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19-04-2007, 12.30.22 | #42 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
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Riferimento: L'inferno è già qui...
esattamente.
il problema fondamentale è che non siamo in grado completamente di "fare luce" sui lati bui di noi stessi (portare a galla trasformando da paura in amore luminoso) li sta il nostro blocco a mio sentire. non ne parliamo per "orgoglio" e per paura di essere "giudicati". li sta la liberazione un caro saluto |
19-04-2007, 12.32.45 | #43 | |
Credente Bahá'í
Data registrazione: 26-02-2007
Messaggi: 447
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Riferimento: L'inferno è già qui...
Citazione:
Pienamente daccordo, siamo esseri umani e pertanto nostra (anche mia) è la pena di ciò che accade intorno a noi. PENA, interiore ed esteriore, dolore e sofferenza interiore nel non riuscire a cambiare completamente il nostro stato imperfetto; impotenza esteriore inquanto consci della nostra piccolezza individuale rispetto ai problemi materiali. Ma uniti tutti, non conta quale Religione professiamo o non professiamo, cambia la forza spirituale e tutte le battaglie ideologiche contrastanti possono essere vinte per un fine ultimo, la salvezza in terra del genere umano, la creazione in terra del Regno Divino. Non un Regno Spirituale ma un Regno reale, umano che abbatta tutte le forme di diseguaglianza e trasformi l'inferno in terra in un paradiso. |
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19-04-2007, 13.59.52 | #44 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
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Riferimento: L'inferno è già qui...
veramente il paradiso (così come l'inferno) sono già "qui" a mio sentire...
ma sino a che si sta nella dualità esso ci è precluso. e sino a che la mente "pompa" volendo cambiare qualcosa per "insoddisfazione" tale paradiso non è "assaporabile" un caro saluto |
19-04-2007, 14.12.35 | #45 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Riferimento: L'inferno è già qui...
E’ incredibilmente affascinante notare come dopo la quiete successiva all’uragano “Visechi”, il mare si sia nuovamente appiattito permettendo così una tranquilla navigazione nelle limpide e cristalline acque della consapevolezza occidental-orientale ove tutti sembrerebbero al timone di quella nave fantasma.
Volessero i capitani di vascello distogliere per un attimo l’attenzione dal timone della propria vita e volgere lo sguardo verso l’inferno di quella “sofferenza di troppo” o “sofferenza metafisica” (per usare un termine di Mirror…mi pare) che per alcuni sarebbe possibile sradicare. Anche a me quindi piacerebbe orientare la prua della discussione verso… Citazione:
…ovviamente non perdendo mai di vista quell’isola, da noi lontanissima, della “sofferenza reale” ove non è neppure concesso il tempo per immaginarne anche una di metafisica. |
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19-04-2007, 14.53.21 | #46 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Riferimento: L'inferno è già qui...
Citazione:
Nel Regno materiale perfetto non credo. O, perlomeno, lo credo improbabile per la natura stessa dell'equilibrio degli opposti. Non esisterebbe lo spazio per il movimento, il cambiamento energetico. Ci devono essere per forza delle polarità interdipendenti. Solo nella dualità possono danzare i fenomeni. Io conosco solo l'eterna perfetta imperfezione sempre attuale. Come si può evitare che ci sia il male se non negando la possibilità che possa esprimersi per contrappunto il bene? Se guardi bene nel profondo degli avvenimenti riscontrerai che la storia ha una dimensione ciclica, circolare e non lineare, come può apparire se invece ci soffermiamo a notare solo le forme che si trasformano con apparenza evolutiva e non i principi eterni che si ripetono. Allora, se guardiamo più a fondo la fenomenologia del nostro essere nel mondo, possiamo anche scoprire che l'inferno è proporzionale ed in equilibrio con il metaforico paradiso il quale, come l’inferno, è già qui ed ora. Se ci mettiamo in una posizione di equidistanza emotiva, concettuale e, soprattutto spirituale, non invischiandoci in credenze e dottrine non sperimentate direttamente, possiamo vedere obiettivamente, neutralmente questa eterna dialettica che accade nel mondo fenomenico. Questo lo potremo osservare anche in noi: che c’è sottostante ai fenomeni contrapposti e contraddittori una armonia nascosta all'occhio identificato nel modello di come dovrebbero essere le cose. Da ciò la condanna del mondo, dell'uomo, e di Dio. Ma questa. per me, è una visione limitata e limitante, della meravigliosa avventura nella quale siamo immersi, aldilà delle gioie, del terrore, dell'angosce tenerezze che ci accompagnano in questo misterioso cammino. Dipende ancora una volta con quali occhi e disposizione d'animo vogliamo vivere quest'esperienza umana. Ciò determinerà il vederla come un inferno se avremo messo delle lenti scure o paradiso se avremo messo delle lenti rosa. Oppure vederla come un miracoloso incanto se sapremo vederla quell' occhio veramente nudo, il terzo occhio che andrebbe ritrovato. Sguardo oltre l’apparenza divisa toccato e sentito dal cuore del Mistico. Ovvero la visione impersonale che sa osservare e accettare ‘beatamente’ arresa l'imperfettamente perfetto Ciò che E'. Ciò che è, altrimenti da me concepito come Dio stesso, in tutta la sua armoniosa ed infinita manifestazione. |
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19-04-2007, 15.34.25 | #47 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: L'inferno è già qui...
Non c'e' nessun inferno.
L'etimo della parola non ha nulla a che fare con la sofferenza ma piuttosto con cio' che sta sotto terra. Sotto terra c'e' ancora il magma, la lava il cuore incandescente del pianeta, quelli sono gli inferi. Non sono un luogo di punizione, semplicemente li la Vita non c'e' ancora. Non c'e' nessun peccato, nessuna colpa, nessun cambiamento possibile, c'e' solo cio' che c'e'. Cio' che c'e' non e' cio' che pensiamo che sia, e' semplicemente cio' che c'e', cio che vediamo e sentiamo una volta tolto il filtro del pensiero, del giudizio....l'ipocrisia che e' in noi. Ma perche' siamo degli ipocriti? Cioe' perche' vogliamo ingannarci e ingannare? Non c'e' un perche', c'e' semmai un nostro funzionamento ancora non completamente funzionale alla Vita. Da quando siamo divenuti consapevoli di noi stessi vediamo e ci vediamo ma quella vista ancora non e' perfetta. Non si puo' forzare un processo naturale. Il segno del risveglio della consapevolezza segna l'inizio di quella ulteriore trasformazione, verso qualcosa che e' sempre piu' funzionale alla Vita sino al ritorno al punto in cui la Vita stessa viene generata da un apparente nulla che e' cosciente di Se'. E' inutile dibattere su queste cose, non ci puo' essere dialogo su queste cose: o le si sono comprese o no. |
19-04-2007, 17.44.43 | #48 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Riferimento: L'inferno è già qui...
Ma che "Eletti di Dio"..!!!!
Qui non si sottolinea alcuna superiorità di sorta!! Qualcuno un poco di tempo fa ammoniva..: " A ciascuno la sua croce" (!) ed a me sembra di gran lunga molto più che saggio! Qui non ci si chiude gli occhi di fronte agli orrori compiuti dalle violenze umane [guerre, vittime civili di guerre, vittime civili di guerre in tempo di "pace", olocausti, regimi dittatoriali di governi o di multinazionali..etc..] !!!! Noi siamo qui con la cosiddetta "pancia piena" a domandarci del senso anche della nostra pancia piena, del nostro respiro, della nostra mente che spesso magari è stata infelice, infelicità di non comprensione, domande che come il pane urgono altrettante risposte(!) Siamo qui a rispondere alla nostra personale "croce", alla nostra parte di responsabilità, verso noi e verso ciò che consideriamo "altro da noi" !! Cerchiamo e tentiamo di darci, di trovare delle risposte alle domande che a noi sorgono, che ci premono, che non ci fanno magari dormire o vivere decentemente come dovrebbe qualcuno che il pane ed un tetto sulla testa lo ha (!) Non siamo qui a togliere dignità alla vita ma a rafforzarla là [in noi (e magari non solo!)] dove serve, dove è carente! Dico "Siamo" con la presunzione che "Consapevolezza" sia una realtà e non un contenitore di mere filosofie.. naturalmente! Personalmente non ho le risposte per tutti.. ancora sono qui a rafforzare la "mia" dignità di Essere(!) Non ho presunzione che non possa esistere un "mondo migliore" dove le catastrofi naturali non siano corso naturale della Trasformazione, dove l'equilibrio biologico non necessiti di vita che mangi vita -anche se Simbolicamente sembra essere "molto bello", un po' meno quando sei pasto del leone di turno!- Cerco come ogni "ricercatore" le risposte alle domande che il mio cervello mi pone, le osservo e cerco di dargli un volto! Così dietro il male provocato dall'uomo vedo una strada di risoluzione nell'egoismo più sano e radicale, vedo che la reale felicità di uno può essere strada al possibile comune benessere! Vedo che non è una strada "facile" rende l'uomo <umano>, vedo che non è una conquista facile divenire uomini, ma sento il pulsare dei pianti e del dolore che porta domande ed abbozza risposte non sempre risolutive ma spesso sulla strada verso la radicalità delle faticose e lunghe rivoluzioni, come quelle che hanno portato gli animali ad adattarsi all'ambiente che mutava e loro con esso.. Così noi mutiamo lentamente con le richieste del cosiddetto "ambiente" che altro non è che l'anima del mondo, l'anima dell'uomo in toto, la conquista della sua dignità! Non sarà lavoro di un secolo ma cammino purtroppo lento di graduale progressiva presa di coscienza..! Un tempo manco sapevamo della fame o delle pestilenze altrove!! Non c'erano mezzi di comunicazione, non c'era possibilità di sapere di un altro mondo che non fosse quello appiccicato a casa! Ora -e da poco- sappiamo che esiste "altro da noi", altri pensieri, altri dolori, altre gioie..altro mondo dentro il mondo! I fisici lavoro per prevenire disastri irreparabili, i meteriologi lavoro per arginare i disastri della natura che "vive".. Potrebbero anche fare molto se il loro lavoro non venisse ancora ostacolato da molta miseria spirituale, da quella infelicità omicida di una parte aggressiva del mondo umano.. Ma la guerra, la trasformazione dell'anima umana, della consapevolezza non è giunta a termine, non è ancora conclusa! Pur sotto i nostri occhi allibiti il cammino procede lento e inesorabile.. il sapere si diffonde e con esso mutano culture e morali, responsabilizzando gradualmente l'uomo verso sé medesimo! Ma non è scuola di anni! E' rivoluzione lenta e inesorabile! E' la costituzione stessa dell'anima umana che lavata dalla reale infelicità e dalla inconsapevolezza trova lenta la strada della propria maturazione: è rivoluzione! Allora a noi qui che viviamo oggi in questo secolo in questo mondo in questa cultura non resta che la nostra maturazione, il nostro individuale sviluppo, la nostra possibile consapevolezza, secondo i gusti e le attitudini si avranno risposte d'uopo alla nostra personale apertura del sentire e del vedere, reputeremo a volte le nostre personali risposte come "assolute" pur non essendolo, ma sarà importante crederle tali affinché da quel confine del limitato vedere ne sorga preparato un altro ed un altro ancora in linea con la naturale coscienza atta alla propria apertura e da un sapere ed un domandarsi "intellettuale" o "buonista" si giunga man mano alla piena responsabile scoperta di sé! Allora, sì, potranno affacciarsi altri orizzonti REALI nel nostro piccolo mondo e la solidarietà sarà connaturata e forte come mai è stata, perché avrà lasciato dietro sé ogni ignobile ed un tempo essenziale bugia! E si potrà persino fermarsi un attimo e stupirsi di tutto questo caos e sentire che al di là della morale esiste una Forza folle che non conosce ostacoli, curiosa d'ogni possibile mutamento.. e perché no.. potremo persino gioirne senza masochismo vedendo il nostro corpo tenero cibo per vermi.. E ci sarà chi dentro tutto questo potrà chissà.. sentire Altro &d Altro ancora! Sentire la Mano Immutabile.. al di là di ogni mutevole crudele, gioiosa maschera! Come il parto dolorosissimo per la madre diviene gioia immensa nella consapevolezza di ciò che sta accadendo..! N.B: Questa non è "new age"; questo non è nemmeno Nietszche. Questa è solo una delle infinite risposte relative, forse una tra le più costruttive del pensare umano, ma sempre pensiero è, sempre relativo alla nostra esigenza di intelletto che formula a simboli e racchiude mentali orizzonti. Si parte dalla presunta realtà soggettiva (poiché sempre è) e ci "adatta" come la verde natura alla terra: prende atto e dimora. "In India noi non abbiamo definito il mondo come una creazione di Dio, ma come una recita, un gioco, lila. ..[..] Il concetto di lila dà alla vita una sfumatura teatrale, la trasforma in una lunga recita. La stessa idea di Dio inteso come un padre è brutta, seria. Secondo l'idea indiana, Dio non è un creatore, ma solo un giocatore privo di serietà. Tutto questo non è altro che un gioco. Vi sono delle regole, ma sono regole di un gioco...[..] <Questo cosiddetto universo appare come un gioco di prestigio, un'opera di pittura[..]> Sei infelice perché l'hai preso troppo sul serio. " [Rajneesh] "Avendo ucciso madre, padre e due re di casta guerriera, avendo distrutto un regno coi suoi sudditi, il brahmano se ne va senza tremare" [dal Dhammapada 294]* *madre=> la brama padre=> la presunzione di essere i due re=> eternalismo e nichilismo il regno=> i sei sensi ed i relativi oggetti dei sei sensi i sudditi=> passioni e dispiaceri dipendenti da quelli (le spiegazioni qui sopra a cura di Genevienne Pecunia) Citazione:
Gyta |
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19-04-2007, 18.33.52 | #50 | |
Utente assente
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Riferimento: L'inferno è già qui...
Citazione:
Gira il lato della medaglia, e scoprirai che il Male rappresenta in realtà una piaga non-risanabile nell'Ateismo. Con il Male si rifiuta infatti la Vita stessa - questo prezioso dono che non lo si vede, non si è più in grado di vederlo, come tale -, e si diventa dei potenziali suicida. Perché vivere e perché mai continuare a soffrire? Perché poi soffre l'innocente? Che motivo c'è dietro? L'ateo cosa risponde? Non si diventa atei con il Male... Semai è vero l'opposto - dando così ragione a Marx [anche se io non condivido] quando afferma che le religioni sono l'oppio dei popoli -: con il Male si necessita di una speranza: Dio libererà il bisognoso che grida e il misero che non ha chi l'aiuti. Egli avrà compassione dell'infelice e del bisognoso e salverà l'anima dei poveri. Riscatterà le loro anime dall'oppressione e dalla violenza e il loro sangue sarà prezioso ai suoi occhi. (Salmo 72:-12-14) E come tu hai precisato bene... chi è teista-cristiano è almeno consapevole del fatto che Dio ha condiviso assieme a noi questo Male così incomprensibile a noi uomini (vedi appunto Giobbe), e ci sta vicino, al nostro fianco, mentre soffriamo. E come afferma il Nazareno: Beato chi ha sofferto: ha trovato la vita. (Vangelo secondo Tommaso). Per non parlare delle altre beatificazioni fuori-senno: Beati i mendicanti, beati i perseguitati, et cetera. Come beati? Perché mai beati? In che senso beati? Come si fa ad essere beati in questo stato in cui ci ritroviamo, circondati dal dolore (l'uomo nasce per soffrire - afferma Elifaz in Giobbe 5:7), dal Male, dalla sofferenza di persone innocenti, di bambini che muoiono di fame, usw.? Beh... Due sono le possibilità: O quel Nazareno è pazzo, oppure è pazzo. Altre possibilità non ci sono - a parte il fatto di arrivare a decidere di ucciderlo perché è l'unico modo per farlo smettere di dire queste pazzie, queste cose senza-senso (come poi è avvenuto). Dicendolo alla Abbé Pierre - visto che l'hai tirato in ballo -: Se, povero e audace, un uomo si fa avanti e senza tremare ci ricorda che l'universale gioia nasce dal sacrificio di sé e non da quello degli altri, ecco che lo si schernisce, lo si insulta. Lo si imprigiona... E, alla fine, ci si convince che l'unico mezzo per liberarsi di lui sia farlo uccidere. Oppure un senso, alla fin fine, è lo stesso presente? Vuoi vedere, che in fondo in fondo, dietro a questo inferno, ci troviamo il paradiso? Ma dov'è? Sotto i vostri occhi... P.S.: Accenni diverse volte ad Auschwitz, come un problema insormontabile per la teologia ebraica... Beh, Visechi, ti sei forse già scordato che il culto di YHWH è sopravvissuto incredibilmente all'Esilio Babilonese, nonostante appunto la sconfitta a Jerusalem, e la deportazione, et cetera? Come è stato possibile questo? Perché il culto di YHWH non andò in declino? Beh... perché nacque l'idea che era stato proprio Adonaj a volerlo, a dare gli ebrei nelle mani dei nemici (per aver trasgredito). Senza però poi abbandonarli lì, ma facendoli in seguito tornare indietro nella Città (tre volte) Santa, con la ricostruzione del Tempio, et cetera. Ma... Quando è che c'è stata la nascita dello Stato di Israele? 1948, cioè dopo quel massacro inspiegabile. Difficilmente ora un ebreo ti dirà mai che è stato per volere di El-Shaddaj (l'Onnipotente), che è potuto accadere tutto questo, ma è un dato di fatto però, che dopo questo evento così tragico e non-accettabile per il raziocinio umano, c'è stata una rimpatriata degli ebrei a Jerusalem... Quindi YHWH alla fin fine non si è dimenticato del Suo popolo eletto, nemmeno ad Auschwitz, dove a morire c'erano degli innocenti. Il loro sangue è prezioso ai Suoi occhi. |
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