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28-01-2006, 21.08.02 | #82 | |
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Re: Re: Re: Re: mirror
Citazione:
Sì, hai ragione, è da spiegare ma non è facile da spiegare in poche parole. Ma mi impegno farlo al più presto. Promesso. |
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28-01-2006, 23.12.13 | #84 | |
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Citazione:
Di solito tutti e due. E potrei approfittarne per iniziare a spiegare cosa intendo quando dico che la sofferenza è spesso sia una vendetta che un mezzo di controllo. Cioè che è manipolatoria. ... Ancient, sono stupita che tu non mi abbia anche chiesto perchè è una vendetta. Ribadisco per l'ennesima volta che non giudico affatto! E che non colpevolizzo proprio nessuno. Lasciamo per il momento da parte il dolore fisico, mi riferisco a quello psicologico e in modo particolare a quello della dipendenza affettiva. E che sto parlondo del dipendente, non dell'altro, che in gergo psi si chiama co-dipendente. Il dipendente, fino che è dipendente, ha bisogno di dipendere. Ha biosgno che l'altro ci sia e che gli dia determinate attenzioni. Crede che solo l'amore dell'altro possa farlo stare bene. Il problema è che non è affatto detto che l'altro abbia voglia di stare sempre lì. Il gioco perverso è più o meno questo: guarda come sto male se tu non ci sei, guarda che cosa mi fai, guarda come soffro se tu mi abbandoni! Il dipendente crede di non poter essere amato per quello che è, non sa sentirsi amato. Non si ritiene nemmeno degno di amore. Crede che solo il senso di colpa e la pietà possano tenere l'altro legato a lui. "Guarda come soffro" vuole dire "non puoi andare via, mi uccideresti!" Ed è davvero un gioco perverso, perchè è un gioco al rialzo. Perchè la relazione si assuefà al dolore e che ne bisonga mettere di più per mantenere il legame. Oh, non è mica sempre così! Questo è il caso estremo. Ma questo meccanismo, anche se più in piccolo, è quello che c'è sotto alle relazioni di dipendenza. A volte è anche il meccanismo che usano certe madri per non lasciar andare i figli. Il problema è che non funziona. Si sta male da cani solo per cercare di trattenere quello che si crede si l'unica cosa che può farci stare bene. Ma anche se non funziona, fare quella conversione interiore per cambiare non è semplice, perchè non si riesce a concepire che ci sia altro. Lo so, non ho spiegata tanto bene... sono un po' stanca... |
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28-01-2006, 23.26.17 | #85 | ||
Ospite abituale
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Citazione:
perché ne avevi già parlato in altre occasioni... e perché capisco cosa intendi. Citazione:
no, no, è chiaro. Devo dire che avrei dovuto sforzarmi un po' di più di capire. Capendo il primo punto, il secondo non era difficile. Ma ho avuto una settimana pesante... p.s e devo ancora leggere il topic "Sognare"... |
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29-01-2006, 19.37.48 | #86 |
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I soliti ricatti..poi mi sembra che spesso si confonda amore ..con infatuazione..per me il colpevole e' chi li subisce a causa della prgrizia mentale...o meglio il non voler esplorare il mondo che lo circonda..o a 360 gradi
Pensierostupendo |
31-01-2006, 21.29.19 | #87 |
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bene
quando ci si rende conto di una dipendenza, nel caso del thread dalla love addiction, cosa sarebbe meglio seguire per "recuperare sè stessi" i gruppi di auto aiuto o attraverso la psicoterapia?
Perchè in sostanza, riconosciuto il proprio stato di malessere da qualcuno si dovrà pur andare o nò? buona serata |
31-01-2006, 21.41.16 | #88 |
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Ma, personalmente ho poca fiducia nei gruppi di aiuto. Ho poca fiducia nei "gruppi" in generale ma questo potrebbe essere un mio problema. Ci sono comunque gruppi e gruppi.
Quello che è certo, è che se, ad esempio, si vuole smettere di bere, ci si può appoggiare d un gruppo che sostenga la nostra intenzione e ci aiuti ad esercitare un controllo su noi stessi. Forse non si risolve alla radice il problema della dipendenza, ma si riesce a non bere più. Se invece si vuole colmare il vuoto d'amore, occorre una trasformazione profonda. Un lavoro su di sè. Una rivoluzione interiore. Cosa che si può fare in molto modi. Dovendo chiedere aiuto all'esterno, io mi rivolgerei ad una psicoterapia non riduttiva. Come un'analisi junghiana, la gestalt, la psicosintesi. Lascerei perdere gli approcci cognitivisti comportamentisti. E, personlmente, non vedo troppo bene nemmeno l'analisi freudiana. Ma su questa ultima cosa... sarebbe un discorso complesso. |
31-01-2006, 21.51.47 | #89 |
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e bè
la domanda mi sorge spontanea, ma uno che deve fare prima di consultare uno psicoterapeuta (non sò se il termine è esatto) il terzo grado? Come si fa a sapere in anticipo quale terapia seguirà l'analista su quell'essere bisognoso di tutto tranne che, almeno all'inizio, sapere cosa è bene per lui? Perchè dubito che, pur avendo la consapevolezza di farsi aiutare, sappia in anticipo, per sè stesso, cosa sia meglio e cosa nò.
Non sò se mi sono spiegata, ma mi capisco da sola ciao belè Ultima modifica di tammy : 31-01-2006 alle ore 22.01.19. |
31-01-2006, 21.57.54 | #90 |
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Non sarei pessimista sui gruppi..esempio se io volessi camminare sui carboni ardenti mi dovrei affidare ad un gruppo di qualche societä specializzata in illusioni o distrazioni mentali ..mentre tu cammini sui carboni ardenti Pensierostupendo
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