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06-09-2007, 14.55.09 | #63 |
Ospite abituale
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Messaggi: 1,774
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Riferimento: Un affondo sulla “conoscenza di se stessi”
SAlve!
rileggendo il pensiero da me espresso può sembrare da quanto scrivo :<se pur esistesse una "realtà spirituale" ...non è con la mente-ragione che la si può cogliere> che sia in contraddizione ... non credo, per me la suddetta realtà spirituale , essendo uno stato, la si vive con tutto noi stessi claudio |
06-09-2007, 20.00.43 | #64 |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
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Riferimento: Un affondo sulla “conoscenza di se stessi”
Sono sicuro che Van, Ivo e i moderatori mi perdoneranno un breve O.T. se questo potesse chiarire alcuni concetti base sul perchè non ci si vuole incontrare.
Prendo come spunto il post di fallible https://www.riflessioni.it/forum/show...postcou nt=61 Lasciamo perdere il fatto che mi risponda qui su qualcosa di un'altro 3D e concentriamoci sullo scambio Io chiedo: "Conosci la differenza tra la schiena ed il petto?" lui mi risponde: "forse non conosco la differenza fra schiena e petto...una stà davanti l'altra dietro...dipende da dove si osserva però" Ho cercato di far puntare l'attenzione sull'oggettività (non negabile) delle due superfici, oggettività che è al di fuori del fatto che chiamiamo una schiena e uno petto, che è fuori dal fatto che chiamiamo davanti dove sta il petto e dietro dova sta la schiena... possiamo chiamarli anche pizza e fichi ed ernesto e evaristo la loro posizione.. non cambia ciò che è. Certo sono d'accordo che un minimo di "legenda" serva per capirsi... qualora ci sia l'intenzione di capirsi, se l'intenzione c'è ci si capisce malgrado le parole. Sono cosciente che ad occhi altrui il mio post di risposta a Gyta può sembrare cercare cavilli o dialettica (neanche tanto brillante), ma non era assolutamente mia intenzione... fatto sta che ho visto (oggettivamente, se non si prova a verificare ciò che affermo è inutile che continuo) delle assunzioni di fondo che non sono reali ad iniziare dalla divisione della realtà Spirituale da qualsivoglia altra realtà.... cosa che non può essere neanche metaforicamente. No Ati, confermo, non bisogna per forza mettersi d'accordo per comprendersi, dipende dagli scopi e dall'osservatore.... se prendi un bel prato di fiori variegati, erbacce e quant'altro, formano comunque nella loro diversità un bel prato, invece se vuoi con strumenti diversi in un orchestra suonare una bella musica allora si che serve l'accordo... qua intenzione di suonare sul serio non ne ho mai viste... al massimo un paio di accompagnamenti.... però mi rifaccio gli occhi ogni tanto. Quindi per tornare pienamente in tema, Mirror e Ati io mi sono semplicemente adattato ai termini utilizzati da Gyta. Non sono bravo con le parole e ho un difetto: mi piace cambiare sempre, quindi utilizzo stupidi esempi e altrettanto stupide metafore....... Se la mente normale,comune o discorsiva (come sento spesso dire) fosse un serpente avrebbe metaforicamente una linearità, un inizio (bocca) e una fine (coda per quanto tutto il corpo è identico ma non sottilizziamo), quindi sarebbe duale, vedrebbe le cose da diversi punti di vista etc etc insomma le sapete meglio di me ste cose.... Adesso secondo l'assunto che trovo irreale, perchè la testa possa vedere la coda il serpente dovrebbe accorgersi che nel mezzo ha dei "blocchi" che lo rendono un serpente... come ha detto Gyta? Squilibrato? Ok squilibrato.... allora secondo l'assunto sopra il serpente da solo deve iniziare a tagliare fettine di corpo come se fosse un salame che si affetta dal centro (uso un tono scherzoso ma sono serissimo) per poter quanto meno eliminare quelle parti "malate" e per arrivare all'autoconoscenza completa (mentale)... poi il discorso continua sul fatto che una volta rimasta solo la testa e la coda il serpente deve completamente suidicarsi, far sparire gli ultimi due pezzi (testa e coda) e capire che lui è un'illusione... che non esiste... già questo giustificherebbe la mia "perplessità": con cosa dovrebbe esercitare questa comprensione se non esiste? Che cosa comprende cosa? Il titolo del 3D e gli insegnamenti dei Maestri recitano "conosci te stesso" non recitano "conosci il nulla", non recitano "conosci il nulla con il nulla" non recitano "che il nulla si autoconosca". Quindi io serpentello curiosetto dopo aver vagabondato per un pò, fatto cose, visto cose, mi trovo di fronte ad un dilemma: "Chi sono io"? Mi metto davanti ad uno specchio (miei simili) e mi studio... ma per quanto faccio non riesco a vedere la coda.... l'unico modo è "mangiarmela"... (può essere che qualche schifezza mangiata per ingordizia mi stia su un fianco e mi impedisca il piegamento... quello è un blocco da pulire, da rendere della stessa sostanza dl resto) faccio il dentro come il fuori, non ho più inizio e fine, e finalmente mi vedo per intero.. La mente va piegata... in senso metaforico come reale... nello stesso modo in cui se piego lo spazio/tempo sono in due posti contemporaneamente, se piego la mente sono dentro e fuori di me e finalmente mi conosco... finalmente vedo che non c'è una realtà Spirituale separata da me... ma non mi invento neanche annichilimenti che tra l'altro non ho mezzi reali per poter compiere.. La mente è Spirituale quanto e non meno di tutto ciò che esiste, dipende come la utilizziamo o come ci lasciamo utilizzare... ma sotto sotto qualsiasi nome vogliamo dargli, a seconda della profondità, sempre una sorta di mente siamo, universale, individuale, collettiva, spirituale sono solo definizioni per ciò che riusciamo e vogliamo afferrare, il paradosso che fa sbarellare molti egregi pensatori o per lo meno fini automatici ripetitori è che la mente mangia solo quando non ha fame, mangia solo quando il cibo non c'è... ecco il silenzio che per mia fortuna e limitato merito conosco non sovra, sotto, in parte ma all'interno/esterno della Mia mente Adesso sbizzarritevi con le pietre... tanto non parlo per tutti |
06-09-2007, 23.01.39 | #65 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Riferimento: Un affondo sulla “conoscenza di se stessi”
Citazione:
Appunto. Quella è la domanda fondamentale: Chi sono io? Cosa rispondi a tal quesito? La risposta essenziale a quella domanda, per me e non solo, costituisce il reale affondo sulla "conoscenza di se stessi". Scusa ma sulle tue metafore, allegorie e analogie faccio fatica a seguirti. Sinceramente, mi sembrano elucubrazioni mentali. Tu dici che gli insegnamenti dei Maestri recitano "conosci te stesso" non recitano "conosci il nulla", non recitano "conosci il nulla con il nulla" non recitano "che il nulla si autoconosca"... E chi ha mai detto che tu sei nulla? Chi ha mai parlato di annichilimento della mente. Questa è solo una tua lettura, strumentale interpretazione del pensiero altrui che, forse, non è ben attenta a ciò che si dice. Forse c'è un pregiudizio di fondo che impedisce... l'ascolto reale. Scopri chi Sei e vedrai che non sei un "nulla", ma non sei nemmeno l'ego spirituale che forse credi d'essere, quel "qualcuno" che crede di fare, di studiare... di arrivare... ?! |
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07-09-2007, 09.38.53 | #66 | ||
Ospite pianeta Terra
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Messaggi: 3,020
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Riferimento: Un affondo sulla “conoscenza di se stessi”
Citazione:
hai ragione.. dipende dagli scopi.. e lo scopo non è metterci daccordo su che lingua parlare.. se l'albanese, l'antico greco.. o l'arabo moderno Citazione:
testa coda.. tagliare il serpente.. pulirlo e unirlo... sento (ripeto) che sono solo modi diversi di porsi di fronte gli interlocutori... ma quali? in parte concordo con ciò che ha scritto Mirror al piano di sopra.. ed in parte comprendo ciò che indichi tu... mi arrendo.. e per imitazione mi limito a farmi gli occhi ogni tanto |
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07-09-2007, 10.00.37 | #67 | |
ospite sporadico
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Messaggi: 2,103
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Riferimento: Un affondo sulla “conoscenza di se stessi”
Citazione:
Devo dirlo a te cosa rispondo a quella domanda? Lo sai che chi fa la spia è figlio di Maria A parte gli scherzi, faccio il serio... Mirror capisci che se ci confrontiamo come in un una gara oratoria non serve a nulla? Perchè mi fai delle domande a cui basta leggere i post precedenti (o guardarsi dentro) per rispondere? Vuoi che giochiamo al: "ho scritto così perchè..... e poi ho risposto così perchè..."? Bene, lo faccio per questa volta per "dimostrarti" la mia buona volontà, ma in futuro non chiedermelo più per favore: "Il conoscere sé stesso formula sostanziale della ricerca non è quindi che mezzo attraverso cui giungere alla scoperta che non esiste alcun sé stesso da conoscere.. !" Il Se è una delle poche certezze di quest'Universo, è concesso a tutti a prescindere da tutto, perfino alle pietre.... il fatto che si possa esserne, o meno, prima coscienti e poi consapevoli è un'altro paio di maniche. Per il resto non ho altro da dirti, non vuoi fare un minimo sforzo per tentare di capire le "mie" metafore? E' un tuo diritto di nascita, come di tutti... Se mi sono rivolto a te è solo in quanto difensore dei momentaneamente assenti... e al limite come condivisore di quelle teorie. Ripeto che non parlo per tutti.... e non è un vanto, purtroppo. Con affetto Mirror, ci si vede in giro |
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07-09-2007, 10.20.23 | #68 | |
ospite sporadico
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Riferimento: Un affondo sulla “conoscenza di se stessi”
Citazione:
Ti ringrazio per concedermi almeno: "in parte", altri non si danno neanche questa possibilità. No non sono solo modi diversi, è una descrizione della realtà diversa, è la descrizione della realtà e non delle interpretazioni dei pensieri illustri, lo so che pecco di superbia verso coloro che hanno studiato con tanta passione, comprendo tutti anche se spesso ho il tono burbero, ma non vedo perchè continuare a raccontare filastrocche che risultati, a parte un bel sonno generale, non danno. Su siamo sinceri... libri su libri, tutti citano paroloni e poi il mondo dorme... e così sarà pure per sempre.... ma allora non ci sono tutti sti illuminatoni in giro, non c'è tanta gente che si conosce (non mi sto riferendo a nessuno, parlo in generale). Vuol dire che i "mezzi" che vanno per la maggiore non sono giusti. |
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07-09-2007, 14.34.32 | #70 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: Un affondo sulla “conoscenza di se stessi”
Citazione:
L'unico possibile del resto ... Tempo fa non capivo perche’ Ramana Maharshi considerasse la sua mucca illuminata. Avasa considera ogni essere umano gia’ illuminato. Bene oggi dalla mia esperienza diretta posso dire che e’ vero... Qualcuno non sara’ d’accordo perche’ pensa questo e quello di questo e di quello, oltre che di se stesso. Io stesso posso definirmi illuminato oppure non illuminato, ma non lo faccio (piu' ). Qui sta la nostra grande liberta’, il nostro vero Se’…..nel non pensare la realta’. Allora e solo allora qualcosa si svela. Per il resto che ognuno sia come e'! |
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