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24-01-2006, 01.18.34 | #5 | |
Nuovo iscritto
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Messaggi: 1,287
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a lobè!
Citazione:
Lassamo perdè và. ma dicci, dicci, ditteci, ditteci, la vostra esperienza in merito |
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24-01-2006, 09.46.06 | #6 |
Ospite abituale
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Messaggi: 560
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Re: a lobè!
[quote]Messaggio originale inviato da tammy
devo dire che di fronte a questa questione della dipendenza rimango ancora uin po'..turbata. Mi domanda perché si continui sempre e continuamente a parlare di questa famigerata dipendenza della donna dal rapporto con l'uomo. Ma perché, forse l'uomo non dipende dalla donna in un rapporto di coppia? Questo continuare a mettere per iscritto la necessità di indipendenza della donna..di autonomia della donna..di alterigia della donna e di sua superiorità e distacco dalla emotività e dalla cura dell'altro..cosa sta a significare se non il fatto che alcune donne si continuinio a sentire minacciate nel loro ruolo paritario rispetto al maschio? io non vedo i problemi che vedono queste donne, mi sento assolutamente femminile e so che il mio essere accogliente, paziente, dipendente e tenera nulla toglie alla mia grande forza interiore e alla consapevolezza di me come essere umano. feng qi |
24-01-2006, 11.46.49 | #7 |
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Messaggi: 2,913
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Scusate. sono un una situazione in cui non posso permettermi di scrivere un intervento lungo ed esaustivo. Vorrei però precisare che la dipendenza affettiva può essere considerata una vera e propria patologia. Sono stati scritti dei libri a riguardo, esistono addirittura degli studi che vengono fatti nell'ambito dello studio delle dipendenze in genere, come l'alcoolismo, la tossicodipendenza, gruppi di auto-aiuto etc.
E' cosa ben diversa dalla normale interazione tra due persone che si vogliono bene. Vi scrivo qualcosa di più completo stasera, se posso. |
24-01-2006, 11.55.07 | #8 | |
può anche essere...
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Messaggi: 2,053
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Citazione:
la dipendenza affettiva è una cosa sana. quella di cui parli esiste ed è deleteria, ma spero vivamente che abbia un nome diverso.. |
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24-01-2006, 12.14.58 | #9 | |
iscrizione annullata
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Citazione:
Cito un intervento preso da un forum più prettamente psicologico perchè non ho modo di raccogliere ora documentazione. "Per dipendenza affettiva, altrimenti definita come "Love Addiction" gli studiosi intendono proprio la forma patologica dell'amore (vedi Dipendenza affettiva e spettro impulsivo-compulsivo di Luigi Jamiri e Sergio de Risio). Attualmente, la dipendenza affettiva (Love Addiction), non è inserita nei vari sistemi nosografici, come il DSM IV e si cerca di farla rientrare nei vari disturbi contemplati in essi, anche se ricerche svolte in questo campo, come quelle di Giddens, la vorrebbero vedere come un disturbo autonomamente inserito. Tra l'altro, Giddens ne delinea anche delle verie e proprie caratteristiche come "l'ebrezza", "la dose", "il basso grado di autostima" e "la perdita dell'io"." |
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24-01-2006, 12.26.53 | #10 |
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andando oltre la semplice affermazione della donna sull'uomo
E' universalmente noto che la violenza sia un fenomeno invasivo, denso di luoghi comuni difficilissimi da sfatare, è un fenomeno ricorrente, molto più diffuso di quanto non appaia, alimentato, spesso, dal terreno fertile dell'ignoranza e dell'indifferenza.
Per questo motivo l'unica arma efficace è la conoscenza delle situazioni, la conoscenza degli effetti devastanti delle violenze, la conoscenza degli strumenti, anche legislativi, per contrastarle e, soprattutto,il coraggio di esigere dei rinnovamenti radicali. Spesso, occupandosi di questo fenomeno, si è distinta la violenza fisica dalla violenza psicologica, relegando quest'ultima ad un ruolo marginale, rilevabile soltanto nei casi più gravi e comunque più conclamati, priva del tutto, almeno in Italia, di una tutela giuridica. Partire con questa premessa sarebbe già riduttivo, sarebbe un errore, poiché, ogni violenza fisica, ogni maltrattamento su una donna produce sempre una serie di danni psicologici spesso irreversibili , occulti ma gravissimi; cosi come la violenza psicologica, subdola, insospettabile, nasconde spesso violenze fisiche. Così come sarebbe riduttivo ignorare che una violenza su una donna, sia fisica che psicologica si ripercuote, inevitabilmente, sui familiari, in particolar modo sui figli, con danni inaccettabili e devastanti. Mi riferisco, ad esempio, alla così detta violenza assistita, ovvero alla violenza che subiscono tutti quei bambini che sono costretti ad assistere ai quotidiani maltrattamenti che la madre,e/ o altri familiari subiscono nell'ambito familiare; si è autorevolmente affermato, a questo proposito, che i bambini che assistono alla violenza tra genitori è come se la subissero personalmente. www.vertici.it |