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07-05-2008, 15.55.25 | #25 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
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Riferimento: Sull' anarchismo : riflessioni sparse
Dire che dissento un po' su tutto...
Citazione:
Insomma, a proposito di anarchia, Già se due persone vogliono fare un'attività insieme, devono fare un contratto, altrimente prima o poi litigheranno, figuriamoci se la convivenza di milioni di persone non debba essere regolata e monitorata da un contratto sociale. Se mi rubano la macchina, io vorrei che il ladro venisse preso -e quindi ci vuole un istituzione che da seguito alla mia denuncia di furto, overo la polizia-, che venisse giudicato -e quindi ci vogliono i tribunali e i giudici- e che venisse punito -e quindi ci vuole una legge che stabilisca che rubare le auto non si può e qualcuno che faccia costruire delle prigioni-. L'Organizzazione sociale è una cosa complessa e, secondo me, non può essere lasciata all'estro del momento. |
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07-05-2008, 16.08.58 | #26 | |||
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: L'opinione pubblica
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Citazione:
Vorrei riprendere il discorso un po' paraddossale degli uomini politici ad essere i primi Anarchici, nel senso peggiore del termine. Allora la Ragione di Stato, con il quale si giustificano tante nefandezze, ha senso in uno Stato in cui i rappresentanti: - rappresentano i cittadini e non vengono corrotti dal potere - vengono corrotti dal potere o molto apprezzato ultimamente, arrivono al potere attraverso la corruzione, o per sfuggire alla responsabilità di reati già commessi. Il potere che conferiamo a questa gente perciò di fatto li rende liberi dalle leggi che loro stessi emanano, il loro potere li rende immuni tramite l'immunità parlamentare, e tramite la corruzione che il potere che noi gli abbiamo conferito gli rende possibile. Ma non solo, arrivano a farsi leggi su misura secondo il caso. E quando si deve coprire il fango che straripa, si ricorre al potere dato dalla Ragione di Stato. Questa gente Noi la votiamo per governarci Non vogliamo la Libertà, e l'Anarchia, e ci sta bene che questa gente ci governi. Abbiamo più paura di Noi stessi che di loro. La cosa ci è resa più accettabile in quanto con questo sistema economico, e la Democrazia si sta meglio di prima, che non eravamo liberi, o molto meno. A me pare che nasco Libera e mi si insegna che sono meno schiava. Ebbene un bimbo nasce, e secondo dove e quando gli spiegano quanto è libero. No io nasco e sono Libera, e seppur mi riconosco cittadina italiana e ne rispetto le leggi, ma solo perchè almeno per ora non in contrasto con le mie morali, io nella mia testa ragiono oltre i confini nazionali, che qualcuno prima di me ha messo. L'usocapione si è reso necessario essendo difficile e impossibile risalire al primo proprietario di una terra, confini del mondo conquistati con il sangue i soprusi e lo sfruttamento di altri esseri umani. Citazione:
. Citazione:
La libertà allo stato puro non è possibile in democrazia, se necessiti di uno strumento di fatto Anarchico. |
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07-05-2008, 19.38.52 | #27 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
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Verità ed eccellenze.
Caro Pipoca,
argomentando da quel che scrivi, pare dunque che già siamo in uno stato d'anarchia, al meno in Italia, perché, secondo la definizione di Nesso, abbiamo l'amministrazione, ma non il governo. Il che forse non è del tutto falso, benché a me paia che anche quest'amministrazione lasci molto al desiderio. Per altro, considerando che il popolo Italiano non si dice sia molto sodisfatto né dei governi né delle amministrazioni, forse la nostra anarchia non è eccellentissima o forse non è l'anarchia vera. Anakreon. |
07-05-2008, 21.40.48 | #28 | ||||
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Riferimento: Sull' anarchismo : riflessioni sparse
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Diventare grandi spaventa, tagliare i cordoni ombelicali spaventa se non abbiamo ancora sviluppato la capacità di nutrirci individualmente! Non c'è nulla di più semplice ed al contempo di più coraggioso di imparare a prenderci cura di noi stessi, del nostro corpo, della nostra mente, della nostra unicità. Eppure mole e mole di libri cercano di insegnare all'uomo come diventare libero e felice (come se non bastassero i nostri stessi sensi ed il cervello a suggerircelo)! Abbiamo, anzi ci hanno tagliato dal cordone ombelicale materno ora tocca rendere effettivo quell'atto di individualità.. curandoci di conoscere i nostri stessi contenuti, chi siamo, di cosa ci siamo cibati sin'ora e di cosa ci stiamo cibando ora! Questa conoscenza è il primo atto di libertà (senza cui qualunque teoria di liberalizzazione non è che intellettualismo sterile)! Quando avremo compreso chi siamo e ciò di cui abbiamo bisogno cadrà ogni potere delegato! Noto che in questo periodo sociale c'è un forte bisogno di affermazione della formula "io voglio, io penso, io sono" ed alla radice di quest'impellente necessità di autoaffermazione la reale mancanza di quell' "io", quasi come se attraverso quella formula pronunciata si cercasse di dare vita e speranza ad un'identità sconosciuta e morente! Che cos'è l' <identità>? Non si può parlare di libertà e di autonomia senza sviscerare il concetto che ne sta alla base, senza fare i conti con il senso di identità! L'identità sta all'individuo come la mente sta al corpo, come la modalità del pensare sta al sentire ed all'agire: l'identità è la forma (sottostante) che fa di un corpo biologicamente vivo un individuo capace di coscienza di relazione. La sola capacità di re-azione non ne presuppone la coscienza attiva. E' la coscienza emozionale che fa di un essere un individuo avente identità. E la coscienza emozionale è la coscienza sensoriale e mentale di ciò che si sente e del perché. Quando il sentire diviene estrinsecazione (=manifestazione) della modalità del pensare ed il pensare sintesi estrinsecata alla simbologia del sentire tale conoscenza di sé si approssima alla coscienza reale di sé. Solo in virtù di tale approssimazione alla coscienza (di sé) si può iniziare ad introdurre il senso ed il significato della ricerca della libertà, che è dunque in tale guisa : <autonomia da>. Così la soddisfazione al concetto di felicità è strettamente in rapporto alla coscienza di tale autonomia! Ovvero l'approssimarsi alla coscienza di sé è approssimarsi alla realizzazione di <felicità>. Il concetto di anarchia pone radici nel concetto di individualità: nella realtà di essere individuo, nella coscienza di individuo. Tale coscienza va coltivata affinché dalla realtà di <autonomia da> si giunga al comune denominatore di questa libertà che è <essere: in sé medesimi> Se si guarda ai bisogni sostanziali che recano soddisfazione di felicità all'uomo si giunge facilmente ad individuarne la radice comune presente all'animo umano: la risposta alle necessità del corpo e la risposta alle necessità dell'identità (o mente/ o anima); non il corpo crea fame nel mondo ma la percezione errata della propria identità, che spesso sconfina in un'estensione materiale (un prolungamento) rappresentante quel sé di cui si sente mancante. Ecco allora che attraverso il riconoscimento di sé, della propria individualità, della propria identità si giunge a quel senso di potenza e di equilibrio che non necessità più di alcuna delega poiché forte in sé medesimo del riconoscimento della sua propria natura, fondamentale nocciolo di parità in seno al genere umano. La libertà è coscienza e conoscenza di sé e dell' <altro> in sé ( dell'altro in noi stessi!) Ma non si potrà fare a meno di un'autorità esterna sino a quando tale simbolo non sarà realizzato compiutamente in noi! Anarchia, Libertà o Mente di Buddha non sono che nomi ad indicare un medesimo concetto: la realizzazione dell'umanità nell'uomo. |
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07-05-2008, 21.49.31 | #29 | |||
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Riferimento: Sull' anarchismo : riflessioni sparse
Citazione:
Mah... scartati i numi tutelari, gli dei celesti e le coscienze cosmiche quello che rimane è... l’uomo. Non avete risposto alle mie domande: decide il “governo” attualmente il mestiere che ogni singolo deve fare? Avete avuto bisogno di un governo per la scelta del vostro percorso lavorativo e di vita? E per le vostre amicizie o amori? E per quello che fate nel tempo libero? Avete bisogno di un governo che vi dica che è sbagliato ammazzare le persone? Eppure generalmente non ci ammazziamo tra di noi, a parte la trentina di guerre presenti nel mondo (proprio a causa degli stati nazionali), anche nelle sperdute zone dove di sbirri ve ne sono pochi (e l’Italia ha un alto rapporto sbirri/cittadini rispetto ad altri paesi europei, altro che “emergenza sicurezza”! Nel senso che sono in troppi!). Avete bisogno di un governo per comprendere che è incivile e pericoloso parcheggiare in terza fila? Avete bisogno di un governo che vi imponga col giudice di cosa dovete essere responsabili e di cosa potete disinteressarvi? Avete bisogno della legge sull’omissione di soccorso per soccorrere una persona in difficoltà? La lascereste morire, forse? Citazione:
Liberare per responsabilizzare, dunque. La strada, l’ufficio, così come anche il pubblico cesso sono miei, sono tuoi, sono nostri, servono a me, a voi, a tutti... il bagno di casa tu lo pulisci spontaneamente oppure è a causa degli ordini del governo che lo fai? Citazione:
Se si riconosce un dato comportamento negativo sarà la comunità che organizzerà i mezzi per scongiurarlo. Ripeto, assenza di governo, non vuol dire per esempio assenza di un corpo volontario amministrato dai cittadini (e l’anarchia non prescrive a priori come! leggete ciò che ho scritto in precedenza) che si formi e si sciolga a seconda delle esigenze. In una compiuta società solidale sarà il negoziante che in sé tenderà ad essere meno scordarello, poiché si renderà conto che il benessere suo (come la sua libertà) dipende essenzialmente anche da quello di tutti gli altri e viceversa. Ora invece, difendendo i propri privilegi, con giudici e sbirri, esercita la propria assenza di pensiero razionale e di etica responsabile e così fa lo scordarello. Ma chi favorisce ciò, ovvero tale deresponsabilizzazione, sono proprio regole e regolamenti, disciplinati da giudici e sbirri. Quando Errico Malatesta arrivò ad Ancona, la città era funestata dalla criminalità; ebbene anche il questore si dovette rendere conto che il forte ascendente di Malatesta contribuì molto a far scemare crimini di ogni genere, quando la sua propaganda anarchica iniziò a radicarsi in città, tant'è che gli sbirri (che venivano pagati secondo il numero di denunce fatte) iniziarono a lamentarsi. Come lo spiegate? E questa non è utopia, è la realtà di quello che è avvenuto. Poi una società anarchica potrà pure essere quanto di più ingenuo possa esservi, ma analizziamole serenamente queste cose. Ti faccio una domanda, Frollo: perché, secondo te, quella persona ti ha rubato l’auto? Queste sono le domande da farsi e che l’anarchia fa, prima di quelle su chi amministrerà cosa. Qui si impone un cambiamento di visione. Provate, solo un attimo. Antonio |
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07-05-2008, 23.12.35 | #30 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
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Riferimento: Sull' anarchismo : riflessioni sparse
Secondo me, quasi tutti gli interventi e le considerazioni che ho letto in questo topic sono in gran parte motivate dal fatto che le elezioni le ha vinte Berlusconi. Questo provoca in chi aveva delle aspettative diverse, sconforto e la delusione e ciò lo porta a vedere tutto nero. Monica 3 ha il pallino della mafia, Mary si prepara a non guardare più la Tv perchè la considera in mano al "Bulgaro" Silvio, altri si lagnano della maleducazione televisiva guarda caso contro chi si è eretto a baluardo dell'anti politica e dell'anti berlusconismo (Grillo e Travaglio).
Insomma... avete perso le elezioni e ora abbozzate un po' anche voi per il prossimo quinquennio, senza cercare di buttarla in caciara sostenendo che qui già viviamo un'anarchia di fatto, che se le cose vanno, è solo grazie alle persone coscienziose (magari tutte di sinistra, eh?) che sole e a prezzo di indicibili sacrifici si sobbarcano eroicamente il peso di scuole e ospedali... Scommetto che se vinceva Veltroni andava tuttio bene e un post sull'anarchia nemmeno si apriva! E forse nemmeno quello sul capitalismo, quello sul comunismo, quello sul fascismo. Proprio non va giù questa batosta elettorale eh? |