Caro Sofista, Mi sono accorto or ora che la frase con cui chiudi i tuoi interventi "L'uomo è misura di tutte le cose, delle cose che sono in quanto sono e delle cose che non sono in quanto non sono" di Protagora sembra perfetta per ciò che abbiamo detto fin ora sulla centralità dell'uomo rispetto all'esistenza stessa del Tempo! Una bella combinazione, non c'è che dire...
La tua domanda è un'altra di quelle che meriterebbero anni e anni di approfondimenti. Però in pochi passaggi, tutto sommato, siamo riusciti a dare anche delle belle risposte fino ad ora, a temi enormi come il caso, la causalità, la libertà umana, il Tempo... quindi ci possiamo provare! Confido anche ora nelle tue capacità dialogiche... eh sì, perchè l'altro lato della medaglia del sofista, oltre alla capacità di dimostrare tutto e il contrario di tutto, è la capacità di partecipazione al ragionamento in forma di dialogo.
Da dove viene questa capacità?
Beh, vediamo di cominciare come sempre dai dati che abbiamo in possesso: è indubbio che tutti noi possediamo dei talenti innati che nessuno ci ha insegnato e che fin da piccoli abbiamo evidenziato. E' d'altro canto stato dimostrato che quasi sempre talune capacità sono esplose "all'improvviso" in un individuo mentre nella sua famiglia nessuno, neanche tornando indietro di decine di generazioni, aveva manifestato le stesse capacità. Questo fa presumere che, nel campo dei talenti, il fattore dell'ereditarietà non conti, come invece accade per i fattori fisici. Sono state studiate le famiglie dei grandi musicisti, dei pittori, degli scienziati e questo è un dato ormai assodato. I figli di padre co-talentuoso sono un'esigua minoranza, e così i nipoti, i loro figli e così via.
Del tuo talento sembri esserne l'autore, quindi. Questo può significare due cose: il talento ti viene dato da qualcuno prima di nascere fisicamente ( ipotesi divina) oppure quel talento te lo porti dietro da una precedente vita dove innato non era e l'hai imparato. Poi ti è rimasto dentro, una sorta di bagaglio spirituale.
In entrambi i casi è d'obbligo, a rigor di logica, pensare a una esistenza non fisica prima della nascita dove vi è "depositato" il talento acquisito.
La seconda ipotesi è quella che sosteneva anche Platone. A me pare molto logica e tutto sommato auspicabile.
Passo la palla ( se riusciamo a costruire qualcosa anche stavolta si potrebbe iniziare a scrivere un libro...
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