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13-05-2004, 09.41.11 | #22 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-10-2003
Messaggi: 672
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Dalla nausea alla rabbia, la prima parola che mi viene alle labbra è maledetti…
Maledetti tutti voi che non avete pietà per niente e per nessuno, maledetti tutti voi che avete perso ogni speranza, maledetti tutti voi che contribuite a far scendere il genere ancor più verso la degradazione, voi abominevoli creature, chiunque voi siate, sia che abbiate comandato, sia che abbiate eseguito gli ordini, voi di qualsiasi parte in lotta siate, voi che per le vostre convinzioni uccidete, torturate e seminate il terrore, maledetti perché nonostante tutto riuscite ad attirare consensi dall’una e dall’altra parte, a rendere altri complici e altrettanto maledetti. Insieme scendiamo la stessa scala, fatta di teste mozzate, di corpi denudati, di smorfie di dolore, di occhi terrorizzati, la stessa scala verso le tenebre che sembra non aver fine. |
13-05-2004, 09.58.48 | #23 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
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in queste parole
vedo l'unicorno rampante
contro uno sfondo di cieli viola e fuoco fino a sentire l'odore della sua anima e di tutte le anime dell'universo unite nello sdegno e profondamente schifate da tutte le guerre di tutti i tempi e da qualunque "civiltà" possano provenire <<<w.>>> forte naima,forte. |
13-05-2004, 10.51.39 | #25 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
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oh no...
è troppo,davvero
- aiuto temo che la scure di Ivo il Terribile possa abbattersi (giustamente) anche su questa discussione... ed allora devio ed allego questo pensiero di hesse dedicandolo a tutte le persone che non si lasciano portar via dalle correnti di ciò che altri decidono esser buon senso comune : "La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca, che si libra e si rigira nell'aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso e non c'è vento che li tocchi, hanno in se stessi la loro legge, il loro cammino." Hermann Hesse wahankh (ecco il senso del Sole) |
13-05-2004, 11.18.23 | #26 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-10-2003
Messaggi: 672
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Mi scuso per il mio istintivo divagare su temi spirituali. Torniamo al terreno. Davvero pensiamo di contribuire a risolvere il problema terrorismo estorcendo confessioni sotto tortura? Quante persone sono state arse al rogo e hanno fatto ardere altre persone, perchè avevano confessato pure invenzioni pur di far cessare i tormenti?
Alla domanda se torturerei il rapitore di mio figlio rispondo no. Torturare richiede freddo e calcolato cinismo. Io mi scaglierei contro di lui come una furia, tra i singhiozzi e le maledizioni, forse riuscirei anche a fargli male, forse nella disperazione e avendo un arma a portata di mano potrei anche ucciderlo. Non lo so sinceramente cosa potrei fare. Ma torturare posando poi con un bel sorriso per una foto ricordo mi sembra un atto molto diverso. |
13-05-2004, 14.04.29 | #27 | |
Ospite abituale
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Re: Torture?
Citazione:
il fatto che quei somaroni di soldati americani oltre non essere secondo me autorizzati da nessuno in quel momento si sono anche messi a fare delle foto che di per se potevono essere compromettenti , cmq andrebbero bastonati piu che per le torture inflitte alla loro stupidità. il fatto che non si possono usare le torture e anche questione data dal fatto che ce un patto fra i vari popoli e noi come popolo civile dovremmo come minimo cercare di farne meno possibile... a proposito di torture ce un decreto firmato dalla lega nord e cmq approvato anche dalla maggioranza che permette di torturare a patto che sia fatto solo una volta e non protratto nel tempo |
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13-05-2004, 15.24.14 | #28 |
Ospite abituale
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Messaggi: 672
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Così se durante un interrogatorio ci scappa una rottura di mandibola con mazza ferrata, ma in un solo colpo, si potrà giustificare come legale... ma.. ho un dubbio.. se l'interrogato poi confessa le spese del dentista sono a carico dello stato?
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13-05-2004, 15.24.38 | #29 |
Ospite abituale
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Messaggi: 1,150
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Le cronache di questi giorni, di guerra e di dolore, mi fanno pensare al significato che alle volte può assumere il termine ‘civiltà’; un significato che muta a seconda dei diversi contendenti in campo ed in relazione al soggetto cui questo termine è riferito. Il mondo occidentale, o meglio, parte di esso, ha intrapreso una sanguinosa guerra per estirpare le radici della barbarie in un paese lontano, arso dal sole e ricco di fame, povertà e bisogni. Ha bombardato civili, insanguinato strade e terre straniere dove un popolo (lercio? bandito? crudele?) sopravviveva ad una crudele tirannia. Siamo andati in quei posti per estirpare la tortura, la protervia di governanti impostisi con la forza, siamo andati in quelle terre per mostrare a quegli uomini e donne arretrate il livello e la qualità della nostra civiltà. Poi, un giorno come tanti, ci siamo svegliati e abbiamo scoperto quali caratteristiche avesse questa nostra civiltà… a torture abbiamo sostituito altre torture, a vessazioni le nostre, a torturatori i nostri… solo il sangue, la fame, il dolore, il pianto hanno mantenuto il medesimo acceso colore, il medesimo acre sapore, il medesimo lugubre suono… quel che è cambiato è l’idioma di chi ora perpetra queste crudeltà, quel che echeggia in quei luoghi è un idioma straniero, come straniero era il gutturale berciare di chi nel 1941 calpestava ed infangava mezza Europa. Non troppo tempo fa, scossi da un motto d’orgoglio, abbiamo avuto la forza morale d’indignarci per le torture dei francesi nei confronti degli algerini; allora chi difendeva un diritto sancito prima dal buon senso e poi anche da Convenzioni internazionali, era additato non come resistente, non come patriota, non come esponente di un movimento risorgimentale africano, ma come squallido e becero terrorista… basterebbe rileggere i proclami di De Gaulle, lo stesso che pochi anni prima aveva lottato eroicamente contro l’invasore tedesco.
Certe cose non possono e non devono essere osservate con animo filo o antiamericano… certi aspetti ideologici non possono interessarci… chi sgozza un uomo indifeso, e ne mostra il capo mozzato al mondo attraverso le telecamere, è un brutale assassino, una bestia feroce al pari di chi utilizza mezzi crudeli per un sadico gioco, o per un perverso meccanismo che sostituisce l’antica rabbia e l’esecrando odio che è andato ad estirpare, con la propria rabbia, con il proprio odio, entrambi, in ogni caso esecrandi. Mi chiedo se è corretto definire civile chi dopo aver ispirato, poi scritto le regole della ‘civile’ convivenza fra uomini e popoli: le regole del gioco, e chi di queste regole si elegge paladino e alfiere, possa, un bel giorno, manifestarsi come un lercio assassino, un feroce torturatore… come è possibile poter pretendere di raffigurare sé stessi migliori di chi oggi quella stessa identica barbarie la subisce? Sarebbe come pretendere di giustificare e comprendere chi a suo tempo sparava alla divisa scordando che sotto di essa viveva un uomo, o chi oggi indossa quella divisa e calpesta diritti civili, inquinando prove, costruendone ad arte, pur di giustificare odio e violenza: la propria violenza, il proprio odio. Un popolo, un paese, per definirsi civile, non può giustificare la propria coscienza scrivendo regole civili o una costituzione illuminata, ma deve, prima degli altri, rispettare ed onorare quelle regole che ha ispirato… un tempo si diceva: mai il sospetto sfiori la moglie di Cesare…. In questo caso non solo il sospetto ha sfiorato, ma addirittura le prove fotografiche e testimoniali hanno svilito principi sacri, intangibili… come ci si può ora presentare al mondo, che pare abbia voluto scordare gli orrori del Vietnam, e ancora nasconde a sé stesso quelli Ceceni, come il detentore dell’etica e della morale? Come ci si può stupire dei lager nazisti, se sotto i nostri occhi i ‘civili’ hanno, oggi, non ieri, edificato nuovi lager a Bagdad e Guantanamo? Qui, solo in questo aspetto della storia attuale, risiedono le ragioni di una differente indignazione per la barbara esecuzione di un uomo indifeso, avvenuta per opera di schifosi assassini, è quella che investe le coscienze di tutti per le torture e l’inciviltà dimostrata da ‘civili’ conquistatori in arme. Un assassino incivile non può che comportarsi in adesione alla propria ‘natura’: quella di assassino incivile, ma un esportatore di ‘civiltà’ non può e non deve sostituire la barbarie con la propria di barbarie, rischia di risultare poco credibile. Cito solo un pensiero che condivido, pur non apprezzando il suo autore: “…Non può esserci una morale della norma separata dalla morale dell’intenzione, non può esserci una morale oggettiva separata da quella soggettiva. Quando sparisce la morale soggettiva, quando sparisce l’intenzione buona, s’incrina anche la morale oggettiva, o si corrompe. La pura ragione, rimasta sola, senza la guida dell’intenzione, dell’amore, della rettitudine spirituale, è cieca e brancola in ogni direzione come una bussola impazzita. E poiché ha bisogno di aggrapparsi a qualcosa, si mette al servizio di ogni demone, di ogni aberrazione…” |
13-05-2004, 15.28.03 | #30 |
Epicurus' very son
Data registrazione: 26-12-2003
Messaggi: 375
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Perché la lotta la terrorismo è difficile? Perché noi non possiamo usare le stesse armi che usano i terroristi.
E chi ce lo impedisce? Noi stessi non vogliamo usarle. E perché? Perché le riteniamo troppo vigliacche (giustamente). Dunque? Dunque noi dobbiamo lottare continuando sempre a rispettare i nostri valori. E' difficile. Sì è difficile, ma questo è il costo, questo è quello che dobbiamo pagare per mantenere il nostro civile stile di vita; anche durante una guerra dobbiamo portare avanti gli ideali che in tempo di pace proclamiamo tutti. Coloro che hanno torturato hanno sbagliato: sia gli esecutori, che i mandanti. E io mi chiedo perché lo abbiano fatto ben sapendo che correvano un rischio enorme: il rischio di essere considerati (paradossalmente) peggio dei nemici che combattono. eh sì, perchè ai giorni nostri neanche in guerra si può star tranquilli, ai giorni nostri i media ti assillano anche lì, ti controllano, aspettano che sgarri, ma no, i media non vanno dall'altra parte, non controllano gli altri, non giudicano chi è peggio, loro guardano te, e guardano se fai bene o se fai male, perché loro, i media, sono civili e da civili ragionano ed agiscono e se tu combatti per difendere valori civili, non puoi sottrarti dal rispettarli e i media sono lì, pronti a cogliere il tuo primo sbaglio. E se lo sai, perché rischi? Sei superiore al nemico in armi e abilità, l'unico tuo punto debole sono i valori, che ti devi "trascinare" dietro e non puoi, non devi mollarli per strada. Sono un impedimeno, è vero, ma sei ti vuoi dichiarare portetore di quei valori devi esserlo, non solo dirlo. Ti sembra ingiusto? Prego, vai dall'altra parte... e i media? per carità... lasciamoli stare, l'unica arma contro di loro è il silenzio... |