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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
20-05-2008, 15.13.59 | #3 |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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x chlobbygarl
Da anarchico (dentro) ti potrai immaginare che quando ho letto il tuo scritto, pur comprendendo ed accogliendo le motivazioni di fondo, sono lievemente sbiancato. Mi devo ancora riprendere dal pallore...
Il fulcro che ti ha spinto a scrivere mi pare più che «giusto» e degno di approfondimenti, ma la direzione secondo cui cerci di porre rimedio ovvero quella di strumenti legislativi che “senza comprimere con pretese normative assolutistiche la libertà del singolo” garantissero l’«ascolto» familiare, non riesco a condividerla. Si andrebbe ancora una volta nella direzione della deresponsabilizzazione dell’individuo, dei singoli. A mio parere è fondamentale l’educazione e non la legislazione, la responsabilità e non la costrizione, le “norme” che scaturiscono naturalmente e non la giustizia calata dall’alto. Poiché c’è ben il pericolo che come cambiano i venti ed i tempi ed i governi muti pure ciò che la legge intenda con «ascolto» e le coercizioni che ne conseguono. Se invece tale «virtù» emanasse dal sentire interiore, beh... sarebbe indipendente da ciò che questo o quel potere estraneo potrebbe imporre. Si rischia di legiferare/creare/costruire un uomo e di cristallizzarlo in norme, ma le situazioni mutano e l'uomo pure; Stati, leggi e governi perdono sempre il passo e appaiono rozzi e pesanti per seguire tali cambiamenti. Sarò troppo scollegato dalla realtà, troppo idealista, ma non riesco a pensarla altrimenti, se non rattristandomi. Non vorrei vivere in un paese che normasse ogni cosa, anche i più basilari sentimenti ed istinti umani. Se sono carenti, e lo sono come ben evidenzi, le motivazioni e le azioni andrebbero cercate altrove, almeno a mio parere. E fin qui ho parlato con il pilota automatico inserito, poiché il pallore non mi consentiva di meglio . Rileggerò dunque e rifletterò... ora non ho tanto tempo... Saluti... Antonio |
20-05-2008, 15.43.05 | #4 | |||||||
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Democrazia nucleare!
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Figli vampirizzati da genitori narcisisti. Citazione:
Si può ragionare su vincoli ragionevoli, ma come entrare all'interno del nucleo familiare?Anche in caso di violenze fisiche è difficilissimo intervenire, e vengono sentite ancora come normali e quindi tollerate. Si parla in termini di punti e lividi molto evidenti. Nell'asilo dove lavora la zia di mio marito sospettano un caso di pedofilia, le maestre hanno presentato tutte le denuncie e avvertito gli assistenti sociali, che già si occupavano del caso, in quanto la madre pare che sia una prostituta e il padre accusato dell'abuso, ha precedenti penali per violenze aggravate. Saranno passati almeno 2 mesi dall'inizio della presentazione della denuncia, la bambina non viene più portata all'asilo e non è stata allontanata dalla famiglia. Citazione:
La Società come è strutturata non va incontro alle famiglie, e anzi pare che vuole scardinarla. Citazione:
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20-05-2008, 17.14.25 | #5 | |||||
Lance Kilkenny
Data registrazione: 28-11-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: Democrazia nucleare!
Grazie delle risposte!
Vediamo se insieme si riesce a definire più esattamente quello che intendo. La mia 'proposta' di riflessione circa, intorno, sul, diritto di ascolto regolato e sottolineato da una norma ad hoc, esteso dunque indistintamente a tutti senza restrizioni e non riferito specificamente solo a talune categorie di minori come già oggi è, si inserisce in realtà nel solco di una riforma possibile del diritto di famiglia di cui si parla da tempo e che però si concretizza nell'opinione comune soprattutto in acronimi quali pacs dico etc etc. Senza nulla togliere ovviamente alla imprescindibilità di forme di piena legittimazione delle coppie di fatto e/o omosessuali, la mia attenzione si focalizza sui quei fattori che preesistono alla coppia, i singoli ! e sulla loro tutela nella fascia d'età in cui ha più senso parlare di tutela.Quindi minori, oltrechè qualunque figura si trovi in posizione di squilibrio di forza nell'accesso allo strumento dialogo dentro al contesto giuridico di famiglia. L'ultima frontiera degli emarginati sociali è quella dei bambini, che notoriamente non sfilano in piazza e non contrattano da pari a pari le consuetudini e le norme che li riguardano. tutto il diritto positivo occidentale è orfano di tutele precise a carico dei minori.La nostra costituzione ad ex. enuncia come inviolabile la libera espressione, ma non parla di chi quella espressione può vedersi negata anche non esplicitamente proprio per la posizione di inferiorità psicobiologica suddetta.Eppure in tutte le carte internazionali dei diritti umani, sovranazionali come piace dire a Marco Pannella, i minori sono al centro di proponimenti ecumenici e valoriali assoluti.Rimangono cioè sovranazionali senza sedimentare mai nulla di tangibile. Citazione:
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Ritengo così il garantismo italiano, nascosto dietro l'equivocità e contradditorietà del quadro normativo che sottende, la negazione di sè stesso: una situazione normalmente definita come assenza di stato di diritto e in cui nessuno è davvero garantito su nulla. un paese i cui codici sono elefantiaci come quelli italiani (prova uno studio comparato tra il diritto anglosassone attuale e il nostro) è proprio quel paese rigido e statalista di cui parli tu, in cui gli ambiti di libertà sono pochissimi e dove paradossalmente per libertà si fra-intende la mancanza reale di tutele.E' l'Italia! Citazione:
norme che scaturiscano senza coercizione dal comune sentire sono certo possibili in un rapporto di contrattazione paritaria, ma come far uscire i minori che vorremmo un giorno essere i migliori adulti possibili, dal mare oscuro dell'impossibilità di decidere per sè stessi prima di una data età?Chi stabilisce come e quando sia avvenuta l'emancipazione morale e psicologica del minore? Capisci immagino tutto il valore non solo antianarchico, ma strutturale per la società di una contraddizione del genere. a poi..... |
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20-05-2008, 19.31.04 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-03-2008
Messaggi: 89
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Riferimento: Democrazia nucleare!
Ciaop
Secondo me la legge non può imporre una qualità all'essere umano, che non è detto che abbia sempre e comunque. Alcuni genitori sanno ascoltare, altri no. A volte il non farlo dipende solo da una incapacità. A meno che non si voglia ricorrere ad una sterilizzazione preventiva: stabilire chi ha capacità di ascolto, quindi bollino verde; e chi nono ne ha: sterilizzazione. Anche se la famiglia ha un influsso notevole sulla crescita di un bambino, non mi sento di accogliere in pieno solo la questione familiare. Ci sono moltissime persone che, pur provenendo da famiglie in cui mancava oltre che all'ascolto, anche il rispetto, hanno capacità incredibili. Le dinamiche sono molte e complesse e, purtroppo, non possiamo tralasciare la struttura esterna, sia sociale che scolastica. Oggi più che mai i figli sono lasciati alle cure altrui, i genitori entrambi lavorano a ritmi frenetici ed i bambini passano da tate a asili e su su ... in un insieme si input eterogenei. L'educazione eterogenea allora che riceviamo può aiutare a superare i torti subiti; i mali anche, anche quelli ricevuti in piccola età o in una famiglia che non ascolta, possono essere superati con una buona attività di rielaborazione personale... se manca qualcosa è l'attitudine a farlo... imparare a superare quelli che consideriamo i nostri limiti e ad accettarci meno perfetti di quello che dovremmo essere. La proposta anarchica si rifà a modelli in cui la globalizzazione era già conosciuta da vari secoli, anche se la si chiamava diversamente. Quale parametro utilizzare allora per legiferare sulla capacità di ascolto di un familiare? Là dove, qualora, un bambino risulti figlio di una famiglia che non sa ascoltare, quali le alternative? Potremmo ricorrere all'aiuto di un esterno? E qui torna l'idea anarchica: consentire a chi non può o non è in grado di averla, una vita dignitosa. Mezza simpatia e mezza serietà! |
21-05-2008, 06.34.26 | #7 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Riferimento: Democrazia nucleare!
Quando ho aperto la discussione pensavo si trattasse di una bomba che rendesse tutti democraticamente uguali Vabbè.. Come ineccepibilmente commenta Pipoca "la legge non può imporre una qualità all'essere umano" detta in altri termini: la legge (purtroppo o per fortuna) non ha il potere di creare ciò che non sussiste! Ma l'educazione sì, può sviluppare le qualità umane o detta in altri termini: perlomeno lavorare sulla risoluzione di conflittualità profonde che determinano il mal vivere ed il conseguente contagio (e non lo "virgoletto"!) ! Oltretutto pensa te, Chlobbygarl se per grazia concessa il genitore incapace di ascoltare se stesso (nel profondo!) si mettesse ad ascoltare il figlioletto, ne uscirebbe un bel pastrocchio: non potrebbe che <rispondere> al figlioletto con la realtà delle sue stesse conflittualità profonde! E la frittata è fatta(cosa che avviene puntuale!) Io come sempre direi: iniziamo da noi stessi autosalvandoci (da noi stessi e dalle conflittualità-contagio altrui ) poi quando avremo risolto in noi i nostri conflitti abbiamo non solo già gettato i semi di ciò che sarà dopo di noi ma anche portato aria sana nel globo.. e chi potrà attingere lo farà(!) Riguardo ai bambini l'unica possibilità nel presente sarà proprio quell' "aria fresca" rigeneratrice che darà loro la possibilità latente di uscire dalla trappola segnata.. Nel sociale l'unica cosa immediata e seria possibile sarebbe quella di proporre una innovazione nel campo della tutela sanitaria: rendere la terapia psicoanalitica riconosciuta come prestazione di competenza asl e quindi portarla alla possibilità di ogni tasca! Sulla scuola si potrebbe richiedere in egual modo che ogni insegnante prima di poter esercitare debba aver eseguito un percorso di terapia psicoanalitica su se stesso non inferiore ai 3-5anni (per lo meno!) Almeno si avrebbero meno nevrotici virus-portatori che viaggiano indomiti nell'universo dell'insegnamento, poiché -ahi-noi!- l'aver studiato pedagogia non influisce sulla qualità del rapporto insegnante-allievo(!) " - Schopenhauer da piccolo: - Ma che bel bambinone! E com'è che cresci così, dimmi un po'? - Volontà, signora, tutta volontà... " Gyta |
21-05-2008, 08.59.02 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Riferimento: Democrazia nucleare!
La questione posta da Chlobbygarl mi pare di primaria importanza. E' assolutamente vero che, con il venir meno della famiglia patriarcale, le singole famiglie mononucleari si sono trovate senza punti di riferimento. Giusta o sbagliata che fosse la presenza della parrocchia a livello locale, era comunque un punto di riferimento. Nei paesi comunisti il ruolo della parrocchia veniva svolto dalla casa della cultura. Mi pare che fosse Mary che dicesse che questo spazio è stato oggi indebitamente occupato dalla televisione (ed in parte dall'Internet), con le conseguenze che noi tutti conosciamo.
In fin dei conti cosa stiamo facendo noi tutti qui se non cercare ascolto ed idee con cui confrontarci? Se sono contro una legislazione che entri nelle mura private, credo che tuttavia le famiglie ed i genitori abbiano un bisogno enorme di spazi comuni di dialogo che permettano loro di trovare norme e limiti razionali, assolutamente indispensabili, magari negoziati insieme insieme ai figli attraverso il dialogo. |
21-05-2008, 11.08.36 | #9 | |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Riferimento: Democrazia nucleare!
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Le domande che mi poni trovano risposta in Gyta e Pipoca (che proporrei volentieri come educatrici! ); da parte mia sono in fase di -riflessioni- e non mi riesce facile aggiungere qualcosa a quanto hanno detto loro su questo argomento. Ribadisco comunque il mio pallore di fronte ad affermazioni del genere: La mia 'proposta' di riflessione circa, intorno, sul, diritto di ascolto regolato... Se non c’è, se non è presente, poiché non esistono persone capaci di ascoltarsi, come dice Gyta, che cosa regoli? Il mio papà non mi ascolta! Ed il giudice come si comporta, se nell’intimo per quanto si possa sforzare il padre non è in grado di farlo, poiché non educato a farlo? Ho compreso comunque il motivo delle tue proposte, il vuoto legislativo nella tutela dei futuri uomini... e lo ritengo molto importante come argomento, fondamentale, direi, perciò oltre a quanto ho già detto, rifletterò... Ripeto che a mio parere, sarebbe essenziale l'analisi delle motivazioni del "non ascolto", l'analisi approfondita delle nostre società e dei miti (di velocità e progresso) in cui viviamo, poichè se un valore non è presente non lo puoi creare in modo efficace legiferando, come è stato già detto. Le società attuali non sono costruite attorno agli uomini, ai nostri figli, li impasticchiamo perché non stanno fermi (e poco conta se da noi il metodo non è ancora diffuso, poiché sono presenti le motivazioni organiche di fondo per applicarlo); su questo si dovrebbe porre l'attenzione e mirare le "cure" e non sul fantasma di una legislatura che crei in modo ipocrita un uomo che attualmente non esiste e non potrebbe rispettare quelle leggi che tu vorresti vedere applicate. Secondo me, ovviamente. Antonio |
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22-05-2008, 12.46.50 | #10 | |||||||
Lance Kilkenny
Data registrazione: 28-11-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: Democrazia nucleare!
Grazie ancora per le obiezioni, che appaiono legittime quanto paradigmatiche e indispensabili a ridurre sempre di più la 'scala' con cui osservare le cose e condurre il dibattito:
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ma credo che guardando un pò più da vicino, quindi cambiando focale a parità di punto d'osservazione, le cose possano cambiare: quanto Pipoca definisce come indebito, poi ripreso e sottoscritto dagli altri "la legge non può imporre una qualità all'essere umano" è in realtà uno degli scopi del diritto positivo !, di più, una delle definizioni di esso possibili: imporre il rispetto di leggi equivale spesso a prescrivere qualità, parliamo di quelle basiche e fondamentali, dell'essere umano.Dal diritto alla libera espressione al divieto di violenza (Fisica, sessuale, psicologica, morale etc etc ) non si fa altro che sottolineare con norme, nel primo caso direttamente nel secondo indirettamente, la imprescindibilità di aspetti umani quali l'espressione personale o la 'sacralità' e inviolabilità dell'individuo. Questo per quanto riguarda il principio generale.Se scendiamo ulteriormente fino alla fattispecie qui discussa vediamo che la Convenzione Internazionale di New York e quella di Strasburgo prendono già da decenni in carico l'ascolto del minore, nelle due declinazioni di ascolto sociale/famigliare e ascolto giuridico, come vincolo e come imperativo normativo ineludibile: Convenzione di New York sui diritti del fanciullo di . Convenzione di Strasburgo (e ratifica del parlamento Italiano) Il dibattito in seno al diritto Italiano si occupa già da tempo di tradurre in direttive precise quanto contenuto nei trattati internazionali in riferimento all'ascolto del minore: Sull'ascolto del minore Psicologia giuridica dunque la questione è quantomeno possibile, richiede soltanto l'accenno dell'assenza dei sempiterni pre-giudizi, quelli celeberrimi che hanno sempre e solo gli altri poi andando per punti..... Citazione:
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Mentre invece sono la vaghezza, il carattere pletorico, la contradditorietà e incoerenza di un sistema giuridico a decretare l'inibizione del diritto naturale o percepito come tale e a porre le basi per la non-azione comunitaria. |
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