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10-05-2008, 13.11.20 | #45 |
like nonsoche in rain...
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Conclusioni e bibliografia
Ti dirò che alcuni anarchici moderni mi paiono più progressisti e realisti di altri pensatori, per esempio comunisti o liberisti: affermano, per esempio, che l’anarchismo si debba rinnovare e liberarsi dal classico “spontaneismo”, ma proporre norme positive che esplicitano il funzionamento di una società libertaria e questo mi dà modo di ripetere ancora una volta che anarchia non è “assenza di regole”, né “assenza di amministrazione”, né caos, né disordine. Semplificando, le leggi, il diritto pubblico proprio di enti statali andrebbe sostituito con contratti, come nel diritto privato, il governo sostituito con amministrazione ed organizzazione diretta ed il potere economico con le varie e multiformi forze economiche che concorrono al bene comune. Inoltre i moderni anarchici, insieme a tanti altri pensatori, portano avanti le loro critiche alle democrazie attuali, alla burocrazia, alla società consumistica preda del mito del progresso, all’alienazione dell’uomo. Ed altre proposte riguardano l’ecologia, col noto anarchico Michail Bookchin ed il federalismo (non quello della Lega), come priorità a breve termine per sperimentare società libertarie.
«Se è vero, come credo sia, che un elemento fondamentale della natura umana è la necessità di un lavoro e di investigazioni creative, per la libera creazione, senza gli arbitrari limitanti effetti di istituzioni coercitive, naturalmente seguirà che una società giusta dovrebbe massimizzare le possibilità di questa umana fondamentale caratteristica di essere realizzata. Ora, un sistema federale, decentrato di libere associazioni che incorporano istituzioni economiche e quelle sociali sarebbe quello a cui mi riferisco come anarco-sindacalismo. E mi sembra che sia la forma appropriata di organizzazione sociale per una società tecnologica avanzata, in cui gli esseri umani non devono essere costretti in posizione di strumenti, di ingranaggi di una macchina.» (Noam Chomsky) Ricerca del realismo, mi sembra dunque, più di certi comunisti che ancora vagheggiano «dittature del proletariato» e «coscienze e lotte di classe» (ed alcuni sono stati fortunatamente stangati dalle scorse elezioni) e pure più realisti di certi liberisti che paiono fuori dal mondo quando seguitano a vaneggiare, qui sì in modo totalmente allucinato, che il capitalismo sarà la necessaria panacea per l’eliminazione delle guerre e della fame nel mondo e per l’estensione a tutti dei diritti umani. Questo mi pare il massimo dell’allucinazione, dell’utopia e del -crimine-, altro che anarchia. E l’anarchismo dice solo attualmente: proviamo altro, senza alcuna paura di essere irriso da chicchessia, caro Anakreon. Io irriderei tanti altri, ovvero gli allucinati neoliberisti che stanno gestendo la globalizzazione, a porte chiuse, come nel medioevo. Quali indizi mi dai che l’ideologia neoliberista, quella in cui siamo costretti a vivere, abbia attualmente qualcosa di verisimile, tale da non provocare il mio riso, o meglio il mio pianto? Perché mi sembra giunto il momento che si risponda a queste domande invece di continuare a tacciare ogni alternativa come utopica. Anakreon, stacca un attimo gli occhi dal televisore che ti fa bere che siamo in un girone infernale con delitti efferati innumeri, con emergenza sicurezza, con stupri, violenze, abomini, morti ammazzati, suicidi, violentatori di ogni sorta e risma che magari t’attendono proprio lì, dietro l’angolo di casa (getta l’occhio, si sa mai). I dati sugli omicidi e sui reati di stupro (la maggior parte dei quali avvengono entro le mura domestiche), per esempio, sono -in calo!- e sotto la media europea e di altri paesi, eppure la gente percepisce l’esatto contrario! Altro che “innumeri” delitti gravi. Questo è terrorismo mass-mediatico! E sono il primo a denunciare le catastrofi e le guerre che affliggono l’orbe terracqueo... ma me ne fornisci le cause? Quali le cause, Anakreon, delle guerre che si affastellano ogni giorno nelle cronache in cerca di popolarità? E’ l’anarchismo la causa? O forse il continuare, da parte degli Stati nazionali, a considerare l’uomo essenzialmente uno schiavo d’altri, non autonomo, non responsabile, selvaggio a priori? Ed a questa domanda ti ho risposto proprio nei precedenti scritti, dunque, se vuoi... sono lì. A questo punto questi, con tutti gli scritti precedenti e con i riferimenti bibliografici, credo siano un buon punto di partenza per approfondire le critiche, ma soprattutto seriamente informarsi sull’anarchismo: a me le parole tanto per passare un’ora di tempo mi interessano sempre meno e cercherò di non farne altre, poiché evidentemente sono io che non mi spiego, anche se ricordo che la perentoria argomentazione “serve questo, perché è sempre stato così!” è già stata criticata più volte ed in varie forme in questa discussione ed a ciò dovreste rispondere (sennò non si va avanti) e non proporre in diverse salse sempre le stesse domande, proprio per “ampliare i punti di vista”, come dice Frollo. E Frollo, su, non siamo ipocriti: io tento di persuadere te che hai delle idee sbagliate sull’anarchia e tu e Anakreon di persuadere me che ho delle idee ingenue e allucinate sulla società; chi si cura di sottolineare più volte che “non vuol convincere nessuno” per me è il primo che coscientemente o no, vuol convincere a forza tutti quanti, a suon di principio di autorità. Bene, ora che magari hai compreso un po’ meglio cos’è l’ideale etico dell’Anarchia, come conciliazione senza compromessi di libertà ed uguaglianza, a parte la supposta irrealizzabilità, lo consideri ancora da “evitare”? Buon weekend (anarchico, mi raccomando ). Antonio Bibliografia (per riflettere ) Libri. “Un’idea esagerata di libertà. Introduzione al pensiero anarchico.” – Gianpietro Berti – Eleuthera. (introvabile nelle librerie, rivolgetevi alle biblioteche o ai mercatini). “L’anarchia” – Colin Ward – Eleuthera (piccolo libro, consigliato poiché minimamente introduttivo, ma che fornisce anche prospettive future) “L’anarchia” – Errico Malatesta – Datanews (imprescindibile e contenente anche il programma anarchico del 1920 e gli stralci della difesa di Malatesta ad uno dei tanti processi che lo vedeva come imputato) “Dizionario di Politica” - Norberto Bobbio, Nicola Matteucci, Gianfranco Pasquino – UTET “I nuovi mandarini. Gli intellettuali ed il potere in America” – Noam Chomsky – NET Il saggio “La fabbrica del consenso” di Noam Chomsky presente su più libri della NET Siti web. Il buon senso della rivoluzione di Errico Malatesta edito Eleuthera e libero da copyright (consigliata la lettura di questo, poiché probabilmente troverete le risposte che vi state ponendo sull’anarchismo). La libertà degli uguali di Michail Bakunin edito Eleuthera e libero da copyright Archivio libero su Noam Chomsky che consiglio a Pipoca ed a tutti da cui: otto domande sull’anarchismo e non vi fate spaventare dal logo (no, non è quello dell’anticristo ): Archivio di importanti scritti anarchici, tra cui l’Anarchia di Malatesta e Note sull’anarchismo di Chomsky Sì, avrete capito che il buon Noam mi piace. |