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27-01-2006, 21.34.36 | #73 |
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PER TIMMY
[/b][/quote]
Ti faccio i miei migliori auguri e son felice che questo, inutile, thread possa essere di aiuto a qualcuno. [/b][/quote] Grazie per la risposta, voglio sottolineare che questo thread non è inutile. Anzi, per una donna semplice come me, non solo questo tread, ma tanti altri di questo forum sono stati luce, conforto e aiuto. Devo dire che il primo avviso del mio malessere me lo ha dato il mio inconscio, da qui la consulenza del medico di medicina di generale che mi ha consigliato la psicoterapia evitando i farmaci e da 15 mesi faccio analisi. Abbiamo scoperto un episodio “importante” della mia infanzia che mi ha causato non poca sofferenza, ed ora stiamo andando avanti…… ….e ho fiducia e ci credo, anche grazie a persone come Voi, che offrono la loro esperienza e capacità al prossimo. |
27-01-2006, 21.37.04 | #74 |
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PER FRAGOLA
[/b][/quote]Urca! Non ti aspettare un colpo di macchetta magica, però. Nessuno può. [/b][/quote]
Ci mancherebbe!! Però se riesci a dire qualcosa in più, te ne sono grata. Grazie per la passione, l’equilibrio che metti nei tuoi post. Ma adesso basta con le smancerie e i complimenti, mi metto in disparte e seguirò con attenzione i Vostri interventi quando potrò collegarmi |
27-01-2006, 21.37.40 | #75 |
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mirror
non è che uno si debba sentire in colpa per una dipendenza d'amore, nè per altre dipendenze. Colpa non c'è, forse c'è il riconoscimento che ciò faccia soffrire il dipendente e chi gli sta d'intorno. Il "riconoscimento in precedenti proiezioni" non è così semplice come vedere un film, finchè tu stesso non ti sei accorto di soffrire.
mi sà che dicevi la stessa cosa. Ultima modifica di tammy : 27-01-2006 alle ore 21.39.43. |
27-01-2006, 22.51.15 | #76 | ||
frequentatrice habitué
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Re: Re: PER FRAGOLA
Citazione:
Citazione:
Però dal recuperare il bambino sofferente ad amare gli altri, penso che ci siano altre tappe e non so se può andare bene o no il mio modo di sentire e di agire. Ho capito però che posso anche sbagliare senza mortificarmi per questo fatto. Più del fare del mio meglio non ci riesco. Credo che questa vuol dire essere fuori dal continuo girarsi in cerchio in un mondo pieno di sofferenza. |
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27-01-2006, 23.19.05 | #77 |
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I 12 passi non li conosco. Mi informerò, ma non so proprio dire se vanno bene per tutti o no. Certo, recuperre la nostra storia è una cosa diversa per ogni storia.
Però, a me non preme tanto trovare il modo per superare una dipendenza, come ad esempio interessa fare agli alcolisti anonimi. A me interessa arrivare a quella pienezza da cui, secondo me, scaturisce un amore non dipendente. E qesto è un percorso che si può fare in molti modi diversi. Anche se, pur cambiando i modi, in un certo senso rimangono simili i momenti di trasformazione interiore. I "processi alchemici" che trasfromano in oro (pienezza) la sostanza grezza. Comunque i bambini che soffrono di vuoto d'amore, soffrono quasi sempre a causa dei genitori. Colpa? E' un parola che non mi piace. Ma è abbastanza umano, per chi cerca di ricostruire la sua storia, attraversare una fase in cui si colpevolizzano i genitori. Abbandonare il suolo di vittima significa proprio smettere di colpevolizzare. Non nel senso di buonistico perdono, quello non serve a niente! Nel senso che sì, tu mi hai fatto male, ma adesso la pianto di pignucolare che perchè tu mi hai fatto male e mi assumo la responsabilità di trasformare quel male. Da questo momento in poi, secondo me, le strade si diversificano molto. Perchè ora, quello che c'è da fare è prendersi cura di sè. Riempire quel vuoto d'amore. E credo che questo sia diverso per ognuno. Per carattere, per natura, per il tipo di storia. Personalmente ho trovato questa cosa la cos più difficile in assoluto. Perchè è difficile amarsi se non si è introiettata una "idea" di amore sano. Per me il momento di cambiamento, da questo punto di vista, è stato fare l'esperienza dell'essere amata. E non da un amante. Non un amore di coppia. Ma questa è una cosa difficile da raccontare e credo che sia impossibile dire come fare a fare questa esperienza. Forse, si tratta di arrivare al punto in cui si impar ad essere permeabili all'amore. Chissà quante volte ero stata amata prima ma non me ne ero potuta accorgere! E da quel momento in poi, anche se la strada verso la pienezza, verso l'oro, è ancora lunga, da quel momento in poi non saremo dipendenti mai più e avremo anche spezzato le catene. Cioè non genereremo dipendenza in chi ci circonda. Non semineremo ulteriore sofferenza. E da quel momento in poi il perdono verso il male del passato viene spontaneo, perchè il passato non ci fa più male. Beh, non è che succeda tutto in una settimana ma è possibile. E non è che non ci siano mai ricadute, ma non è come l'alcol che se mangi un cioccolatino al liquore ritorni alcolista Se si è vermente curata la ferita, il vuoto d'amore, si possono anche avere momenti difficili ma non ricadere nella dipendenza. |
28-01-2006, 00.12.24 | #78 | |
Perfettamente imperfetto
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Re: mirror
Citazione:
Si, diciamo più o meno le stesse cose... comunque te ne accorgi quando soffri...ti rendi conto, prima o poi, di essere in una condizione di dipendenza. |
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28-01-2006, 00.54.33 | #79 | |
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Re: Re: mirror
Citazione:
Di solito sì. Solo che a volte ci si rende conto di soffrire, ma non si riesce a concepire una via d'uscita possibile. Anche perchè, un po' tutti, ma i dipendenti più degli altri, ci si idenfifica con il proprio dolore. E quindi ci si attacca ad esso tantissimo. E questo è un bel casino! Sono tanti i motivi per cui ci si attacca alla sofferenza. Uno di questo è che la sofferenza, in modo inconsapevole, è sia una vendetta che uno strumento di controllo. Usare, sebbene in modo spesso inconsapevole, la sofferenza come mezzo di controllo, instaura un circolo vizioso. |
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28-01-2006, 10.04.40 | #80 | |
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è come se
Citazione:
facendosi del male fai male anche agli altri, ma inconsapevolmente? Se si diviene certi di una propria dipedenza è farsi del male volontariamente e volontariamente carichi gli altri di responsabilità che invece sono solo nostre, com'è, com'è? buona giornata |
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