fuori dal branco è bello
Data registrazione: 10-08-2011
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Legge universale umana
Nessun individuo può sentirsi escluso da una comune esperienza, per quanto la ricerca all'immunità da tale condizione, sia una caratteristica intrinseca della natura umana, e per quanto la speranza possa essere riposta in tecnica e scienza, rimane un obiettivo puramente illusorio, una volta consapevoli della condizione alla quale dobbiamo ineluttabilmente sottostare, se ne riconosceranno e accetteranno i vincoli come principio nel quale fondare l'esistenza, cosa che oggi, più che in passato, appare lontana, l'avversità e l'accanimento con il quale si persegue un obiettivo irragiungibile, è deleterio tanto per l'uomo odierno, quanto per l'uomo a venire.
La comune esperienza individuale alla quale mi riferisco, vede l'uomo sottoposto ad una legge universale, ovvero, una legge scientifica secondo la quale, tutto ciò l'uomo possa distruggere, deleterio o benefico sia per l'umanità quanto per il singolo, richiede potenzialmente minor impegno/lavoro rispetto quanto ne richieda la sua stessa costruzione, ossia, tutto ciò l'uomo realizzi per le necessità dell'umanità, la distruzione di quanto realizzato, richiede sommariamente minor impegno/lavoro, da una qualunque prospettiva, sia essa fisica, etica, economica, sociale, politica, nei rapporti interpersonali, più in generale, in ambito tecnico, ma non nella sfera scientifica, tant'è vero che, il sapere non è artifizio umano, non è caratterizzato da costruzione o creazione, di fatto, se una teoria fisica viene concepita in un solo giorno da un solo fisico teorico, e tale teoria verrà invalidata a distanza di un secolo, aldilà che per essere prodotta sia attraversata da una fase euristica e tragga le sue basi da precedente e consolidata conoscenza scientifica, in verità stiamo portando alla luce il sapere tentando di invalidarlo per mezzo del metodo scientifico, in sostanza un'eterogenesi dei fini, se il modello standard risultasse una catastrofe, nell'ampia visione d'insieme, non sarebbe altro che una benedizione, meglio ancora, nè catastrofe, nè benedizione, più semplicemente scienza.
Riprendendo la medesima legge universale, sarà degna di tale nome solo e soltanto indipendentemente dal contesto storico, in assoluto, inoltre, una legge, come precedentemente detto, riferita prettamente alle necessità dell'uomo, semprechè sia possibile individuare le medesime necessità, oppure necessità e uomo sono la medesima entità, nel senso che l'uomo è tale per le sue stesse necessità, l'uomo è necessità, l'uomo produce le sue necessità, la sua evoluzione è dovuta ad una necessità fittizzia, in assenza di necessità l'uomo non esisterebbe, e se fosse effettivamente così, non ha più senso comprendere ciò che chiederò successivamente.
Nel principio universale, il concetto di distruzione e costruzione debbono essere interpretati in senso generale per l'umanità, e in senso generale per l'individuo.
Per di più, faccio osservare che non è mia intenzione entrare in merito al rapporto tra beneficio e costruzione, tra risorse impiegate per la realizzazione e l'effettivo beneficio che se ne trae, ma solo esclusivamente l'analisi dell'indice di difficoltà tra creazione e distruzione in relazione alle necessità concrete dell'umanità.
Quante volte è capitato di vedere distrutto all'istante ciò che è stato costruito nel tempo ? Quanto tempo occorre per costruire la fiducia nei rapporti interpersonali ? E quanto impegno materiale o temporale necessita per distruggerla ? Quanto impegno e risorse impiegate per costruire o distruggere una casa ? Quante risorse energetiche, intellettuali, economiche, per lo sviluppo di una industria, e quanto impegno perchè fallisca ? Quanto tempo per stimolare l'incremento dell'occupazione nella società occidentale rispetto alla cartolarizzazzione dei prestiti in titoli tossici ? Tutti i diritti acquisiti dal dopoguerra in poi sono il prodotto di equilibri sociali molto più fragili di quanto possano apparire ?
Le domande poste rimangono valide coerentemente, solo se in tutto ciò vi è una necessità dell'uomo, ma le questioni che pongo sono le seguenti:
questa ipotetica legge universale è possibile abbia i presupposti per essere tale ? Se lo fosse, per l'umanità, considerato che è valida tanto nel bene quanto nel male, ha una ricaduta generale e nell'indefinito periodo, positiva o negativa ? Esiste un solo esempio che possa invalidare questa legge ?
Non mi aspetto certo che, così come ora è strutturata l'ipotetica legge non possa subire una falsificazione di matrice popperiana o di altra natura. Come ogni buona teoria scientifica che si rispetti, e come ricordava Einstein: nessun numero di esperimenti (esempi), per quanto grande sia, può mai dimostrare che ho ragione; uno solo può provare che ho torto.
Ultima modifica di variabile + fisso : 24-12-2012 alle ore 17.55.05.
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