- Grazie Marco.
-
Non ci comprendiamo, io e gli animisti! ma ho ancora polpastrelli da sprecare qui sui tasti, quindi...:
Allora, andiamo sul semplice, sempre che mi riesca.
Quello che voi chiamate anima e distinguete da 'io', è un concetto che vi hanno trasmesso durante la vostra educazione. Beh, quelli che ve lo hanno trasmesso erano loro stessi in errore e non hanno compreso che io, anima, spirito non esistono in questa tripartizione. Ripeto, è appunto una tripartizione spesso in gradi gerarchici perchè è relativa alla paura di terminare ed è collegata perciò alla conseguente speranza nella salvezza, con la clausola di contorno (elemento forse più importante) delle leggi di ricompensa/punizione annessi. è la questione trita dell'educazione religiosa. Ecco perché dico che anima e spirito sono 'prolungamenti' nel nostro immaginario concettuale legato alla speranza-salvezza dell''io'. In realtà esiste solo l''io' come fascio di pensieri morti del passato sotto forma di input installati in noi dalla cultura che ci ha educato. Ci siamo? Esiste però l'energia, degli elementi del nostro essere, anche di questo io, visto che la vibrazione di questo io=pensiero=input, se fosse funzionale alla sopravvivenza, sarebbe congeniale per il corretto ed efficace funzionamento dell'organismo nell'ambiente. Ora, per elementi non intendo appunto anima o spirito o nuclei (li avete mai visti sotto forma fisiologica, come, che ne sò..., si vede la milza? E sotto forma di sperimenti con l'atomo? Avete forse notato sopra queste particelle la scritta 'anima'?
), per elementi intendo tutte le più piccole parti dell'essere che cooperano insieme. Non li carico questi termini di misticismo perché le rimando solo ad un ordine naturale, concreto, senza per questo andare nel 'material-ismo' come lo potete intendere voi contrapposto a 'spiritual-ismo'. Se mi dici poi che l'anima sopravvive e non è 'tua', devi dirmi come immagini questo quadretto post-mortem: Che immagini ti vengono quando esprimi questo tuo principio? E oltre a questa confusione che ti hanno passato chi era più confuso di te ma si autonominò tuo maestro o insegnante o educatore, poi mi aggiungi che si 'deve' annullare l'io. Tutti coloro che 'spiritualizzano' o 'animizzano' o etc etc. lo dicono, fa parte, la famosa clausola di prima, di quello che avete accettato quando vi siete messi in quelle 'vie', in quei 'percorsi': è lo Sforzo per raggiungere la salvezza e non incorrere nell'inevitabile punizione che avremmo addirittura addebbitata fin dalla nascita. Ecco io vi dico che anche qui siete solo nelle parole e nell'immaginazione, nel pensiero appunto, visto che non c'è altro, visto che l'Energia stessa che potrebbe toccare qualcosa di Vivo anche in quel senso (debellando l'io) non può passare pena la fine per 'elettroshock' dell'intero organismo. Anche ammesso che riusciste a fare una cosa del genere, sconfiggere l''io' volontariamente, non potreste raccontarlo. Avreste commesso il VERO SUICIDIO VOLONTARIO PREMATURO. Forse non vi rendete proprio conto. Avete una minima idea di cosa voglia dire far cessare la vibrazione dell''io', cioè dei pensieri? Visto che ora è lui, o loro, che comandano tutto l'organismo? Significa MORTE CLINICA! Riuscite a cogliere questi nessi? Un 'colpo di fulmine' del genere lo fa la natura, 'indeterministicamente', e niente può assicurare che il corpo così svuotato ritorni a funzionare con la stessa organizzazione atomica (si risvegli alla vita quotidiana, insomma). Se invece credete che l'io' possa essere sconfitto dall'io' stesso (da voi, cioè) siete anche ciechi da non veder il serpente che si morde la coda implicito in questa azione. E non avete compreso il fatto fodamentale che l''io', sorto dalla distorsione dei processi ricettivi degli input del nostro organismo, è un programma che ha generato 'paura', perché è un programma Egoistico che si autoelegge eterno e padrone di tutto, ma con ciò appunto generando paura perché ha in un certo senso sconnesso il sistema operativo dalla sua logica naturale. (traducendo il linguaggio tecnologico in quello storico)= L'uomo colse una delle tendenze dei suoi meccanismi di pensiero scegliendo come 'veritiera' l'idea di auto-coscienza: fu possibile ma fu anche fatale, come dire, fu possibile che un'aberrazione produsse qualcosa che non terminò definitivamente tutto il genere umano, ma lo facesse continuare in modo contorto. Così l'uomo si è distorto da solo la funzionalità pensante che gli serviva ed era progettata solo per la sopravvivenza efficace dell'essere sulla terra. Quando percepiva fame, l'essere pensava e attuava in modo fluido ed efficace, scegliendo tramite prove ed errori poi i procedimenti migliori allo scopo. Non c'era interferenza di 'pensieri circa il modo in cui pensare' come avviene oggi, e in un certo senso, pensiero funzionale ed azione erano una cosa sola. Ma con l'auto-coscienza l'uomo si è allontanato dalla natura e 'pensando circa il pensare' non ha più percepito che era parte di una natura che non ha senso pensare che inizia e finisce, ma semplicemente è. Questa auto-coscienza ha creato l''io' e poi lo ha diviso dal Tutto. Questo io si è trovato spiazzato e confuso e senza più percepire la qualità della Vita che lo muoveva senza tante menate filosofiche o peggio spirituali. Quindi ha inventate queste ultime perché, essendo quacolsa di artificioso, non può riconoscere il fatto che è logicamente costretto a terminare alla 'morte' dell'organismo. è solo Lui che termina, visto che originariamente non doveva neanche essere. Lui termina (quindi anche l'anima che è una sua maschera) e tutto rientra nel modo naturale del ricambio energetico, come lo è sempre stato. Lui, l''io' non concepisce la sua fine normale, visto che il suo stesso inizio è un'invenzione, un'illusione, per cui vorrebbe non finire mai, ecco che si 'prolunga' e si autonomina anima o spirito, proiettando altre dimensioni 'post-mortem' che secondo lui sono una copia anche migliore di uno stesso modello. (i vari eden, dove l'anima e l'ambiente non sono poi così geometricamente diversa da come i corpi fisici noi li vediamo qui e ora). Perciò in conclusione non rimane che energia-materia sotto forme diverse, con una intelligenza propria e insondabile per noi, proprio perché adesso siamo così, ci consideriamo un 'noi', ognuno un 'io'. Questa cosa che resta e che 'è' non possiamo far altro che concettualizzarci sopra ed arrivare al punto, come oggi, di ipotizzare che segua un principio indeterministico.
Dopo tutte queste assurdità che ho scritto chissà se è chiaro il perché non ha senso insistere a chiamare anima ciò che 'resta' e che è immortale, e il perché semmai lo chiamo solo corpo, non volendo agganciare concetti mistici visto che ne siamo già zavorrati dalla nascita. Gente..., eppure basterebbe poco per ALLEGGERIRCI, è l'unica cosa che possiamo fare!