Attilio! Che piacere rileggerti qui!

Per pensiero, tu ami la sintesi. Ma non sempre la sintesi rende il giusto merito alla complessità della vita. In questo caso temo che sintetizzare più di così sia pressochè impossibile. A meno di non banalizzare tutto.

la questione è spinosa per chiunque cerchi un'analista...pertanto mi scuso sarò forse ot ma avrei una domanda..
Volevo chiederti, Fragola , se posso: tu hai seguito il consiglio ed hai contattato più di un nominativo?
Te lo chiedo perchè mi trovo in una situazione per alcuni aspetti simile a quella che tu racconti...

grazie e ciao

Sincermente no. La prima mi è sembrata così simpatica che mi sono fermata lì
In seguito, però, ho avuto modo di conoscere le altre, perchè sono adesso mie insegnanti. E devo dire che anche una delle altre mi sarebbe piaciuta molto. Una invece no. Troppo "cerebrale" per me. Adesso non posso sapere chi avrei scelto se le avessi incontrate subito tutte, ma col senno di poi, vedendo dove il lavoro di analisi mi ha portata, so di aver fatto la scelta giusta. Il fatto, ad esempio, che lei fosse una mia coetanea, quindi una persona con cui mi è stato facile sia indentificarmi che "litigare" è stato fondamentale. Questo, ovviamente, per me. Per quello di cui avevo bisogno io.

Poi, vedi, io mi fidavo della persona che mi aveva dato i nominativi. Ed ero anche certa, cosa che poi mi è stata confermata, che l'ordine non era casuale

Non posso darti un consiglio. Un po' perchè non ho gli elementi per valutare, un po' perchè è una cosa troppo delicata. L'unica cosa che posso dirti, però, è di non farti scrupoli a contattare tutti i nomi se è quello che vuoi fare. E nemmeno a non farlo se ti pare di aver già trovato la persona giusta. E nemmeno a dire, eventualmente, "non mi va bene nessuno, riparliamone".

Grazie ,Fragola...
anch'io per ora ne ho sentita una sola da un elenco che mi ha fornito l'Aipa e mi sono fermata , non ho sentito altre persone..perchè,anche se sono esitante e dubbiosa, non trovo motivi abbastanza validi per scartarla.


ciao

Stiamo andando OT, ma credo che Ivo ci perdonerà perchè comunque è una cosa importante, anche se personale.
Se l'elenco te lo ha dato l'aipa, forse è meglio non fermarsi al primo. A me l'elenco lo aveva dato uno psicoanalista con cui comunque avevo fatto diversi incontri. Abbastanza perchè potesse intuire di cosa avevo bisogno.

GRAZIE!!e chiudiamola qui :grazie a te, e alla pazienza del webmaster

Ellea, ti ho mandato un messaggio privato ieri, ma vedo che non lo hai ancora letto...

ma guarda, guarda quanto ti condiziona la paura.

ok...
l'altro ieri sentivo al programma di Augias "storie bene" ore 12.45 su rai tre, tra il pane e salame della mia pausa pranzo, la scrittrice Dacia Maraini che, a mio completo piacere e soddisfacimento, la pensava proprio come me medesima

Ha descritto una donna dipendente, tratta dall'educazione di "ieri"
dove la bambina, veniva educata a sorridere per compiacere e così facendo, nell'adolescenza ,la bambina, una volta adolescente, si scordava dell'essere umano che era in lei e diventava solo un com-piacere per gli altri molto prima, credo, di palesi denunce di violenza, cioè la con-vivenza e la com-piacenza per gli altri e non per sè stessa. Dimenticandosi, appunto, di sè stessa, della propria personalità, dei propri desideri di divenire una donna completa e soddisfatta di sè stessa come essere umano.
Certo, data l'età della Maraini, inquadriamo il tutto intorno agli anni 30/40/50 e ci metto pure il 1960. Mi chiedo ci son proprio voluti circa 40/50 anni circa perchè il fenomeno della violenza psicologica e fisica sulle donne venisse fuori palesemente anche grazie ai mass media, ma quante ne ha uccise la sola educazione sbagliata?
E quindi, mi par vero, non sempre vi è una manifesta violenza, ma semplicemente un'educazione sbagliata, e le ripercussioni si vedono a distanza.

rinnovo gli auguri alle nuove generazioni, genitori non si nasce si diventa, speriamo in bene

Fragola carissima, apprezzo anche io di poter parlare di nuovo con te

La sintesi mi è stata imposta dal ridotto tempo che dedico al forum, ad ogni modo la considero una buona arma contro "l'ingiustificato cazzeggio" che a volte sostituisce il discutere per conseguire un preciso risultato.

Hai comunque ragione quando dici che "non sempre la sintesi rende il giusto merito alla complessità della vita", è vero. Lungi da me la banalizzazione...

Pensierostupendo, la tua ipotesi di fare "una pausa di riflessione e focalizzare il tema in sintesi..con poche parole.." è la soluzione che ho scelto per non fare un minestrone di ogni argomento, specie quelli delicati come questo.

Tammy, credo che la cultura "dell'annullamento dell'essere femminile come essere umano" fosse una cosa talmente radicata allora da poter essere paragonata all'attuale situazione delle donne all'interno di qualche cultura medio-orientale. In queste condizioni ci vuole sicuramente un passaggio generazionale per cambiare la mentalità generale.
Tu dici "E quindi, mi par vero, non sempre vi è una manifesta violenza, ma semplicemente un'educazione sbagliata, e le ripercussioni si vedono a distanza." Ma io considero quelle condizioni di vita da te descritte come una continua violenza psicologica, un mettere in gabbia le persone.