x Gianfranco Venturi:
l'ipotesi è interessantissima e avrebbe risvolti rivoluzionari se solo tu riuscissi a provarla. Hai pensato a qualche semplice esperimento? A che tipo di forza sono soggette le forme pensiero? Quali effeti hanno le nostre vite parallele eteriche?
ripeto: è un'ipotesi interessante, effettivamente alternativa a quella che passa per l'opinione comune tra gli atei. Solo che è complessa. E se devo scegliere tra una teoria semplice e una complessa preferisco quella semplice, fino a quando non potrai dimostrarmi il contrario.
non voglio dirti che sei obbligato a dimostrarmi qualcosa, sto solo giustificando la mia non conversione ad un ipotesi, che potrei giudicare valida se non foss'altro il fatto che di questa presenza della forma-eterico nelle particelle di quark dei miei atomi non ho mai sentito parlare...
x David
innazitutto vorrei capire perché per te la Responsabilità umana è innegabile (per quanto io ho solo detto che è relativa); in secondo luogo voglio farti capire perché non accetto questa premessa.
Se non esiste il destino, vuol dire che c'è qualcosa di non predeterminato. Ovvero, ci sono due realtà, che differiscono per un particolare. Questo particolare è stato (o sarà) scelto arbitrariamente.
Un uomo, da qualche parte, ha (avrà) scelto qualcosa senza un motivo, senza indagare quale fosse il suo interesse nell'azione successiva, senza un imperativo di natura cosciente o subcosciente (è questa l'ipotesi da cui muovi o sbaglio?). Per quell'uomo, che non ha cercato di capire il rapporto causa-effetto, le due realtà erano perfettamente indifferenti: come ha fatto a sbilanciarsi da una parte?
A meno che non si accetti l'idea che gli uomini di fronte a due alternative possano scegliere senza vederne la differenza (e mi sembra ridicolo parlare di responabilità), o che possano disinteressarsi a quale sarà il futuro loro, della loro razza, dell'universo (e mi sembra ridicolo parlare di Responsabilità), sembra proprio che questo concetto di responsabilità sia necessariamente soggetto alla legge di causa effetto, e quindi possibile solo se integrata in un destino.
Se le due realtà sono perfettamente indifferenti, allora la scelta fatta una volta, sarebbe stata anche quela della volta successiva (oppure piú che di responsabilità dovremmo parlare di caso) e mai l'alternativa, che resta solo ipotizzata, e mai avverata.
Se poi accettiamo l'idea che nell'universo esiste il caso, la responsabilità effettivamente cessa di esistere...
Spero valga qualcosa come dimostrazione...