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16-01-2008, 16.29.07 | #62 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
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Riferimento: Dubbi esponenziali
Citazione:
Troppo incalzante... così lo spaventi, non sai che la peculiarità del vaticinio è la genericità? Tu erodi lo spazio alla di lui genericità... temo non gli resti altro spazio che quello concessogli dal paradigma gnostico e forse, spero di sbagliare - veramente non saprei resistere ad un moto d'ironia -, ti risponderà che gli uomini in "possesso della piena Coscienza" erano e sono tutt'ora gli ilici, di cui lui - muratore - è, presumibilmente, un discendente. Perdonate l'intrusione, ma sono davvero curioso anch'io... chissà quante cose potrebbe rivelarmi uno degli ultimi 'primi' del Creato. Ciao |
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16-01-2008, 16.53.26 | #63 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-03-2007
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Riferimento: Dubbi esponenziali
Citazione:
Persone, poche con "piena coscienza e conoscenza" ne continuano ad esistere tutt'ora, ma trattasi di un numero talmente piccolo da non riuscire a tenere le redini di un mondo che va sempre più involvendo, dove l'ignoranza è un fatto di cui vantarsi. Un epoca completamente diversa era il Satya Yuga. L'epoca in cui tale Piena Coscienza e Conoscenza era maggiormente diffusa. O Età dell'Oro, che non ha niente a che vedere con Wall Street. Non è un epoca in cui possono girare tutti col ferrari, e vivere in grandi ville con la rubinetteria d'oro. E' semmai un epoca in cui l'uomo non ha bisogno di tetto per vivere bene. Giusto per avere un'idea calcoli moderni basati sulla tradizione affermano che l'età dell'oro sia terminata circa 30 mila anni fa. Citazione:
No. Non è affatto lo Scopo. Chi è ignorante può cadere per errore, può credere di perseguire uno scopo e invece ne persegue tutt'altro. Chi Sa cade per scelta. Difficile da credere? Eppure è facile credere che siano in numero maggiore coloro che hanno una conoscienza "intellettuale" di ciò che devono fare per tornare alla Conoscenza, rispetto a quanti intraprendono realmente con ferma intenzione il cammino. Mai visto Matrix? Prima di scollegare chiunque viene chiesto il permesso. E alcuni, come l'uomo in giacca e cravatta, preferiscono vivere in una comodità illusoria che in una Realtà ove tutto è subordinatà alla volontà divina, e non vi è neanche un'illusione di potere personale. O meglio il potere si limita ad accettare la volontà divina istante per istante. Tanto improbabile immaginare che qualcuno in un determinato momento decida di ribellarsi all'Ordine perchè si crede che le proprie opinioni siano migliori? Difficile in un Paese in cui si contesta la presenza del Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, in un'Università, nata per di più attraverso una Bolla Papale? |
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16-01-2008, 16.56.19 | #64 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-03-2007
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Riferimento: Sulla necessità delle religioni
Citazione:
Qualificazioni che è sempre più difficile avere, in un ambiente in cui le religioni non riescono più a compiere il loro ruolo, e il disordine rende difficile la vita chi vorrebbe vivere in modo conforme all'ordine. |
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16-01-2008, 17.28.42 | #65 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
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Riferimento: Sulla necessità delle religioni
Cvd, inevitabile… non risponde, ma di che meravigliarsi? Non si può pretendere la precisione a chi vive di genericità. La precisione espone, la genericità è aperta a tutto, anche a niente. Potrebbe mai un ilico/pneumatico, il primo degli ultimi, o l’ultimo dei primi, essere costretto nel particolare?
Arcadia… gran favola, più affascinante d’Atlantide, semprechè la genericità onirica non decida di farle coincidere… se non sbaglio ci hanno anche provato… la storia è meno affascinante della leggenda. Ciao |
16-01-2008, 17.42.54 | #66 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Dubbi esponenziali
Citazione:
Per altro se fossi anche lontanamente vicino ad una meta dubito perderei il mio tempo a dare risposte a chi non sembra avere alcuna intenzione di superare il proprio punto di vista, e non parlo di donatellla. |
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16-01-2008, 17.49.53 | #68 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sulla necessità delle religioni
Citazione:
Proprio perchè le religioni "non riescono più a compiere il loro ruolo" esse si dimostrano essere non necessarie, sia dal punto di vista spirituale, sia istituzonale. |
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16-01-2008, 19.30.59 | #69 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Dubbi esponenziali
Citazione:
scritto da: Maurizio Macale Citazione:
Dunque a) la tua è una generalizzazione infondata, perchè esistono ancora luoghi ove si vive in modo più conforme alla tradizione rispetto ai paesi occidentali (anche se stiamo facendo di tutto per deturparli). b) il fatto che oggi non siano più in grado alcune religioni di svolgere il dovere che è loro proprio non implica che sia possibile ripristinare uno stato più normale senza che la religione torni a svolgere il proprio ruolo. Darsi per sconfitti e gettare alle ortiche ogni religione vorrebbe plausibilmente dire perdere ogni speranza di ritorno. |
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16-01-2008, 20.46.43 | #70 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Dubbi esponenziali
Citazione:
L'Uno si fece due, e il due si fece tre: dal tre si dovrebbe ritornare all'Uno. Da quando Eva diede il frutto ad Adamo, l'Uomo primordiale si accorse della sua nudità e ci si vergognò: allora si conobbero il Bene e il Male. Fu il principio dell'Autocoscienza. Nondimeno se l'uomo primordiale non avesse subito una brusca caduta, un improvviso risveglio dalla sua condizione di pura spiritualità, non avrebbe imparato a conoscere le meraviglie del creato. Fu a causa della colpa primordiale che nacqe la conoscenza: un soggetto percipiente cominciò a porsi in maniera riflessiva di fronte ad un oggetto percepito. La conoscenza umana è dualità. ---- E' evidente dunque che Micale si riferisce alla conoscenza grossolana, quella comune a tutti gli uomini, che egualmente sperimentano la fatica del lavoro, e del parto, il piacere del sesso etc etc.. conoscenza duale, umana. Mentre la Conoscenza preadamitica non è affatto duale. --- riprendendo Micale: Ma l'uomo della Tradizione non agiva secondo la propria personalità e le proprie voglie, ed era ben felice di fungere da artifex, in qualità di pontifex (vuol dire che ne aveva la dignità) tra Cielo e Terra. Franz Hartmann: Quanto più l'uomo cerca l'oggetto della sua esistenza nelle cose esterne e sensuali, tanto più si allontanerà dalla sua fede spirituale. egli diviene esperto delle cose esterne e superificiali, e perde di vista ciò che è veramente reale e divino. La sua conoscenza esterna, che dopo tutto è solo immaginaria, poichè riguarda solo illusioni passeggere, risveglia il suo orgoglio e la stima di sè; egli comincia a esprimere la propria personalità contro l'immortalità, diviene crudele, egoista, passionale, e a meno che non venga redento dal risveglio entro di lui della spiritualità, finirà col ridestarsi nel principio del male, nel 'diavolo'. |
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