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21-11-2003, 00.56.41 | #13 |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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L'uomo nella sua specie, con i suoi mezzi di sperimentazione, nella sua "Realtà", comprende e agisce nella stessa nel limite imposto dagli stessi mezzi.
Leggi universali, tutto ciò che governa l'Universo, come possono non influire su una parte infinitesiamle dello stesso?...la loro influenza è ovvia. Qualsiasi essere difronte a due possibilità è in grado di scegliere; è qui che risiede la libertà. Qualunque essere, essendo in grado di scegliere, è libero e in grado di influenzare il suo futuro. Questo essere, infinitesima perte dell'universo, agendo nello stesso, non può non condizionarlo. L'universo da parte sua, non è statico, e essendo quindi dinamico, "influenza" se stesso e quindi anche quella sua infinitasima parte chiamata Uomo. L'uomo agisce direttamente influenzando il futuro della sua realtà e indirettamente riguardo quello dell'universo. L'universo agisce direttamente influenzando il futuro della sua realtà e indirettamente riguardo quello dell'uomo. Il limite dell'influenza dell'uomo nella sua vita, non può essere quindi definito, ma in considerazione del fatto che si può condizionare il futuro, la ragione impone l'Agire, in quanto questo è l'unico mezzo diretto e attuabile dall'uomo per migliorare il proprio futuro. Coloro che non accettano di essere gli unici influenzatori diretti della loro vita, mettendo il loro futuro nelle mani di qualcuno o di qualcosa, illudendosi che sia tutto scritto, che nulla può essere cambiato, aspettando che qualcosa porti nella loro vita un po' di felicità, non fanno altro che illudersi e auto-frustrarsi. |
21-11-2003, 08.52.57 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-05-2003
Messaggi: 187
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Direi che l'ultimo intervento di Marco mi trova d'accordo e spiega molto bene come le leggi universali influenzino la vita dell'uomo ma come l'uomo, in fondo, si trovi sempre comunque ad unbivio in cui ha possibilità di scelta e di gestire gli eventi.
Insomma, anche io credo che non esistano destini, è molto affascinante la visiona karmica della vita, ma nonci credo fino in fondo, per me rimane una bella favola a cui si pensa sorridendo. In ogni caso, anche Rolando mi trova d'accordo nel senso che se ci comportiamo bene in questa vita (a patto che altre passate e future esistano) non possiamo che ricevere del bene, sempre in QUESTA vita, ma semplicemente in ragione del fatto che come gli altri si pongono con noi dipende da come noi ci poniamo con loro. Tutto qui. Un abbraccio, Rain |
22-11-2003, 21.23.20 | #15 |
luna e terra
Data registrazione: 22-11-2003
Messaggi: 148
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forse sembrerò molto ingenua, ma credo che il libero arbitrio per esistere debba presuppore delle leggi universali, divine, biologiche...quello che si vuole, sennò dove sta la libertà del libero arbitrio...la libertà non è un concetto che si può prendere come assoluto, credo, non in rapporto a qualcos'altro...comunque, penso che siano fondamentali entrambe, sia libero arbitrio che "legge universale"ed anche se la legge universale sembra apparentemente di minor peso e il presupposto da cui si parte...è pur vero che però nn si arriverebbe da nessuna parte senza libero arbitrio, quindi...50 e 50,credo.
ciao |
23-11-2003, 18.24.13 | #16 |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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emerso da meditazioni...
Sono un nuovo iscritto, vi saluto tutti e colgo l'occasione per esordire
su questo importantissimo argomento. Finché crediamo di avere un libero arbitrio, viviamo ogni sorta di schiavitù e di impedimento, di illusione e sofferenza. Quando invece “realizziamo”che realmente non abbiamo mai fatto niente in modo veramente libero, che non abbiamo fatto altro che reagire ad innumerevoli stimoli e condizionamenti interni ed esterni, mentali e fisici, inconsapevolmente, soltanto allora possiamo avere la grande Intuizione, la fondamentale Comprensione: il Vero Libero arbitrio, non é il “nostro”ma quello del TUTTO. E’ sempre stato e sempre sarà così, nonostante ciò risulti molto sgradito al nostro Ego, immerso nel sonno di una presunta propria autonoma volontà. Se riusciamo a lasciarci andare, a Viverci questa piena Arresa e identificazione con la Totalità, possiamo esprimere una volontà che é azione che non pretende di essere libera nella sua separazione, ma é "libera" solo nell’accettazione assoluta della "sua" interdipendenza, nella manifestazione necessaria all’ Armonia del Cosmo (Dio, UNO, Tao ecc.). Solo la Consapevolezza osservante la fenomenologia della mente, coinvolta all’infinito in domande e risposte, é aldilà di qualsiasi concetto di libertà e schiavitù. Allora si può Vedere oltre...si E’...Pura non Azione...Pura Coscienza del gioco cosmico. |
23-11-2003, 20.11.14 | #17 | |||
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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Re: emerso da meditazioni...
Messaggio originale inviato da Mirror
Citazione:
Il libero arbitrio eiste, in quanto è scelta, e la scelta non è nè un impedimento nè una sorta di schiavitù o illusione. La scelta, la possibilità di valutare le sue conseguenze, e la varietà del campo di azione di questa selta, è propria della natura umana, che a differenza di quella animale, non è dettata dal solo istinto. Quello che può considerarsi illusione è credere che questo libero arbitrio sia essere padrone di tutto ciò che ci circonda, ma questa visione a mio parere non è affatto comune, perlomeno oggi. L'illusione è per lo più dovuta alle conseguenze della scelta che di per se è inevitabile. Citazione:
Questo è giusto in quanto non esiste la libertà assoluta : il libero arbitrio è la possibilità di scelta (lo dice la parola stessa ed è di questo che tratta la discussione). Citazione:
Il concetto che vuoi esprimenre è vero, ma ricorda che la non-azione non esiste, in quanto la scelta di non-agire implica l'agire verso quel fine : il non-agire deriva da una scelta, e quindi la conseguenza della scelta è solo agire. Tra due possibilità di comportamento, scegliendo il non-agire tra queste, si avrà l'agire in una terza possibilità di comportamento. Ciao. |
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24-11-2003, 08.53.12 | #18 |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Causa ed effetto...azione circolare
La non azione é azione fatta con la Consapevolezza di non essere l'agente personale, quindi senza Ego.
Un azione eseguita con la presunzione di essere causa della stessa, é frutto di non comprensione di essere invece effetto. La consapevolezza neutra, osservante del fenomento, resta distinta da tutto ciò: vede l'unità di causa ed effetto. |
24-11-2003, 10.23.54 | #19 |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
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per Mirror
Tu parli di concetti assoluti quasi fossero caramelle.... dovresti sapere che l'uomo per comprendere dati aspetti necessita di materializzazione attraverso l'uso della simbologia o glifo.... di fatto, questo induce alla soggettiva comprensione di un concetto oggettivo in quanto assoluto. Inoltre, chi parla di tal argomenti, tendenzialmente..lo fa con cognizione di causa, ovvero, con l'ausilio di un'esperienza... dubito che tu conosca l'assoluto, in caso contrario non avresti necessità di confronto. sbaglio?
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24-11-2003, 11.13.12 | #20 | |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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Re: Causa ed effetto...azione circolare
Citazione:
Inconfutabile è che l'agire è una conseguenza "causa effetto", ma fino a prova contraria l'azione presuppone l'esistenza di un soggetto operante, di colui che sceglie cosa fare. Quando agisco , cioè sempre, esiste una "causa" che fa si che io reagisca; il fatto che io sia portato ad agire è effetto della stessa causa, e non l'agire in generale, in quanto sono io che scelgo il come agire. Lo sviluppo delle mie azioni, pur in un contesto forzato, in cui si hanno determinate possibilità di scellta, è sempre dipendente da me, in quanto soggetto operante, soggetto che tra le varie opzioni effettua una scelta e agisce. L'azione quindi è l'effetto della causa che sono costretto ad agire per mia natura, ma l'azione specifica, il comportamento, la direzione presa, la scelta, è operata da Me, in base alle mie conoscenze e ai miei "pensati" effetti che il mio agire potrebbe implicare, cioè in base al "fine" che mi prefiggo con quella determinata azione, in base a ciò che potrebbe essere effetto del mio agire che in questo contesto diviene "causa". Ultima modifica di Marco_532 : 24-11-2003 alle ore 11.15.19. |
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