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26-11-2008, 11.48.59 | #4 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Citazione:
Non è un "gioco filosofico", è un'attività filosofica come le altre, tant'è che tra le varie branche della filosofia c'è pure la filosofia della religione. Se tu sei convinto dell'esistenza di tale ente perfetto [cioè? che cosa significa "ente perfetto"?] questo non ha nessuna rilevanza filosofica, eventualmente avrebbe rilevanza filosofica se assieme a tale convinzione portassi delle ragioni e dei motivi della plausibilità della tua convinzione. Per Giorgiosan: Come ho scritto tra parentesi quadre, il problema è prima di tutto cercar di capire che cosa significa "ente perfetto", successivamente potrei provare a scrivere qualcosa, se riesco. |
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26-11-2008, 12.53.23 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Citazione:
Dimostrare un Ente perfetto come Dio? Einstein quando gli chiesero se credesse in Dio, disse : “Prima ditemi cosa intendete per “Dio” e poi vi risponderò”. Un “Dio” secondo lo scienziato, ma non solo secondo lui, perchè anche Margherità Haack in un conferenza ha dato la stessa risposta, è verosimile come energia che si trasforma in materia, pur permanendo un misterium tremendum”. Einstein dodicenne capì come: “I giovani fossero coscientemente ingannati dallo Stato con insegnamenti bugiardi, e fu un'impressione sconvolgente (...) “Io non posso concepire un Dio che ricompensa e punisce le sue creature, e che esercita una volontà simile a quella che noi sperimentiamo su noi stessi. Né so immaginarmi e desiderare un individuo che sopravvive alla propria morte fisica: lasciate che di tali idee si nutrano per paura o per egoismo, le anime fiacche. A me basta il mistero dell'eternità della vita, la coscienza e il presentimento della mirabile struttura del mondo in cui viviamo, insieme con lo sforzo incessante per comprendere una particella, per piccola che sia, della Ragione che si manifesta nella natura.” Dimostrare “Dio non solo è difficile per tutti, ma sarebbe contrario alle fede teologica. Che merito avrebbe allora la Fede? E si potrebbe ancora chiamare con tale etimologia ? In genere qualsiasi dimostrazione scientifica esclude una discussione che non si regga su premesse e risposte reali e coerenti. Secondo i neuroscienziati attuali l'esistenza di Dio sarebbe dimostrabile solo nel nostro cervello che, da ricerche, è capace di generare certe credenze illusorie. Questa è la dimostrazione secondo me più attendibile. Ma gli scienziati per la maggior parte sono atei. O come detto il loro ente perfetto coincide con un'energia creatrice. Per alcuni teologi attuali la fede “è” ragione: “E' proprio la ragione che aiuta a conquistare la fede” (cardinale Scola). Ma quale “ragione?”non certo sperimentale, fenomenologica, falsificabile come da teorie popperiane, e neppure empirico deduttiva che pure il filosofo disconferma, oggi ammesse quale criterio di scientificità. Che resta? Ancora l'antico assioma tuttora preso a dimostrazione: “ammesso un ente perfetto si deve per forza ammettere che esiste, altrimenti,come potrebbe essere perfetto?” Quindi lo propongo per i fedeli, in mancanza di qualcosa di più convincente e che non si regga su di un sofisma. Per chi ci crede, è certo sufficiente, ma si ritorna daccapo. E se poi certe credenze sarebbero “dimostrabili” individualmente con i fatti? Credono i credenti? Con pratiche religiose fai da te, e seguendo i precetti qualora non contrastino con i loro modi di vivere? Un modo alquanto strano di dimostrar la loro fede. Ma non è compito della filosofia dimostrare o meno certe credenze. Si limita a spiegare perchè si crede e perchè non si crede,e se sono corrette certe attribuzioni o pretese di scientificità e “ragione” e su quali premesse. Con quali implicazioni e presupposti. |
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26-11-2008, 13.53.48 | #6 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Citazione:
Il processo della conoscenza è un processo di sviluppo continuo ed è un processo dialettico. La dialettica si svolge in tre momenti: tesi, antitesi e sintesi …secondo Hegel, ma la sua è più di una opinione è piuttosto la formulazione di una verità “ pratica” e “praticata” da tutti. Ora coloro che negano l’esistenza dell’” Essere cui non può pensarsi nulla di superiore " per dirla con Anselmo d’Aosta o dell’Essere supremo, e lo negano sempre rimangono al primo momento dialettico come, del resto, anche quelli che ne affermano l’esistenza. Rimanere fermi in una sola posizione impedisce di cogliere la ricchezza della tesi opposta cioè dell’antitesi; ogni affermazione implica, infatti, una negazione. Se non si ammettesse questo significherebbe, di fatto, considerare la propria tesi una affermazione assoluta e quindi una affermazione chiusa e tetragona a qualsiasi argomentazione ed in definitiva alla ragione. Sarebbe una specie di fondamentalismo filosofico. Ai due momenti della tesi e dell’antitesi dovrebbe seguire la sintesi, e senza scomodare l’Assoluto hegeliano, certamente nei fautori delle due tesi si dovrebbe pervenire ad una maggior comprensione e valorizzazione degli argomenti dell’altro ed a una maggior umiltà intellettuale. Sarebbe stato equidistante aver proposto che anche i sostenitori dell’esistenza di un Essere supremo o come lo si vuol chiamare, fossero invitati a sostenere la tesi contraria….se questo 3d incontrerà i gusti dei forumisti filosofi allora proporrò anche il 3 d complementare. La realtà è una sola, per definizione, e quindi la verità cioè la sua interpretazione, dovrebbe essere una; questo 3d non pretende di compiere quella unità ma tenta di avvicinarsi di un milionesimo di micron ma forse è sperare troppo. Ciao |
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26-11-2008, 19.59.59 | #7 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Citazione:
…….. La luna non se ne va a spasso per l’universo ma segue un cammino ben preciso, un bambino non nasce una gamba qui ed una là ma nasce con tutte le sue cose al posto giusto, quindi, mi sembra incontrovertibile che esista una legge, (morale) che governa l’universo. Se esiste una legge, come è ovvio che esista, deve esistere anche un “legislatore” a cui tendo a dare l’attributo di “ente perfetto” tanto mi appare grande la sua opera. |
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27-11-2008, 15.37.06 | #8 | |
Moderatore
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Citazione:
L'importante, quando si affronta un problema filosofico, è considerate le svariate tesi che ci sono a riguardo. Considerare i pro e i contro di ognuna. Questa è l'apertura e l'onesta intellettuale di cui la filosofia ha bisogno, e questo è ciò che ci serve per evitare i fondamentalismi. Detto questo, per quanto riguarda le prove per l'esistenza di Dio, nessuna mi risulta sia soddisfacente. Inoltre io sto ancora aspettando una chiarificazione dell'espressione "ente perfetto" (e nell'altro topic, quello sul male e Dio, sto ancora aspettando una tua proposta di come interpretare il termine 'dio'). |
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27-11-2008, 19.00.12 | #9 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Citazione:
Mi rendo conto che trovare argomenti pro esistenza di Dio per chi ha una opinione contraria sia difficile, ma è appunto questo lo sforzo intellettuale e l'apertura che il 3d richiede. Mi aspetto da te un contributo. Ciao (P.S. Ho risposto alle tue richieste.) |
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28-11-2008, 01.14.56 | #10 | |
Moderatore
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Citazione:
La difficoltà nel trovare (validi) argomenti a sostengo dell'esistenza di un essere perfetto non è dovuto al fatto che ho un'opinione contraria. Come già detto, io sono tuttora ateo rispetto al dio della tradizione occidentale perché ho valutato gli argomenti contro e gli argomenti pro e ho concluso: nessun argomento pro è convincente, mentre alcuni argomenti contro sono molto convincenti. Se non ti interessano valide argomentazioni, bensì ti accontenti di argomentazioni scorrette, allora ce ne sono a bizzeffe: la prova ontologica, teleologica (attualizzata con l'intelligent design), antropica, cosmologica, etc. p.s. Faccio ancora confusione per il tuo intervento nell'altro topic. In particolare non capisco se con 'ente perfetto' ti vuoi riferire ad un modo comune e intuitivo di intendere tale espressione, oppure se vuoi riferirti ad un'implausibile interpretazione che prevede un ente personale che ama al massimo grado. |
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