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13-05-2004, 23.36.02 | #35 |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
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X knacker
Il problema, al di la degli allarmismi dettati dall'emotività, ritengo che sia nel cadere nell'errore di fare la distinzione tra americani e iracheni o talebani e via dicendo. Io sono convinto, che in Iraq vi siano anche molti atti d'amore, sono convinto che vi siano storie di ragazzi americani che aiutano i bambini, che vi siano piccoli grandi gesti di aiuto da entrambe le parti. La guerra la fanno gli uomini. E gli uomini sono diversi tra loro. C'è chi all'orrore risponde con l'orrore, c'è chi risponde con l'amore, con la solidarietà, col nascondere un ragazzo di 16 anni dell'altra fazione per salvargli la vita, rischiando la propria. Ma ci sono persone, deboli emotivamente, che non si limitano ad uccidere, perchè questo fa parte della logica della guerra, vanno molto oltre. E i risultati si vedono. Anche se è quasi impossibile, l'informazione, più che parlare di americani e iracheni, o buoni e cattivi, dovrebbe cominciare a parlare di John, di Frank, di Antonio, di Rachid, di Mohammed. Altrimenti si rischia di fare di tutta un'erba, un fascio. Nicola |
14-05-2004, 00.14.59 | #36 | |
Ospite abituale
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Citazione:
esattamente |
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14-05-2004, 00.44.05 | #37 |
Ospite abituale
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Sdegno
Bene, amici cari, sono sdegnato dall'incredulità di Freedom (delirio ? ma lo sai di cosa parli quando usi un certo termine ?) e dalla vacuità di un Darwork (ma come ti permetti? ma da che pulpito pretendi di dettare una morale che ti fa sentir buono?).
Ho maturato un sano, e ripeto, sano disprezzo per la bontà, quando essa colma le lacune dell'intelletto e sommerge di polvere una sostanziale viltà. Quando dico "viltà" intendo l'incapacità di guardare in faccia alla realtà della vita: fissare negli occhi il dolore, tenendo la schiena dritta, come deve saper fare un uomo, non cedendo alle facili pietà, ma ragionando sul senso che esso ha. Il dolore, la morte, il sangue: non sono chiacchiere da salotti buoni, tra un petit fourré ed un sorso di thè. Non sono argomenti da circoscrivere per sentirsi "belli": care anime belle, la bontà io la guardo con sospetto. Perchè in essa si cela, di norma, il verme della meschinità, la povertà spirituale degli animi angusti. Mio buon Freedom, stupisciti pure, ma guardati dal parlare di delirio. O meglio, prima di farlo, confrontati con il senso delle parole che vuoi usare, o che pretendi di declinare: lo sai che cosa significa ? Per rispetto ad una intelligenza che solo suppongo, non intendo specificarti nulla. Ma permettetemi di dirvi tutta la mia nausea per questa coralità mentecatta, in cui il rimedio sistematicamente si confonde col male, la diagnosi con la malattia. Forse anche Roma crollò, caro Freedom, per l'effetto di un deterioramento intellettivo, forse ha ragione chi, con solida e stolida neutralità, stabilì che il piombo utilizzato per le tubature idrauliche delle case romane (e la demenza che esso produce) fu la causa effettiva del degrado dell'Impero. Forse davvero, il grande problema dell'occidente poggia anche oggi su di un suo degrado intellettuale, cognitivo. Questo mi suggerisce la coralità, quasi idiota, che conforma allo stesso ammasso i media, le opinioni, le risposte, l'incapacità babbea di considerare con uno sforzo critico reale gli eventi che ci assalgono. Come potete pensare che a me piaccia aggredire, sia pure solo verbalmente, il mondo culturale dell'islam ? Come si può essere così ingenui da credere che una persona dotata di un sano intelletto e collocata nell'esistenza, possa provare piacere per il sangue, la guerra ed il dolore? Ma si può essere tanto idioti ? Il punto fondamentale è che, di fronte non all'orrore, che stordisce banalmente le coscienze, ma alle ragioni che esso veicola, insorge lo sdegno. Ed è lo sdegno di uno che di strada ne ha fatta tanta, di follia ne ha considerata e trattata tanta. Non vi sfiora il dubbio, l'idea di provare a sviluppare l'ipotesi che il mio sia un punto di vista che, anche se contrasta con l'atteggiamento della massa, meriti almeno un tentativo di lettura ? Da troppi anni nelle università si utilizzano, nei tests scritti, le cosiddette domande con risposte a scelta multipla. E' semplice: per la correzione si adagiano sui compiti delle banali griglie, e la correzione è rapida e sterile. Ai miei tempi, invece, occorreva leggere tutto, e cercare di comprendere il senso della risposta, tra le pieghe dell'intenzione ed in vista di una conferma di conoscenza. Smettetela di applicare le vostre sciocche griglie pregiudiziali alla comprensione degli eventi. Anche se vi hanno educato a farlo. Non stiamo valutando l'ennesima sperimentazione della storia, perchè quello che sta accadendo nel mondo è assolutamente nuovo e richiede l'umiltà, ma anche il coraggio, di essere compreso in tutta la sua portata. Avendo bene in testa un principio, per me, irrinunciabile: noi, noi occidentali, abbiamo il dovere categorico di sopravvivere. Lo dobbiamo a coloro che ci hanno generati, ai nostri figli, ad un mondo intero di civiltà che ancora non si è emancipato del tutto dal medio evo, ma che con lo sforzo ed il lavoro di molte generazioni sta compiendone ormai la fine. E' la debolezza della nostra laicità che ci fa temere di perderla opponendoci, con intransigenza, agli integralismi. Se il nostro rispetto sacrale della libertà individuale fosse definitivo, noi non avremmo alcun timore nel porla in sospeso contingentemente. Se fossimo assolutamente certi di volere la vita, non avremmo paura di dare la morte, e senza chiudere gli occhi, per un attimo. |
14-05-2004, 00.48.52 | #38 | |
Ospite abituale
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Re: Sdegno
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14-05-2004, 09.07.39 | #40 | |
Moderatore
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Re: Re: Caro Nicola
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Perchè non rispondi? Lo pensi sul serio? Non fare gli arzigogoli filosofici perchè con me non attacca. Cerca di argomentare in modo ragionevole se ne sei capace please. P.S. Delirio: stato di profondo turbamento che induce a dire cose assurde e insensate. Mi dispiace ma sono pronto a dimostrare davanti a tutto che ciò che hai scritto può essere giustificato solo da uno stato di delirio. |
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