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Vecchio 24-04-2007, 15.34.22   #101
visechi
Ospite abituale
 
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Riferimento: L'inferno è già qui... è la lotta

Citazione:
Originalmente inviato da Mirror
Colui che lotta e si sforza per farsi capire ed accettare, ha capito ed accettato se stesso? La lotta stessa mostra che non ha nessuna comprensione di se stesso e della sua mente combattiva. Ogni lotta è fondamentalmente cieca, crea dolore, divisione, vendetta, odio, distruzione, disperazione, fanatismo e solitudine.

Uno arriva a capire questo, solo provandolo. Che cosa ci si guadagna a lottare? Ha mai creato più comprensione, vicinanza, soddisfazione, amicizia, è in qualche modo creativa, la lotta? Ha reso forse il mondo degli umani più bello, amorevole, comprensivo? Ogni lotta avviene sulla base di qualche concetto idiota, e porta via violentemente la libertà che ha l'individuo, di comprendere attraverso l'esperienza. E' un abuso della propria forza naturale, in nome di un inconsapevole trip di potere.

La natura di una mente combattiva consiste nello sforzo per tenere in piedi un'inesistente personalità, un ego non-sostanziale, attraverso sforzo e tensione.

La cosiddetta personalità o ego, esiste solo in quanto pensiero o idea nella mente e sopravvive attraverso la lotta e lo sforzo, la divisione, la separazione, il confronto, l'avere ragione, il condannare ciò che viene ritenuto sbagliato, il rifiutare, e così via.

Il tutto è semplicemente un incubo senza fine, in questo modo la lotta non ha mai fine, e uno arriva solo a sconfiggere se stesso, sprecare la propria vita, esaurire la propria forza naturale in nome di stupide idee, compiere sforzi per niente, e morire poi, profondamente deluso, battuto dalla propria stupidità.

Colui che ha capito se stesso, ha capito innanzitutto che non c'è nessun “se stesso”. Allora perchè lottare o sforzarsi? Per il vuoto, per il nulla? Non ha senso. Che senso ha lottare per farsi capire da gente che non ha a sua volta capito la vera natura della propria esistenza? Fino a quando uno è pronto a lottare e compiere sforzi, si porta dietro convinzioni cieche, identificazioni, ed è sempre pronto a lottare per affermarle.

Non c'è nessun bisogno di essere capiti da nessuno. C'è solo bisogno di capire la vera natura della propria esistenza. A questo punto, tutte le lotte e gli sforzi, cadono come foglie secche in autunno. Questo, comunque, può solo essere capito da chi ha fatto la stessa esperienza. Chi ha capito se stesso, o il suo non se-stesso, può solo provare compassione e comprensione per la sofferenza che la battaglia per farsi capire, crea per l'individuo. Non si aspetterà mai di essere capito o accettato dagli altri, e da questa comprensione arriva la volontà di incoraggiare e sostenere coloro che sono decisamente stanchi di lottare e sforzarsi, verso la stessa comprensione. Allora, tutto ciò che resta è una bella risata, alla faccia della stupida, futile, mente combattiva e pronta a lottare. C'è un vecchio detto: se non vuoi essere sconfitto, non iniziare nemmeno la battaglia, allora la guerra è finita per sempre, uno trova l'eterna pace in se stesso.
(Queste sono le ultime parole famose di un vecchio guerriero, che ha smesso di lottare...)
Autore: Pan

http://www.buddhahill.splinder.com/
http://www.buddhahill.de/Pan.41.0.html

Oddio, ma qui che si fa, cosa è in fin dei conti la discussione, il confronto, se non la contrapposizione dialettica – anche accesa – d’opposte concezioni? Non esiste confronto e dialettica fra visioni convergenti o coincidenti. Io esprimo un concetto che invariabilmente è discusso da un altro individuo attraverso argomentazioni diverse, anche se non necessariamente divergenti. Se non vi fosse più quest’esposizione di diversi punti di vista, non vi sarebbe più neppure il confronto, che è arricchimento, non depauperamento.

Cosa tenti di suggerirci, Mirror? E’ forse più proficua la rinuncia al dialogo, che ciascuno debba tenersi ancorato alla propria inaccessa ed inaccessibile personale verità, senza che si abbia più l’ardire del confronto? Non sarebbe sterile una discussione privata del contraddittorio, la preferiresti?

A metà del tuo ultimo intervento non avevo quasi dubbi che il conferenziere dovesse essere un altro dei discepoli della filosofia della rinuncia, dell’abbandono, della resa… ma che scrive a fare un rinunciatario, un arreso se non per perorare la sua causa, se non per contrapporre in disputa la propria vocazione? E dimmi, Mirror, non è lotta, non è forse disputa anche questa ipocrita pretesa alla rinuncia? La rinuncia si esplica e si realizza nella rinuncia, non nell’annuncio di essa che, nel preciso momento in cui s’annuncia, si tramuta in riproposizione del contraddittorio.

Ecco, caro Mirror, io non apprezzo quest’ipocrisia di fondo, sublimata e celata dietro la finta saggezza di parole che perdono senso, contenuto e significato nel momento stesso in cui sono proferite o scritte. Amo la chiarezza, la sincerità, anche quella discutibile, anche quella indecente, anche quella irritante, piuttosto che il malvezzo, abbastanza tipico dei Guru d’oriente, che celano i loro inconfessabili ed inconfessati propositi dietro accorte, ben misurate e pacate parole che lasciano trasparire un’intenzione affatto conforme al discorso.

In quest’intimo mio fastidio salvo ed apprezzo chi, come Freedom, sa dirti non so, ignoro, per me è un mistero, ma in quest’ignoranza, che è di tutti, anche e soprattutto degli gnostici d’oriente, accoglie il dono della fede, con animo in tumulto, perché la fede è tumulto e gioia, con la morte nell’anima che non nasconde il dolore, la compassione, e sa osservare un attimo oltre il proprio naso, e scorgere così anche lo sguardo del prossimo che pena e soffre. Apprezzo chi non disdegna la vita e sa intravedere in essa non solo i segnali luminosi del bello, ma anche quelli dell’orrido. Chi non si ammanta di una tiepida coperta d’alterigia che suggerisce alla fame, alla sete, al dolore, alla sofferenza la ricerca interiore, quando nell’intimo di quel misero è recuperabile solo la sabbia del deserto creato da una natura che non ha avuto l’accortezza e l’equilibrio di donare una briciola di quel che ad altri dispensa con eccessiva facondia.

Mirror, Yam, veramente non vi capisco, la vostra è una fuga dalla realtà per rifugiarsi nel surreale… però posso dirvi che son comunque contento di avervi conosciuti, è stato costruttivo dialogare con voi.

Ciao
visechi is offline  
Vecchio 24-04-2007, 16.14.31   #102
maxim
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Riferimento: L'inferno è già qui...

Citazione:
Originalmente inviato da Yam
Gia',quoto...... Il paradosso e' che la Realta' e' comunque sempre la stessa, non si pensi che esistano tante Realta'. Chi sostiene questo "pensa" una Realta', io parlo di una Realta' non pensata...non filtrata, nuda e cruda, cosi come e'.

Mi permetto anch'io di prendere Visechi come il Socrate degli esempi...e lo faccio anche con Yam...
- La realtà è una, dice quest'ultimo.
Potrei anche concordare...ma allora se la realtà è una e ci sono due visioni differenti di essa (quella di Visechi e quella apparentemente opposta di Yam) mi dica, sempre quest'ultimo, da dove deriva una diversità di visione di quella cosa unica se non esclusivamente dalla nostra mente/pensiero…
Io non credo che nessuno dei due "socrate" citati ad esempio si ritengano di aver compreso uno più dell'altro. Non credo che entrambi (anche se uno dei due so che sarebbe portato a crederlo) si sentano di aver penetrato il noumeno della questione.
Qui si parla di due differenti visioni di una cosa che potrebbe essere UNA SOLA. La discriminante in questo caso è la visione che ognuno di noi tiene di essa.
Personalmente, a livello di comprensione, penso che l’ateo/agnostico/mah Visechi/Maxim non siano assolutamente differenti dallo spirituale/tutto cosmico Yam/Mirror…a loro volta questi due insiemi non possono e non hanno nulla da svelare che riguardi la verità della cosa in sé nemmeno a coloro che sono sotto le bombe/macerie… nessuno di questi insiemi è in grado di poter svelare qualcosa all’altro in quanto trattasi di giustissime, lecite, indispensabili, differenti visioni di una cosa che è/potrebbe essere UNA SOLA.
Or dunque…può la spiritualità, di qualsiasi grado essa sia, svelare una verità assoluta che possa essere presa a fondamento per tutti gli insiemi di persone succitati?
No! mi pare evidente come essa nasca in ognuno di noi attraverso il pensiero. Tuttavia abbiamo visto che per i primi due insiemi di persone è possibile raffinare quella visione attraverso lo sviluppo di un pensiero “personalizzato” ove l’alternativa alla realtà che abbiamo sotto gli occhi (quella sempre unica per tutti) può essere modellata ed addolcita a piacimento perché basta scegliere tra le infinite visioni cui si presenta quella cosa unica.
Che differenza esiste allora tra lo spirituale/tutto cosmico Yam/Mirror e l’ateo/agnostico/mah Visechi/Maxim?...nulla…nulla per quanto riguarda la conoscenza della cosa in sé…molto invece per quanto riguarda la differente, ma non noumenica, visione di essa.
Il grosso inghippo della spiritualità, quella che avevo definito anch’essa sofferenza contemplandola nel perfetto disegno diabolico-divino, risiede nel fatto che per poter essere creduta e quindi essere d’aiuto al fine di assumere una visione più “positiva” della realtà, è che questa deve essere sempre creduta vera cioè cosa in sé e non può ammettere (anche se ci sono…e questa è la sofferenza dello spirituale) tentennamenti dubbiosi.

Qui nessuno di noi potrà mai penetrare quel noumeno ma solo far nascere dal suo pensiero una visione a “piacimento”…quella è la vera origine di dio.


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Vecchio 24-04-2007, 17.51.44   #103
hetman
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Riferimento: L'inferno è già qui...

Per Yam e Mirror

Volete per favore spiegarmi "I Quattro Pilastri della Sagezza" e non sono OT.

Grazie

Per Visechi

Capisco il Tuo stato d'animo, ritengo però che dovresti (se non lo hai già fatto) fare uno studio anche sommario sugli insegnamenti Buddisti, capiresti che non si fermano all'interiorità ma vanno molto oltre. Il fatto e che come per il Cristianesimo anche il Buddismo si è fermato alla superficie creando la religione degli uomini, se gli amici Yam e Mirror ci faranno l'onore di entrare nel merito degli scritti allora forse capiremmo qualcosa di più.
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Vecchio 24-04-2007, 20.00.15   #104
Mirror
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Riferimento: L'inferno è già qui... è la lotta

Citazione:
Originalmente inviato da visechi
... accoglie il dono della fede, con animo in tumulto, perché la fede è tumulto e gioia, con la morte nell’anima che non nasconde il dolore, la compassione, e sa osservare un attimo oltre il proprio naso, e scorgere così anche lo sguardo del prossimo che pena e soffre. Apprezzo chi non disdegna la vita e sa intravedere in essa non solo i segnali luminosi del bello, ma anche quelli dell’orrido. Chi non si ammanta di una tiepida coperta d’alterigia che suggerisce alla fame, alla sete, al dolore, alla sofferenza la ricerca interiore, quando nell’intimo di quel misero è recuperabile solo la sabbia del deserto creato da una natura che non ha avuto l’accortezza e l’equilibrio di donare una briciola di quel che ad altri dispensa con eccessiva facondia.

Mirror, Yam, veramente non vi capisco, la vostra è una fuga dalla realtà per rifugiarsi nel surreale… però posso dirvi che son comunque contento di avervi conosciuti, è stato costruttivo dialogare con voi.

Ciao
La Fede e la Comprensione sono due ali necessarie per sollevarsi dalla greve terra, campo d'esperienze necessarie, per avere una visione panoramica, che non sia solo orizzontale.
E' indispensabile anche una capacità contemplativa, accettante intimamente sia il bello che l'orrido… i chiaroscuri dell’ esperienza esistenziale.
Non c'è né rinuncia né fuga né alterigia caro Visechi, ma una partecipata compassione portata avanti da una chiara Consapevolezza di una Realtà che, purtroppo, secondo il mio punto di vista, ancora a sfugge a chi s'identifica totalmente nelle vicende del mondo, nei moti della sua personalità.

Anch'io sono contento di averti conosciuto, di dialogare con te e del fatto che tu riconosca che comunque è in atto un confronto costruttivo e rispettoso.

Grazie.

Ultima modifica di Mirror : 25-04-2007 alle ore 09.13.07.
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Vecchio 24-04-2007, 20.36.22   #105
Mirror
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Riferimento: L'inferno è già qui...

hetman:
Citazione:
Volete per favore spiegarmi "I Quattro Pilastri della Saggezza" e non sono OT.

Sinceramente caro Hetman, non so nemmeno cosa siano. Dovrei informarmi...

Citazione:
Il fatto e che come per il Cristianesimo anche il Buddismo si è fermato alla superficie creando la religione degli uomini...

Fermato alla superficie?!

Scusami, ma non capisco bene cosa intendi dire.
Per il resto, io non sono uno studioso e, tutto sommato, sono abbastanza ignorante su ciò che concerne le dottrine religiose e le rivelazioni di profeti o figli di Dio.
Mi interessano relativamente se devo sincero.
Mi ha interessato piuttosto la ricerca spirituale individuale che attinge qua e là dove sente odore di Saggezza non duale, ovunque provenga, e l'esperienza diretta di ciò che alcuni Uomini indicavano come la Luna.

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Vecchio 24-04-2007, 21.12.35   #106
Yam
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Riferimento: L'inferno è già qui... è la lotta

Citazione:
Originalmente inviato da visechi
Oddio, ma qui che si fa, cosa è in fin dei conti la discussione, il confronto, se non la contrapposizione dialettica – anche accesa – d’opposte concezioni? Non esiste confronto e dialettica fra visioni convergenti o coincidenti. Io esprimo un concetto che invariabilmente è discusso da un altro individuo attraverso argomentazioni diverse, anche se non necessariamente divergenti. Se non vi fosse più quest’esposizione di diversi punti di vista, non vi sarebbe più neppure il confronto, che è arricchimento, non depauperamento.

Cosa tenti di suggerirci, Mirror? E’ forse più proficua la rinuncia al dialogo, che ciascuno debba tenersi ancorato alla propria inaccessa ed inaccessibile personale verità, senza che si abbia più l’ardire del confronto? Non sarebbe sterile una discussione privata del contraddittorio, la preferiresti?

A metà del tuo ultimo intervento non avevo quasi dubbi che il conferenziere dovesse essere un altro dei discepoli della filosofia della rinuncia, dell’abbandono, della resa… ma che scrive a fare un rinunciatario, un arreso se non per perorare la sua causa, se non per contrapporre in disputa la propria vocazione? E dimmi, Mirror, non è lotta, non è forse disputa anche questa ipocrita pretesa alla rinuncia? La rinuncia si esplica e si realizza nella rinuncia, non nell’annuncio di essa che, nel preciso momento in cui s’annuncia, si tramuta in riproposizione del contraddittorio.

Ecco, caro Mirror, io non apprezzo quest’ipocrisia di fondo, sublimata e celata dietro la finta saggezza di parole che perdono senso, contenuto e significato nel momento stesso in cui sono proferite o scritte. Amo la chiarezza, la sincerità, anche quella discutibile, anche quella indecente, anche quella irritante, piuttosto che il malvezzo, abbastanza tipico dei Guru d’oriente, che celano i loro inconfessabili ed inconfessati propositi dietro accorte, ben misurate e pacate parole che lasciano trasparire un’intenzione affatto conforme al discorso.

In quest’intimo mio fastidio salvo ed apprezzo chi, come Freedom, sa dirti non so, ignoro, per me è un mistero, ma in quest’ignoranza, che è di tutti, anche e soprattutto degli gnostici d’oriente, accoglie il dono della fede, con animo in tumulto, perché la fede è tumulto e gioia, con la morte nell’anima che non nasconde il dolore, la compassione, e sa osservare un attimo oltre il proprio naso, e scorgere così anche lo sguardo del prossimo che pena e soffre. Apprezzo chi non disdegna la vita e sa intravedere in essa non solo i segnali luminosi del bello, ma anche quelli dell’orrido. Chi non si ammanta di una tiepida coperta d’alterigia che suggerisce alla fame, alla sete, al dolore, alla sofferenza la ricerca interiore, quando nell’intimo di quel misero è recuperabile solo la sabbia del deserto creato da una natura che non ha avuto l’accortezza e l’equilibrio di donare una briciola di quel che ad altri dispensa con eccessiva facondia.

Mirror, Yam, veramente non vi capisco, la vostra è una fuga dalla realtà per rifugiarsi nel surreale… però posso dirvi che son comunque contento di avervi conosciuti, è stato costruttivo dialogare con voi.

Ciao

Con rispetto parlando, e' molto semplice.
Io mi auguro di no, ma se soffrirai di terribili emicranie o mal di denti ti sara' molto piu' semplice capire cosa vuol dire non lottare con la sofferenza e il dolore e accoglierlo, accettarlo.
Se non lo accogli o lo accetti il dolore aumenta e non sarebbe saggio...a meno che tu non sia un masochista.
Il fatto e' che io ci leggo, da sempre, proprio una forma di masochismo, che altro non e' che un certo tipo di narcisismo, nella visione scettica della vita.
Sono solo forme pensiero alle quali aderiamo per una forma di ipocrisia che ci attanaglia.
Yam is offline  
Vecchio 24-04-2007, 21.17.11   #107
Yam
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Riferimento: L'inferno è già qui...

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Originalmente inviato da maxim
- La realtà è una, dice quest'ultimo.

La Realta' non pensata e' una, quella pensata e' un simulacro della Realta'.
Nella prima non c'e' descrizione e giudizio, nella seconda c'e' solo descrizione e giudizio.
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Vecchio 24-04-2007, 21.30.17   #108
Yam
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Riferimento: L'inferno è già qui...

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Originalmente inviato da hetman
Per Yam e Mirror

Volete per favore spiegarmi "I Quattro Pilastri della Sagezza" e non sono OT.

Grazie

Per Visechi

Capisco il Tuo stato d'animo, ritengo però che dovresti (se non lo hai già fatto) fare uno studio anche sommario sugli insegnamenti Buddisti, capiresti che non si fermano all'interiorità ma vanno molto oltre. Il fatto e che come per il Cristianesimo anche il Buddismo si è fermato alla superficie creando la religione degli uomini, se gli amici Yam e Mirror ci faranno l'onore di entrare nel merito degli scritti allora forse capiremmo qualcosa di più.

Al massimo potresti collocarmi nella Philosophia Perennis ma di diverso da Leibnitz, Huxley, Zolla o Coomaraswamy ho parecchie cose.
Del primo condivido il giorno di nascita, del secondo la citta' della moglie, del terzo la citta' degli studi e del quarto proprio un fico secco,nel senso che il suo livello culturale e spirituale sono per me inaccessibili.
Non sono Buddista, ne induista, ne Taoista, ne Cristiano, ne Sufi, non sono niente di niente. Leggo e studio di qua e di la ma soprattuttto sto in compagnia del mio guru che e' il nostro comune vero Se'.
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Vecchio 25-04-2007, 09.18.16   #109
hetman
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Riferimento: L'inferno è già qui...

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Originalmente inviato da Mirror
hetman:


Sinceramente caro Hetman, non so nemmeno cosa siano. Dovrei informarmi...

Trattasi di Buddismo.

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Fermato alla superficie?!

Scusami, ma non capisco bene cosa intendi dire.
Per il resto, io non sono uno studioso e, tutto sommato, sono abbastanza ignorante su ciò che concerne le dottrine religiose e le rivelazioni di profeti o figli di Dio.
Mi interessano relativamente se devo sincero.
Mi ha interessato piuttosto la ricerca spirituale individuale che attinge qua e là dove sente odore di Saggezza non duale, ovunque provenga, e l'esperienza diretta di ciò che alcuni Uomini indicavano come la Luna.


Intendo dire che passato un certo periodo di tempo dalla morte del Messaggero (chiunque esso sia), gli uomini cominciano ad interpretare i detti e gli scritti a loro uso e consumo pertanto si resta solo alla superficie è non si va in fondo agendo, cosi, come il Messaggero di turno insegna.
Se si andasse in fondo si noterebbe che non vi è separazione alcuna tra i Messaggeri, è come se si leggessero capitoli dello stesso libro, un libro che serve proprio ad eliminare l'INFERNO sia interiore che esteriore.

Saluto

Ultima modifica di hetman : 25-04-2007 alle ore 11.44.26.
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Vecchio 25-04-2007, 11.20.55   #110
Mirror
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Riferimento: L'inferno è già qui...

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Originalmente inviato da hetman
Intendo dire che passato un certo periodo di tempo dalla morte del Messaggero (chiunque esso sia), gli uomini cominciano ad interpretare i detti e gli scritti a loro uso e consumo pertanto si resta solo alla superficie è non si va in fondo agendo cosi come il Messaggero di turno insegna.
Se si andasse in fondo si noterebbe che non vi è separazione alcuna tra i Messaggeri, è come se si leggessero capitoli dello stesso libro, un libro che serve proprio ad eliminare l'INFERNO sia interiore che esteriore.

Saluto

Se si andasse fino in fondo davvero si comprenderebbe che noi stessi siamo i messaggeri, che non vi è separazione alcuna tra noi, se non apparente e superficiale, che stare attenti ai segni che continuamente la Coscienza Cosmica ci offre è come se si leggessero capitoli dello stesso libro, un libro che serve proprio ad eliminare l'INFERNO sia interiore che esteriore.
Quel libro della vita che è il "Ciò che E', Qui e Adesso", sempre aperto a chi ha gli occhi per leggerlo ed il cuore per ascoltarlo.

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