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04-01-2007, 19.10.17 | #52 | |||
Iscritto seminuovo
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Citazione:
Grazie a te Catone per questa nuova, interessante riflessione. Permettimi però di puntualizzare che questa discussione è stata iniziata da "senzanome" prendendo come spunto una mia "risposta" a una pagina attribuita a Sant'Agostino, dove lo stesso Sant'Agostino iniziava con le parole: "la Morte non è niente.....". Se vuoi trovi il tutto alla pagina: La morte non è niente. Commento a Sant'Agostino di Bruno Savino Non penso che nè il sottoscritto nè senzanome rappresentiamo esattamente il pensiero di tutti gli atei di questo mondo, però quello che tu dici: Citazione:
E questo sia se ci riferiamo alla morte di una persona cara, sia pensando a quella che sarà la nostra individuale fine dell'esistenza. Altro che nulla! E' tutto, o, meglio, la fine di tutto! La questione è in ogni caso dolorosa, ma il punto fondamentale credo sia se l'accetti come un fatto naturale (questo è il caso degli atei che conosco), in una logica che vede tutti gli esseri di questo pianeta inseriti in un ciclo di nascita, vita e morte. Ovvero se non lo accetti, ed allora potresti disperarti fino ad impazzire oppure abbracciare una qualsiasi Fede che ti convinca che la morte fisica è solo un passaggio ad una vita diversa, forse anche migliore, ecc. ecc. (questo è il caso di tanti "Credenti" che conosco). Circa la capacità media della nostra società di elaborare il lutto: Citazione:
In questo passaggio gli "atei puri" risultano sicuramente avvantaggiati per il fatto di non dover subire il trauma di questo cambiamento in quanto già nel contesto precedente si trovavano ad elaborare modalità di accettazione del lutto diverse da quelle dei compaesani, dai parrocchiani, dai vicini di casa...... Io, almeno, la vedo così. |
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08-01-2007, 11.14.22 | #54 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Fino alla rivoluzione industriale esisteva una concezione del tempo ciclica: l'alternarsi dei giorni e delle stagioni, il ciclo dei campi (tipicamente di nascita-morte-rinascita). Questo era possibile grazie alla stabilità di quel mondo. Le cinque generazioni che entrano in contatto (nonni, genitori, soggetto, figli, nipoti) vivevano in un ambiente che non mutava. Neppure fisicamente. Ognuno sapeva in che mondo viveva e in che mondo sarebbero vissuti i propri figli. Questa situazione, accompagnata alla fede nella resurrezione, si adattava bene alla concezione ciclica del tempo. Il passato era solo passato. Dopo la rivoluzione industriale il ritmo del cambiamento è diventato fortissimo. Non solo il mondo cambia nel passaggio da una generazione all'altra ma anche io (che ho 36 anni) l'ho visto stravolto negli ultimi 20 anni. Il passato non è solo passato: è morto. Il nostro mondo è molto nostalgico: perchè quando qualcosa passa lo fà per sempre. Secondo te perchè ci chiediamo da generazioni "che mondo lasceremo ai nostri figli"? Semplicemente perchè non ne abbiamo la più pallida idea. La concezione del tempo è diventata quindi lineare e un tempo lineare non è tempo di vita ma di morte. Non sono riflessioni mie, ma di Massimo Fini: io mi limito a condividerle e ad integrarle con le mie osservazioni. Non spaccio mai per mie idee degli altri |
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10-01-2007, 17.14.23 | #55 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Citazione:
in parte io sono d'accordo con catone. a prescindere dall'essere ateo o credente non esiste una cultura della morte. la società la rifugge, non se ne può neanche parlare. quando mio padre stava male la gente pensava che io fossi pazza, scioccata quando semplicemente dicevo era affetto da una malattia inguaribile. persino persone che sapevo essere atee mi chiedevano di avere una speranza. speranza? e in cosa? gli esseri umani vivono e poi muoiono, cosa c'entra la speranza? non avete mai fatto a caso al fatto che spesso gli amici si sentono in dovere di distrarti. non parliamo adesso di morte, ti devi distrarre, ti devi divertire. mah, per quanto abbia apprezzato gli sforzi dei miei amici a volte li ho trovati irritanti. perché mi sarei dovuta distrarre dalla morte e soprattutto da quella di mio padre? la società attuale ha elaborato invece che una cultura della morte una pseudocultura della vita. cura del corpo fino al parossismo, cure per l'eterna giovinezza, lifting e cavolate varie. tutto ciò ha un solo e preciso messaggio secondo me: pensa a tutto tranne alla tua morte, alla tua vecchiaia, alla sofferenza, cioè pensa a tutto tranne che alla tua vita. un inno alla vita per sfuggire alla morte che altro non è che parte della vita. è vero, nelle società preindustriali era diverso. esisteva un collante sociale, la famiglia allargata, i membri della comunità partecipavano al lutto. i parenti non erano lasciati mai soli, si preparava per loro del cibo, si andava a rendere omaggio alla salma. io mio padre ho voluto che morisse in casa con me e mia madre, perché ho sempre pensato che questa è la morte giusta per un uomo, nel suo letto, con accanto le persone che gli hanno voluto bene. oggi la morte è ospedalizzata, in ambiente asettico, con vicini di letto estranei, con orari di visita per i parenti. è assurdo, un controsenso, una sofferenza maggiore della morte stessa, una spersonalizzazione della cosa più umana che esista. e poi, tutto deve essere contenuto. le emozioni, il dolore, tutto ciò di emozionale che è legato alla perdita di una persona cara deve essere contenuto. quelli che vengono al funerale stanno molto attenti a non parlare troppo del morto, i suoi cari potrebbero non riuscore a controllare le emozioni. e quando dovrebbero emergere queste emozioni? secondo la legge italiana del lavoro hai diritto a 3 giorni di assenza da lavoro per lutto. 3 giorni bastano e avanzano secondo la legge per riprendere la normale routine lavorativa. 3 giorni non bastano neanche sicuramente a sbrigare le pratiche burocratiche, altro controsenso della legge. io ne ho presi altri 3 portando un certificato medico in cui la motivazione dell'assenza per malattia era depressione per lutto. depressione? io non ero affatto depressa. semplicemente era morto qualcuno e tra le pratiche burocratiche, tra le pratiche per il funerale, tra quelle per la tumulazione, i 3 giorni canonici mi sono passati in un lampo e non ho avuto neanche il tempo di pensare alla morte. vabbè è solo uno sfogo. quello che so ora è che quando muore qualcuno devi fare finta che non è successo nulla, devi dimenticare in fretta, devi smettere di parlare del morto altrimenti metti in imbarazzo chi ti ascolta. beh... spero che io non sarò così quando andrò a consolare qualcuno per la morte di un suo caro. |
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14-01-2007, 10.41.12 | #56 |
Ospite abituale
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Avete sentito, ieri sera -sabato 13.01 da Fazio a Che tempo che fa-, il novantenne Fernandel, sghignazzante: il mio problema è che non riesco a convincermi che morirò!
Quando accadrà l'umanità sarà proprio più povera! |
15-01-2007, 17.46.56 | #57 | |
Iscritto seminuovo
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Citazione:
Condivido assolutamente! Solo per la cronaca non era Fernandel ma Henri Salvador, comunque eccezionale! |
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06-02-2007, 15.22.24 | #58 |
Utente bannato
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Torino,06/02/07
LA MORTE NON E’ NIENTE ? Ciao a tutti sono Lucio (nuovo iscritto). Ciao Senzanome, ho letto con attenzione il tuo post iniziale e tutto il seguito che ne è derivato. Io faccio parte di quella maggioranza di persone che per fede accetta una vita coscienziosa dopo la morte del corpo. Prima di proseguire questo mio scritto vorrei chiederti: Hai mai assistito ad un funerale di veri credenti, è per tali intendo persone “nate di nuovo”? Si, hai capito bene! Nascere di nuovo significa nascere nello spirito, ciò avviene dopo il ravvedimento, dopo la conversione; cioè dopo aver accettato per fede l’opera grandiosa che Gesù ha fatto per l’umanità intera. I veri credenti, (senza nulla togliere all’altrui prossimo), sanno benissimo che la morte fisica è una condizione passeggera e sanno altresì bene che quando sarà quel momento, incontreranno finalmente Dio, il loro creatore. Non per essere giudicati, ma salvati da quella che è la morte seconda,(dell’anima). E’ ovvio, tutto ciò diventa una questione di fede, a tal riguardo invito chiunque lo desideri nel leggere il mio post iniziale alla sezione “SPIRITUALITA’, là dove per l’appunto parlo di fede. Fra le prime risposte al tuo post iniziale qualcuno ha accennato, ma non approfondito, il senso della creazione; invece è molto importante secondo me approfondire un pochino l’argomento. Premetto che la morte di un proprio caro è sempre un dolore, per chiunque; un distacco di una persona che abbiamo avuto vicino per molto tempo è comunque sempre doloroso per tutti. Soprattutto quando sappiamo che la persona scomparsa non aveva dato ancora il suo cuore a Gesù. Detto questo, aggiungo: Sai che ci vuole molta più fede per dichiararsi atei piuttosto che credenti? “ C’erano una volta tre elementi: Protoni, Neutroni, Elettroni, questi elementi fondamentali dell’universo, come siano venuti fuori non lo sappiamo! Forse parliamo di trenta o quaranta miliardi di anni or sono. Comunque tempo fa essi iniziarono a moltiplicarsi. Dunque questo ammasso di protoni, neutroni e elettroni ha dato origine all’esistenza dell’uomo che noi oggi conosciamo. Una gran quantità si ammassò formando così la terra, un’altra massa formò il sole, la luna, i pianeti. Fu per caso che il sole andò a piazzarsi ad una distanza precisa facendo in modo che sulla terra gli elettroni, i protoni e neutroni, da morti divenissero vivi. Poi arriva l’acqua, come si è formata? Forse per caso? Quindi si svilupparono i primi esseri monocellulari. Siamo vivi! Esclamarono. Chissà perché gli esseri umani hanno una sorte diversa! Prima nascono e poi muoiono, noi da morti diventiamo vivi, per poi però morire ancora, non è che nasciamo come succede a loro! Noi siamo morti, inorganici, spenti; poi viviamo! Insomma, come definirlo: Un vero spasso monocellulare! Dunque questi esseri inorganici, monocellulari hanno detto: Perché non diventare pluricellulari? Fu così, per caso, che si svilupparono organismi con più cellule. “Il caso”, chissà quanto si sarà dato da fare e dopo molti miliardi di anni di lavoro incessante, esperimenti, fallimenti e sconfitte, ad un certo punto spunta la cellula animale. Orbene, una cellula della pelle che ancora non sapeva di essere tale, decide di diventare globulo rosso; l’altro di essere un globulo bianco. Sapete quanto ci è voluto a trasformarvi dice il caso? Perlomeno due o tre miliardi di anni! Ma ecco, qualcuno si fa avanti: sono i cromosomi della famiglia del DNA! Ogni volta che una cellula voleva prendere una iniziativa personale, arriva lui il re della “famiglia” DNA e con prepotenza esclama: tu devi essere unghia! Insomma, un gran pandemonio in questi miliardi di anni; in cui il “caso” l’ha fatta da padrone. Vasi sanguigni, cellule cerebrali, articolazioni, un gran da fare per far sorgere il capolavoro per eccellenza: “l’uomo”. Non è stato facile dargli intelligenza, dargli lo spirito! Per caso ci saranno voluti almeno otto o forse dieci miliardi di anni perché imbroccasse la strada giusta, ma alla fine c’è là fatta. Quaranta miliardi di anni per compiere casualmente un’opera d’arte. L’uomo ha preso una forma definita, non cambia, e a un certo punto le cellule, che prima si organizzavano, finiscono per perdere la loro intraprendenza; hanno finito di generarsi autonomamente. Non hanno cioè generato un altro cuore, neanche la terza mano, anzi quelli che hanno un cromosoma in più o in meno finiscono per avere seri problemi. segue |
06-02-2007, 15.25.40 | #59 |
Utente bannato
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Riferimento: La Morte Non è Niente
06/02/07 La morte non è niente? (seconda parte)
Vorrai scusare l’ironia del racconto, il dolore è una cosa che fa male a tutti. Nessuno di noi vorrebbe mai soffrire, nessuno vorrebbe perdere i propri cari. Ma la differenza per il credente risiede proprio qui: Egli sa ed accetta per fede la creazione da parte di un Dio Supremo e Onnipotente e tutto ciò che ne deriva. Egli sa, che dopo la morte del corpo ci sarà una risurrezione; quella di Cristo ne è caparra della nostra. L’Apostolo Paolo potè affermare: Atti 17:22 Allora Paolo, stando in piedi in mezzo all'Areopago, disse: «Ateniesi, io vi trovo in ogni cosa fin troppo religiosi. Atti 17:23 Poiché, passando in rassegna e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: AL DIO SCONOSCIUTO. Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio. Atti 17:24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d'uomo, Atti 17:25 e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa;…………. Atti 17:27 affinché cercassero il Signore, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni, benché egli non sia lontano da ognuno di noi. Atti 17:28 Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua progenie"………. Atti 17:30 Ma ora, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano. Atti 17:31 Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell'uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti». L’ingenuità e la presunzione conducono l’uomo ad un concetto sull’universo avvilente, dove l’essere umano è il centro di tutto. Questo pensiero abbracciato anche dalla New-Age o Nuova Era, è l’inganno più grande che Satana abbia mai perpetrato ai danni dell’uomo. Il miserabile lotta per dimostrare le sue teorie, chi conosce Dio esplora voracemente il creato. La mentalità umana è intrisa, per cause spirituali, di messaggi contrari a Dio, alla Verità e alle sue leggi. Il cervello ha creato delle sinapsi su convinzioni false, che la Bibbia chiama “efficacia d’errore” 2Tessalonicesi 2:11 E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna, L’unica via di scampo per l’uomo è l’accantonamento dell’orgoglio, del nostro “IO”. Egli deve modificare con una attenta analisi le circostanze; quindi con spirito di preghiera chiedere a Dio di demolire e sostituire le convinzioni false radicate nel proprio cuore. Romani 8:1 Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, Romani 8:2 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Romani 8:3 Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, Romani 8:4 affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito. Romani 8:5 Infatti coloro che sono secondo la carne volgono la mente alle cose della carne, ma coloro che sono secondo lo Spirito alle cose dello Spirito. Romani 8:6 Infatti la mente controllata dalla carne produce morte, ma la mente controllata dallo Spirito produce vita e pace. Romani 8:7 Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo. Romani 8:8 Quindi quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Romani 8:9 Se lo Spirito di Dio abita in voi, non siete più nella carne ma nello Spirito. Ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui. Romani 8:10 Se Cristo è in voi, certo il corpo è morto a causa del peccato, ma lo Spirito è vita a causa della giustizia. Romani 8:11 E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che risuscitò Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali mediante il suo Spirito che abita in voi. Carissima amica Senzanome, concludo questa mia con l’auspicio che essa, in qualche modo, abbia potuto aiutarti per una scelta positiva di fede, sapendo che solo avvicinandoci a Dio con umiltà Egli si rivelerà ai nostri cuori e ci darà la gioia e la pace di cui abbiamo bisogno. Alla luce di quanto hai letto ti rendi conto fino a che punto poni fede nel “caso”? Volutamente non mi sono dilungato, ma ci sarebbero da scrivere ancora moltissime pagine a tal riguardo. Giovanni 10:9 Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. Altrove è ancora detto: “Io sono la via, la verità, e la vita. Chiunque crede in me, non vedrà mai la morte” Che Iddio dia pace al tuo cuore, confida in Lui. Chissà, che da quei novecentomilioni non se ne tolga uno, e un pò alla volta tutti! Saluti da Lucio |
07-02-2007, 12.03.40 | #60 | |
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Riferimento: La Morte Non è Niente
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Ho letto con grande rispetto quanto scrive Lucio, evidentemente dotato di grande ed inattaccabile Fede, non solo in un Dio Creatore "generico", ma proprio nel Dio dei Cristiani, con le Sacre Scritture ed i Vangeli, che lui (Lucio) "vive" con un'intensità altissima e, devo dire, non comune nel mondo occidentale. Sempre con grande rispetto e facendo tutti i distinguo del caso, potrei paragonare l'approccio di Lucio alla fede in Cristo ed ai Vangeli a quello - più diffuso - degli Islamici in Maometto e nel Corano. Poi però mi fermo a pensare: Islamici quali? Sunniti o Sciiti? Che si odiano e si ammazzano tra di loro da centinaia di anni ? E poi penso alle Crociate, alla Santa Inquisizione, ai roghi delle streghe..... Vado col pensiero ai Testimoni di Geova e alla loro fine del mondo che doveva già avvenire da decenni, ecc. ecc. Poi penso al Buddsimo (religione non religione...) e alla Reincarnazione, e così via..... con centinaia e centinaia (forse migliaia) di fedi diverse e tutte di grande intensità e con convinzioni profonde (vedi Sai Baba, ad esempio) .... Allora dimmi, Lucio, è più facile credere che abbia un senso assoluto questo "guazzabuglio" di credenze, a mio parere, fin troppo evidentemente create dagli uomini per rendere meno insopportabile l'idea del dover morire, oppure credere nel semplice "caso" ? Mi rendo perfettamente conto che non esistono argomenti razionali che potranno convincerti e quindi caro Lucio, continua a godere della tua Fede così intensa e così, lo dico senza alcuna ironia, bella ed appagante! Lasciami però coltivare la speranza che questi novecento milioni (forse più?), possano presto diventare un miliardo e poi due, e così via. A quel punto essere Sunniti o Sciiti, Cristiani o Scintoisti, .... o ...., avrà perso ogni valore ed il mondo sarà sicuramente migliore! Saluti a tutti. Bruno |
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