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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 29-03-2006, 14.22.50   #101
Fragola
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Messaggio originale inviato da bside
Non per ricontraddirti di nuovo, ma guardando sul sito dell'università di firenze, il corso di laurea scienze e tecniche di psicologia clinica, l'unico esame di base interdisciplinare è biologia generale al primo anno.
Poi c'è un esame di genetica (denominato affine) e un esame del gruppo delle discipline sociologiche (pedagogia sociale).
Al secondo anno c'è un esame di statistica e un altro di sociologia (e sono già 2). Tutte le altre materie sono appartenenti al gruppo delle discipline di psicologia se trascuriamo informatica e inglese.
Dov'è l'interdisciplinarietà, ma soprattuto dove sono tutti questi esami di biologia e fisiologia? Se così fosse fareste parte della facoltà di scienze o di medicina. Chimica, fisica, biologia, geologia sono scienze che dipendono e si integrano l'una con l'altra e ciò si evidenzia scorrendo gli insegnamenti relativi ai corsi di laurea.

Poi ci sarebbe da fare un discorso a parte e generale su tutti i corsi di laurea triennali che nascono come funghi, sulla disinvoltarietà con cui s'infilano materie nei piani di studio.

Ma a parte questo, credo ci siamo troppo allargati nel discorso. Personalmente mi preoccupo molto quando vedo maneggiare la psicologia come una 44 magnum.
Se penso alle scempiaggini di studi e ricerche che avevano portato a considerare l'omosessualità e le conseguenze a cui hanno portato, che tu ignori o liquidi con superficialità, o forse nemmeno di poni la questione dato che sei certa delle virtù magnifiche e progressive della psicologia e ci metti in questo la stessa ottusa fede di mike bongiorno che vende il prosciutto rovagnati; se penso a tutto questo dicevo, mi chiedo quali altre teorie potrebbero essere affette da tali grossolani errori e le conseguenze a cui questi errori possono o stanno portando.

Ma tornando alla domanda iniziale penso che uno psicoterapueta non solo non curi alcun tipo di malattia (sulle quali ci sarebbe molto da discutere), ma che non aggiunga nemmeno nulla al sapere. Basta entrare in una libreria per rendersene conto.

Piano di studi dell'università di Pavia per il corso di studi di scienze e tecnicghe psicologiche (in grossetto gli esami di biologia e fisiologia. Se volete, comunico la bibliografia per prepararli!!)

Primo anno
(comune a tutti i curricula)
• Fondamenti di psicologia generale
• Psicologia generale
• Metodologia della ricerca psicologica
• Tecniche sperimentali di ricerca
• Fondamenti di psicologia dello sviluppo
• Psicologia dello sviluppo
Biologia e genetica
• Storia della filosofia: istituzioni
Elementi di Neurobiologia cellulare
Fondamenti anatomo-fisiologici dell’attività psichica
• Informatica
• Lingua inglese

Secondo anno
Curriculum di Psicologia dello sviluppo nel ciclo di vita (che poi sfocia nel clinico nel biennio di specializzazione)
• Psicologia dei processi di apprendimento e motivazione
• Psicologia delle differenze individuali
Psicologia fisiologica
Neuropsicologia
• Fondamenti di psicologia sociale
• Psicologia sociale oppure Psicologia dell’educazione
• Fondamenti di psicologia dinamica
• Psicologia dinamica
• Psicologia dello sviluppo cognitivo
• Fondamenti di psicologia dello sviluppo del linguaggio e della comunicazione
• un insegnamento a scelta dello studente nell’ambito di discipline linguistiche, storiche, filosofiche o
pedagogiche
• un insegnamento a scelta dello studente

Terzo anno
• Tecniche di analisi dei dati
• Teoria e tecniche dei test
• Informatica avanzata
• Inglese scientifico
• Psicologia dello sviluppo del linguaggio e della comunicazione
• un insegnamento a scelta fra: Tecniche di osservazione del comportamento infantile, Pedagogia
sperimentale, Psicologia clinica
• un insegnamento a scelta dello studente
• tirocinio formativo
• Prova finale

Piano di studi di Psicologia
(per studenti provenienti dal Corso di laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche)

Primo anno
Curriculum Cognitivo-neuropsicologico
• Psicologia sperimentale
• Psicologia dell’apprendimento
• Psicologia dell’handicap
• Psicologia dell’invecchiamento
Psicologia fisiologica
Metodologia neuropsicologica applicata
Neurogeriatria
Neuropsicologia dell’età evolutiva
• Teoria e tecnica dei test
• Valutazione psicodiagnostica e funzionale
• un insegnamento a scelta dello studente
• Esercitazioni psicodiagnostiche e strumentali

Curriculum clinico
• Psicologia della comunicazione
• Psicologia dei disturbi dell’apprendimento
• Psicologia dell’handicap
• Psicologia dell’adolescenza
• Counseling dell’adolescenza
• Psicopatologia generale
• Psicologia sociale della famiglia
• Psicodinamica
• Teoria e tecnica del colloquio
• Teoria e tecnica dei test
• un insegnamento a scelta dello studente
• Esercitazioni psicodiagnostiche e strumentali

Secondo anno
Curriculum cognitivo-neuropsicologico
• Metodi quantitativi in psicologia
• Psicologia del pensiero
• Psicologia delle emozioni
Neuroimaging funzionale
Neuropsicologia delle sindromi neurologiche e psichiatriche
Elettrofisiologia cognitiva

Curriculum clinico
• Psicologia della formazione
• Psicologia dei gruppi
• Psicologia di comunità
• Teoria e pratica della ricerca psicosociale
• Metodologia della ricerca clinica
Neuropsichiatria infantile

Ho evidenziato solo gli esami prettamente collegati alla neurofisiologia. Poi ci sono tutti quelli di metodologia della ricerca, di statistica, di informatica... E ovviamente gli esami di psicologia! Che sono molto farciti di neuroscienze! Molto molto. Molto carente l'aspetto umanistico, invece. Un pochino ci si può rifare con gli esami a scelta dello studente ma secondo me per capire la mente e la psiche umana, sono più utili letteratura e filosofia della conoscenza dei neurotresmettitori e del dsmIV.


Ultima modifica di Fragola : 29-03-2006 alle ore 14.27.57.
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Vecchio 29-03-2006, 18.07.26   #102
sisrahtac
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La nervrosi è una malattia del lato non razionale della mente umana e chi non riconosce in sè questo lato non riconsce nemmeno la malattia nè tanto meno il medico curante..

E questo forse vale anche per me...

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Vecchio 30-03-2006, 19.50.16   #103
fuoriditesta
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Re: Psicologi: che ne pensate?

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Messaggio originale inviato da Braveheart
Quando sento oggi parlare di piscologi percepisco solamente snobbamento verso questa figura professionale. Secondo molti quello che ti fa lo psicologo (ascoltarti) lo può fare benissmo anche un amico, e quindi non serve a niente rivolgersi a questi signori. Altri dicono che la psicologia è una scienza inesatta ed imprecisa (ma questo lo penso un pò anch'io in quanto non esiste nulla di perfetto), e perciò non aiuta le persone. Ora mi chiedo: quando qualcuno sta male fisicamente, per guarire si rivolge ad un dottore, poiché quest'ultimo ha le competenze necessarie (sempre in teoria) per risolvere il problema. Ora, dato che la mente umana fa parte del nostro organismo, e, come tutti gli altri componenti, può ammalarsi, la cosa più logica è rivolgersi ad un dottore specializzato in tale materia che aiuti il paziente a guarire. Mi sembra un discorso ragionevole! E allora come mai oggi noto tuttta questa sfiducia nei psicologi? Forse perchè di bravi medici ce ne sono sempre di meno?
Un saluto!

la psicologia è diventata una scienza nel 1879 quando Wundt ha creato il primo laboratorio scientifico di Psicologia a Lipsia, dunque la Psicologia è una SCIENZA, ecome tale si basa sul metodo scientifico.
Esiste però anche una "psicologia del senso comune", o "psicologia ingenua" che è l'insieme di idee e credenze che la persona ha su di sè e sugli altri, ma queste convinzioni non sono basate su dimostrazioni scientifiche, bensì sull' ESPERIENZA PERSONALE. Quindi: Psicologia scientifica vs psicologia del senso comune.
Quello che fa lo psicologo (ascoltare) non lo può fare anche un amico o un familiare , perchè "Ascoltare" non è semplice: bisogna saper ascoltare, infatti quello che fa lo psicologo è un "ascolto attivo". Inoltre parenti e amici sono pieni di pregiudizi, valori e non hanno il necessario distacco emotivo che serve per "ascoltare".
C'è sfiducia nelgi psicologi? Non lo so, forse è vero. Tu hai sfiducia?

ps: il modello medico (quello ke si usa x le malattie organiche, basato sull'evidenza oggettiva) non è adeguato x approcciarsi alla sofferenza psichica, x il semplice motivo ke la psiche è Soggettiva
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Vecchio 02-04-2006, 19.27.10   #104
bside
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Abbiamo tutti dei pregiudizi, psicologi inclusi; inoltre per sapere ascoltare e essere d'aiuto non è necessaria una laurea in psicologia.

Che poi la psicologia non sia una scienza non lo dico io, difatti ho riportato l'opinione di Vincent Kenny Direttore dell'Istituto di Psicologia Costruttivista di Dublino che di certo ha molti più titoli di me per poter affermare che la psicologia cerca di imitare la scienza, senza riuscire ad esserla.

Non mancano poi altre autorevoli voci critiche e di dissenso, come quella ad esempio dello psicoanalista junghano Hillman e quella del sociologo Frank Furedi che ultimamente ha scritto un libro proprio sulla "cultura terapeutica"...
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Vecchio 02-04-2006, 19.39.43   #105
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Abbiamo tutti dei pregiudizi, psicologi inclusi; inoltre per sapere ascoltare e essere d'aiuto non è necessaria una laurea in psicologia.

Che poi la psicologia non sia una scienza non lo dico io, difatti ho riportato l'opinione di Vincent Kenny Direttore dell'Istituto di Psicologia Costruttivista di Dublino che di certo ha molti più titoli di me per poter affermare che la psicologia cerca di imitare la scienza, senza riuscire ad esserla.

Non mancano poi altre autorevoli voci critiche e di dissenso, come quella ad esempio dello psicoanalista junghano Hillman e quella del sociologo Frank Furedi che ultimamente ha scritto un libro proprio sulla "cultura terapeutica"...

Come la maggior parte delle persone, confondi psicologia e psicoanalisi! La psicologia è una scienza in quanto applica il motodo scientifico. Che poi sia oppure no il miglior approccio terapeutico, questa è tutta un'altra storia! Non si può dire della disciplina in generale, semmai di una specifica teoria e/o di una specifica prassi terapeutica.
La psicoanalisi invece, si discosta dalle scienze naturali per inserirsi nell'ambito delle scienze umane. Un'altra cosa! Così altra che c'è un acceso dibattito tra psicologia e psicoanalisi. Un acceso dibattito e ben pochi punti di contatto. Forse proprio nessuno
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Vecchio 02-04-2006, 21.14.21   #106
fuoriditesta
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Abbiamo tutti dei pregiudizi, psicologi inclusi; inoltre per sapere ascoltare e essere d'aiuto non è necessaria una laurea in psicologia.


tutti abbiamo pregiudizi, infatti è x questo che lo psicologo (o lo psicoanalista, o altro) usa come modello x "ascoltare" una teoria di riferimento validata scientificamente; x lo psicoanalista inoltre è obbligatoria una analisi xsonale x padroneggiare il controtransfert come ha auspicato lo stesso Freud a petire dal 1910. Amici e parenti possono anche ascoltare qualcuno, ma bisogna vedere se ascoltano x aiutare o x curiosità, se poi aiutano o fanno danno....cioè, se uno si vuole tagliare le vene secondo me è bene che vada da qualcuno che è competente

Citazione:
[i] Che poi la psicologia non sia una scienza non lo dico io, difatti ho riportato l'opinione di Vincent Kenny Direttore dell'Istituto di Psicologia Costruttivista di Dublino che di certo ha molti più titoli di me per poter affermare che la psicologia cerca di imitare la scienza, senza riuscire ad esserla. [/b]

correggo: la psicologia non è una scienza medica; Salvini, che è fondatore della terapia interattivo-cognitiva che si basa sula Teoria Costruttivista interazionista, è stato uo dei miei prof. di Psicologia Clinica, e in effetti è uno dei più accaniti sostenitori dell'antipsichiatria (la psichiatria è di stampo medico); infatti la teoria Costruttivista si discosta dal modello medico, dato che fa parte del paradigma storico-ermeneutico, che vede la persona come un soggetto attivo, in grado di decidere in modo intenzionale la propria condotta in funzione di scopi e obiettivi; però non dice che non sia una scienza, ma che semplicemente non fa parte del paradigma medico ( forse è questo a creare confusione?), proprio xke la mente è soggettiva, al contrario del corpo in cui segni e sintomi sono oggettivi e quantificabili in base all'osservazione empirica. Si può forse pesare l'introversione? no, però c'è. Infatti il costruttivismo non"spiega" i fenomeni psichici, ma li "comprende" , ossia ne cerca il significato soggettivo...ma non x questo non è una scienza!!!!!

Citazione:
[i] Non mancano poi altre autorevoli voci critiche e di dissenso, come quella ad esempio dello psicoanalista junghano Hillman e quella del sociologo Frank Furedi che ultimamente ha scritto un libro proprio sulla "cultura terapeutica"...
Citazione:
[/b]

Jung l'eretico fu espulso dalla società psicoanalitica freudiana, infatti fondò una propria scuola, la "psicologia analitica", che di scientifico e psicoanalitico in senso tradizionale ha ben poco, dato che ha uno stampo più filosofico e mistico-religioso

Cmq ha ragione Fragola, bisogna fare delle distinzioni: ci sono tante scuole di psicologia: la scelta del modello da adottare deve essere "adeguata" al livello di realtà che si deve osservare in base alla situazione.
come dire, Religione= ebraismo, cristianesimo, islam ,ecc... quindi: Psicologia=psicoanalisi, costruttivismo, comportamenticsmo, cognitivo-comportamentale, ecc......

Ultima modifica di fuoriditesta : 02-04-2006 alle ore 21.29.15.
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Vecchio 02-04-2006, 21.25.11   #107
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Jung l'eretico fu espulso dalla società psicoanalitica freudiana, infatti fondò una propria scuola, la "psicologia analitica", che di scientifico e psicoanalitico in senso tradizionale ha ben poco, dato che ha uno stampo più filosofico e mistico-religioso [/b][/quote]

Veramente non affatto fu espulso. A Freud sarebbe piaciuto tanto tenerselo, era uno psichiatra di grande prestigio. E' Jung che ha scelto di prendere la sua trada e di andare oltre.
Ti consiglio di leggere Jung direttamente. Ha più fondamenti scientifici di Freud e li argomenta molto bene e molto scientificamente.
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Vecchio 02-04-2006, 21.43.29   #108
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Veramente non affatto fu espulso. A Freud sarebbe piaciuto tanto tenerselo, era uno psichiatra di grande prestigio. E' Jung che ha scelto di prendere la sua trada e di andare oltre.
Ti consiglio di leggere Jung direttamente. Ha più fondamenti scientifici di Freud e li argomenta molto bene e molto scientificamente. [/b][/quote]

ciao Fragola! Siamo connessi in contemopranea!!!
Si è vero, Freud lo considerava una erede, come un figlio..infatti Jung ebbe a che fare con un complesso edipico e si distaccò da Freud, e i suoi seguaci non fanno parte della psicoanalisi classica (forse qui mi ero spiegato male); cmq Jung secondo me è super-sopratvvalutato: lui ha aiutato Freud nell'elaborare il concetto di controtransfert, xke aveva una relazione contro-transferale emotiva con una sua paziente russa (in poche parole si faceva una sua paziente, la Spielrein) e ha dato così il là alla concezione di psicoanalisi come situazione dinamica e interattiva, in cui è importante la RELAZIONE reciproca e inconscia tra paziente e analista...di Jung ho letto qualcosa, proprio riguardo a questo conezione della terapia.
Però Jung non ha mai scritto con precisione come funziona questa terapia; quindi dopo Jung, Ferenczi ha elaborato una vera e propria teoria, la teoria della "tecnica attiva" che mettere nero su bianco i fondamenti di questa nuova concezione dell'analisi in cui analista e paziente interagiscono in modo attivo (al contrario di Freud che voleva analista freddo come uno "specchio" ,ecc..)

di dove 6?

Ultima modifica di fuoriditesta : 02-04-2006 alle ore 21.46.12.
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Vecchio 02-04-2006, 23.11.58   #109
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Però Jung non ha mai scritto con precisione come funziona questa terapia; quindi dopo Jung, Ferenczi ha elaborato una vera e propria teoria, la teoria della "tecnica attiva" che mettere nero su bianco i fondamenti di questa nuova concezione dell'analisi in cui analista e paziente interagiscono in modo attivo (al contrario di Freud che voleva analista freddo come uno "specchio" ,ecc..)

di dove 6?

Ferenczi ha anche lui preso una sua strada in modo assolutamente indipendente da Jung e non conosco molto il lavoro di Ferenczi.
Ma invece Jung ha scritto molto molto chiaramente "come funzionano" il transfert e il controtransfer. Certo non è di facile lettura come Freud. Anche perchè si è sempre rifiutato di costruire una "metapsicologia" analoga a quella di Freud. Leggiti "SOLVE COAGULA - Itinerario e compimento dell'uomo nella metafora alchemica"
C'è anche un bellissimo saggio sul transfert della sua allieva von Franz, ma non credo sia stato tradotto in italiano. Se leggi il tedesco o il francese, ti cerco i riferimenti bibliografici precisi.
Comunque, direi che l'apporto di Jung va ben oltre l'approfondimento delle dinamiche tranferali.

Sul fatto che avesse avuto una relazione con Sabina Spielrein, pare che ci siano pochi dubbi. Tieni conto però che allora la psicoanalisi era ai suoi albori e non c'erano certo i codici etici attuali. Freud stesso non appicava le regole rigide del setting oggi tanto caro ai freudiani! Non c'è bisogno di usare termini offensivi del tipo "si faceva una sua paziente". Jung fu probabilmente incapace di gestire il controtransfert, incapacità forse dovuta alla mancanza di una completa analisi. Sarà lui a ribadire, anni dopo, la necessità imprescindibile che l'analista sia a sua volta analizzato!
Jung e la Spielrein si conobbero nel 1904. Jung era molto giovane (è nato le 1875) ed era, all'epoca, agli inizi della sua esperienza psicoanalitica.
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Vecchio 02-04-2006, 23.32.10   #110
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Si è vero, Freud lo considerava una erede, come un figlio..infatti Jung ebbe a che fare con un complesso edipico e si distaccò da Freud, e i suoi seguaci non fanno parte della psicoanalisi classica [/b]

... il complesso edipico di Jung però è un po' un tuo volo pindarico, vero? Anche perchè manca la madre!
Jung si distaccò anche per una differenza di opinioni sul complesso edipico, non per un suo complesso edipico!!!!!

Le cose comunque sono andate in un'altro modo. Freud, più che vederlo come un figlio, aveva bisogno di Jung per la sua posizione e soprattutto perchè non voleva che la psicoanalisi rimanesse chiusa in un un ambiente esclusivamente ebraico. Questo Freud lo dice esplicitamente.
Certamente tra i due ci sono stati screzi personali, prima che teorici, ma per capirli, è necessario conoscere le due campane. Jung ne ha scritto abbondantemente nella sua autobiografia. Freud no. Ma tutto questo è abbastanza inutile per capire i contenuti. Il rancore che i freudiani continuano a manifestare verso Jung mi lascia allibita! Sono passati quasi cento anni, cavolo!!
E l'apporto positivo di Jung all'evolversi della psicoanalisi dovrebbe far capire come a volte sia necessario tradire "un" maestro per non tradire "il" maestro!
Comunque, la psicologia analitica è psicoanalisi. Un'altra scuola ma pur sempre psicoanalisi. Terapia della parola.
Fragola is offline  

 



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