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05-11-2005, 13.56.18 | #87 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
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Vincent Kenny, già Direttore dell'Istituto di Psicologia Costruttivista di Dublino, una delle figure più autorevoli del pensiero costruttivista sistemico in psicoterapia
domanda:E' possibile valutare la scientificità di un metodo psicoterapeutico? risposta:Vincent Kenny: Tra filosofi della scienza e filosofi della psicologia é risaputo che la psicologia non é una scienza anche se vorrebbe esserlo. La scienza richiede metodologie, linguaggi ed approcci specifici. Il tentativo da parte della psicologia, in questi ultimi cento anni, di copiare la scienza si é rivelato un fallimento. La psicologia può provare ad imitare la scienza ma questa copia é un falso. Anche l'uso da parte della psicologia di metodologie scientifiche come la statistica e la sperimentazione non riesce a coprire il fatto che la psicologia non é un scienza. Una psicologia scientifica é un illusione. Wittgenstein fu il primo ad indicare che i metodi usati in psicologia ed il suo oggetto, l'uomo, sono come due navi che nella notte passano vicine ma non si toccano mai. L'umano ed i metodi scientifici non si incontrano. Questa pretesa di scientificità é un grosso problema per tutti: fingere di essere scientifici é un problema sia per gli studenti che per gli stessi docenti, crea doppie realtà, i dipartimenti di psicologia per cercare di assomigliare ad un laboratorio scientifico sono costretti ad avere apparecchiature tecnologiche: le tesi degli studenti vengono disegnate secondo le caratteristiche dell'hardware disponibile. Il soggetto della materia, l'essere umano, é messo sempre in secondo piano, rispetto all'hardware. Queste sono le regole e devi pubblicare secondo questo linguaggio ed nelle relative riviste specializzate. Ciò vanifica tutta l'utilità potenziale della psicologia per la vita: c'é stato pochissimo contributo in cento anni di psicologia alla all'esperienza vissuta. La filosofia e la letteratura sono state molto più utili a risollevare lo stato d'animo dell'umanità di quanto abbia fatto la psicologia. La psicologia non può più fingere di essere utile. domanda:Accantonato il criterio "scientifico" come strumento di validazione per la psicoterapia, una commissione ministeriale in base a quali criteri potrebbe effettuare una valutazione di una scuola di psicoterapia? risposta: Se mi costringessero a far parte di una tale commissione potrei dire che ogni scuola dovrebbe essere approvata, non essendoci alcuna base per giudicare: come in "Alice del paese delle meraviglie" si potrebbe fare una specie di gara senza regole ed alla fine dire "Hanno vinto tutti!" Ci si potrebbe anche basare soltanto su di un criterio di decenza ed intelligenza minime garantite, oppure, se si decidesse di essere restrittivi, su criteri di valutazione all'americana della produttività e della economicità, di efficacia rispetto al costo. Che altro può fare una commissione? Inventare un sistema per misurare l'intangibile, la personalità dei terapeuti o la loro affidabilità? Con quali criteri? Oppure assicurarsi che almeno la psicoterapia non faccia male a nessuno, che non ci siano strani rituali, pratiche settarie, culti. O anche fare come per i farmaci, non approvare o eliminare quelli che si sono rivelati dannosi in altri paesi. Poiché la psicologia accademica non offre alcuna certezza scientifica per i terapeuti, neanche può essere d'aiuto per quelli che sono chiamati a stabilire criteri per selezionare il tipo di scuola che sarà approvata. Quindi devono essere individuati criteri presi dal senso comune. Ne indico quattro: il tipo di tradizione a cui appartiene quello specifico approccio terapeutico; lo status accademico attuale, vale a dire il far parte del mondo accademico; la presenza nella scuola di figure socialmente riconosciute; avere differenze caratterizzanti rispetto alle altre scuole (market branding). Tutti questi criteri sono sociali e convenzionali, non obbiettivi e scientifici, in quanto costituiscono una rete di conversazione sull'accettabilità sociale dell'approccio terapeutico preso in considerazione. domanda: Quali sono i limiti della psicoterapia verbale? risposta:In genere la psicoterapia arriva solo al trattamento della superficie del testo, perche' non ha a che fare col corpo, Tanti terapisti credono che, standosene seduti col paziente, restando al livello verbale, la parola riesca a toccare. La terapia. non riesce a muovere niente finché non determina un esperienza viscerale per il paziente e per le persone che sono di rilievo per lui. |
05-11-2005, 14.10.00 | #88 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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secondo me affidarsi a citazioni di personaggi che nessuno conosce (ma che sembrano autorevoli per il fatto che esibiscono un qualche titolo accademico) non è un buon modo per sonstenere le proprie idee. Perchè quando si fanno citazioni di questo tipo, si ignora chi veramente sia la persona che parla, e quali interessi potrebbe nascondere, oppure, meno viscidamente, a quale teoria più complessa si riferisce. Insomma, sfugge il contesto.
Comunque non mi trova d'acccordo sul fatto che la psicologia non è una scienza. Secondo me una scienza è una disciplina che a partire da ipotesi, appronta esperimenti, che conducono a confermare o disconfermare l'ipotesi di partenza. La psicologia della percezione mi sembra assolutamente scientifica. Guardate qui, a pagina 5 e seguenti, fino alla 10 circa. Si presentano sinteticamente le leggi dell'organizzazione percettiva scoperta dagli psicologi della gestalt. Ci sono esempi che vi mettono in grado di toccare con mano la validità di quelle teorie. http://www.di.unito.it/~guido/DIDATT...4introperc.ppt |
05-11-2005, 14.24.12 | #89 |
Neofita
Data registrazione: 02-10-2005
Messaggi: 112
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Rispondo a BESIDE
Quando mai la psicologia ha criminalizzato l'omosessualità??
questa mi giunge proprio nuova... Una volta per tutte chiariamo :medicina,psicologia,la criminologia,e anche l'arte (eh si,proprio quella...quella che voi scientisti tanto considerate priva di fondamenti di logica e affini) si basano sulla stessa metodologia. Te lo posso provare: Hai mai sentito parlare del paradigma indiziario di Ginzburg? In soldoni questi dice che dalla fine dell'800 nasce un nuovo metodo a cavallo tra la stora dell'arte e la medicina,che infatti si chiama metodo indiziario. Ginzburg parla del fatto che ad esempio nell'arte-per ciò che riguarda i quadri anonimi-nacque un unovo metodo di attenta osservazione de particolari più insignificanti del quadro che potevano rivelarne il vero autore. Questo metodo di attribuzione dei dipinti può venire paragonato ad una branca della medicina che si andava affermando in quel tempo:LA PSICOANALISI. Anche Freud infatti,per conoscere la causa delle malattie mentali dei suoi pazienti i basava su particolari insignificanti(apparentemente) :i sogni,i lapsus,gli atti mancati. Allora ripartiamo dalle radici antropologiche dell'uomo,e quindi ripercorriamo a ritroso come mai questo metodo è- a oggi- così. Pensa che nei millenni l'uomo ha acuito la giusta capacità di interpretazione di piccoli segni,cercando di trovare tracce di animali di cui cibarsi e da cui difendersi. Tutto ciò è anche all'origine della medicina,dove,basta un segno esteriore del corpo umano,al medico,per fare una diagnosi precisa,e questo è il problema che anche le scienze sociali affrontano,come anche quelle matematiche. Come Galileo ha chiarito il suo metodo sperimentale a partire dalla matematica(quindi ha un registro quantitativo)le scienze sociali hanno avuto bisogno di un metodo indiziario che a partire da un registro qualitativo (l'importanza dei singoli segni) risolvesse il dilemma della distinzione tra razionalismo ed irrazionalismo. Quindi pensiamo alla filosofia,Cartesio unisce res cogitans e res extensa tramite la ghiandola pineale,da quel momento il mondo anche della medicina cambia la visione dell'uomo. Non finirei più se incominciassi a disquisire di filosofia,quindi mi limito a citare una parte di un'opera dei Galileo e postarti un link che riassume la differenza tra i due metodi fondamentali. "in lingua matematica,i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto" (Il Saggiatore). http://xoomer.virgilio.it/r.crosio/metodo_mach.htm Ultima modifica di Metropolis : 05-11-2005 alle ore 14.30.23. |
05-11-2005, 21.06.12 | #90 |
può anche essere...
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http://www.neurolinguistic.com/proxi...oli/art-14.htm
a questo link si parla della teoria dell'apprendimento, di pavlov e skinner. Teorie psicologiche valide per qualunque essere umano, e animale, al di là delle piccole differenze individuali. Nella seconda parte dell'intervento si parla di alcuni principi di psicoterapia. Io non l'ho letto tutto, sono cose che già conosco. Ma la loro lettura può essere utile a chi considera la psicologia come inutile e aleatoria. |