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X epicurus.
Cercherò di spiegarmi meglio. Mi riferivo a quanto avevo scritto in precedenza e che riporto:
<Abbiamo detto che il Tutto, l’Uno comprende tutto, il vuoto e il pieno, l’interno e l’esterno, e tutti i dualismi che vogliamo. Mi chiedevo allora se il Tutto non potesse trovare un senso in sé. E’ chiaro che se concepiamo il Tutto come qualcosa di “chiuso” e determinato, cioè come un insieme di tutto ciò che è, oltre il quale nessun altro insieme esiste, allora il compito risulta arduo. Ma io vedo il tutto in continuo divenire, in cui ogni cosa genera le altre e l’universo stesso si rigenera. E in questo continuo mutamento trova un esterno oltre il quale espandersi, un esterno esso stesso generato perché parte della coppia di opposti compresi nell’Unità e da essa emanati.>
Dunque, se il senso delle cose viene dall'esterno e il tutto comprende anche l'esterno verso il quale si espande, allora il tutto può trovare un senso in sè.
Del resto, chi decide il senso della mia vita? Io stesso. Allora questo senso viene dall'interno di me indipendentemente dai giudizi esterni.
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