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08-09-2004, 13.15.07 | #134 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Re: !!!
Citazione:
Certo. Basta però che non esageri! Ciao, Giulio |
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08-09-2004, 13.41.20 | #135 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Re: Re: Re: anche questa è Comprensione...
Citazione:
Interessante! Chissà cosa vorrà dire, ... Giulio |
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08-09-2004, 13.54.31 | #136 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 278
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X Giulma
Esagero? Io? Vabbè. X Giancarlo Rif.: "Non conoscendo la nostra eta, sesso, ecc." Hai già chiesto un'altra volta quanto sopra, evidentemente per te avrà una certa importanza saperlo, importanza che per ora mi sfugge e che spero vorrai cortesemente spiegarmi. Comunque, visto che non ho niente da nascondere, ti dirò che sono un uomo di 50 anni, vivo e lavoro a Roma, mi piace suonare la chitarra e leggere soprattutto storia antica e simbologia. Bene, per ora è tutto. Ciao, a presto. Fabio. |
08-09-2004, 14.53.17 | #138 |
Utente bannato
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
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X Agora.
Ciao Agora, il mio nome e cognome lo sai e conosci anche la mia faccia, abito a Roma e di anni ne ho sessanta e ho tanto tempo libero, che cerco di dedicare alle cose che più mi piacciono. Nessun motivo nascosto nel piacere di conoscere chi sono le persone con cui instauro un colloquio, anche se nel web. Lo dimostra il fatto che mi sembra di essere stato il primo a mettere in pubblico i miei connotati. Comunque la mia domanda derivava da un'altra domanda che ho fatto a mio padre quando ero bambino, quella volta che gli chiesi: "Papà quando sarò grande, come faro a comprendere d'esserlo diventato?" Lui ci pensò un po sopra e poi mi rispose: " Ti renderai conto di essere diventato grande, quando saprai valutare le persone che sono davanti a te, e per ognuna di loro saprai adeguare il tuo linguaggio." Sta di fatto che per un ragazzo di sedici anni, anche se più maturo della sua età,mi piacerebbe usare un linguaggio differente da quello che uso con te. Capito? Soddisfatto? Sherzo. Un al mio paesano, ciao Agora da Giancarlo. |
08-09-2004, 14.57.18 | #139 |
Ivo Nardi
Data registrazione: 10-01-2002
Messaggi: 957
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In riferimento ai vari off topic:
Invito tutti a tornare sul tema proposto o come da regolamento sarò costretto a chiudere la discussione.
Grazie per la collaborazione. |
09-09-2004, 09.48.08 | #140 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 278
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Ciao Ventomagnetico,
come stai amico? Permetti che ti dica amico? Certo, non ci conosciamo, però, vedi… lasciami fantasticare un po’. Posso offrirti qualcosa? Ma si, dai, sediamoci in quel bar. Vuoi? Cosa prendi? Quello che ti va, offro io. Dunque… Sai, non posso che darti ragione quando dici che le parole a volte non bastano, o non servono, soprattutto quando si tratta di definire i sentimenti. Sono vuote, le parole, e noi le riempiamo coi nostri umori, e malumori, le accendiamo di luci più o meno intense, le coloriamo e ci mettiamo anche l’effetto ombra, a volte. Luci soffuse, oppure accecanti, o forse nascoste in un cuore solitario che non trova più il suo interruttore. E allora non si accende l’arcobaleno. Perché dico queste cose? Parole… Sai, mi venivano in mente alcune lezioni sul Rinascimento cui ho assistito tempo fa. Ogni artista si sforzava di dare forma a quel sublime mondo delle Idee platoniche (un mondo tornato di moda) generando quelle meraviglie che sappiamo e di cui la nostra anima può ancora bearsi, ma ogni dipinto, ogni scultura, benché mirabile, era soltanto l’ombra, la brutta copia di quel mondo archetipico, ideale… Hei, Vento, che fai? Non distrarti. Si, carina la cameriera, ma lascia stare, è zona vietata (ahahah!). E poi si sta parlando d’amore. O forse no. Si sta parlando di… parole. Mah, deve essere l’effetto di questa birra. Ecco, io penso che le parole allo stesso modo cerchino di dare una qualche “forma” al sentimento, un’espressione che possa lasciar intendere ciò che sentiamo nel nostro intimo, anche se a volte non serve, anche se basta uno sguardo tra amanti, un silenzio che esalta i sospiri, carezze sulle quali i due si adagiano serenamente, in un giardino pieno di angiolini svolazzanti, tra fiori e profumi di rinnovate primavere. Non è sempre primavera quando ci si innamora? Certo, anche se nevica. E tuttavia quando ci troviamo a parlar d’amore dobbiamo… parlarne, appunto. Forse ci sarà qualche artista qui che riesca a scolpire una verbosa forma d’amore. Si, credo che ce ne siano. Artisti o poeti. Ah, il poeta! Rende molto meglio, non credi? Oppure giocolieri, come me. A volte gioco con le parole, le giro le rigiro ci inciampo e mi ci arrampico, fino lassù; e come un funambolo cammino su lemmi e concetti ben tesi tra un estremo e l’altro di una mia fantasia. Poi ricado veloce come un falco in picchiata e tutto si fa vuoto. Come questo bicchiere. A proposito, ce ne facciamo un altro? No lascia stare, offro io. La prossima volta farai tu. Dai, ancora un sorso e poi ce ne andiamo. Vogliamo brindare? Ma si. All’amore! |