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29-03-2006, 18.07.26 | #102 |
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La nervrosi è una malattia del lato non razionale della mente umana e chi non riconosce in sè questo lato non riconsce nemmeno la malattia nè tanto meno il medico curante..
E questo forse vale anche per me... |
30-03-2006, 19.50.16 | #103 | |
Ospite abituale
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Re: Psicologi: che ne pensate?
Citazione:
la psicologia è diventata una scienza nel 1879 quando Wundt ha creato il primo laboratorio scientifico di Psicologia a Lipsia, dunque la Psicologia è una SCIENZA, ecome tale si basa sul metodo scientifico. Esiste però anche una "psicologia del senso comune", o "psicologia ingenua" che è l'insieme di idee e credenze che la persona ha su di sè e sugli altri, ma queste convinzioni non sono basate su dimostrazioni scientifiche, bensì sull' ESPERIENZA PERSONALE. Quindi: Psicologia scientifica vs psicologia del senso comune. Quello che fa lo psicologo (ascoltare) non lo può fare anche un amico o un familiare , perchè "Ascoltare" non è semplice: bisogna saper ascoltare, infatti quello che fa lo psicologo è un "ascolto attivo". Inoltre parenti e amici sono pieni di pregiudizi, valori e non hanno il necessario distacco emotivo che serve per "ascoltare". C'è sfiducia nelgi psicologi? Non lo so, forse è vero. Tu hai sfiducia? ps: il modello medico (quello ke si usa x le malattie organiche, basato sull'evidenza oggettiva) non è adeguato x approcciarsi alla sofferenza psichica, x il semplice motivo ke la psiche è Soggettiva |
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02-04-2006, 19.27.10 | #104 |
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Abbiamo tutti dei pregiudizi, psicologi inclusi; inoltre per sapere ascoltare e essere d'aiuto non è necessaria una laurea in psicologia.
Che poi la psicologia non sia una scienza non lo dico io, difatti ho riportato l'opinione di Vincent Kenny Direttore dell'Istituto di Psicologia Costruttivista di Dublino che di certo ha molti più titoli di me per poter affermare che la psicologia cerca di imitare la scienza, senza riuscire ad esserla. Non mancano poi altre autorevoli voci critiche e di dissenso, come quella ad esempio dello psicoanalista junghano Hillman e quella del sociologo Frank Furedi che ultimamente ha scritto un libro proprio sulla "cultura terapeutica"... |
02-04-2006, 19.39.43 | #105 | |
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Citazione:
Come la maggior parte delle persone, confondi psicologia e psicoanalisi! La psicologia è una scienza in quanto applica il motodo scientifico. Che poi sia oppure no il miglior approccio terapeutico, questa è tutta un'altra storia! Non si può dire della disciplina in generale, semmai di una specifica teoria e/o di una specifica prassi terapeutica. La psicoanalisi invece, si discosta dalle scienze naturali per inserirsi nell'ambito delle scienze umane. Un'altra cosa! Così altra che c'è un acceso dibattito tra psicologia e psicoanalisi. Un acceso dibattito e ben pochi punti di contatto. Forse proprio nessuno |
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02-04-2006, 21.14.21 | #106 | ||||
Ospite abituale
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Citazione:
tutti abbiamo pregiudizi, infatti è x questo che lo psicologo (o lo psicoanalista, o altro) usa come modello x "ascoltare" una teoria di riferimento validata scientificamente; x lo psicoanalista inoltre è obbligatoria una analisi xsonale x padroneggiare il controtransfert come ha auspicato lo stesso Freud a petire dal 1910. Amici e parenti possono anche ascoltare qualcuno, ma bisogna vedere se ascoltano x aiutare o x curiosità, se poi aiutano o fanno danno....cioè, se uno si vuole tagliare le vene secondo me è bene che vada da qualcuno che è competente Citazione:
correggo: la psicologia non è una scienza medica; Salvini, che è fondatore della terapia interattivo-cognitiva che si basa sula Teoria Costruttivista interazionista, è stato uo dei miei prof. di Psicologia Clinica, e in effetti è uno dei più accaniti sostenitori dell'antipsichiatria (la psichiatria è di stampo medico); infatti la teoria Costruttivista si discosta dal modello medico, dato che fa parte del paradigma storico-ermeneutico, che vede la persona come un soggetto attivo, in grado di decidere in modo intenzionale la propria condotta in funzione di scopi e obiettivi; però non dice che non sia una scienza, ma che semplicemente non fa parte del paradigma medico ( forse è questo a creare confusione?), proprio xke la mente è soggettiva, al contrario del corpo in cui segni e sintomi sono oggettivi e quantificabili in base all'osservazione empirica. Si può forse pesare l'introversione? no, però c'è. Infatti il costruttivismo non"spiega" i fenomeni psichici, ma li "comprende" , ossia ne cerca il significato soggettivo...ma non x questo non è una scienza!!!!! Citazione:
Citazione:
Jung l'eretico fu espulso dalla società psicoanalitica freudiana, infatti fondò una propria scuola, la "psicologia analitica", che di scientifico e psicoanalitico in senso tradizionale ha ben poco, dato che ha uno stampo più filosofico e mistico-religioso Cmq ha ragione Fragola, bisogna fare delle distinzioni: ci sono tante scuole di psicologia: la scelta del modello da adottare deve essere "adeguata" al livello di realtà che si deve osservare in base alla situazione. come dire, Religione= ebraismo, cristianesimo, islam ,ecc... quindi: Psicologia=psicoanalisi, costruttivismo, comportamenticsmo, cognitivo-comportamentale, ecc...... Ultima modifica di fuoriditesta : 02-04-2006 alle ore 21.29.15. |
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02-04-2006, 21.25.11 | #107 |
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Jung l'eretico fu espulso dalla società psicoanalitica freudiana, infatti fondò una propria scuola, la "psicologia analitica", che di scientifico e psicoanalitico in senso tradizionale ha ben poco, dato che ha uno stampo più filosofico e mistico-religioso [/b][/quote]
Veramente non affatto fu espulso. A Freud sarebbe piaciuto tanto tenerselo, era uno psichiatra di grande prestigio. E' Jung che ha scelto di prendere la sua trada e di andare oltre. Ti consiglio di leggere Jung direttamente. Ha più fondamenti scientifici di Freud e li argomenta molto bene e molto scientificamente. |
02-04-2006, 21.43.29 | #108 |
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Veramente non affatto fu espulso. A Freud sarebbe piaciuto tanto tenerselo, era uno psichiatra di grande prestigio. E' Jung che ha scelto di prendere la sua trada e di andare oltre.
Ti consiglio di leggere Jung direttamente. Ha più fondamenti scientifici di Freud e li argomenta molto bene e molto scientificamente. [/b][/quote] ciao Fragola! Siamo connessi in contemopranea!!! Si è vero, Freud lo considerava una erede, come un figlio..infatti Jung ebbe a che fare con un complesso edipico e si distaccò da Freud, e i suoi seguaci non fanno parte della psicoanalisi classica (forse qui mi ero spiegato male); cmq Jung secondo me è super-sopratvvalutato: lui ha aiutato Freud nell'elaborare il concetto di controtransfert, xke aveva una relazione contro-transferale emotiva con una sua paziente russa (in poche parole si faceva una sua paziente, la Spielrein) e ha dato così il là alla concezione di psicoanalisi come situazione dinamica e interattiva, in cui è importante la RELAZIONE reciproca e inconscia tra paziente e analista...di Jung ho letto qualcosa, proprio riguardo a questo conezione della terapia. Però Jung non ha mai scritto con precisione come funziona questa terapia; quindi dopo Jung, Ferenczi ha elaborato una vera e propria teoria, la teoria della "tecnica attiva" che mettere nero su bianco i fondamenti di questa nuova concezione dell'analisi in cui analista e paziente interagiscono in modo attivo (al contrario di Freud che voleva analista freddo come uno "specchio" ,ecc..) di dove 6? Ultima modifica di fuoriditesta : 02-04-2006 alle ore 21.46.12. |
02-04-2006, 23.11.58 | #109 | |
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Citazione:
Ferenczi ha anche lui preso una sua strada in modo assolutamente indipendente da Jung e non conosco molto il lavoro di Ferenczi. Ma invece Jung ha scritto molto molto chiaramente "come funzionano" il transfert e il controtransfer. Certo non è di facile lettura come Freud. Anche perchè si è sempre rifiutato di costruire una "metapsicologia" analoga a quella di Freud. Leggiti "SOLVE COAGULA - Itinerario e compimento dell'uomo nella metafora alchemica" C'è anche un bellissimo saggio sul transfert della sua allieva von Franz, ma non credo sia stato tradotto in italiano. Se leggi il tedesco o il francese, ti cerco i riferimenti bibliografici precisi. Comunque, direi che l'apporto di Jung va ben oltre l'approfondimento delle dinamiche tranferali. Sul fatto che avesse avuto una relazione con Sabina Spielrein, pare che ci siano pochi dubbi. Tieni conto però che allora la psicoanalisi era ai suoi albori e non c'erano certo i codici etici attuali. Freud stesso non appicava le regole rigide del setting oggi tanto caro ai freudiani! Non c'è bisogno di usare termini offensivi del tipo "si faceva una sua paziente". Jung fu probabilmente incapace di gestire il controtransfert, incapacità forse dovuta alla mancanza di una completa analisi. Sarà lui a ribadire, anni dopo, la necessità imprescindibile che l'analista sia a sua volta analizzato! Jung e la Spielrein si conobbero nel 1904. Jung era molto giovane (è nato le 1875) ed era, all'epoca, agli inizi della sua esperienza psicoanalitica. |
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02-04-2006, 23.32.10 | #110 | |
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Citazione:
... il complesso edipico di Jung però è un po' un tuo volo pindarico, vero? Anche perchè manca la madre! Jung si distaccò anche per una differenza di opinioni sul complesso edipico, non per un suo complesso edipico!!!!! Le cose comunque sono andate in un'altro modo. Freud, più che vederlo come un figlio, aveva bisogno di Jung per la sua posizione e soprattutto perchè non voleva che la psicoanalisi rimanesse chiusa in un un ambiente esclusivamente ebraico. Questo Freud lo dice esplicitamente. Certamente tra i due ci sono stati screzi personali, prima che teorici, ma per capirli, è necessario conoscere le due campane. Jung ne ha scritto abbondantemente nella sua autobiografia. Freud no. Ma tutto questo è abbastanza inutile per capire i contenuti. Il rancore che i freudiani continuano a manifestare verso Jung mi lascia allibita! Sono passati quasi cento anni, cavolo!! E l'apporto positivo di Jung all'evolversi della psicoanalisi dovrebbe far capire come a volte sia necessario tradire "un" maestro per non tradire "il" maestro! Comunque, la psicologia analitica è psicoanalisi. Un'altra scuola ma pur sempre psicoanalisi. Terapia della parola. |
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