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24-12-2008, 10.04.07 | #162 |
Ospite abituale
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Voglio dire immediatamente e chiaramente che per me, e non solo ovviamente basta frequentare un corso di filosofia, Hegel è quanto di più lontano dal rigore logico filosofico a partire dalla sua premessa che Giorgio ha riportato:
“Per Hegel l'inizio della filosofia comincia da ciò che è più astratto, vale a dire l'essere indeterminato.” Mettiamo qualcosa di assolutamente fuori da ogni esperienza quale postulato della nostra filosofia e possiamo sostenere qualsiasi cosa ! Hegel dunque non supera affatto la cogente filosofia kantiana, piuttosto la scansa con un arteficio eristico a mio avviso grandemente biasimevole. Kant non è stato affatto confutato ma unicamente accantonato perchè scomodo ai nostalgici di certa filosofia assolutistica. Ribadisco che non parlerei di “opinioni” filosofiche perchè questo termine è improprio giacchè da l'impressione di mettere ogni idea sullo stesso piano veritativo, cosa del tutto errata. Se la filosofia è mera opinione personale, allora è inutile. Saluti Andrea |
24-12-2008, 11.52.46 | #163 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Citazione:
Kant mise molte cose innate, cioè che non dipendevano dell'esperienza, assai più di quello che ammise Hegel, diciasette per l'esattezza: due del senso ( interno ed esterno), dodici dell'intelletto, da lui chiamati concetti puri o categorie e tre della ragione a cui diede il nome di idee. Un poco troppe! Ciao Ultima modifica di Giorgiosan : 24-12-2008 alle ore 12.11.20. |
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24-12-2008, 12.19.13 | #164 |
Ospite abituale
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Riguardo alla causa:
Categorie kantiane (innate) Categorie di quantità: molteplicità, unità, totalità Categorie di qualità: realtà, negazione, limitazione Categorie di relazione: sostanzialità, causalità, azione reciproca Categorie di modalità: possibilità-impossibilità, esistenza-non esistenza, necessità. Sono diverse da quelle di Aristotele che Kant confutò... senza liberarsene evidentemente. Diverse opinioni. |
24-12-2008, 15.18.02 | #165 |
Moderatore
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
X spiritolibero e giorgiosan
Kant e' un soggettivista, nel senso che confina le forme della conoscenza nel soggetto, ma lascia ancora timidamente aperto un pertugio a cio' che non e' soggettivo, l'oggetto viene confinato nell'inconoscibile e informe substrato sostanziale trafilato e formato dall'esperienza umana come una pagnotta nella macchina per fare i maccheroni o gli spaghetti ; la certezza da cui Kant procede, per dire che in fondo l'esperienza non e' solo un sogno, e' una certezza morale. Hegel invece rompe l'ultima sottile membrana fra oggetto e soggetto, li fonde insieme e fa di tutto cio' che e' soggettivo l'oggettivo e viceversa; l'esperienza umana diventa Assolutamente oggettiva e Reale non perche' al di fuori dell'uomo, ma perche' oggettivamente e razionalmente dentro esso...l'assoluto diventa Reale e razionalmente comprensibile, cio' che pensa l'uomo, cio' che e' dentro l'uomo puo' davvero essere Reale per il solo fatto di essere Razionale, e non solo: se l'uomo puo' pensare a qualcosa di davvero razionale, quella cosa non puo' che essere Reale...e' attraverso Hegel che la moderna scienza ha creduto che poter dare una spiegazione razionale al tutto avrebbe significato dare soprattutto una spiegazione Reale e assoluta al tutto. Io pero' mi trovo lontano da questo modo hegeliano , novecentesco, di vedere le cose, sono piu' vicino a spirito libero..., la ragione e il logos , che sono solo i prodotti e gli strumenti della filosofia occidentale, non possono assurgere ad assoluto fine della conoscenza. Buon Natale |
24-12-2008, 17.19.40 | #166 | |
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
Citazione:
Kant ha riflettuto e scritto contro la metafica dogmatica, quella di origine scolastica, non contro la metafisica in quanto tale che ha invece ritenuta indispensabile per la cultura e molto altro. ( Ha scritto anche " Fondazione della Metafisica dei costumi") Il superamento della metafisica si ha solo mettendo in primo piano la storia, cioè facendone lo strumento principe e unico per capire la realtà. Sono, però, d'accordo con Kant: la metafisica è ineliminabile. Ciao e auguri |
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24-12-2008, 17.31.51 | #167 | |
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
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Efficace l'esempio della trafila e dei maccheroni, la uso anch'io. Sta di fatto che le categorie (la trafila) sono innate per Kant. Ciao e buon Natale and1972rea. |
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24-12-2008, 18.13.20 | #168 | ||
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
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Citazione:
Forse non è una questione di opinioni personali, ma Kant, che io sappia, assume il noumeno come qualcosa di non conoscibile. Ciò che è al di la della nostra esperienza non può essere conosciuto. Non dice che non esiste di per se. Attraverso la critica alla ragion pura non si può conoscere la cosa in se o noumeno, ma ammette che attraverso la ragion pratica (sentimenti e morale) l'uomo può accedere al noumeno. Cos'è in definitiva la cosa in se? E' possibile conoscerla solo attraverso il fenomeno, che però è ciò che appare all'intelletto e non ciò che realmente è, ovvero ci appare deformata dal fenomeno (o dall'effetto). A me sembra che questa sia una mazzata in testa a tutta la scienza e alla presunzione che essa sia l'unica ad essere valida in quanto oggettiva (ne parla anche Schodinger) ...infatti (direbbe Kant) solo con la ragion pratica l'uomo può accedere alla cosa in se. Questo non significa che io sia d'accordo con Kant, ma potrebbe aver pure ragione; se lo si sostiene, però, lo si deve fare compiutamente e ammettere che la scienza non studia l'oggetto (perché kantianamente non è studiabile) e che se si vuole raggiungere piu da vicino l'essenza (la cosa in se) non lo si può fare che attraverso la morale. Ribadisco quello che dice spiritolibero, non parlerei di "opinioni" filosofiche...ma forse di interpretazioni filosofiche divergenti. |
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25-12-2008, 09.27.37 | #169 | |
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
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Interpretazioni filosofiche divergenti può urtare meno ma di fatto la sostanza non cambia anzi direi che divergenti accentua la differenza. Preferisco opinioni perchè mette in rilievo la relatività del sapere ma non esclude una ricomposizione. Anche Hegel pretendeva che le altre posizioni filosofiche lo fossero ma che la sua fosse qualcosa di più. Il pensiero hegeliano è stato una radice dei totalitarismi del '900, di destra e di sinistra. Il pensiero filosofico che pretenda di essere più verità e di imporsi con la forza di una presunta logica è analogo allo scientismo. Ma i nostri tempi hanno visto il superamento di ogni schema e credo che la categoria decisiva sia stata quella della libertà. Preferisco ascoltare le opinioni e tenere ciò che è buono e convincente per me...come fanno tutti del resto, ed esprimere le mie. Ciao Il Dubbio e buon Natale, |
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25-12-2008, 20.14.21 | #170 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Difesa filosofica di un ente perfetto
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Continuando il mio pensiero che preso così sembra avulso dall'argomento, è possibile chiedersi: esiste una conoscenza assoluta? Un essere (o ente) perfettissimo che contiene tutta la conoscenza? Non mi sembra che Kant la escluda, afferma solo che l'uomo non la possiede. Mentre Copernico tentava di dare all'uomo una posizione periferica, Kant lo spinge al centro. Egli è il centro, visione antropocentica, attorno a cui gravitano gli "oggetti" esterni. Come diceva "and1972rea" ,Kant è soggettivista. Per Hegel invece, sempre per come lo intendo io, mette in primo piano il divenire. Ogni momento è parziale e può essere inteso solo nel suo complesso. La tesi è il momento dato alla logica, in esso è contenuta la realtà ma che non si è ancora manifestata, l'antitesi è ciò che è fuori lì, ovvero la natura la quale crea con la tesi una contrapposizione oggetto-soggetto; nella sintesi l'idea riconosce se stessa nella natura. Questa sintesi è l'autocoscienza, in cui l'idea prende coscienza di se. Dopo Hegel la filosofia si rintana in posizioni piu pessimistiche e meno ambiziose forse per il senso di inferiorità verso la scienza. Secondo i filosofi come Schopenhauer che si rifanno in parte a Johann Gottlieb Fichte, l'uomo, essere finito, tende all'infinito, cioè è alla costante ricerca di un bene o di un piacere infinito, mentre nel mondo finito a sua disposizione non trova che risorse limitate. Questo fa sì che l'uomo senta un vuoto, una mancanza, che lo relega in una inevitabile situazione di infelicità. L'unico rimedio è l'annullamento della volontà (la cosa in se), possibile attraverso l'arte (o attraverso la rinuncia al mondo). Per finire il positivismo ripreso dalla scienza la quale non intende scoprire le cause prime dei fenomeni che vengono considerati inconoscibili, ma si da solo importanza a quelli concreti. Questa però è la negazione della filosofia, è una non-filosofia... come diceva Loris riprendendo Anakreon: "che il fotone cambi stato senza che sia possibile indicare una causa correlata, non solleva affatto dalla responsabilità (filosofica) di porsi ugualmente la domanda: perché esiste una particella, che chiamiamo fotone, la quale puo' passare in maniera incausata da uno stato all'altro, entro una rosa di possibili stati? Una domanda come questa è schiettamente metafisica, e nessuna risposta fisica potrà risolverla." Come si è visto non la risolve Kant, forse tenta di farlo Hegel, mentre Schopenhauer si richiude nel pessimismo. Non noto, in questo brevissimo racconto, alcun superamento della metafisica, solo la rinuncia a capirci qualcosa in piu. |
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