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07-05-2004, 23.16.25 | #15 |
Ospite abituale
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Ciao Visechi! Chi non muore si rilegge
Il saggio a cui ho fatto riferimento è un Oscar Mondadori che se non ricordo male dovrebbe intitolarsi, semplicemente, "Schopenauer. Nietzsche. Freud." Lo consiglio a tutti, sperando che sia ancora in commercio! (la mia lettura risale a qualche annetto fa) |
08-05-2004, 02.11.19 | #16 | |
Ospite abituale
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X ANGEL
Ovviamente sono d'accordo con tutto quello che dici Ti inviterei solo a fare un passo avanti sul discorso che in te "senti qualcosa". Vedo che sei consapevole che questo qualcosa sta su una linea "irrazionale". Guarda, non è che io NEGO TOTALMENTE che possa esserci una divinità, però sono sicuro, (è talmente evidente !) che la divinità BUONA immaginata dall'uomo e impostata nella religione cristiana sia una divinità inventate dall'uomo, dalle sue paure..., religioni antropocentriche come il cristianesimo girano tutte attorno all'uomo, sono "arroganti" verso il resto del mondo vivente e non vivente. Vorrei darti un'opinione che forse potrebbe esserti utile su quanto dici: Citazione:
Credo che nell'uomo selvaggio, o poco istruito, come i nostri antenati, sia più facile che si instauri la credenza, che la scarsa conoscenza non dia la possibilità di dare delle risposte e che quindi si finisca nel credere. E' per questo che ha vinto per miliaia di anni l'istinto al credere. Però, con l'avanzamento della cultura l'uomo è divenuto più consapevole, c'è stato l'illuminismo, e penso che più si andrà avanti più prenderà il sopravvento l'uomo che "per istinto" è ricercatore, che per istinto non crede più alle credenze popolari, che crede in ciò che gli si dimostra. Ora che ci penso, sembra quasi che io stia parlando di Oltreuomo Nietzscheano che si libera della morale cristiana. Comunque, io man mano che cresco sento in me nascere la voglia di essere quell'uomo, l'uomo illuminista, RICERCATORE. Tuttavia sento che GENETICAMENTE ho in me anche l'istinto "al credere". Un istinto che OPPRIMO in favore dell'stinto più razionale, l'istinto del RICERCARE. Ti confesserò: C'è una parte di me che ora, e soprattutto in passato mi diceva continuamente "qualcosa c'è"(in senso religioso), "sento che qualcosa c'è", le tue stesse parole, "lo sento nel cuore". Poi mi riprendo e dico a me stesso: "attento, in quanto uomo tu sei propenso a illuderti mentalmente, sei propenso a credere in un Dio che ti dia sicurezza", e allora: "vinci questa illusione!, perchè nasce dal tuo cervello, nasce da una tua istintualità al credere, istintualità al volere che ci sia una morale che ti guidi e che ponga dei confini sicuri. Uso un tono "sicuro", ma non è che voglia fare quello che "ha capito tutto", racconto solo quello che mi pare, analizzando me stesso, che sia. Quindi, se mi hai capito, due tipi di spinte, una verso alla credenza e l'altra verso la ricerca. Nell'uomo selvaggio servono entrambe, serve la credenza per poter festeggiare "gli dei", per potere spiegare ciò che non è spiegabile, ma serve anche IL GUSTO DELLA RICERCA, la ricerca che ti fa cercare di capire il mondo, studiando la selvaggina, creando una buona capanna dove ripararsi. Dopo l'illuminismo, verso una civiltà avanzata, io VOGLIO OPPRIMERE L'ISTINTO DEL "CREDI E BASTA", perchè la consapevolezza ragginta mi fa capire che queste credenze sono inventate dall'uomo stesso. Ripeto il mio ideale: "se non hai risposte ora, mettiti il cuore in pace e NON INVENTARTI RISPOSTE". Comunque, supporre ogni tanto con l'immaginazione il come possa essere l'universo, su come possano essere gli DEI, filosoficamente, non è micca reato !! Ciao |
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08-05-2004, 02.28.56 | #17 | |
Ospite abituale
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X DANA
Citazione:
Vero, e continuando a parafrasare Nietzsche... Vedi, Nietzsche diceva che abbandonando la MORALE cristiana l'uomo rischia di ritrovarsi tutto d'un tratto "SENZA VALORI", rischia di finire nel così detto NICHILISMO PASSIVO. Per evitare il nichilismo passivo, se ricordo bene, Nietzsche proponeva un nichilismo attivo che richiedeva di rifondare una Scala dei valori, di utilizzare la Volontà di Potenza. Io buttando a Mare il Dio Cristiano, sento un vuoto dentro, non mi sento più le certezze attorno (vale soprattutto per ex credenti), non sento più la terra sotto i piedi, ecco, allora sto cercando ri reagire a questo vuoto, sto cercando di fondare una mia nuova MORALE che rischia però di assomigliare alla stessa morale cristiana. Io cerco un "sistema" che mi dia sicurezza, cerco una guida che mi guidi al posto della religione. Sto riuscendo in questo, ma forse non sarò mai sicuro della mia morale come il credente è sicuro della sua, perchè io devo CONTINUAMENTE RINNOVARE LA MIA MORALE, renderla attendibile, mentre il credente accetta e basta, è più stabile. Cerco qualcuno che mi dica che "dio esiste"? SI, ripeto spesso la frase "sono qua, dimostratemi che Dio esiste e io vi crederò", QUASI SPERO CHE FINALMENTE ARRIVI QUALCUNO CHE POSSA DIMOSTRARMI CHE DIO ESISTE, COSì MI SENTIRò PROTETTO, COSì MI SENTIRò IN PACE, IN PIENA SINTONIA COL MONDO. Purtroppo nessuno ha saputo dimostrarmi nulla, tutti mi hanno chiesto di "credere e basta", e per mia natura, questo non lo posso fare. Come quando il filosofo Pascal dice "scommettete su Dio, se non esiste non perdete nulla, se esiste vincete tutto", ciò non posso accettarlo, sarebbe come mentire a me stesso, sarebbe come convincere me stesso che esiste una cosa che in realtà so che non esiste. (parlo del Dio cristiano in particolare). Ciao |
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08-05-2004, 09.34.34 | #18 |
Utente bannato
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Nietzsche disse : "Dio è morto"
e per quel determinato tempo storico fu una cosa molto pesante ma io credo che se fosse ancora vivo al giorno d'oggi direbbe con maggiore esattezza : "Dio non è mai esistito" Superare Nietzsche è possibile,anzi è egli stesso a richiederlo ed affermarlo nel proclamarsi "il primo nichilista" w. Dunadan ! la speranza che riponi nella possibilità che qualcuno porti Dio nel tuo cuore è solo frutto dei tuoi 19 anni ...poi passa |
08-05-2004, 10.32.12 | #19 |
Angelo al contrario
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X DUNADAN (ti premetto…. Il post non è breve)
Nel tuo post affermi che le religioni sono un invenzione dell’uomo. Poniamoci un momento su questa linea di pensiero. Gli uomini primitivi erano privi delle nostre conoscenze, vivevano in un mondo inspiegabile: temporali, vento, sole, fuoco…. Sapevano solo che alcune di esse erano utili, altre dannose. A poco a poco si sviluppò in loro la credenza che tali cose fossero un qualcosa di animato, di non umano, di superiore, al quale rivolgere preghiere, sacrifici… c’era da spiegare la ragione della vita, ma soprattutto la morte. Nacquero le religioni primitive, gli dei non erano ancora stati umanizzati, la religione come sistema organizzato non esisteva ancora. Esisteva solo il tentativo di dare una spiegazione al reale, che portò alla nascita di molteplici divinità. Il sole era una divinità, la luna era una divinità, il fuoco, il vento, la pioggia etc… l’uomo non poteva spiegare tutto questo, quindi inventò per ciascuna delle cose sconosciute una spiegazione irrazionale: il dio. Con l’andare del tempo questa credenza assunse una veste più organica: s’inventarono i culti, le preghiere, tutte le vicende riguardanti gli dei. Parimenti la scienza proseguiva, ma ancora non aveva risposte e la religione era l’unica spiegazione plausibile. Con la nascita delle religioni monoteiste, come il cristianesimo, cosa cambiò? Innanzitutto, ci furono i progressi della scienza. Grazie ad essi gli uomini capirono che gli astri non erano divinità ma oggetti, corpi celesti, come lo è la terra, che i temporali non sono scatenati da Zeus, ma hanno una spiegazione scientifica e così via… La pluralità di dei non era più necessaria, un solo dio bastava. Perché c’è bisogno di dio? Perché ci sono ancora tante cose inspiegabile, primo fra tutti la vita oltre la morte. Questa può essere un’interpretazione… in base alla quale dio è un invenzione dell’uomo e le religioni semplici filosofie di vita. Ora potremmo invece pensare che dio esiste e che le religioni sono solo un’interpretazione che ne fa l’uomo. Noi pensiamo, ad esempio, che la religione cristiana e quella musulmana siano diverse, ma se in realtà fossero la stessa religione, spiegata a uomini diversi? Se dio si manifestasse in modi diversi perché sa che gli uomini sono diversi e quindi si adeguasse a loro? Una possibilità fantasiosa non trovi? Ma sarebbe logica, se ammettiamo l’esistenza di dio e se ammettiamo che libri sacri come la bibbia e il corano sono stati scritti per ispirazione divina. Naturalmente sono solo idee basate su presupposti non verificabili. Ora veniamo al mio pensiero. Io distinguo nettamente la religione da dio, in quanto ritengo le prime interpretazioni del secondo. Ho fatto una scelta e ho scelto di seguire il cristianesimo, perché è la religione più consona a me, ma credo che tutte le religioni sono equivalenti. Del resto siamo certi che i libri sacri che ci sono pervenuti siano esatti? Che nessuno ci abbia messo le mani sopra? Il punto è che io credo nell’esistenza di dio, ma credo meno nella verità religiosa. E’ un discorso un po’ contorto lo ammetto. L’uomo è colui che si pone domande e vuole risposte. E’ assetato di conoscenza, di scoperte… è un maledetto curioso. E deve essere così! Guai se l’uomo non si ponesse domande, non cercasse, non camminasse verso nuove verità! Se un dio esiste, non può tarpare le ali all’uomo. Gli uomini ci hanno insegnato che bisogna chinare il capo, bisogna essere come muli che portano i pesi senza mai alzare lo sguardo. Io credo che dio non voglia questo, ma voglia uomini che usino la ragione, che credino in lui perché lo vogliono veramente, perché hanno compiuto un percorso che li ha condotti a lui, affinché la loro fede non vacilli, al primo che dica loro dio non esiste. Se le cose starebbero così, è facile credere? No, è difficilissimo. Se si mettono in discussione tutte le verità cosa si ha? Un vuoto, la mancanza di certezze. Ma la cera è pronta a ricevere una nuova forma e l’uomo è pronto a decidere veramente ciò che vuole, a esercitare veramente quella libertà donatagli. Ma se così fosse, la salvezza sarebbe riservata solo a pochi eletti, come volevano gli gnostici… ecco perché esiste la religione. Se la religione è voluta da dio, esiste affinché anche i più deboli possano salvarsi. (naturalmente questo è un mio tentativo d’interpretare le cose, tutto qui) Diffida da quelli che ti dicono con certezza che dio non esiste, essi non ti portano prove per negare la sua esistenza; e diffida anche da quelli che ti dicono che dio esiste, anche loro non possiedono prove. Continua a cercare e a porti domande. Se le risposte ti convincono accettale, se no… cerca ancora. Alla fine della tua vita, sarai orgoglioso, perché tutto ciò che hai tenuto per te, lo hai tenuto perché ci hai creduto veramente e non perché te lo ha detto qualcun altro. Ciao Ciao |
08-05-2004, 10.54.17 | #20 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
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piccola precisazione
che non vuole togliere nulla
al tuo ragionamento che mi sento di condividere "Con la nascita delle religioni monoteiste, come il cristianesimo, cosa cambiò? Innanzitutto, ci furono i progressi della scienza. Grazie ad essi gli uomini capirono che gli astri non erano divinità ma oggetti, corpi celesti, come lo è la terra, che i temporali non sono scatenati da Zeus, ma hanno una spiegazione scientifica e così via…" 1300 anni prima di cristo un faraone rivoluzionario di nome akhenaton aveva già fondato il culto di un solo dio - Aton quindi con cristainesimo e giudaismo "niente di nuovo sotto il sole" sarebbe il caso di dire (e parrebbe proprio che neppure i suoi scienziati fossero degli sprovveduti...) ehi... 1300 anni non sono propriamente bazzecole w. |