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03-01-2016, 15.04.02 | #102 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 18-12-2015
Messaggi: 78
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Citazione:
Tutte belle parole, ma restano parole fino a quando non viene coinvolto il cuore dal quale parte tutto. Quello che non ho capito è in base a cosa affermate che non è così assodato che il credente arrivi al paradiso. Il vero credente è già in Paradiso perché vive la PACE e l'AMORE, bisogna però che non cada. La differenza fra credente e non credente non è quella che ognuno proclama ma bisogna ricercarla nelle opere le quali sono testimoni fedeli se accompagnate dalla carità. Se le opere non sono accompagnate dalla carità (amore) sono vane perché nascono dalla superbia satanica. A proposito di satana non ho letto niente che in questo thread lo riguardi anche se è l'unico responsabile dell'inganno che, che se non siamo attenti, ci porta fuori strada. |
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04-01-2016, 02.43.18 | #103 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
Messaggi: 177
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
Citazione:
Ma torniamo a Dio; confermi quello che dicevo prima,nonostante tu non l'abbia accettato di buon grado,ovvero che Dio è un concetto privo di significato proprio,giacché è definibile solo per negazioni. Ma proprio ogni concetto è un contenitore vuoto..tutto dipende dal senso che intendiamo attribuirgli. Tu ad esempio parli di amore e compassione,il che probabilmente è un argomento molto più convincente di mille discorsi filosofici tesi a dimostrare l'esistenza di Dio o a confutare le prove della sua inesistenza. |
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04-01-2016, 08.53.56 | #104 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
** scritto da giuscip1946:
Citazione:
Sì, ma la discussione non è sulle differenze tra credente e non credente, ma sulla parità (secondo me di grande interesse e poco analizzato dalla stragrande maggioranza degli esseri umani) d'irrazionalità che sostiene le ipotesi del credente e del non credente, espresse nella "fede" personale. Citazione:
Condivido questa tua riflessione, ma ripeto, non stiamo discutendo sulle responsabilità delle dimensioni trascendenti, ma sull'esperienza terrestre di illudersi che ci siano probabilità di cetezza differenti tra il credente e l'agnostico o l'ateo. Pace&Bene |
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04-01-2016, 09.17.17 | #105 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
** scritto da memento:
Citazione:
No, sei nuovamente in contraddizione, il senso che diamo alla nostra esistenza è sicuramente vincolato alle esperienze empiriche accadute o successe nella nostra vita, ma come unico fondamento, come causa dominante di questo scopo esistenziale, è soltanto ciò che tu o io crediamo sia il principio (Mistero ancora per tutti, quindi risolvibile obbligatoriamente solo attraverso la Fede personale, illogica e assurda per chi ci ascolta), la sorgente, dell'avviamento del Tutto, che poi ci ha condotto a fare quelle determinate e ben precise esperienze. Eccoci ritornati alle uguali probabilità considerate nel presente-forum. Il senso che do' o che desidero dare alla mia esistenza, grazie anche alle mie esperienze, è, prima di tutto, ipotecato dal fatto che io credo che sia Dio ad aver deciso molte delle esperienze che ho vissuto, giacché non ho deciso io di nascere in Italia, in quel determinato momento storico, in quella stabilita famiglia, di essere di sesso maschile, ecc. ecc. Pace&Bene |
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04-01-2016, 10.18.27 | #106 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
Citazione:
Un Dio (personale) onnipotente e infinitamente buono in presenza del male (il Dio delle religioni abramitiche) non può esistere dato che l' insieme di queste condizioni é contraddittorio: se Dio é infinitamente buono e onnipotente non vuole e può evitare l'esistenza del male, che dunque non può esistere; se é infinitamente buono ed esiste il male, allora non é onnipotente poiché non può evitarne l'esistenza; se é onnipotente ed esiste il male, allora non é infinitamente buono, dato che se lo volesse il male non esisterebbe. Ma mi pare che l' unica specie di Dio la cui eventuale esistenza fosse di un qualche interesse sia proprio quello delle religioni abramitiche: che esista o meno un Dio che non si interessa all' uomo, come gli dei per Epicuro, non provvidente, non interessato al comportamento umano e dunque dispensatore di aiuti se necessari e piamente richiesti, noché di ricompense (premi o punizioni per i comprtamenti umani) non vedo perché dovrebbe interessarmi (un po' come che esistano o meno "omini verdi con le antenne" o animali con tre proboscidi o grandi quanto dieci balene su qualche pianeta di qualche stella lontanissima col quale non sarebbe possibile alcun contatto). |
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04-01-2016, 10.31.48 | #107 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 18-12-2015
Messaggi: 78
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Citazione:
Ogni scusa è buona per non affrontare il problema vero. Ripeto quanto già detto: Per credere occorre avere lo Spirito Santo che rende la persona viva. Chi è vivo sente la vita in sé, nel suo cuore, nelle suo corpo e nelle sue viscere ecc. in altre parole sente in se stesso la presenza del Signore Dio che suscita l'amore e la pace e lo libera di ogni dubbio della sua mente. Chi non ha questo chiacchiera a questo proposito ed arriva alla conclusione che più gli fa comodo, anzi che fa comodo al serpente satana. Sia che dica di credere che di non credere non credere è la stessa cosa perché nuota solo nel mentale che non influenza il cuore già di per se stesso distrutto. Il regista di questo gioco è sempre satana. Scusatemi per la schiettezza! Prima di fare tanti discorsi, se la cosa ci interessa, purifichiamo il cuore ed avremo la risposta sicura. |
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04-01-2016, 10.32.07 | #108 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
Citazione:
Non riesci a ricondurre tutto ciò a una sintesi. La prima condizione è l'esistenza, e su questo mi pare siamo d'accordo. La seconda è la conoscenza nell'esperienza e questa da sola è accumulazione quantitativa. La terza è la coscienza, cioè noi facciamo tesoro ovvero sintesi della conoscenza esperita nell'esistenza, significa che in qualche modo la conoscenza non è solo qualcosa che appare esteriormente , nel momento in cui diventa coscienza ci cambia interiormente(mente, psiche, anima,ecc.) Dio non è accumulazione ( il positivo), è sintesi.Cioè ad un certo punto dobbiamo spogliarci ( togliere conoscenza ridondante e costruire priorità, classificazioni,ecc.) interiormente per arrivare a Dio. Questo influisce sula teoretica e sulla pratica (comportamento ). Dio non è l'espressione esteriore dei superlativi assoluti che la nostra mente limitata può dare, è soprattutto il Mistero e il Miracolo , cioè il Mistero del creato e il Miracolo della vita soprattutto (ovviamente intesi in senso spirituale e non scientifico). A me interessa il dialogo, non convincere o avere ragione, ma semplicemente porre elementi di riflessione. Per giuscip1946 ...meno male almeno sono belle parole. Leggi meglio, c'è anche il cuore. Anche un non credente può benissimo fare opere di bene, carità e credere nella fratellanza. Non si capirebbe perchè Gesù se la prende contro i farisei(che a loro modo seguivano la parola di Dio) e perdona chi era nel peccato fino "cinque minuti " prima. L'apertura del cuore è fondamentale ed è il presupposto per il buon comportamento e le opere di bene. |
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04-01-2016, 10.57.11 | #109 | |
Moderatore
Data registrazione: 16-10-2003
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
Citazione:
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04-01-2016, 11.40.43 | #110 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
Messaggi: 177
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Riferimento: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?
Citazione:
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