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11-11-2011, 03.39.21 | #92 | |
fuori dal branco è bello
Data registrazione: 10-08-2011
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Riferimento: Definire il concetto di libertà
Citazione:
Il fatto che principi ed idee devono essere considerate frutto di un'insieme, un'interezza, sono daccordo, ma non vedo perchè questo è sufficente a dimostrare che non siano il risultato di processi su processi. Lo intesa cosi. |
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11-11-2011, 05.07.37 | #93 | |
fuori dal branco è bello
Data registrazione: 10-08-2011
Messaggi: 101
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Riferimento: Definire il concetto di libertà
Citazione:
Il pensiero lo posso rappresentare come un'auto in corsa, mentre il motore rappresenta la coscienza. Non a caso immaginavo nel post precedente, processi e pensieri inconsci che avvengono senza interruzione, la mancanza di intervallo è la coscienza. Prendere atto di pensare è un processo che rigira su se stesso inconsciamente. Ma questo non mi soddisfa come pensiero, spero mi si accendi una lampadina prossimamente per poi ritornare su questo topic. Se tu credi che la coscienza permetta la libertà di pensiero, chiediti una cosa che io mi chiedo in continuazione e non riesco a spiegarmi e nemmeno immaginare: come può esistere qualcosa di indipendente che decide come pensare ? Il decidere non può essere a prescindere, non si può decidere così !! E' impossibile, non decideresti, è come autogenerarsi, come decideresti di voler essere ? Non puoi deciderlo, devi essere per poter deciderlo, ma per esserlo non puoi deciderti. Capisci cosa voglio dire ? Il nulla non esiste e non decide, qualcosa esiste solo se determinato, la libertà pretende l'inesistenza. Oppure dobbiamo credere ad un'anima, al di fuori della nostra capacità di pensiero, là è tutto possibile, ma i presupposti qui, mi pare, non attengono a ciò. |
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11-11-2011, 05.23.00 | #94 | |||
fuori dal branco è bello
Data registrazione: 10-08-2011
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Riferimento: Definire il concetto di libertà
Citazione:
Non ancora, ma il fatto è che mi riprendo la libertà volentieri se tu rendi sufficentemente credibile la spiegazione della coscienza, non ho nessun problema a ricredermi. Citazione:
Esatto ! Citazione:
Però vedi, devi dirmi di più sulla coscienza, non mi stai dicendo niente, capisco che sia difficile. |
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11-11-2011, 05.37.49 | #95 | ||
fuori dal branco è bello
Data registrazione: 10-08-2011
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Riferimento: Definire il concetto di libertà
Citazione:
Condivido che vengano presi in considerazione substrati/livelli di coscienza, ma continuo a vederli come zone (con suoi rispettivi processi) che possono prevalere su altre zone per istanti, momenti più o meno ampi. Ma in tutto questo è ben conscia la ragione delle priorità, e comunque possiamo anche pensare più cose contemporaneamente, e non per questo giustificate dalla coscienza. Citazione:
Posso anche dire che il prendere atto è un processo. |
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11-11-2011, 09.37.23 | #96 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Definire il concetto di libertà
Citazione:
Io vado per gradi. Piano piano e un passo alla volta. Qui discutiamo sulla libertà, ed io ho detto che cerco nel concetto di libertà un appiglio fisico e non solo "ideale". Le parole generiche che ascolto, su tale concetto, non le condivido... perchè sono una sorta di spinta verso l'auto-illusione. Io non mi voglio illudere, se c'è libertà deve essere quella che ho pensato io. La coscienza però non potrà essere quel appiglio fisico che sto cercando se prima non dico cos'è...fisicamente. Attualmente noi non lo sappiamo. E' inutile che ci prendiamo in giro, siamo "testimoni" (tutti noi) di un fenomeno (con caratteristiche diverse dai normali fenomeni) che non conosciamo "oggettivamente". Sarebbe come se (in modo molto generico) io vedessi un automobile fatta di luce. La mia visione mi porta a considerare l'auto come fatta da materiale "duro". Questa visione è illusoria rispetto alla mia aspettativa, ma non posso dire che la mia visione sia al 100% illusoria. C'è una parte, di ciò che vedo, che non è un'illusione. Questo è un esempio che possiamo paragonare al concetto di coscienza. Noi siamo consapevoli di un certo fenomeno, ma non sappiamo dargli delle caratteristiche precise come è la durezza per l'automobile. Potremmo (ti ripeto velocemente quello che ho detto in precedenza) pensare che questo fenomeno in realtà non è necessario. Non solo forse è un'illusione, ma anche non serve a nulla. Per cui sta a te dimostrare che eliminando questa nostra illusione di accorgerci delle cose che facciamo o che dobbiamo fare, riusciamo a farle comunque. Io ho detto che c'è una larga parte di cose che effettivamente non hanno bisogno della coscienza, per essere fatte. Mentre ci sarebbe una gran parte che ne avrebbe bisogno. Infatti se io provassi ad eliminarla del tutto, non potrei dire di essere libero di svolgere quei compiti che mi ero prefissato di fare. In mia sostituzione verrebbe accesa la guida automatica, di cui io non sono consapevole. Non so, prova a guidare con il navigatore. Tu stabilisci un punto di arrivo e quello ti indica tutte le vie che devi percorrere. Tra te e il navigatore c'è una certa differenza, lui non sa, non è consapevole di cosa sta facendo, tu si. Se invece tu non vedi differenza fra i due ruoli le cose cambiano. Il navigatore non sarà libero di fare la strada che sta facendo e questo vale anche per te. La strada che il navigatore ti sta consigliando di fare è quindi una strada obbligatoria. |
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11-11-2011, 13.08.10 | #97 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Definire il concetto di libertà
Citazione:
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12-11-2011, 07.16.41 | #98 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Definire il concetto di libertà
Citazione:
Variabile+fisso si stava domandando: "se fossi libero di pensare mi annichilirei 1n quell'istante?" Trovo che anche considerare una prostituta libera nel pensare la propria scelta sia un annichilimento della stessa, laddove la capacità di pensare non sia ricondotta ad un soggetto che trascende il soggetto (l'"Io sono dove non penso" di Lacan). Citazione:
Certo che il tentativo appartiene anche alla donna, ma non c'è libertà in esso perché la volontà di potenza si scontra col limite del riconoscimento dell'altro. Significarsi l'altro pone un limite alla volontà di potenza, quanto meno nella scelta dell'oggetto di "scarico" di essa; se non viene significato l'altro come differenza o almeno come oggetto si è presi nella metonimia del proprio desiderio che, esattamente come il piano paradigmatico nel linguaggio, funziona su un piano di assenza. Non c'è niente di più differente e misterioso dell'esser donna per un uomo e viceversa, perché sono esperienze impossibili da vivere che rimandano a quell'impossibilità di pensare che è il luogo della peculiarità umana del finito, della mortalità, dell'assenza, della mancanza ad essere. Ultima modifica di nemesi1 : 12-11-2011 alle ore 13.45.04. |
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28-11-2011, 22.51.06 | #99 | ||
Ospite abituale
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Messaggi: 508
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Riferimento: Definire il concetto di libertà
nemesi1,
avverto nuovamente l'esigenza di una migliore comprensione del tuo approccio al mio primo intervento. Citazione:
Ritengo che si dia la possibilità che tu dia per certe delle questioni che nella mia prospettiva sono altissimamente problematiche e di conseguenza degne di un certo approfondimento filosofico-scientifico. Citazione:
A me non sorprende che a chiederselo non sia stata una donna. Non se lo sono ancora chiesto le donne del forum di "Riflessioni" così come non se lo è chiesto la professoressa di filosofia "tanto brava" il cui discorso sulla scelta delle donne di prostituirsi ha ispirato la proposta di discussione di -Ivan-. La mia domanda resta e, lo ripeto, fa della riflessione sulla prostitizione femminile un modo fondamentale di porre la questione della libertà umana. Ciò che mi preme porre almeno come problema è se il fenomeno della prostituzione femminile, nelle sue manifestazioni fondamentali, possa decidere in qualche modo a favore o a sfavore della verità di quello che i latini chiamavano liberum arbitrium indifferentiae, vale a dire la facoltà dell'essere-umano di con-portarsi in modo assolutamente libero e pertanto di essere responsabile, responsabilmente colpevole o innocente, responsabilmente punibile o assolvibile. Perchè nel pensiero di giganti della cultura occidentale come Arthur Schopenhauer, Friedrich Nietzsche e Sigmund Freud, dove "il sessuale" è in qualche modo centrale, quel liberum arbitrium indifferentiae è tutt'altro che evidente in sè? E perchè l'evidenza in sè di quel liberum arbitrium indifferentiae domina la coscienza di coloro che credono in "Dio" (esser-divino della tradizione ebraico-cristiana) nell'immaterialità dell'anima e non sono sensibili alla problematizazione scientifico-filosofica della funzione sessuale non riproduttiva? Franco |
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26-01-2012, 22.31.12 | #100 |
Ospite abituale
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Riferimento: Definire il concetto di libertà
La libertà è forse il termine più utilizzato nella storia umana, tutti la cercano e nessuno sa cos’è?.
Sicuramente è un termine complesso , in quanto è un insieme di altre caratteristiche. Ad esempio nel 3d diversi hanno parlato di condizione già in partenza della nostra esistenza dettata dalla genetica: è vero, è la condizione dell’essere umano. E’ altrettanto vero che se la nostra personalità è costruita su rapporti e referenti instinitivi o se si vuole di origine pulsionale, allora l’educazione è un’altra condizione. Dal punto di vista sociologico partiamo tutti sulla stessa linea oppure c’è qualcuno che è più avvantaggiato e altri meno : abbiamo tutti le stesse opportunità oppure le necessità condizionano? Sembra allora che la libertà abbia delle condizioni e condizionamenti . Storicamente l’umanità è cresciuta nella maggior conquista della libertà se intendiamo questa come il tentativo di liberarci dalle necessità primarie del cibo e di una dimora per arrivare ad avere più opportunità e scelte. Ma le scelte sono condizionate a loro volta dagli usi e costumi conformistici di una comunità; infatti l’anticonformista è colui che viene rappresentato, almeno nell’immaginario collettiva, come più libero. Se una persona è schiava non è libera , ma il suo sostentamento è responsabilità del suo padrone. Se una persona non è più alle “catene”, la libertà diventa il mondo delle scelte , ma a suo carico il sostentamento e le responsabilità delle azioni. Da “irresponsabili “ a “responsabili” delle proprie azioni, questa è una condizione della libertà. La libertà allora è un mezzo , non è un fine, è una condizione per poter “essere”, per poter cercare una propria dimensione esistenziale, le cui scelte implicando il giudizio che debbono essere sostenute dalla coscienza, intesa come luogo delle decisioni a cui è arrivata la conoscenza. Allora un uomo più libero , ha più conoscenza, più coscienza e più responsabilità. Molti in verità non vogliono la libertà, per quanto la conclamino, perchè il conformismo è accomodante e suadente, è uno stato inerziale che non implica il timore della scelta e della presa di coscienza, meglio non cercare le difficoltà ansiose della responsabilità, meglio la meschina mediocrità dell'ipocrisia dei convenevoli. |