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12-06-2006, 21.07.03 | #82 | |
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Re: Re: Re: libertà e non-libertà
Citazione:
Oltre alla curiosità di prima, riguardo a questo punto 2) non mi convince la tua dimostrazione dell'impossibilità che un criterio possa essere sostituito in virtù di un altro criterio. Perchè questo avvenga non bisogna necesariamente cadere nella ricorsività all'infinito. Basterebbe semplicemente concepire l'agente come un sistema aperto, quindi composto da un numero limitato di elementi (tra cui i criteri) che si modificano in virtù delle interazioni con l'ambiente. Cosa ne pensi? |
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13-06-2006, 08.05.57 | #83 |
Ospite
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Veramente, alessiob, dicevo esattamente il contrario.
Per quanto riguarda invece le categorie kantiane è giusto non impantanarcisi, ma sarebbe oltremodo ingiusto considerarle come fattore determinante di assenza di libero arbitrio. Come dicevo il concetto di limite che Kant ha ben approfondito risiede la nostra libertà di scelta. Il ragionamento di alessiob per confutare il libero arbitrio mi sembra la migliore prova dell'esistenza del libero arbitrio. |
13-06-2006, 08.30.12 | #84 |
Ospite
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Credo che andrebbe approfondito il concetto di "aspettative" come variante moderna del concetto di "limite" kantiano.
Faccio un esempio per introdurre questo ragionamento: quando mi alzo la mattina per andare a lavorare mi aspetto che l'autobus passi davanti la fermata e che si fermi per consentirmi di salire. Oppure se dò un'indicazione di lavoro alla mia segretaria mi aspetto che quell'ordine venga eseguito con un'ampio margine di probabilità. E così di seguito. La vita sociale sarebbe impossibile se a delle aspettative non corrispondessero altrettante azioni che le rendessero plausibili. Questo significa che tutto è predisposto e che il nostro margine di libera scelta è praticamente nullo? Evidentemente no. Soltanto che ragioniamo in base ad una logica delle probabilità. La nostra esperienza, che è sapere, è basata sul presente, ma la società di cui siamo parte vive in una dimensione temporale diversa da quella dei suoi membri. Esisteva prima di noi ed è destinata a vivere dopo di noi. |
13-06-2006, 10.28.51 | #85 |
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Veramente rubin, quella tra genotipo e fenotipo è uno degli aspetti che rendono interessante il tema del libero arbitrio.
Non sono nè esaustivi nè tantomeno definitori. Freud ha aperto un'altra breccia sul muro delle certezze.... Nelle nostre riflessioni il dato interessante dal mio punto di vista è l'arricchimento che il tema in oggetto ci pone. |
13-06-2006, 12.37.04 | #86 | |
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Citazione:
Libertà incondizionata della volontà, e "moti dell'anima".. ci riflettevo in questi giorni. Ho notato la mia capacità di modificare il mio stato d'animo (e tipo di percezione corporea associata) semplicemente volendolo. Ad esempio: "voglio essere sereno e serafico di fronte ad ogni negatività in cui m'imbatto nel corso del mio cammino", e puf! Lo divento. Però la volontà è indispensabile, ma non sufficiente. E' indispensabile anche la più completa, indubitabile ferma convinzione di essere perfettamente in grado di riuscirci (senso di autoefficacia). A questo punto la cosa funziona. Questo fatto mi aveva fatto fantasticare in senso idealista: tutto è pensiero, io soprattutto sono pensiero, e il pensiero può fare qualunque cosa. Dopo di che ho iniziato a pensare: posso buttarmi dal dodicesimo piano e spiccare il volo. E improvvisamente, non so come, mi sono trovato in una sala bianca, con muri imbottiti, e un uomo col camice bianco che mi interrogava sulla mia onnipotenza.. |
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13-06-2006, 12.40.14 | #87 | |
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Citazione:
Non mi sembra di averti mai detto: "sorel, perdincibacco! Tu mi hai rivelato la Verità!". Niente è esaustivo e definitorio, e sono d'accordo con te che l'interessante è discutere e ampliare le nostre prospettive. Infatti col tuo precedente discorso mi hai dato la chiave per entrare nella prospettiva di epicurus. A cosa ti riferisci di Freud? |
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13-06-2006, 14.19.33 | #88 |
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Scusami rubin, la mia voleva essere un'autoesortazione rivolta a me stesso.
Il riferimento a Freud è la considerazione alla terza rivoluzione che l'uomo ha subito: prima quella di Copernico, poi quella di Darwin, infine quella freudiana. Siccome il libero arbitrio rientra in tutte e tre le rivoluzioni ho fatto appunto questa considerazione. Se prendiamo il punto di vista di Copernico il principio di verità si basa o sulla cosa osservata o su colui che osserva. Il punto di Darwin è che l'uomo è un essere prettamente biologico e la parte culturale è del tutto irrilevante. Freud arriva a ipotizzare l'inconscio e quindi l'uomo non è più padrone di se stesso. La riconciliazione stranamente arriva con la coniugazione e la sintesi di queste tre rivoluzioni quasi fossero hegelianamente posti: tesi (copernico), antitesi (darwin) e sintesi (freud). Dal mio punto di vista ci si è arrivati con le tesi di Weismann quando scprì una legge che era stata già abbozzata da Mendel un secolo prima e che fu in un certo modo il padre della genetica. Si osservò che quello che variava non era il fenotipo ma il genotipo. Ma in seguito si osservò che la variazione non era uno scarto ma una conservazione e quindi andava nel senso opposto a quello che aveva ipotizzato Darwin. Quindi la sintesi è o vuole essere: l'inconscio freudiano non è altro che il retaggio dell'animale che ancora perdura nell'uomo? Il punto di vista copernicano aiuta in un senso o nell'altro ma quello che non potrà mai essere di aiuto è il principio baconiano secondo il quale per avere una libertà di scelta bisogna fare tabula rasa nella nostra mente. Perchè se non fosse un nostro pregiudizio a condurci verso qualche ipotesi non potremmo mai avere il piacere di stupirci di qualsiasi scoperta. |
13-06-2006, 14.24.25 | #89 |
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il gatto di Schrödinger
ANDREAX:
Tutto ciò che ci circonda è stato creato dalla tecnica,dall'ingegneria,dall'a rte di applicare le conoscenze acquisite teoricamente nella pratica,al fine di risolvere problemi reali ---------- CHI ci dice quali sono i problemi reali?…e chi ci dice che li abbiamo risolti?…chi ci dice che li abbiamo “realmente riconosciuti?” …FLATUS VOCIS…:”tutto… è stato creato dalla tecnica” :basta sedersi sopra un sasso piatto e chiamarlo sedia per creare una sedia? No...allora basta appiattirne uno appuntito…ecco la vera sedia… oppure: basta nominare e definire il mondo per poterlo conoscere e manipolare?…forse noi “crediamo” di conoscere e crediamo di creare…oppure uo’ avere senso solo cio’ che riusciamo ad esprimere?…chi si occupa di conoscenza e teoria della conoscenza in filosofia ( e non in arte e scienza) e’ curioso di “conoscere” piu’ profondamente il senso di cio’ che arte, scienza e tecnica danno gia’ per scontati o non considerano per nulla… alcuni giungono a dire ( ma almeno lo fanno dal punto di vista filosofico…)che e’ superfluo e non interessante indagare sopra una eventuale “ragione del senso” che diamo a noi stessi e al nostro mondo ,..io invece insisterei a ragionare intorno a questi nodi…perche’ e’ li’ che si concentrano le ragioni della nostra Liberta’. Dire che solo la scienza progredisce nella conoscenza e’ uno sviare quella ricerca che potrebbe portare la scienza stessa ad un livello piu’ elevato di “sapere”…la filosofia (gnoseologia , metafisica, ontologia, epistemologia, estetica, morale etc…) fornisce da migliaia di anni strumenti potentissimi alla ragione dell’uomo…ma l’arte e la scienza sono strumenti esauriti, utili oramai solo alla filosofia di ieri, sono corridori che macinano nuove migliaia di kilometri sempre intorno allo stesso limitato percorso circolare,…non arriveranno mai da nessuna parte… sono entrate in loop. Lascerei in disparte quindi , sul discorso intorno al nostro libero arbitrio, il contributo della scienza…, essa e’ solo il riflesso di cio’ che “crediamo” di conoscere…il problema e’ prettamente FILOSOFICO; NOI SIAMO LIBERI, NON TANTO IN QUANTO UOMINI, MA PERCHE’ E’ IL TUTTO CHE NON SEMBRA VOLER OBBEDIRE A NULLA, NEMMENO ALLA NOSTRA RAGIONE, NOI SIAMO LIBERI PERCHE’ TUTTO E’ LIBERO ( il gatto di Schrödinger non e’ ne’ vivo ne’ morto, perche’ e’ libero dalla scienza umana, e , forse,a Dio piace giocare a dadi con l'universo attendendo che l’uomo faccia la sua libera scelta…) Saluti Ultima modifica di and1972rea : 13-06-2006 alle ore 14.28.15. |
13-06-2006, 16.29.12 | #90 |
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Mi dispiace sorel, ma non riesco a capire il tuo discorso. E nemmeno quello di andrea. Mi mancano i riferimenti culturali.
Per il momento resto in ascolto come posso, in caso mi venisse qualche idea interverrò. Ciaociao |