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12-09-2012, 22.26.41 | #83 |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Ciao CVC
Permettimi di “aggrapparmi” al tuo post per chiarire alcuni punti che hai messo in luce. La teologia dovrebbe essere fondata sul pensiero di Gesù se si definisce cristiana e uno dei fondamenti è la liberazione. Esiste una escatologia, una teleologia, significati dell’esistere e il rapporto con Dio. Il Dio dell’ Antico Testamento non è quello del Nuovo Testamento(Vangeli). E’ la stessa differenza che passa fra l’ebraismo della Tenach e i Vangeli del cristianesimo. E Gesù ebbe come capi d’accusa da parte del Sinedrio che andò dai romani occupanti, proprio il fatto che Gesù non aveva adempiuto alle regole e normative di Dio trasmesse a Mosè. Ciò che lega l’Antico e il Nuovo Testamento è il compimento delle profezie che s’incarnano in Gesù.. Ma se nell’Antico c’è il Dio delle regole e delle normative e il Dio che non si compiace dell’umanità scatenando il Diluvio Universale , Gesù insegna oltre ad amare il prossimo alcuni aspetti fondamentali: la Misericordia, il Perdono e infine la Consolazione. Sono regole non solo individuali, ma sociali e quindi entra in gioco la morale, che non è più precettiva basata sul NON fare, ma sul cosa si dovrebbe fare(libero arbitrio) per poter accedere alle porte del Paradiso prima della prossima venuta del Giudizio Universale. Questo aspetto morale non è da poco perché verrà discusso ,ovviamente non in senso spirituale, dai grandi filosofi per costruire le fondamenta delle norme costitutive degli stati, partendo dall’analisi della natura umana ; è buono(il”buon selvaggio” di Rousseeau che ispirerà la rivoluzione francese), è cattivo (L’”uomo lupo” del leviatano di Hobbes). In mezzo ci sono da Kant e Spinosa, tutti intervenuti sui principi morali che diventeranno i valori fondanti delle Costituzioni europee passanti per la cosiddetta grande codificazione napoleonica, quando tutti i letterati come il nostro Foscolo attendevano da Napoleone la liberazione r il passaggio dalle monarchie assolute a quelle costituzionali. Questa digressione solo per dare un significato profondamente sociale della “scuola di Gesù” che è unica nella storia dell’umanità, come capacità di avere influito e ispirato le morali e le etiche dell’Occidente. Questa è la grande differenza fra il pensiero inspirato alla tradizione indio/cinese e la nostra. Quindi il Dio occidentale entra nel sociale e si scontrerà con il pensiero laico, ingerendo all’interno degli stati che sono di ispirazione laica e non teocratici. L’etica filosofica del libero pensiero contro la teologia basata sulle interpretazioni soprattutto del tomismo e della scolastica dei poteri temporali ecclesiastici. Senza questa storia non sarebbe chiaro come mai ad un certo punto della storia compaia Nietzsche e il nichilismo, così come la teosofia di ispirazione indiana. Perché ci fu l’attacco culturale dei movimenti di liberazione che vedevano nel pensiero cristiano del potere temporale papale il reazionismo culturale, la prigione da cui bisognava uscire per liberare l’uomo e il suo pensiero. E’ accaduto che molti non conoscendo le scritture identificano i poteri temporali con il pensiero di Gesù, che in altri termini significa buttare l’acqua sporca con il bambino. L’identica cosa è accaduto con il comunismo. E guarda caso lo stesso Severino òi vede come i baluardi della tradizione occidentale contro lo scientificismo tecnologico che si è sostituito a Dio. Perché l’uomo ha comunque sempre bisogno di sperare, piuttosto lo cerca nei surrogati, deve attaccarsi a qualcosa la necessità di trovare una risposta alla speranza in un futuro diverso e migliore. Spero di aver chiarito alcuni punti, anche se solo accennati. Rientriamo nel Gesù dei Vangeli. C’è una confusione direi anche teologica nel rapporto Uomo-Gesù –Dio. Molti , per non dire troppi, ritengono che Gesù sia una “comparsata” di un Dio “annoiato” che scende a farsi un giretto fra gli umani, che importa se fa finta di soffrire tanto è Dio! Errore grossolano. Gesù sa di incarnare una profezia e quindi il suo destino è segnato e Gesù è carne umana , è materialità quando è sulla via della croce, quando chiede al Padre , nel Getzemani,di dargli la forza di sopportare il suo destino. Questo concetto è altresì chiaro nella famosa tentazione del demonio nel deserto in cui dice a Gesà che essendo Dio può chiamare in suo soccorso quando vuole “le schiere celesti” e ovviamente Gesù fa cadere la tentazione poichè diversamente avrebbe precluso la “liberazione” dell’umanità. Gesù non a caso si definisce soprattutto Figlio dell’Uomo. Ciao Ecate , nessun problema, chiarito tutto. Mi riallaccio a Krishnamurti e al suo pensiero. Innanzitutto quando trovo in pensieri diversi fondamentalmente dei miei , dei pensatori in questo caso spirituali, applico la teoria del bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno .Cioè vedo in lui cosa mi accomuna e cosa mi divide.Mi accomuna una profondità umana emotiva, un senso di naturale bontà e presumo una incapacità di fare del male. Questo è già moltissimo per me. Se invece analizzo il pensiero che hai linkato, (ma ve ne sono altri sempre in questo sito) mi divide la tipica ispirazione indiana del pensare che la nostra esistenza debba essere un esercizio meditativo , mentre invece purtroppo la vita è altrove, è sul lavoro, è nello stress quotidiano, è nell’economia familiare, è nelle tangenziali intasate. Non so se mi spiego.Va bene un pensiero meditativo che mi aiuti a trovare una pace , una serenità interiore , che mi può ancora aiutare nel quotidiano: ma finisce lì, è limitativo. Non interagisce nel sociale , è un pensiero che fugge dal mondo invece che entrarci, la vita che vedo nella natura è anche conflitto e non posso esserne indifferente, ho necessità di prenderne parte e tentarne di modificare il percorso, perché le belle parole non mi dicono che fin dalle tradizioni antiche dagli stessi Veda, con il Mahabarata, il Purana, le Upanishad, hanno da sempre cercato il collegamento fra dei del cielo, i vivi e i morti. Tutte le epopee umane hanno da sempre cercato la grande risposta dai sumeri ai druidi dagli egizi ai persiani fino ai maya. Non è mettendomi nel cantuccio al riparo della tempesta di una nave che affonda che io credo di vivere. O si è protagonisti o si è spettatori..La società indiana è basata su caste e sull’indifferenza, perché tanto nelle reincarnazioni c’è una giustizia in funzione del proprio karma. Il killer uccide un altro che se lo merita per errori di una vita precedente , il killer diventerà vittima nella prossima vita. Questo meccanicismo non funziona e tutto il pensiero indiano è intriso nelle fondamenta sul tentativo di controllare la propria coscienza, negando la propria natura umana che può essere male o bene. Ci vuole la scelta (che Krishnamurti nega) e un esercizio continuo ad educare inostri istinti, il nostro carattere nella pratica quotidiana, nelle relazioni con noi stessi , gli altri e il mondo.E infatti questi pensatori non entrano mai nella morale. Queste sono le grandi differenze fondamentali. Con questo e lo ripeto, lo dico con sincerità ,Krishnamurti mi accomuna per quanto ho scritto inizialmente. |
13-09-2012, 03.26.31 | #84 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 29-09-2011
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Citazione:
Ti prego di perdonare il mio giudizio, inevitabilmente drastico. Poiché ti prendo sul serio, non posso non riconoscere una sintesi di vecchi concetti di Edelmann malamente trasposti sul piano antico del funzionalismo transazionalista. Rimasticare il darwinismo neurale sullo sfondo della filosofia di Dewey potrebbe suggerirci molto di meglio... L'idea di un "inconscio culturale", per esempio, con i suoi meccanismi di difesa nevrotici e psicotici. Oppure anche quello di un "inconscio sociale". Citazione:
Che l'umanità assoluta del pensiero cristiano stia attraversando questo Tempo... "Attraversare". Questo significa "percorrere", chiedendo e domandando. Chiedere e domandare forti di una mappa, dove il punto d'arrivo è l'allusione a un'idea. Questo è il miracolo di cui ciascun credente è, oggi, l'interprete. Il "miracolo" secondo Leibniz: "quando la spiegazione di esso sia più miracolosa del miracolo stesso". Personalmente oscillo tra il poter essere io stesso il miracolo, quello che potrebbe provare il fatto di poter essere "quel" miracolo, e la fatuità di questa supposizione. Supposizione che si fonda soltanto sull'agire pratico. Credo che nessuno possa capire. |
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13-09-2012, 09.02.17 | #85 | |
Ospite
Data registrazione: 08-09-2012
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
Buon giorno Paul11 Intraprendere un argomentazione implica uno scontro verbale, in cui spesso, per affermare il proprio pensiero, si deve dimostrare l’inconsistenza di quello altrui. Il pensiero viene creato con le parole, senza parole non c’è pensiero e il pensiero non ha limiti, può tutto senza doversi confrontare con l’evidenza della realtà. In questo modo posso spaziare con infinite immagini: posso immaginare il mio cane di colore blu e con la coda di un coccodrillo rosa che sparisce e dopo un nanosecondo, superando la velocità della luce che appare su nettuno che legge un testo di analisi matematica circondato da gatti che scrivono al computer, avrei più difficoltà a immaginarmelo sul sole perché so che è molto caldo. Come vedi si presta a speculazioni fantasiose e come l’ho descritto, qualche scena assurda del mio cane blu l’immagini anche tu. Il cervello ha poi la capacità di riempire i vuoti completando arbitrariamente. Faccio un altro esempio : “oggi ho mangiato” se analizzi la frase l’unica cosa che posso affermare con certezza è che l’ho fatto “oggi” (bisogna definire il concetto di oggi…ma per brevità intendiamo non ieri e non domani); “ho” è un verbo che intende che io sono l’artefice e “mangiato”; altro verbo che implica l’azione di nutrirsi e l’averlo già fatto ma temporalmente limitato ad “oggi”. Ma se chiedi a svariate persone cosa intendono con tale frase ciascuno la commenterà in modo del tutto arbitrario e possibilmente diverso; ho mangiato = sono sazio; ho mangiato bene, ho mangiato molto ecc.. potrei comunque aver mangiato un cicco di riso dal gusto orrendo e comunque la frase non verrebbe smentita. Se poi la frase viene è stata tradotta dall’aramaico o ebraico si presta a interpretazioni con sfumature ancora diverse “oggi” potrebbe diventare un periodo temporale vago settimana o mese; “ho” potrebbe diventare “noi o essi”; “mangiato” potrebbe diventare “divorato, sbranato, alimentato o piluccato”… Dove voglio arrivare ? 1. se io credo fermamente che il mio cane sia veramente blu e tu sostieni che è frutto di una fantasia, io per difendere la mia idea combatto (inteso in modo verbale in questo forum, ma le mille guerre di religione non si sono limitate allo scontro verbale) portando la mia argomentazione ad una discussione o polemica eristica. Quando gli argomenti a mio sostegno diventano contradditori o non sufficienti a convincerti inizio con l’offesa, il sarcasmo o l’attacco personale (Schopenhauer docet). Spero quindi di poter dissentire da un tuo pensiero, con il dovuto rispetto, senza per questo ritenerti offeso. 2. Qualora non ci riuscissi perché la mia argomentazione è rozza o non convincente, uso quelle più raffinate del mio gruppo di riferimento che nel corso dei secoli hanno sapientemente saputo costruire ed elaborare originando discipline come la “cagnogolia blu” e via discorrendo. Se esiste il mare ed il cielo che sono blu perché non deve esistere un cane blu…in fin dei conti tutti i bambini sanno che esistono i puffi. Le premesse erano d’obbligo sull’argomento teologia/religione/fede…. Ora hai commentato che “Il Dio dell’ Antico Testamento non è quello del Nuovo Testamento” qui la mia logica si ferma. Perché un credente nell’antico testamento ha una visione monoteistica di Dio che viene ribadito nel primo comandamento mosaico. Perché ora nel nuovo testamento dovrebbe essere diverso ? So che sapientemente userai degli schemi retorici che spiegano che non è lui, è il figlio che sono sì la stessa cosa per la trinità ma cose diverse perché il figlio si è fatto uomo. La strategia di argomentare in tal senso fa perdere di vista il principio base sopracitato e comunque mi porteresti in un terreno che si presta facilmente alla speculazione, per cui qualsiasi cosa tu abbia pensato devi solo farmelo immaginare, ma tutto si ferma lì : nella mente di ciascuno. |
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13-09-2012, 09.46.38 | #86 | |
Ospite
Data registrazione: 08-09-2012
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
Buon giorno Leibnick, perdonami, è vero che è un forum di filosofia e alcune nozioni basilari sono date per scontate. Ma se asserisco che una mela è un frutto che nasce sul melo, non è che citando Berkeley mi convinci facilmente che le mele non esistono perché sono relegate alla mia percezione soggettiva. L’idea degli schemi mentali viene impiegata nelle scienze cognitive, psichiatria, psicologia…. Ti lascio poi un’altro spunto di riflessione : http://digilander.libero.it/lfaioni/22.2.20000A.htm |
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13-09-2012, 10.40.08 | #87 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
E' il percorso esistenziale che ogni cristiano(ma non solo) è tenuto a fare: fra il mistero e la vita, fra dubbi e incertezze, nell'agire nella ricerca di un senso. Sei in buona compagnia, c'è un'intera umanità che corre e arranca... |
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13-09-2012, 14.33.21 | #88 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
Veramente la scienza ci svela sempre più molti "perchè"...a volte lo stesso "come" risolve il relativo "perchè". Oltre che di "come", il ricercare della scienza è fatto di innumeri susseguenti "perchè" che arrivano a soluzione...o arriveranno. Sappiamo bene, tuttavia, che il primo primordiale "perchè"...il "perchè" dell'Universo, la scienza ancora non lo risolve! Alcuni ricorrono alla trascendenza, ma non si accorgono che, razionalmente, non fanno che suscitare un altro mistero: il "perchè" della trascendenza!? Magari superano l'inghippo ricorrendo al fede!...Però non è sportivo! E' un pò come l'atleta che prende le anfetamine! IL NULLA ESISTE! Citazione:
Il quesito è affascinante, ma anche innocuo e, forse, insignificante. Credo che qualunque cosa o soluzione avrebbe potuto esserci: le possibili alternative aumentano via via che si risale all’origine: tali alternative tendono al più vasto limite (infinito) all’origine tempi…se un’origine c’è stata …pur nell’ambito delle leggi fisiche di questo universo. Ma la domanda si ridurrebbe sempre a: “perchè esistono queste leggi fisiche?” Forse perché costituiscono una caratteristica intrinseca dell’universo auto-emergente! Ma certo che esso poteva non emergere!... o emergere in un altro spazio…in un altro tempo!.. Ma che ci caviamo con un tale elucubrare? ...Quale contributo portiamo al nostro sapere e comportamento? Invero ho sempre l’impressione che sia un discorso ozioso: il mio spirito pragmatico si ribella! Comunque si puo’ anche dire che noi, fra le varie scelte o accadimenti possibili e casuali, ci troviamo in un universo “pieno”, ma, se la teoria dei multiversi non è un assurdo, è certamente opinabile che molti di questi multiversi, anzi la stragrande maggioranza, siano vuoti…e che ….inimmaginabilmente… contengono il nulla! Del resto prima del Big-Bang che c’era? Il nulla credo …inimmaginabilmente nemmeno il tempo c’era! O solo Dio (!) che preparava l’inferno per i troppo curiosi! (Ipotesi surreale di …Sant’Agostino!?) Quindi l’esistenza/inesistenza del “nulla” (Eentità surrreale? Vuoto fisico?) …per quanto assurdo…è opinabile o supponibile!...Il nulla esiste! Ma non credo che una tale affermazione, o solo logica scoperta, ci porti un qualche vantaggio speculativo o di conoscenza nella ricerca del vero. Comunque, per quanto riconosca che il sapere più profondo è comunque un dovere etico, mi pare anche che indagare sulla essenza dell’universo (se pure c’è una essenza) e, soprattutto, speculare su ciò che effettivamente potrebbe, o avrebbe potuto, essere... e magari non è…o se percepiamo o meno una "realtà"…o altro…che pure non sappiamo definire…costituisca piuttosto un lusso che vera esigenza. In un certo senso, il mio pragmatismo vi si oppone! La metafisica è finita...non ha più significato nelle nostre menti e nella nostra cultura! Argomenti/eventi ben più concreti e vicini al nostro vivere... incombono! Ultima modifica di ulysse : 13-09-2012 alle ore 18.58.49. |
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13-09-2012, 17.26.15 | #89 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
Vita che è slancio nell’eternità quando decido attivamente, fedele alla mia origine. L’eternità non consiste infatti in una durata infinita, ma nell’essere me stesso. Da un lato tutto dipende da me, dalla mia decisione nell’irripetibile attimo mantenendomi fedele a me stesso. Dall’altro, nulla posso senza aiuto. E’ in questa antinomia che si cela, secondo me, l’esistenza. |
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13-09-2012, 18.59.33 | #90 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
Ci tengo a specificare che non sono un biblista, semplicemente è stata una scelta ad un certo punto della mia esitenza volerla leggere e poi approfondire: Sono semplicemente quì per riflettere attraverso considerazioni,non per scontrarmi con qualcuno e rispetto tutti perchè la libertà è sacrosanta. Cerca la prova di Dio di Godel , se ti interessa una risposta logica. Io per adesso non recito mantra basate su equazioni differenzaili e infinitesimali. E' inutile discutere di Nuovo e Vecchio Testamento con chi ha preconcetti e non ha mai preso in mano una Bibbia. Per "Dio diverso" non intendo che c'è un olimpo degli dei, ma semplicemente che viene presentato in maniera diversa. Certo che è strano leggere di Krishnamurti e voler parlare di logica del Dio biblico, non sapevo fosse un matematico. Un consiglio: mostrati per quello che sei ,questa capacità predittiva del sapere che utilizzerò la retorica ha del quantistico, comunque è già chiudere una comunicazione prima ancora di iniziarla. Ultima modifica di paul11 : 13-09-2012 alle ore 21.21.55. |
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