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26-11-2015, 15.07.10 | #22 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-06-2015
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Riferimento: tre evidenze a cui forse non avete pensato
Citazione:
2)la coscienza universale è l'insieme delle percezioni. 3)"sensazione" ha diverse definizioni, in questo caso intendo la percezione. La mente è insieme di sensazioni(percezioni, se preferisci), il "pensare" come si intende di solito, è in realtà "sensazione di pensare". |
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26-11-2015, 15.26.07 | #23 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-06-2015
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Riferimento: tre evidenze a cui forse non avete pensato
Citazione:
Anche le singole piante, sono piante diverse da istante ad istante, e insieme compongono l'evoluzione totale della foresta. È la memoria a trarci in inganno. La coscienza universale è formata da tutti gli istanti di coscienza di ogni individuo. |
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26-11-2015, 15.43.06 | #24 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-06-2015
Messaggi: 172
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Riferimento: tre evidenze a cui forse non avete pensato
Citazione:
Se ti confondi a chiamarlo passato, presente, e futuro, possiamo chiamarlo A, B, C. Ho fatto infatti una distinzione tra "prima e dopo" e "passato e futuro". Allora mi fido e mi dichiaro solipsista. Potrei chiamare la mia teoria "solipsismo collettivo". |
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26-11-2015, 16.06.26 | #25 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 09-08-2014
Messaggi: 86
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Riferimento: tre evidenze a cui forse non avete pensato
Mi sembra una teoria che calza a pennello la definizione di Hegel: "notte in cui tutte le vacche sono nere".
Una prova forte per confutare questa teoria la traggo dalla scienza (ma potrei utilizzare molti altri espedienti retorici e non): secondo la teoria generale della relatività, che non è mai stato ancora falsificata (e quindi è vera secondo il metodo scientifico), il tempo può scorrere più velocemente in avanti ma non può mai tornare indietro. Ciò per dire che passato e futuro non sono esattamente la stessa cosa neppure per la scienza e soprattutto che non sono simmetrici. Capisco che il teorema in oggetto implica una costruzione non scientifica, che però ritengo un giochino borgesiano, con delle serie implicazioni in termini ad esempio di filosofia della storia e di filosofia politica solo per dirne due, poiché se passato e presente non esistono non vedo perché non dovremmo tornare sugli alberi a fare dei sani grugniti. Anche sugli altri punti avrei da dire ma condivido molte delle obiezioni precedenti e non vale la pena arricchirle. |
26-11-2015, 16.31.02 | #26 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
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Riferimento: tre evidenze a cui forse non avete pensato
Citazione:
Il tutto nella sua unicità non può apparire tutto insieme, quindi non esiste, possono apparire solo le sue parti e nemmeno queste nella loro totalità, ma nel loro continuo divenire (nel senso di un continuo diverso apparire) che racconta poco per volta la totalità essente, appunto nel suo significare. Questo significa che ad accadere non è mai la cosa in sé, ma qualcosa per qualcos'altro e in relazione a qualcos'altro, anche se a volte si vuole credere di aver proprio la cosa in sé sotto gli occhi e non ci si accorge della contraddizione logica per cui un significato (anche solo percettivo) è preso come se potesse coincidere esattamente con l'essenza. |
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26-11-2015, 16.56.04 | #27 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: tre evidenze a cui forse non avete pensato
Citazione:
E' ovvio che non ricordo tutto ciò che ho vissuto in passato, ma tutto quello che ricordo fa parte unicamente della mia coscienza e non comprende per nulla e non potrebbe in alcun caso comprendere alcun evento fenomenico della tua di coscienza, che perciò dalla mia é altra cosa, distinta, discontinua, separata, non comunicate direttamente (ma casomai solo indirettamente, per il tramite del linguaggio). Non é necessario che ricordi tutto il mio passato per poter dire che ciò che ne ricordo é parte del flusso fenomenico della mia coscienza, e ciò non può dirsi delle sensazioni tue o di altri. Citazione:
Ma non é che cambiando i nomi assegnati alle "cose" (enti ed eventi) cambiano le cose (sarebbe troppo bello). Citazione:
"Solipsismo collettivo" é uno pseudoconcetto autocontraddittorio, assurdo, senza senso. Invece dicendo che sei d' accordo con la mia affermazione: <<Allora dovresti dire: "io sono un' unica coscienza, con parti diverse, mentre tu non esisti: esistono solo le diverse parti della mia coscienza"; per te il concetto di "tu" non dovrebbe nemmeno esistere come tale, come riferimento a qualcosa di reale diverso dalla tua (e solo tua, con diverse parti ma unica!) coscienza. >> ti professavi sensatamente "solipsista" (non collettivo, ovviamente). Ultima modifica di sgiombo : 27-11-2015 alle ore 08.09.35. |
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26-11-2015, 21.19.47 | #28 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: tre evidenze a cui forse non avete pensato
Citazione:
L' essere reale (considerato) in quanto tale non é ovviamente l' essere reale (considerato) in quanto conosciuto; ma non per questo é meno reale. Ti faccio una domanda: Credi o no che il monte Bianco era reale anche prima della comparsa della specie umana e della conoscenza da parte di alcuni suoi membri dell' esistenza reale del monte Bianco? Se la tua risposta é negativa non comprendo come possa dialogare con me e gli altri del forum, dato che l' esistenza reale mia e degli altri del forum (che tu non constati direttamente, proprio come nessuno constatava direttamente l' esistenza del monte Bianco prima della comparsa dell' uomo, o per lo meno di altri animali coscienti), esattamente come l' esistenza del monte Bianco (anche) prima della comparsa dell' umanità, fa parte delle credenze complessive del "senso comune" confermate dalle scienze naturali: non vedo come si possa accogliere l' una esistenza reale negando l' altra. Se la risposta è affermativa, allora l' esistenza del monte Bianco prima della comparsa di organismi in grado di conoscerlo é un' esemplificazione dell' essere reale in quanto tale (indipendentemente dall' eventualità dell' essere, inoltre, anche oggetto di conoscenza o meno). Nulla dimostra che oltre lo schermo del computer (che é constatato, percepito), esiste (appare -?-) anche qualcos'altro che non è schermo del computer e che tra questo qualcos'altro c'è pure un osservatore che lo vede da fuori, perché è diverso dallo schermo del computer stesso: potrebbe benissimo darsi che esista (-no) unicamente (le sensazioni costituenti) lo schermo del computer e basta: affermazione non contraddittoria, dunque possibile. Inoltre questo possibile (non necessario) osservatore, se anche esistesse, comunque non apparirebbe, dal momento che non cesserebbe di esistere al cessare dell' esistenza delle sue sensazioni, per esempio quelle costituenti (la visione de-) lo schermo del computer, allorché, per quanto lo riguarda, non apparirebbe nulla (prima che finisca di esistere, morendo, e nell' attesa dell' apparire di altre sue sensazioni coscienti). Ma l' "esistenza reale delle apparenze" (di ciò che appare: sensazioni, fenomeni) mi sembra di comprendere bene che cosa significhi; non così la "realtà delle essenze": questa locuzione non ho la più pallida idea di che cosa possa significare (le idee platoniche? Non sarebbe per me un passo avanti nella comprensione delle tue convinzioni dal momento che a loro volta esse non hanno per me alcun significato comprensibile). Ultima modifica di sgiombo : 27-11-2015 alle ore 08.18.32. |
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26-11-2015, 23.58.44 | #29 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
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Riferimento: tre evidenze a cui forse non avete pensato
Citazione:
Il problema fondamentale è che potrebbe funzionare quello che dici, ma deve trascendere la realtà fisica, insomma è una metafisica. La Coscienza Universale è il punto originario di sintesi delle diverse significazioni che le singole menti ( e non cervello) umane esperiscono durante l'esistenza. Non sono quelle che tu chiami "sensazioni", ma sono i signifcati degli insiemi delle sensazioni, direi l'essenza della nostra singola esperienza che confluiscono in quella coscienza universale. Le singole umanità (Pepe, Paul,ecc) non sono uguali, ma simili, ma non così divise e separate in quanto facenti parte della coscienza universale. Il tempo è il luogo dell'esperienza, dove si costruiscono le significazioni che comunicano a i nostri simili e confluiranno in quella coscienza. Ma se siamo esperienza vorrebbe allora dire che siamo un presente che attraverso la mente coglie i significati del mondo, quindi deve esserci un passato anche se tu lo "presentifichi".E' come se la nostra mente attraverso un suo percorso storico muta e si riconfigura in base alle nostre conoscenze ed esperienze acquisite. Così come è importante quel futuro, come proiezione motivazionale di quello che oggi sono e vorrei ancora avere nuove esperienze. Se intendi quindi il presente come un continuo incremento di attimi dove ogni attimo è un presente, soprattutto perchè la mente è solo nel presente anche se può pensare al presente di prima(il passato) e al presente di dopo(il futuro)...potrebbe essere, perchè la mente non è fisica (come il cervello) può condensare le significazioni atemporalmente ( come nel sogno). |
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27-11-2015, 00.25.14 | #30 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
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Riferimento: tre evidenze a cui forse non avete pensato
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2)non mi hai risposto: chi percepisce questa "grande coscienza"? La coscienza stessa? 3)è bene che tu faccia una distinzione:la percezione si staglia sempre da una una sensazione che gli renda significato. Altrimenti potremmo anche pensare mentre dormiamo o vedere quando abbiamo gli occhi chiusi. La mente non può prescindere dal corpo e dalla sua fisicità,il pensare è prima di tutto un'esigenza fisica. |
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