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20-04-2006, 12.30.40 | #62 | ||
Moderatore
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Citazione:
e infatti mi sono scottato Citazione:
scusa gyta, ma allora in che cosa differiscono le nostre tesi? epicurus |
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20-04-2006, 12.38.56 | #63 |
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Penso che il fine sia il medesimo..
Ti rispondo prestissimo! Ora sono di corsa! Trovare la possibilità di un linguaggio che accomuni le verie strade indagate, nella prospettiva di un fine comune seppur con linguaggi diversi integrando le varie scoperte in un quadro unico, come già si sta facendo lentamente di massima!! P.S: l'indagine di come funzioni la mente penso non sia di ultimo interesse al quadro.. Acc.. vado! Gyta Ultima modifica di gyta : 20-04-2006 alle ore 12.41.29. |
21-04-2006, 07.52.39 | #64 |
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Vedi, Epicurus, forse il fraintendimento è venuto a crearsi perché ciò che intendevo io con "La Realtà assume
colori differenti secondo chi è a guardarla" era riferito all'interpretazione soggettiva di ciò che proviamo/vediamo osservando la Realtà stessa ma non che la Realtà fosse sempre e comunque soggettiva e/o poliedrica, cosa che non voglio negare né affermare, per le implicazioni troppo definitive alle quali mi obbligherebbe! Se parliamo in generale di "Realtà" posso dire si, la sua visione è risposta e in relazione agli strumenti usati per osservarla e tali strumenti sono relativi a quella visione(interpretazione) della Realtà (: ripetizione del precedente mio post). Sfumatura leggermente differente è ammettere che la Realtà possa assumere colori differenti secondo il soggetto che la osserva (secondo il tipo di osservazione): nel senso che in questo caso vado a sottolineare la possibilità che la Realtà vista possa essere espressione unica di soggettività mettendo in dubbio quindi LA Realtà tangibile che oggettivamente dichiariamo all'unanimità esistente! Siccome il discorso partiva dal domandarsi sull'entità "materia" e dove questa potesse "sfumare" in pensiero, m'è sembrato "logico" esprimere tutti i limiti di ciò che diamo per scontato: questa stessa materia, questa stessa elaborazione tramite i sensi, quella stessa "normalità mentale" contro ciò che viene considerato "vaneggiamento" mistico e così via.. ! Ciò che forse hai sentito attraverso i miei scritti è un fondo che stento a affermare definitivamente, ovvero che vi sia realmente una unica Realtà, ovvero lettura delle cose che le spieghi in modo incontrovertibile, alla quale si possa giungere solo attraverso un determinato "stato di pensiero" (se proprio vuoi sapere, mi riferisco ad una certa visione mistica poco sondata però o forse pochi scritti conosco io.. boh.. Naturalmente ciò che me lo fa sospettare è stata la mia "visione" mistica..!).. Gyta |
21-04-2006, 17.37.17 | #65 |
Ospite
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Qualcuno ha una lista di libri da suggerire?
Cosa consigliereste( in italiano o in inglese )? Avete letto qualche buon libro sulle rivoluzionarie scoperte scientifiche sul cervello degli ultimi anni ? Prima di comprare un libro cerco di essere sicuro che non me ne pentiro' percio' chiedo sempre a qualcuno se lo ha letto e se lo consiglia. Grazie |
21-04-2006, 18.43.18 | #66 |
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gyta, per chiarire al meglio le cose, proverò a riassumere ciò che io penso a riguardo. poi tu mi dirai dove e se condividi o meno.
io penso che parlare di una realtà completamente aliena ai nostri (della razza umana) schemi concettuali, cioè al nostro modo di concettualizzare, comprendere, immaginare e modellizzare, sia un'assurdità ("morte al noumeno!" potrebbe essere un moto scherzoso e sintetico ). detto questo, io affermo che ci sono degli universi di discorso (i "giochi linguisitici" di wittgenstein), cioè modi di usare il linguaggio (che sono delle pratiche), che non si possono ridurre le une alle altre. non c'è una pratica più fondamentale di tutte. noi abbiamo determinati interessi e scopi cognitivi e quindi per perseguirli adottiamo un linguaggio particolare (in continua evoluzione) e delle pratiche di azione (in continua evoluzione anch'esse). ed è così che i (soli) discorsi sui neuroni non potranno essere sufficienti ad appagare i nostri desideri cogitivi rispetto alle azioni umane e agli stati intenzionali. credere che esista un'unica descrizione corretta della realtà (che magari è quella fisico-computazionale), e che tale realtà sia assolutamente indipendente dalle nostre capacità conoscitive/immaginative/concettuali, è ciò che viene chiamato "realismo metafisico", ed è ciò che io ritengo falso. epicurus |
21-04-2006, 19.01.51 | #67 | |
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Citazione:
non so se sei interessato solamente alle neuroscienze, oppure anche in generale alle scienze cognitive (e alla filosofia della mente, in generale). lascerò ad uno più esperto di neurofisiologia l'elenco di testi prettamente di tale ambito (magari il buon vecchio jack ), ed io ti indicherò dei libri più filosofici (ma che ai quali non mancano anche precisi e dettagliati riferimenti alla neurofisiologia). io ti consiglio (consiglio di parte) Hilary Putnam: - Rappresentazione e realtà (confutazione del funzionalismo, cioè del pensiero che la mente sia il software e il cervello l'hardware: putnam è stato il creatore del funzionalismo ma ora non lo accetta più). - Mente, corpo, mondo (rapporto fra percezione e realtà, quello fra mente e corpo: propone ancora l'idea dell'irriducibilità del mentale al fisico, come in 'Rappresentazione e realtà', ma questo libro è molto più ricco e articolato). poi, tra i filosofi della mente più importanti ci sono: il già citato Putnam, Donald Davidson (con "Eventi mentali"), Daniel Dennett, John Searle, Jaegwon Kim (filosofo veramente importante, che propone il riduzionismo), Chomsky, Fodor (filosofo importante per il funzionalismo), etc... quindi un libri di questi può andare bene. tra le antologie (che ti consiglio ancor prima dei libri qui sopra): - "Mente e linguaggio" a cura di Paternoster (antologia un po' di parte: propone testi tendenti al funzionalismo); - "Mente e corpo" a cura di De Palma e Pareti (te la consiglio vivamente); - "L'io della mente" a cura di Dennett e Hofstadter (un pochino di parte anche questa ed è abbastanza datata, ma è molto simpatica da leggere). introduzioni generali (che ti consiglio prima di tutto, per una panoramica generale): - "Introduzione alla filosofia della mente" di Paternoster; - "Fenomeni mentali" di Crane. se poi hai domande più specifiche non hai che da farle |
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22-04-2006, 02.19.28 | #68 |
Ospite
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Oh,grazie.
Io vorrei leggere qualcosa sulle recenti scoperte scientifiche sul cervello(cose ritenute impossibili per millenni negli ultimi anni sono state invece scoperte come vere...la estrema plasticita' del cervello anche in eta' avanzata...ma non voglio addentrarmi in cose che richiedono una adeguata esposizione altrimenti...). Ecco vorrei sapere se qualcuno ha letto qualcosa del genere e cosa consiglia. Grazie ancora. |
22-04-2006, 12.57.27 | #69 |
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molto molto sinteticamente le grosse difficoltà che in filosofia della mente le tesi riduzioniste incontrano sono due:
1) l'impossibilità teorica di ridurre l'intenzionale a gruppi di neuroni o algoritmi; 2) l'impossibilità teorica di creare un modello esplicativo delle scienze naturali (per la riduzione) tra cervello e coscienza. epicurus |
23-04-2006, 07.47.01 | #70 | |
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Citazione:
Non so risponderti.. (forse.. per ora! ) (mi riferisco alla prima parte che ho riportato!) In ogni caso tale realtà unica non potrà a mio avviso in alcun modo essere totalmente indipendente dalle nostre capacità conoscitive, ovvero essere inconoscibile! (si, comprendo.. magra risposta, la mia.. ) Gyta |
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