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09-08-2013, 08.42.24 | #103 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Come la materia diventa pensiero?
Citazione:
Ciao paul11, ovviamente non può esserci pensiero senza materia, ma un conto è il pensare – che non può avvenire senza un organo pensante – e un conto è il pensiero che è astrazione dal sensibile. Voglio dire, se il pensiero avviene per comunicazione fra neuroni, significa che c'è una informazione che passa da un neurone all'altro e da questa ad un'altro ancora e così via, formando una via neurale. Ora, l'informazione che passa da un neurone all'altro non credo sia come il testimone della staffetta che passa da una mano all'altra e alla fine viene consegnato rimanendo immutato da un passaggio all'altro. Credo invece che il percorso dell'informazione attraverso i neuroni formi uno schema, una sorta di simbolo che viene poi riconosciuto dal cervello e che ne riconosce il significato. Tutto questo avviene nella materia (organica precisiamo), ma il pensiero avviene su interpretazioni di simboli-schemi astratti. Un po' come la conoscenza dei fenomeni avviene attraverso interpretazioni di leggi matematiche. Allora noi diciamo di sapere tante cose della materia, e pensiamo attraverso la materia di giungere alla conoscenza di tutto ciò che c'è nel mondo che ci circonda. Ma come sia possibile che la mente estrae da un simbolo un significato, questo io non lo so, magari per ignoranza mia. Ciò che distingue l'uomo dall'animale è di poter trasformare la realtà esterna in schemi che vengono assimilati dal funzionamento del cervello, ed anche la capacità di schematizzare sensazioni in modo da poter essere comunicate a se stessi e agli altri. Il cervello funziona con gli schemi, così come il computer funziona coi programmi, e l'universo funziona con le leggi che lo regolano. Come dice Paul Davies la scienza stabilisce che i fenomeni avvengono secondo leggi, ma ciò lascia inspiegata l'esistenza delle leggi, le leggi vengono trattate come semplici dati. Si può dire quel che si vuole sul cervello in quanto materia, ma poi quel che conta è che per funzionare ha bisogno di schemi, così come i fenomeni hanno bisogno di leggi che li regolano. Gli schemi sono astrazioni, le leggi sono astrazioni, i pensieri sono astrazioni. E per spiegare un'astrazione serve un'altra astrazione. Come questo possa essere ricondotto alla materia non lo so ma, ripeto, può essere per ignoranza mia |
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09-08-2013, 11.36.50 | #104 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Come la materia diventa pensiero?
Citazione:
Non ho attribuito a te le considerazioni riguardo l' IFIA e l'intelligenza umana ma ho portato alle estreme conseguenze la posizione di chi ritiene che il pensiero sia il prodotto finale di una sequenza di "accadimenti" biologici. Se così fosse, conoscendoli, il pensiero, ogni pensiero, psicologicamente sarebbe computabile (ipotesi computazionale) e l'intelligenza umana riducibile ad un algoritmo, a pure procedure formali. Il teorema di Godel rende problematica questa ipotesi dal punto di vista matematico. Vale a dire che dalla scienza forte non ci viene e non ci può venire la risposta. Questa era l'argomentazione. E' inutile ripercorrere ed analizzare i dati biologici, neurologici sempre più numerosi, a parte il fatto che una disanima di questi dati non è possibile neppure ad un eccelso specialista di una delle innumerevoli di discipline chiamate in causa. Chi percorresse questa strada, se fosse possibile percorrerla e non lo è, si troverebbe perduto in un oceano di dati, che, per di più, si modificano giorno dopo giorno ... nel quale si troverebbe a non poter alzare la testa ... a non potere fare filosofia, a non poter tentare una visione d'insieme, a non indagare il significato dell'esserci. In Cartesio, che in alcune cose è un ingenuo ai nostri occhi, si può però cogliere che ha avuto una grande intuizione : che materia e spirito, cervello e mente sono intimamente integrati ... non solo nella ghiandola pineale, però, come ha creduto per un po' , ma ben più estesamente. Non si riesce a ridurre lo spirito alla materia, si potrà dire che lo spirito è un epifenomeno della materia e che allo "spegnersi" della materia biologica si spegne anche lo spirito ma non si possono assimilare. "E' vero che diverse attività mentali sono algoritmiche ma non esiste alcun serio argomento scientifico che renda soltanto plausibile supporre che la stessa cosa valga per tutta l'attività della mente." Non ti attribuisco nessuna precisa opinione anche perché non ho neppure capito se hai a proposito di questo 3d, una opinione sintetizzabile, in qualche modo. Devo dire però che non ho tempo per approfondire ogni post e che, essendo i tuoi post sempre "abbondanti" , molto può essermi sfuggito. Ultima modifica di Giorgiosan : 09-08-2013 alle ore 18.39.39. |
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09-08-2013, 16.40.37 | #105 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Come la materia diventa pensiero?
Citazione:
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10-08-2013, 16.32.33 | #106 | ||||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Come la materia diventa pensiero?
Citazione:
L’idea che il processo sia eminentemente o esclusivamente, ad es, algoritmico e computazionale non mi pare rientri nelle attuali ipotesi della scienza. E’ anche vero che la ricerca scientifica tenta di simulare il processo cerebrale con modelli cibernetici…ma la cosa non deve trarre in inganno… è solo perché la “modalità del pensare” è sconosciuta, ed il modello cibernetico non è che un mezzo di studio e sperimentazione per comprendere i meccanismi interelazionali del pensare. In ogni caso nessuno pensa piu’ che l’organo cerebrale funzioni effettivamente come un sofisticato computer. Forse lo si pensava ai primordi della computerizzazione…con gli entusiasmi iniziali. Oggi un tal pensiero è fuori tempo. Citazione:
Infatti può essere qualunque cosa…ma certo non si danno algoritmi del tipo della analisi matematica e infinitesimale che conosciamo, o dell’algebra di Boole o di altri sistemi integrati di calcolazione posti a innescare, conformare e risolvere intuizioni, pensieri, emozioni, sensazioni, ecc...fino a costituire personalità, intelligenza e coscienza di ciascuno di noi. Non ti pare che se il processo biologico funzionasse effettivamente per via algoritmica e computazionale, già la ricerca scientifica avrebbe risolto e riprodotto il problema e sapremmo come il “processo pensante” funziona? Guaio o fortuna è che così non è…nulla di coerentemente algoritmico...per cui Godel poco ci ha a che fare. Piuttosto, si potrebbe supporre che l’indetermismo quantistico possa svolgervi una sua prevalente funzione… proprio per l’incoerenza di certi imprevisti exploit di pensieri ed emozioni che poi dobbiamo risolvere o di cui già si danno improvvise soluzioni…tipo quelle intuitive e creative scaturenti dal pensiero laterale! Qualcosa del genere, come vaga ipotesi, ho cercato di esporre nel precedente post per Paul11: Citazione:
In fondo la complessità dell'universo, nelle sue versioni macro e micro, potrebbe essere paragonabile a quella del cervello...eppure l'universo è da parecchio e tranquillamente sotto indagine...ed anche con certo successo. Non credo, tuttavia, che la scienza si ponga il problema delle difficoltà…anzi...più un problema appare difficile e complesso, più sollecita a indagarlo! La prassi è comunque di vedere e sperimentare ciò che si può cominciare a capire e conoscere…e andare avanti..sempre più: è sempre il concetto del” try and error”! Certo Galileo, col suo cannocchiale artigianale ed i suoi piani inclinati, che pure ci hanno dato le meccanica del moto ancora oggi valida, non poteva immaginare e nemmeno concepire, ad esempio, di quale sofisticata strumentazione avremmo potuto disporre oggi…persino di un telescopio Hubble in orbita! Citazione:
Infatti, …circa l’organo cerebrale, con relative possibili cure ed emergere del pensiero, molto più si è appreso in questi ultimi 30 o 40 anni…di quanto non si sia scoperto e appreso nei 3000 anni precedenti. Per quanto riguarda il “significato dell’esserci””…non vedo perché i filosofi non dovrebbero intanto continuare la loro indagine…oramai senza fine! Citazione:
Ma veramente a me pare che Cartesio, coi suoi “res cogitans” e “res extensa” non abbia affatto riaffermato e ribadito l'intima integrazione materia/spirito, cervello/mente, ma ne abbia approfondito il solco che egli supponeva esistere...come del resto tutti a quei tempi pensavano...e alcuni anche oggi. D’altra parte, il discorso della integrazione pensiero/materia (l'essere un tutt'uno corpo/mente) era inconcepibile ad improponibile allora:...sia per questioni teologiche…chè sarebbe stato dissacrante!...sia per questioni biologiche: come conoscenza…la biologia non esisteva! Comunque il tentativo di Cartesio di rendere le due “res” compatibili e comunicanti è fallito con la defenestrazione delle ghiandola pineale…ecc. Citazione:
Comunque, in primis, non so cosa intendi per "spirito"…immagino non un qualcosa come anima…trascendente…ecc….? In tal caso veramente non saremmo più in ambito scientifico….biologico o altro! Mentre per me “spirito” ha un significato prettamente umano come esplicazione di intelligenza, pensiero, mente, ecc…magari eticamente elevato, se si vuole...ed a questo concetto mi attengo. Quindi, per me Cartesio ha il torto, pur con tutte le buone intenzioni, di aver trasmesso ai posteri l’dea della incompatibilità materia/spirito…mentre invece oggi la biologia propone un “unicum” continuo materia organizzata/spirito. Ma forse è vero che Cartesio attribuiva a "spirito" una peculiarità trascendente …e per questo era incompatibile con la materia! Citazione:
Sarebbero piuttosto, direttamente i susseguentesi "stati" della materia (neuroni, particelle, molecole, campi di forza, funzioni d’onda, ecc…) che mutando secondo certe sequenze, per certe eccitazioni o autoeccitazioni, ecc…"distillano" pensiero, coscienza, ecc… O dici che è sempre algoritmico!?...forse …ma è tutto molto estensivo e probabilistico…niente a che fare con formule e procedure deterministiche di classici algoritmi. Ma è solo un vago tentativo ipotizzante!. Citazione:
Comunque, per concludere, una mia idea precisa è che… comunque sia la modalità del processo pensante da cui emerge il pensiero….escludo che avvenga col contributo di un qualche deus ex macchina extra biologico...extraterreno. In primis lo esclude la scienza! Infatti se la scienza ammettesse questo sarebbe finita…magari sarebbe altra cosa, ma non sarebbe più scienza! Ultima modifica di ulysse : 10-08-2013 alle ore 19.44.18. |
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10-08-2013, 18.25.24 | #107 | |
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Riferimento: Come la materia diventa pensiero?
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L’AMEBA: TERRORE DEI PROTOZOI! Sul finire del primo miliardo di anni da che la vita era emersa sulla terra e finché non comparvero i pluricellulari o succedanei e facenti funzione, l’ameba fu il multiforme mostro predatore che, ai primordi dell’emergere della vita, costituì il terrore di protozoi, di batteri e dei vari microrganismi appartenenti alla più arcaiche forme di vita allora esistenti, ecc… Si era forse, intorno ai 3 miliardi di anni fa: la terra era già ben conformata, pioveva ed esistevano pozze d'acqua, fiumi, laghi, mari...acquitrini. L’ameba, "geneticamente" attratta dagli “effluvi/emissioni” degli altri microrganismi, li assaliva, inglobava e metabolizzava. Intervenivano nel processo metabolizzante svariati e complessi meccanismi interni, allora veramente straordinari per un organismo monocellulare. L’ameba ne traeva ossigeno, ad alimentare i propri processi energetici, ed espelleva, come rifiuti, anidride carbonica ed urea. Le possibilità di ripresa e sopravvivenza dell’ameba sono straordinarie…a dir poco miracolose: tagliata i due o in più parti, purchè le parti contengano ancora il 20/30% del materiale genetico iniziale, i bordi si rimarginano ed ogni parte continua a comportarsi come l’ameba madre originale…ancora capaci di predare e sopravvivere, ricostituendo la dotazione genetica originale. Si spiega così, con il permanere di materiale genetico diffuso, il fatto che l’ameba sopravviva alle mutilazioni eventuali: è la "memoria genetica" che si conserva e si esplica in autonomia…cioè una memoria frutto della organizzazione molecolare formatasi con l’emergere della particolare vita o specie (il DNA) e propedeutica al suo mantenimento e prosieguo. D’altra parte, una “memoria materiale fisica”, come alcuni ipotizzano, che già prima dell'emergere della vita, sarebbe "insita" nella materia primaria originale, tipo atomi, particelle o altro, non ci ha a che fare…e nemmeno ci ha a che fare una qualche essenza metafisica. Per inciso, l’idea. popolarmente diffusa, di identificare con il carattere dell’ameba una persona molle, senza carattere e priva di spina dorsale è completamente priva di fondamento: l’ameba era un mostro proteiforme feroce e determinato, dotato di mille risorse...anche se visibile solo al microscopio mentre si rotola beato e sazio in una goccia d’acqua. |
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11-08-2013, 11.29.48 | #108 | |||||||||||||||
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Riferimento: Come la materia diventa pensiero?
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Però rimane il fatto che il pensiero, la coscienza, non possono venir "dedotti" dalla biologia: c'è una soluzione di continuità, fra la biologia e la psicologia per così dire, sono due realtà non omogenee. Sono discipline diverse, per l'oggetto del loro studio, per il metodo, per gli strumenti che usano. Se non ci fosse soluzione di continuità, un adeguato algoritmo potrebbe mostrare la genesi della coscienza a partire dagli elementi della tavola di Mendelieff. Come emerga la coscienza è una risposta che non può venire dalla biologia e neppure quando emerga. Si può concepire il cammino della scienza come un cammino asintotico nei confronti di un esaustivo svelamento della realtà. Infatti tu stesso rimandi ad un orizzonte mai presente lo svelamento di tutto le aporie e i nodi. Una specie di orizzonte escatologico nel quale riponi la tua fede ed è legittimo e comprensibile ... ma è fede. Citazione:
Mi fa piacere per te che lo consideri anacronistico. A me non ha mai tratto in inganno. Citazione:
Ma il linguaggio della scienza non è la matematica? Mi fa piacere anche leggere che sei diventato più elastico e forse sei vicino alle idee del fisico puro John Wheeler. Citazione:
Dovresti articolare il discorso ed esplicitare nessi, se vuoi che capisca Citazione:
Se vuoi dire questo, sono d’accordo. Citazione:
Non ho letto il post. Questa la trovo, però, una intuizione stimolante e credo valga la pena di rifletterci. Citazione:
Citazione:
Il mio esempio era ipotetico: uno che restasse immerso nell’oceano sterminato dei dati per percorrere solo quelli non si darebbe mai ragione di alcunché. Citazione:
Cartesio invece fa una considerazione di tipo scientifico con l’ipotesi della ghiandola pineale, intravede una integrazione soma-psiche in un luogo preciso. Citazione:
Citazione:
Citazione:
E qui spunta di nuovo Godel. Citazione:
Citazione:
Citazione:
Di questi oggetti si occupa la teologia, la filosofia e queste diverse scienze convivono e sopravvivono benissimo insieme, da sempre. Ultima modifica di Giorgiosan : 11-08-2013 alle ore 18.48.07. |
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11-08-2013, 22.27.36 | #109 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Come la materia diventa pensiero?
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Ultima modifica di Tempo2011 : 12-08-2013 alle ore 21.54.08. |
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12-08-2013, 00.11.42 | #110 | |
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