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07-10-2015, 00.54.14 | #3 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: L’egoismo è un fondamento del cristianesimo?
Citazione:
Dipende se amare il prossimo è un mezzo o un fine. Gesù è l'agnello che si sacrifica per l'umanità. L'ha fatto per egoismo? |
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07-10-2015, 17.38.27 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-01-2010
Messaggi: 89
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Riferimento: L’egoismo è un fondamento del cristianesimo?
Sulla terminologia riconosco che il binomio amore per sé/amore per il prossimo non coincide esattamente con il binomio egoismo/altruismo ma li ritengo assimilabili in negativo e sostituibili in molti contesti: certamente l’amore per sé non può definirsi altruismo o l’amore per il prossimo egoismo.
Non dubito che gesti ed azioni possano essere espressione di un amore per il prossimo che prevale sull’amore per sé stessi. Anche alcuni passaggi dei testi evangelici spingono a questo, laddove ad esempio si esalta la condizione degli ultimi nella società. Non metto in discussione il comportamento di Gesù, ma la sua proposta etica, la sua dottrina come viene ripetutamente espressa nei vangeli: l’amore per il prossimo è una delle condizioni, un mezzo per accedere individualmente alla “ricompensa” del o nel “regno dei cieli”, alla “vita eterna” e simili. L’egoismo, oltre ad essere indispensabile per dare valore all’altruismo attraverso il suo sacrificio, è ciò che anima l’azione del cristiano, la promessa della beatitudine cui aspira che dà senso al suo altruismo. Il ricco deve trasferire i suoi beni ai poveri non per la loro felicità ma se vuole entrare nel “regno dei cieli”. La ricompensa promessa non è la felicità della famiglia, della nazione, della società o simili, ma la felicità personale, individuale nel “regno dei cieli”. Certamente non è un risultato definibile col termine altruistico. |
07-10-2015, 23.21.00 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: L’egoismo è un fondamento del cristianesimo?
@baylham
L'amore per il prossimo non è una delle condizioni per accedere al Regno dei Cieli, ma solo una prova per attestare la sincerità dell'unica condizione necessaria per sperimentare già la redenzione (poiché non dobbiamo acquisire ancora la ricompensa, giacché essa "è già" riscuotibile, adesso, in vita, visto che Gesù "è già" morto, e quindi "ha già" pagato il riscatto, per noi, non è che lo pagherà solo dopo un nostro eventuale amare il prossimo), la libertà, la consapevolezza di essere creatura del Dio dell'Amore, e poi anche l'ingresso nel Paradiso: credere in Gesù Cristo come vero uomo e vero Dio. Da ciò che credere in Gesù, credere davvero in Lui, comporta l'abnegazione della persona (mente, anima e corpo), dell'Io, a favore dell'oggetto adorato: La Santissima Trinità (Dio, Gesù Cristo, lo Spirito Santo), ossia, sconfiggere l'egoismo soggettivo per far trionfare, nelle diversità, l'unità quale corpo di Cristo Risorto, attraverso i consigli evangelici. Esempio: Osvaldo dice di credere in Gesù. Come fa Dio a confermare che questa fede sia vera? ...e che Osvaldo possa divenire un testimone autentico e coerente della Sua Verità? Gli presenta a Osvaldo delle circostanze (il Caso è Dio in incognito!), durante la sua esistenza nel pianeta terra, in cui dovrà amare il prossimo così come ha fatto Gesù, Suo Figlio, in vita - e non come pare e piace a Osvaldo - conducendo Osvaldo a riconoscere che per amare quel prossimo, presentatogli volutamente, deve rinunciare (altro che fondamento egoistico!) a qualcosa di suo così personale, così radicato e abitudinario (che neanche s'era accorto di come avesse alimentato il suo egoismo - differente dall'amore per sé), che gli farà conoscere l'altruismo, fino al "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici". Gv 15,13, non come sentimento di convenienza, ma come originale programma dell'Amore che l'Ingegnere, lo Scienziato, ha progettato per le Sue creature, e unica prova che davvero si crede nel Vangelo, unica condizione per essere già ricompensati, per già "percepire" il Regno dei Cieli. Pace&Bene ----------------------------------------------------------------- ** Ut in omnibus glorificetur Deus |
07-10-2015, 23.51.04 | #6 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-03-2015
Messaggi: 257
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Riferimento: L’egoismo è un fondamento del cristianesimo?
Non penso si possa intendere l'amore cristiano come una forma mascherata di egoismo. L'agape (amore/dono) richiede una condivisione del dolore altrui, una partecipazione attiva all'altrui sofferenza. E' scendere nell'interiore sofferenza del prossimo, riconoscerla come essenzialmente uguale alla propria, provarne compassione. Il vero amore non è un fatto personale, è invece un atto di unione, è essenzialmente un trascendere se stesso partecipando al dolore del prossimo. Non c'è più chi ama e chi viene amato. C'è solo l'Amore.
E questo Amore ( atto d'amore) è il Cristo che si manifesta compiutamente nell'unione d'amore di due esseri ( creature in senso cristiano). E' fuorviante, a mio parere, scindere l'amore dal dolore. Nel Cristianesimo il supremo atto d'amore ( la Croce del Cristo )è terribile esperienza di sofferenza, interiore ( "Padre allontana da me questo calice") e fisica. Quindi non si ama per averne ricompensa. Chi pensa questo non è un vero cristiano. Si ama perché non si può "fare altrimenti" quando si comprende nell'animo il dolore della creatura che abbiamo di fronte a noi. E tanto più questo amore è degno se la creatura che abbiamo di fronte non è in grado di ricambiarlo, se è un umile, un reietto dal mondo, un abbandonato da tutti. Così si realizza il "Regno di Dio" che non è da qualche parte dopo la morte, ma qui e ora nell'istante in cui il Cristo ancora nasce ( viene a nascere) nell'amore sincero delle sue creature. Nell'Amore delle sue creature il Figlio ama il Padre e questo Amore è lo Spirito che li unisce. Potremmo dire che nell'amore che tutto dona si manifesta ( ha necessità di manifestarsi) il legame Trinitario. Se uno pensa di amare per guadagnar qualcosa ( vita eterna, paradisi,ecc.) non sta amando COME ama il Cristo, ma sta solamente amando se stesso e, in definitiva, la sua stessa solitudine. Nel vero amore ( qui diremmo Cristico, ma lo intendo in una accezione più ampia) Io e Tu vengono trascesi e questo non è un ragionamento, un pensiero, ma un'esperienza della mente priva di IO e MIO. Il dolore che è in me vede e riconosce il dolore che è in te , lo abbraccia e ne prova compassione e , come vorrei poter alleviare il dolore che è in me, così mi adopero ad alleviar quello che riconosco in te. In questo non compare egoismo, in quanto atto estraneo all'ego individuale, a "Colui che afferra" ogni cosa. L'eventuale ricompensa se deve venire verrà, ma penso che per il cristiano il poter vivere e partecipare dell'amore IN Cristo sia ricompensa superiore ad ogni cosa tangibile e materiale. Questa unione d'Amore rende il credente una cosa sola con il Cristo ("Sarete chiamati Figli di Dio"), partecipe della sua stessa Natura, una cosa sola con Lui. Se realizzi pienamente questo che bisogno avresti di un paradiso dei sensi ultraterreno ? Dovremmo anche saper sbarazzarci interiormente di un'immagine del Cristianesimo legata a vecchi santini e favole moraleggianti. A cortili di oratori e sottanoni neri più o meno credibili (molti invero veramente credibili e ne ho conosciuti nella mia vita...) e tentare di scendere in questo Abisso d'Amore che è il cuore di questo messaggio/incontro. In questa vertigine c'è la vera forza di un insegnamento che attraversa i secoli ed io, anche se non ne condivido molte interpretazioni teologiche e storico/sociali , provo un grande rispetto e sono ben consapevole che nulla se ne può dire in breve. Il fascino e la profondità di questa devastante ( per l'Ego, cioè per l'Io) alterità al "mondo" rimane intatto incurante delle miserie dei suoi accoliti e delle loro astuzie. Nei volti dei sofferenti e degli ultimi ancora appare il volto di questo amore, il volto del Cristo. Anche se sono lontano dal Cristianesimo spesso mi sento di difenderlo, perché mi sembra rimanga uno degli ultimi fari accesi nel buio dei nostri tempi che viviamo. Non serve parlare del Cristianesimo della Chiesa di Roma o di quella Anglicana o Luterana. Serve confrontarsi con questo Amore totalizzante e vedere se ancora qualcosa si agita dentro di noi... |
08-10-2015, 00.42.07 | #7 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L’egoismo è un fondamento del cristianesimo?
Citazione:
Perchè il giudizio non è per comitive. Ognuno è responsabile delle proprie azioni, persino nelle dottrine laiche ciò è fondamentale. Un nome è identità e autenticità portata da un singolo individuo,dove l'egoismo è la particolarità, dove amare è strumento di calcolo meschino per i propri interessi e fini, è il mezzo machiavellico in cui il fine è la propria esaltazione. Ma nessuna via spirituale è particolare, persino l'ethos greco ha bisogno del metron, cioè il senso del limite e della misura. La particolarità esaltativa del proprio ego è sinonimo di malvagità e decadenza che si esplica nei costumi e comportamenti sociali: la divinità e sacralità è la totalità onnicomprensiva della conoscenza. La conoscenza si espande e non si ritrae, necessita di un principio universale e non di una legge per ogni cosa. Questa è la differenza del fenomenico naturale e della trascendenza spirituale. Quell'amare il prossimo allora è la via del raccogliere le particolarità(i singoli individui) dentro un principio universale che trascenda per mezzo dell'amore e arrivi al sacro nel divino. E' possibile sopportare dolore e sofferenza se esiste un profondo amore, perchè li trascende. |
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08-10-2015, 06.59.12 | #8 |
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Riferimento: L’egoismo è un fondamento del cristianesimo?
personalmente credo che egoismo ed altruismo si riflettono in un unica immagine.
non credo che si possa essere davvero altruisti se prima non si e' davvero egoisti,cioè se prima non si e' fatto un percorso interno,se non si e' arrivati prima a "centrarsi" nel proprio "egoismo" (quindi un percorso di conoscenza,che a mio avviso e' sinonimo di amore) se non amo prima me stesso come potrò amare il prossimo ma anche tutto cio che sta intorno a me?…come potrò mai arrivare a conoscerlo? a sua volta (ma appunto solo nel caso sopra) amando il prossimo amo anche me stesso…e la dualità scompare forse,che tutte le religioni vogliono semplicemente dirci questo? |
09-10-2015, 23.11.55 | #9 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L’egoismo è un fondamento del cristianesimo?
Citazione:
Tutto giusto se al posto di egoismo inserisci "ego" come sinonimo di "io". Perchè egoismo e altruismo sono comportamenti e atteggiamenti, per cui se sono opposti, la direzione del movimento dell'amare ha un verso contrario.L' altrui rimane sconosciuto e in-compreso in quanto privo di interesse e piacere per spenderci un sentimento. |
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19-10-2015, 17.42.47 | #10 |
Ospite abituale
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Riferimento: L’egoismo è un fondamento del cristianesimo?
L’amore per Dio non coincide con l’amore per il prossimo.
A Duc in altum! Effettivamente il fondamento della religione cristiana è l’amore per Dio che si esprime attraverso l’obbedienza alla sua volontà. Ma l’amore per Dio è sorretto dall’amore per sé: senza la benevolenza di Dio e la promessa del “regno dei cieli” il fondamento non regge. La tua esemplificazione è sostanzialmente una conferma alla tesi che l’amore per il prossimo non sia un fine, ma un mezzo per il cristiano. Il prossimo viene addirittura posto nella minorità e messo al servizio di una prova di autenticità della fede di un uomo, la cui relazione col prossimo è strumentale alla relazione che conta davvero con Dio. A Sariputra L’interpretazione dell’amore cristiano che proponi sebbene largamente diffusa ha scarso fondamento nei Vangeli. Gesù è il messia ebraico, il capo politico-religioso, investito da Dio di una missione, preparare gli ebrei all’imminente avvento del “regno di Dio”, sottolineo regno, dove lui governerà accanto a Dio, dove gli ultimi della terra saranno i primi e i primi gli ultimi. Prendiamo a caso il versetto citato da Duc in altum! e allarghiamolo: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.” Gv15, 12-1. L’amore è riservato ai correligionari, pronti a sottomettersi in cambio di una ricompensa. I Vangeli canonici sono pervasi, dominati da questo schema: il dovere, obbligo di fedeltà a Dio e al suo rappresentante Gesù e la promessa del premio o la minaccia della pena derivante in caso di inosservanza. L’amore per il prossimo è invece accennato in pochi riferimenti isolati e contraddetto da una moltitudine di esempi contrari, spesso imbarazzanti per la classificazione manichea degli uomini tipica del fanatismo ed integralismo religioso, vedasi ad esempio Mt 10, 1-15. A Paul11 Effettivamente il giudizio individuale di Dio è ciò che conta, che ispira l’azione del cristiano, a conferma della tesi proposta. Nel cristianesimo non si capisce dove porti l’amore del prossimo, quale sia lo scopo, il fine. L’amore per il prossimo, l’aiuto, la donazione è addirittura in contraddizione con la beatificazione degli ultimi: se hanno la precedenza nel “regno dei cieli” perché toglierli dalla loro posizione? Ad acquario69 Il dualismo non scompare se non per qualche coincidenza, poiché l’amore per il prossimo comporta normalmente una rinuncia all’amore per sé. E’ questa rinuncia, sacrificio che gli dà valore. |