non fa altro che formalizzarlo per trovare una giustificazione ,appunto formale nel linguaggio stesso, di giusto o errato,ma dentro a sua volta uno schema sintattico che deve necessariamente limitarlo per dire appunto è giusto o sbagliato.La logica proposizionale fino a quella modale è costruire nuovi simboli per i diversi domini della conoscenza umana, cioè l'applicazione di un linguaggio formale ad una realtà fisica e naturale in correlazione,la logica è già un linguaggio che domina il mondo fisico e naturale, ciò che non è possible per gli altri organismi viventi, senza la quale l'uomo non potrebbe creare e trasformare quelle stesse interazioni della natura. L'uomo senza la propria mente non sarebbe mai potuto,ad esempio, arrivare a tradurre l'energia idraulica in elettrica,cioè la trasduzione di energie.L'uomo ha il potere quindi di dominare la natura (con tutte le controindicazioni del caso) Certo che l'esistenza è importante perchè è il mondo della determinazione dove noi gli oggetti e persino le immaginazioni lasciano la traccia. Certo che viviamo nella contraddizione, noi siamo il soggetto conoscitivo ,ma con una coscienza. Prova adesso a pensare al linguaggio delle arti che nulla hanno a che fare con la correlazione fisica del formalismo predicativo o proposizionale, ma dove è già forma trascendente dei linguaggi.Osserviamo un dipinto, scultura, il segno musicale che procede nelle armonie e melodie, le proposizioni prosaiche e poetiche dentro il linguaggio del lirismo.Questa è ancora un gradino superiore alla logica formale, che va oltre la ragione scientificamente detta razionale, perchè coinvolge stati psichici, emotivi, evocazioni. Se non si capisce questo diventa difficile dire che esiste un linguaggio spirituale . Ma ribadisco, non è che un linguaggio elimina un'altro. L'errore sta nell'aver costruito compartimenti stagni .La mente e il pensiero non possono essere irregimentati, come la psiche come i sentimenti.Possono semmai essere educati. buon anno anche a te e tutto il forum |
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02-01-2016, 12.03.50 | #85 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 18-12-2015
Messaggi: 78
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Non è un caso se la seconda lettura della S. Messa di domani domenica 3 gennaio 2016 da la risposta all'argomento trattato in questo tread.
Seconda lettura Ef 1,3-6.15-18 Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi. Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. Perciò anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi. Parola di Dio Come già da me affermato, per credere occorre il Suo Santo Spirito di sapienza e rivelazione che ci permette una profonda conoscenza di Lui. Buon anno - Giuseppe |
02-01-2016, 20.07.20 | #86 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
** scritto da Sariputra:
Citazione:
No, non è su cosa si sceglie, ma sul fatto che "qualsiasi" cosa si scelga: credere, non credere, restare indifferente o agnostico o dubbioso, silenzioso, ecc. ecc., abbia le stesse probabilità che le altre. Dunque, se fosse possibile il non scegliere o, come tu dici, il non prendere posizione, il progetto di Dio, se esistesse, avrebbe errato, sarebbe imperfetto, giacché qualcuno potrebbe giustificarsi dicendo: "...eh, io non ho preso posizione, mi dispiace, a me non puoi giudicarmi!..."; quindi già con meno probabilità d'essere la Verità Assoluta nei confronti del credere nella Sua assenza. Ecco che il non prendere posizione è una dimensione utopica, un pensiero irrazionale, perché annullerebbe un'eventuale probabilità del piano perfetto di Dio, e se è un pensiero illogico eccolo trasformato in ragione di fede, così come chi crede che Dio esiste o non esiste, ecco che involontariamente si è presa una ben determinata posizione. Citazione:
Grazie per gli auguri che ricambio con un profondo e sincero affetto. Pace&Bene |
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02-01-2016, 20.31.55 | #87 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 18-12-2015
Messaggi: 78
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La probabilità è la speranza che si verifichi un evento che prescinde dalla volere umano. Quando ciò che scegliamo è il frutto di un nostro ragionamento non possiamo più parlare di probabilità. Indi credere o non credere non sono due ipotesi ugualmente probabili perché manca la casualità. Questo a rigore di logica, ma forse l'autore del thread nel suo inconscio voleva dire che il Signore Dio spera che l'uomo creda e il maligno spera che non creda. In ogni caso non sono ipotesi e presuppongono l'esistenza del Signore Dio..
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02-01-2016, 20.35.15 | #88 | ||
Moderatore
Data registrazione: 16-10-2003
Messaggi: 1,503
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Citazione:
Citazione:
Questa possibilità è stata introdotta da Sari ed è certamente vero che è una scelta ben precisa. Con conseguenze importanti. Il senso del thread era semplicemente di mettere sullo stesso piano di dignità intellettuale e forza morale coloro che credono con coloro che non credono. Mi sono umanamente rotto le scatole, in quanto credente, di essere considerato uno che va per farfalle dai non credenti. I quali, viceversa, si credono con i piedi per terra. Più realistici e, diciamolo, più forti poiché in grado di "resistere" alle durezze della vita senza ricorrere a particolari forme di consolazione da loro ritenute più o meno fantasiose. Come mi è sembrato emergere dalla discussione la verità è che credere e non credere sono sullo stesso piano a tutto tondo. Chi sceglie l'opzione agnostica si toglie, di fatto, da questo ragionamento. E' tuttavia vero che non si toglie dalla necessità esistenziale di prendere posizione in merito. Potrebbe essere (l'agnosticismo) un argomento da sviluppare in altro thread. |
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02-01-2016, 20.45.51 | #89 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
** scritto da Sariputra:
Citazione:
Bravo, infatti l'unica fede dove la probabilità su cui si può scommettere che Dio abbia mostrato il suo vero volto, la sua vera essenza, il suo volere per sempre (ossia senza più nuove od eventuali rivelazioni) e la sua onnipotenza, è nella rivelazione di un personaggio chiamatosi Gesù: l'unico essere umano che ha detto di essere Dio e non un Suo profeta o veggente o vate. Ma può darsi anche che non sia mai esistita questa personalità, che sia solo una leggenda, quindi si può anche credere che sia una menzogna e non la Verità Assoluta. E siccome anche l'azzardare sulla veridicità della Sua testimonianza, ha le stesse probabilità di qualsiasi altra forma di pensiero dubbioso, non si può annullare, e se non si può annullare è anche grazie al fatto che a nessuno è fattibile il poter non prendere posizione innanzi a questa probabile "rivelazione" (per tutti i luoghi e per ogni cultura, e aggiungerei, fatto incredibile, contemporanea in ogni epoca storica), giacché secondo il messaggio rivelato da Gesù il nì vale quanto un no. Pace&Bene |
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02-01-2016, 20.49.58 | #90 | ||
Moderatore
Data registrazione: 16-10-2003
Messaggi: 1,503
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Citazione:
Forse perché non ci troviamo sulla parola probabilità. Non è sbagliata, per carità, l'accezione che tu gli attribuisci. Anzi è quella storicamente più corretta in quanto, in buona sostanza, è una parola la cui valenza si relaziona alla scienza statistica. Cioè alla probabilità che ha un evento di verificarsi. Pur tuttavia, nel presente thread e mi pare tutti l'abbiano compreso e condiviso, la corretta accezione è quella per estensione: il Sabatini ColettiDizionario della Lingua Italiana 2 estens. Possibilità che si ritiene possa tramutarsi in realtà E francamente è quella che interessa a noi tutti: è realtà o meno l'esistenza di Dio? Citazione:
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