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08-02-2013, 10.07.41 | #72 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'uomo e la tecnica
La tecnica è l'insieme degli strumenti e delle procedure con i quali gli esseri umani perseguono i loro scopi e costruiscono il loro mondo. Per questo motivo il livello tecnologico è il segno del progresso della civiltà, della qualità della vita materiale, ma anche dei progressi della conoscenza
L'uomo è stato sempre inteso come un centro cosciente di potenza, capace di coordinare i propri mezzi in vista della realizzazione di scopi. La tecnica può essere considerata come un’espressione della natura umana tra le più belle, grandi, luminose, profonde, il mio primo consiglio diretto ai giovani è sempre quello di guardarsi non tanto dal pericolo degli abusi della tecnica, quanto dal pericolo di una critica troppo facile della tecnica. Io sostengo solamente che gli aspetti distruttivi della tecnica non riguardano la tecnica in quanto tale. L'energia atomica, come tale, consente delle straordinarie possibilità di sviluppo delle capacità umane. Certamente, quando l'energia atomica viene sviluppata per costruire due arsenali atomici, che, in qualche modo, dovrebbero tutelare due sistemi politici differenti, allora la pericolosità di detta forma di energia sarà dovuta alla sua gestione, ideologica della tecnica, non alla potenza dispiegata da questa forma di energia in quanto tale. Faccio mie queste parole di Severino, che trovo ovvie. La tecnica non è anche il mezzo con cui tutti gli esseri viventi plasmano la natura secondo le proprie esigenze? Formiche, castori, per dirne due, sono casi evidenti. -------
CV risponderò al tuo post, appena ho tempo.Ultima modifica di Giorgiosan : 08-02-2013 alle ore 12.53.20. |
08-02-2013, 10.43.35 | #73 | ||||
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
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Riferimento: L'uomo e la tecnica
Citazione:
Esatto Giorgiosan, fino al mese scorso ero d'accordo con te, ma mi sto rendendo conto che è un errore di valutazione quello di guardare alla tecnica come strumento. Tu dici: Citazione:
Non siamo forse oggi proprio nel pieno di una guerra? Oltre a quelle vere nei vari Libano, Irak, Afganistan, c'è proprio quella tecnologica, nell'economia chi più riesce a produrre a minor prezzo ( sfruttando quindi l'uomo nelle produzioni) e con la migliore tecnologia (apparente, che poi c'è la programmata obsolescenza appena dietro l'angolo con l'obbligo del consumatore a tenersi al passo con nuovi acquisti) la spunta sul mercato globalizzato. Qui vediamo l'uomo funzione della tecnologia nella produzione e nel consumo, utilizzo. Gli aerei da guerra che abbiamo acquistato a così caro prezzo, e anche affatto funzionali, pieni di problemi, servono a creare un'occasione di produzione e ricerca tecnica della più sofisticata, quella bellica appunto, con le ricadute poi nelle varie aree tecnologiche della sfera pubblica. Possiamo negare che oggi la maggior parte delle nostre attività è mediata da pc, cellulari, palmari, se non proprio la totalità? Non credo si tratti solo di invidia del filosofo e accanimento nel denigrare, quanto piuttosto che più abituato a scavare a fondo non si limita alla funzionalità, all'automatismo al quale la tecnica ci ha abituati. Citazione:
Condivido quello che dice CVC Citazione:
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08-02-2013, 10.44.10 | #74 | ||
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
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Riferimento: L'uomo e la tecnica
Caro amico Ulysse,
Citazione:
dici Citazione:
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08-02-2013, 13.07.06 | #75 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: L'uomo e la tecnica
Citazione:
Infatti mi pare un'idea un pò stravolta! Tuttavia Galiberti, a volte, dice anche qualcosa di buono: per esempio nella pagina dello scorso sabato di "Donna", in un commento all'Antigone di Sofocle, mi è piaciuto moltissimo. Se trovo il posto adatto trascrivo il trafiletto sul forum. |
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08-02-2013, 13.37.15 | #76 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 08-01-2013
Messaggi: 1
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Riferimento: L'uomo e la tecnica
Buongiorno a tutti, vorrei provare a rispondere a questa ultima domanda che mi è piaciuta assai.
"La tecnica non è anche il mezzo con cui tutti gli esseri viventi plasmano la natura secondo le proprie esigenze?" Io penso di sì, tuttavia integrerei anche il quadro aprendo un ulteriore aspetto che credo meriti una riflessione in quanto mi appare una problematicità insita nella questione, perciò le domando: la tecnica stessa può arrivare a uno sviluppo tale per cui le esigenze proprie degli essseri viventi vengono plasmate dalla tecnica stessa? Io credo ci sia una sorta di reciprocità, tuttavia ritengo che le esigenze originarie e profonde dell'essere vivente umano non siano soggette all'azione della tecnica. Ho sempre trovato importante domandarmi se ci sia un fondo che si sottrae all'influenza della tecnica, nonostante sia il fondo e lo sfondo da cui la stessa tecnica muove. L'esigenza da cui muove la tecnica non è la stessa che esige di sottrarsi alla potenza della tecnica stessa quando essa potrebbe risultare ingestibile? Ultima modifica di keykey : 08-02-2013 alle ore 14.44.38. |
08-02-2013, 20.24.04 | #77 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: L'uomo e la tecnica
Citazione:
Comunque niente è solo strumento: noi elaboriamo ed elucubriamo intorno alla tecnica e la tecnica ci condiziona...come qualunque cosa con cui veniamo a contatto...concreta o astratta che sia!...Non credo si possa sfuggire...è sempre accaduto: non possiamo che costituire "sistema" con ciò che trattiamo e conosciamo...già il conoscere ci cambia! Non noi cambiamo l'oggetto! ...l'oggetto cambia noi! Estraniarci dal mondo esterno o dal nostro ambiente spesso invasivo possiamo tentare ed in parte la cosa riesce se riusciamo a scegliere fra ciò che ci automatizza (ci confina nella imitazione robotica) e cio' che ci arricchisce cuturalmente e spiritualmente...ma anche utilitarsticamente: dobbimo trovare l'equilibrio e non possimo dimenticare che fisicamente, concretamente dobbiamo pur vivere. Ritornando a nostri vecchi discorsi, direi ancora che demonizzare tot court banche, mercati, pubblicità, organizzazione del lavoro e tecniche relative non è di molta utilità: non possiamo dimenticare che su di esse viviamo..concorrendo con altri paesi e altri mondi...che se non proprio superare dobbiamo almeno emulare: viviamo in una comunità di stati...sarebbe stupido per noi non cercare di prevelere onestamente...e in, prima linea, per prevalere, servono le tecnoligie!..tanto che è stupido non sponsorizare le scuole e le ricerche: noi infatti, (per ciasacuno certamente furbi) come popolo, istituzioni e stato, siamo stupidi! Basti rendersi conto di che si discute in questa tornata elettorale...e pensar di che si dovrebbe discutere! Si promettono meno tasse...ed è giusto magari, ma non si dovrebbero promettere più scuole? Infatti se, invece che rifiutarle le tecnichee, culturalmnte ci eleviamo e approfondiamo, ci coinvolgiamo e ci motiviamo per rendere tali tecniche più comunitariamente note, utili ed eticamnte gestibili...pure coi necessari ed equi sacrifici a volte, allora può essere che anche il nostro mondo...sia bassamente operativo e tecnico che culturalmete e spritualmente elavato...migliori! Immagino la tua risposta: cerco di pararla positivamente affermando che anche le nostre scelte dei leader sociali devono migliorare...se non ne siamo capaci di formare e scegliere leadr decenti, efficaci ed etici non incolpiamo le tecnologie, ma noi stessi! E' un fatto che il mondo fisico, e specialmente sociale, ci condiziona...con esso non possiamo che fare sistema...ma cerchiamo di non farci turlupinare: l'unica difesa è la qualità della nostra intelligenza: nutriamola con quanto di più elevato possiamo trovare...evitiamo di aderire alle schifezze mediatiche! Citazione:
...Ma non c'è niente di male quando va bene ed il sistema economico funziona...anzi, mercati e tecnologie sane sono beni indispensabili!...Il sistenma economico, poi, "deve" funzionare...con equo impegno di tutti...ed anche a costo di sacrifici...quando occorra. E' quando va male (incapacità nostra di gestire) che la cosa si aggrava: La tecnica, priva della linfa degli investimenti, diventa "povera" di idee e innovazioni...quindi incapace di sfociare in lavoro: il cane si morde la coda! Il lavoro, quindi...nel suo concetto tradizionale... se non produce ricchezza e non è richiesto. Ovvio che ci rimettono, in primis, i più bassi nella scala sociale e della organizzazione del lavoro...fino ai precari, ai disoccupati, ai pensionati. Quando mercati e tecnologie non soppericono, occorre rimboccarsi le maniche da parte di tutti ....e non solo e sempre aspettare che altri provveda! ...che il demiurgo aggiusti tutto! I mercati, infatti, dal canto loro, non nutriti dal lavoro, si rivoltolano su se stessi e diventano mercati speculativi sugli stessi prodotti finanziari... elaborando artifici al limite degli adempimenti di legge e della corruzione...ma anche nella corruzione stessa...come ben vediamo. Si aggiunga che, coi politici che ci intingono il pane, le regolamentazioni bancarie e istituzionali in proroposito, sembrano non essere adeguate affatto....in Europa, ma, soprattutto, non lo sono in Italia. A me pare che il pensiero tecnologico poco sia implicato in tali disfunzioni...anzi, di per sè, il pensiero tecnologico deve essere sviluppato al massimo: rintra negli scopi della ricerca scientifica applicata. Ho però l'impressione che, da parte dei pensatori classici, si combatta e disprezzi lo sviluppo della tecnica in generale...basandosi sul fatto che la tecnica di certi banchieri e dirigenti pubblici e privati nel fare quattrini per sè è molto sviluppata!...come incolpare la tecnica in generale se i rapinatori assaltano le banche con buona tecnica! Sempre da tener presente è comunque il "Cutural Gap" che sempre contrasta una intrinseca evoluzione di pensiero verso nuove spiagge: intendo dire che si può ampliare (è relativamente facile) sulla linea del proprio pensiero usuale, ma è sempre molto difficile cambiare parere e paradigma...dificile per tutti! Citazione:
Comunque ripeto quanto sopra: noi utenti facciamo sistema coi mezzi che ci informano: l'unica nostra difesa è la nostra intelligenza e cultura, che a sua volta si è formata a contatto e bevendo da altre intelligenze da cui ha ricevuto un imprinting che ha indotto o meno una capacità critica...a volte persino troppo critica o, magari per niente... tale da permetterci di bere a garganella. Sia nel troppo criticismo che nel poco...la soluzione è nel diversificare le fonti! Citazione:
Comunque... il percolo... se lo conosci... Resta comunque il fatto che come individui autentici ed originali non esistiamo...non siamo mai esistiti come tali. Siamo figli dell'ambinte sia su larga scala temporale, come specie, sia nella contingenza come individui. Cioè sempre, nelle migliaia e milioni di anni trascorsi, l'ambiente ci ha plasmati...sia nella morfostruttura che nella psicostruttura della specie, ed anche nella psico struttura intellettiva acquisita nel contingente. Infatti la nostra intelligenza è plasmabile dall'ambiente...dalle intraprese ed esperienze compiute...molto in gioventù, ma anche in tarda età: questo è un vantaggio prevalente delle nostra specie: ci permette di imparare ed anche cambiare campo di senso ...cioè mutare noi stessi e la nostra vision verso ciò che riteniamo meglio e piu' elevato ed evoluto o piu' confacente a noi stesi ed alla società. La cosa può accadere tanto più se visioniamo e approfondiamo varie tecniche e varie filosofie e stili di vita: si dice, infatti, che anche un vecchio cane può sempre apprendere nuovi trucchi. Ecco quindi che ci possiamo disgiungere dal mezzo che sembra opprimerci e invaderci...ma solo se ci accostiamo a vari e diversi altri mezzi...facendoli nostri,...o noi loro...ma costituiamo sempre un sistema con l'ambiente....con ciò che nonoscimo e intraprendiamo...anche il giovane come il vecchio cane non è mai solo un se stesso cane. Ultima modifica di ulysse : 09-02-2013 alle ore 13.52.42. |
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08-02-2013, 23.10.39 | #78 | |
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Riferimento: L'uomo e la tecnica
Citazione:
A mio avviso.. stai mischiando l’informazione con la tecnologia.. E’ vero, è grazie alla tecnica che l’informazione è entrata più o meno e gradualmente nella vita della quasi totalità degli individui del pianeta, che è divenuta maggiormente accessibile o alla portata della maggior parte delle persone nel globo e che ha reso ad un certo livello possibile un confronto fra differenti posizioni mentali, differenti approcci; la stampa, la biblioteca, la radio, la televisione, il collegamento satellitare, internet, tutti mezzi differenti in grado di allargare man mano quell’informazione in un primo tempo di accesso ai pochi che per posizione politica ed economica potevano accedervi; centrale in questo discorso è l’informazione non la tecnologia, seppure questa ne abbia fornito i mezzi di trasmissione. Le invenzioni della ruota, le progettazioni meccaniche, l’utilizzo della corrente elettrica, dei gas, l’ideazione dei motori, la scoperta del nucleare etc.. hanno mutato man mano il nostro modo di vivere nella quotidianità e nei rapporti internazionali, hanno messo in discussione e capovolto modi di intendere sull’universo e la vita ma sempre sono stati i pensieri a fare le rivoluzioni, a compiere le mutazioni, pensieri alimentati da realtà differenti ma sempre pensieri partoriti dai nostri sensi, dai nostri bisogni, dalle nostre ambizioni, da ciò che ponevamo centrale a ciò che abbiamo creduto poter essere il nostro benessere umano. E’ un gioco di interazioni, di protesi e sino a quando questo gioco è cosciente nessuna protesi si sostituirà alla nostra intelligenza mentre sarà semplicemente in grado di fornirci nuovi spunti di visioni, di comprensioni, di ideazione. Nessuna protesi intesa come tale sarà in grado od è in grado di manipolare la nostra capacità critica, di valutare, di pensare usando ogni nuova informazione per ciò che radicalmente assume come simbolo nella nostra elaborazione mentale. La confusione fra simbolo-protesi e identità è resa possibile esclusivamente da un blocco delle capacità emozionali funzionali all’intelligenza umana. Non è allora la tecnologia di per sé a fungere da manipolatore del pensiero e dell’esperienza umane ma uno sviluppo inadeguato della sfera emozionale in favore di quella che erroneamente intediamo(/definiamo) razionale. Non sarà il tempo a fornirci di possibilità di elaborare il vissuto “tecnologico” a darci una maggiore maturità emotiva anzi potrà solo far scatenare lo stadio ultimo della nevrosi collettiva. La tecnologia e la sua apparente corsa obbligata può solo fornirci una scusa in più per distoglierci dai problemi reali cui ogni individuo deve far fronte per poter giungere a quella maturazione in grado di renderlo umano. Noi miriamo al dito secondo ciò che ci si presenta all’occorrenza per poter declinare in una fuga “decorosa” da quella luna che è la nostra personale risposta di fronte alla nostra esperienza di essere. E ogni dito è buono a reggere questa fuga, qualunque realtà che funga da catalizzatore di attenzione, qualunque realtà in posologia di droga. Qualunque complicazione meglio se grandiosa basta che ci allontani sempre più dalla strada di autocoscienza, di autoanalisi. Questo declinare non è la tecnologia che lo impone né i tempi frettolosi solo le scuse gigantesche di un bambino che teme di non avere la forza di essere. Il problema è individuale, è analitico, è emozionale, i grandi temi “fuori” non sono che i milioni di palliativi per lasciare che “la vita” scorra.. senza di noi. Nel privato quante volte ci siamo veramente chiesti perché facciamo ciò che facciamo esigendo [da noi coi nostri strumenti] una reale risposta? Quanto fortemente da far sì che la percezione di noi stessi risultasse differente dalla solita immagine rassicurante? Ultima modifica di gyta : 09-02-2013 alle ore 06.57.56. |
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09-02-2013, 00.30.57 | #79 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: L'uomo e la tecnica
Citazione:
L'umanità ha tratto enormi vantaggi dalle macchine utensili, ha eliminato quasi del tutto la catena di montaggio di un tempo, quella di "La febbre dell'oro", per intenderci. Non è la tecnica ma la febbre dell'oro che fa delle cose buone strumenti di oppressione. Palmari, p.c., lavagne luminose strumenti multimediali, lavagne interattive sono strumenti che sono troppo poco diffusi nella scuola. Sono mezzi didattici efficacissimi ... altroché la lavagna e il cancellino fra nuvole di polvere di gesso. Chi ha qualche esperienza d'insegnamento lo sa bene. I cellulari, a parte l'uso eccessivo che ne fanno i giovani i quali, quasi tutti sono eccessivi in tutto, hanno una utilità innegabile, come il gps, come il navigatore, come ... un elenco interminabile. Le guerre si sono sempre fatte ed ovviamente con la migliore tecnologia ... ma della guerra la tecnologia è innocente. Come non ha alcuna responsabilità se il mercato viene adulterato dai monopoli, dai cartelli e non ne ha alcuna nella speculazione pescecane, nella marcia finanza derivata, non ha niente a che fare con la disonestà ma sempre e solo con la febbre dell'oro, con l'avidità, con l'egoismo, con la sete di potere. La burocrazia con gli strumenti adeguati può diventare meno opprimente e più efficiente. Certo! con la tecnologia può diventare ancora più pervasiva ed opprimente, un grande fratello che controlla ogni nostra mossa. Citazione:
E non possiamo spegnere il cellulare o il televisore per due ore e leggere un libro, o cercare in rete qualche idea stimolante? E nel week end andare in campagna, in montagna o dovunque vogliamo a contemplare, a meditare? Citazione:
In questo sono d'accordo: dipende da noi. Ultima modifica di Giorgiosan : 09-02-2013 alle ore 11.48.18. |
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09-02-2013, 11.53.25 | #80 | ||||||
stella danzante
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Riferimento: L'uomo e la tecnica
Cara Gyta
Citazione:
Citazione:
Ecco, a mio parere è la tecnologia a impedire lo sviluppo adeguato altrimenti a cosa imputeresti quasta incapacità di sviluppo e consapevolezza della sfera emozionale? Emozione e sentimento, perché prendendo a prestito da Bauman dal suo Amore liquido anche la sua visione la ricerca continua di nuovi legami per romperli subito e poter restare di nuovo liberi per poter .. cercarne di nuovi somiglia tanto alla modalità di interazione in rete in cui fai cessare di esistere l'altra persona per connetterti con altre magari semplicemente chiudendo il forum e aprendo facebook. Citazione:
Caro Ulysse Citazione:
Citazione:
Adesso sto leggendo il più grande crimine di Paolo Barnard, rimando la risposta a quando avrò capito a fondo il suo pensiero e valutato se si riferisca a cose reali, documentate, perché da quanto mi pare di aver capito altro che viverci di queste cose, ci stanno assassinando. Ma ripeto non so ancora valutarne la portata se vuoi darci un'occhiata anche tu, se non lo conosci già, magari ne parliamo sul thread di economia http://www.paolobarnard.info/docs/il...rimine2011.pdf Citazione:
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