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22-09-2010, 14.29.29 | #103 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-08-2009
Messaggi: 154
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Ci sta che "L'Uomo non puo' prescindere dalla ricerca dell'assoluto, che possiamo tranquillamente chiamare Dio, o comunque ci piaccia".
Il credente, qualsiasi sia il suo credo, ha terminato la sua ricerca? Avendo creato la sua fede un ventaglio di probabilita' tutte rassicuranti, l'unico mistero per lui consiste solo su quale delle opzioni sara' quella giusta? Come fa pero', essendo a conoscenza di altri credo, ad esser sicuro che il suo sia quello giusto? E se invece della Mirabile visione di Dio, si ritrovasse un'inimmaginabile numero di vergini belle, bone, oneste e disponibili, rimarrebbe deluso? Ma ogni credo non proviene da menti umane, che altro non conoscono la sola vita che conoscono? Voglio dire...una ricerca termina (e nemmeno tanto) nel momento in cui si e' trovato cio' che e' dimostrabile. Come puo' dare il credente definizioni cosi' precise di cio' che non sa? Come fa la mente umana, che non riesce a concepire il nulla o il tornare a far parte del Tutto,a concepire l'idea di una Mirabile visione di Dio, in eterno? Possiamo chiamare l'assoluto o il tutto col nome di Dio e andarne alla ricerca, ma fin quando non si e' trovato e dimostrato, ogni interpretazione non e' frutto solo di fantasia e illusione? Del resto, anche chi si aspetta un'inimmaginabile numero di vergini potrebbe rimanere deluso trovando solo una Mirabile visione di Dio... Ultima modifica di jador : 22-09-2010 alle ore 17.54.55. |
22-09-2010, 18.14.37 | #104 |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Inpensabilmente, mi trovo a concordare, in gran parte, sia con quello che dice Trilla, che Ulysse, che Jador, e questo ovviamente perché siamo tutte persone ragionevoli che si sforzano di guardare le cose con oggettività, riflettendoci su.
Il punto che forse andrebbe meglio chiarito è la definizione di credente: "Credente" è colui che crede, per definizione. Cioè che non è lui stesso sicuro di ciò che afferma se non per "fede", cioè per accettazione senza dimostrazione razionale di un qualcosa. E per dimostrazione razionale di un qualcosa intendo il conseguimento di una conclusione secondo una serie di passaggi successivi su ognuno dei quali nessuno (che segua la stessa razionalità) ha nulla da obiettare. Prevengo subito ed ammetto che questo mio dire può portare all'immediata conclusione "Nulla è razionale". Sissignore, fior fior di filosofi l'hanno già detto, e concordo. Anche per la razionalità occorrono degli assiomi e dei postulati. Aggiungiamo allora che oltre alla stessa razionalità occorre concordare a priori su assiomi e postulati; altrimenti è proprio inutile discutere! Tanto premesso, diciamo che le "certezze" (in contrapposizione con le "credenze") sono quelle che ci derivano, dopo un qualsivoglia numero di passaggi razionali più i riconosciuti assiomi. In questo senso io posso dire che il volume di un cubo di lato a è (a x a x a) e darlo come cosa "certa"... ma sempre fino "a prova contraria"; cioè finché nuove conoscenze abbiano modificato gli assiomi, o il modo di ragionare. Quello che non è "certo", è credenza, o, come si dice in termine scientifico "teoria". Una teoria che venga dimostrata sulla base di razionalità ed assiomi cessa di essere credenza e diviene certezza. E questo è accaduto già innumerevoli volte, anche prima di intuire quark e bosoni, stringhe e superstringhe, prima di sapere dell'universo, dei pianeti, delle polverose comete. Per rispondere ad un esempio per tutti, quella del Big Bang è una teoria perché non è ancora stata compiutamente dimostrata; quando sarà dimostrata nessuno potrà più "ragionevolmente" non crederci. E la mia aspettativa di Dio come Mirabile Visione è una mia credenza, nel senso che non ve la posso dimostrare, ma quando fra cent'anni saremo tutti in Paradiso, anche il più ateo di tutti concorderà senza difficoltà su quella Mirabile Visione ormai divenuta certezza! Ovvio, no? Cordialità |
23-09-2010, 00.02.48 | #105 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2008
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Citazione:
La morte è come le formule matematiche, una semplice o complessa formalizzazione delle percezioni, . |
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23-09-2010, 05.34.01 | #106 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Citazione:
Coraggiosa, come definizione, e decisamente suggestiva |
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23-09-2010, 09.02.27 | #107 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-08-2009
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Citazione:
Non riesco a cogliere l'ovvieta' in quanto su una teoria, su una credenza, su qualcosa quindi che non e' certa, affermi con certezza che in paradiso tutti gli atei si ricrederanno dinanzi alla visione di Dio. Si ricrederanno gli atei in paradiso SE quella credenza ha in se stessa la verita', dimostrata o meno dai viventi. Si potrebbe rivoltare il tutto e dire che essendo tutto teoria, credenza, quindi nulla di certo, i fedeli rimarranno delusi SE quella credenza non ha in se stessa la verita', cosa che gli atei hanno tentato invano di dimostrare. Cordialmente. |
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23-09-2010, 10.22.26 | #108 | |
Lance Kilkenny
Data registrazione: 28-11-2007
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Citazione:
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23-09-2010, 12.18.52 | #109 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Citazione:
Perfetto!... proprio come dici tu! Riguardiamo quello che scrivi: gli atei tentano di dimostrare che quella credenza non ha in se verità... la "credenza degli altri"!... e tentano (anche se invano) di dimostrare la propria, di "credenza"!... (cioè che sia tutta una bufola) d'accordo? Ecco, la credenza è una cosa che per ognuno è verità, anche se non può dimostrarla. Ordunque, dicendo io provocatoriamente che fra cent'anni tutti "dovranno essere d'accordo con me", perché saranno di fronte all'evidenza, dico esattamente quello che dici tu, ma specularmente, Quello che per te è mito (di credulità), per me è certezza (di fede), e viceversa. Convieni? Tutta qui la ovvietà |
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23-09-2010, 13.04.16 | #110 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2008
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Riferimento: La Morte Non è Niente
Citazione:
Beh, mi sembra ovvio..a meno che non si voglia affermare di aver vissuto la morte non ci rimane che immaginarla e l'immagine è forma quindi formalizzazione (in movimento). |
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