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01-08-2012, 16.18.51 | #22 | |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
di un qualcosa si può dire che esiste quando ha da se stesso coscienza di esistere. un sasso non sa di esistere. l'essere umano sì, purtroppo. |
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01-08-2012, 22.23.17 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
Ciao Marco. Pistolotto filosofico veloce: esistenza ha tre significati “storici”: nel linguaggio della scolastica assume il significato che è aderente alla sua etimologia, è quell’ essere che deriva "da altro", cioè da Dio. Nell’era moderna, con Cartesio, esistere ed esistenza perdono, si allontanano dal significato etimologico di origine da altro con la questione correlata, se l’esistenza sia o meno una perfezione rispetto alla non esistenza, sulla quale questione sta o cade il valore della prova ontologica. Vedi Liebniz, Kant, Spinoza e poi Hegel , Feuerbach ….e altri L’esistenzialismo considera l’esistenza come modo caratteristico dell’essere umano, in quanto l’esistenza non è "cosificabile" che come (e da) Kirkegaard rifiuta la concezione metafisica con le sue speculazioni astratte .. lo dico così in soldoni. Infine il significato corrente, che senza conoscere la storia filosofica del concetto di esistenza, attribuisce a questa parola il significato di ciò che è reale, che fa parte della realtà. Mi chiederai ora cosa significa realtà. Per comprendere il significato filosofico bisogna risalire alla questione degli universali che non si risolse ovviamente con un giudizio unanime ma in concettualismo, nominalismo, realismo. I punti di vista divergettero nel riconoscere al concetto-parola o solo una dimensione linguistica, mero flatus vocis (vedi Roscellino e Guglielmo di Ockham) o nell’attribuire ai concetti una qualche corrispondenza nella realtà. In posizione “mediana”c’è il concettualismo. Ora realtà è tutto ciò che esiste ... e abbiamo fatto il giro … tant’è che dire l’esistente o la realtà, o il tutto, è voler significare la medesima idea . E qui si potrebbe affrontare la questione parallela se ci sia qualcosa fuori dalla mia mente o tutto sia nella mia mente . O ancora si potrebbe parlare di cosa è la verità … ecc. ecc. . Volendo si può obiettare su tutto e su qualsiasi parola. Allora non c’è scampo, non ci può essere comunicazione, solo guerra e polemica? (Non mi riferisco a te) C’è una via d’uscita … una sola alternativa alla guerra e alla polemica. Nel prossimo post cercherò di spiegare cosa è per me lo spirito. Ultima modifica di Giorgiosan : 02-08-2012 alle ore 17.22.48. |
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02-08-2012, 12.06.03 | #24 | |
Ospite
Data registrazione: 20-07-2012
Messaggi: 3
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
Io ti giro la domanda in modo diverso. Possono esistere delle entità che nel contempo sono totalmente immateriali? La matematica esiste o no? Il tempo esiste o no? A seconda di come si risponde a queste due domande, allora può esistere qualcosa di completamente immateriale. Il problema secondo me è che sembra più difficile sostenere che la matematica sia una creazione culturale umana (perchè una pura creazione culturale dovrebbe essere così precisa nella descrizione dei fenomeni naturali? Da cosa deriva quella che è stata chiamata l'irragionevole efficacia della matematica da parte del fisico Eugene Winger?) Il tempo esiste o è un'illusione? Beh, per la relatività eccome se esiste. Non di meno, è qualcosa di completamente immateriale. Dunque, può esistere qualcosa che è spirito, cioè che per sua natura intrinseca è completamente immateriale? |
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02-08-2012, 19.22.02 | #25 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2008
Messaggi: 92
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Citazione:
Ciao, quindi il sasso non esiste? Citazione:
Quindi dio non esiste? Citazione:
Allora qui il problema è stabilire cosa non esista Citazione:
Secondo voi Dio e l'universo sono la stessa cosa? |
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03-08-2012, 00.25.32 | #27 | |||||
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
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03-08-2012, 17.33.48 | #28 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
...purtroppo, l'unico dato di fatto oggettivo per noi e' che gli unici a cui possiamo attribuire la facolta' di percepire la nostra esistenza siamo noi stessi; quindi, un sasso sa di esistere? e chi lo sa?...l'essere umano in generale sa di esistere? chi puo' dire se "gli altri" sanno di esistere? ...mica possiamo per logica calarci nei loro "panni mortali" per sperimentare ed accertare oggettivamente la loro autocoscienza..., perche', se fossimo in loro ,non smetteremmo cmq di essere noi stessi, ed una cosa esclude l'altra a rigor di logica. |
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06-08-2012, 09.35.00 | #29 |
Ospite abituale
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Messaggi: 747
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Stando a Kant non esiste alcun modo per provare l'esistenza di Dio se non quello di vivere come se esistesse Dio.
Fra i pragmatici, se non erro Pierce in particolare, c'è chi aveva posto la questione sull'esistenza di Dio in termini di pro e contro, grossomodo: ci sono più vantaggi a vivere come se Dio esistesse piuttosto che a vivere come non vi fosse alcun Dio, quindi tanto vale credere in Dio. In questi termini la questione si ridurrebbe a: è più utile credere o non credere in Dio? Questo scandalizerebbe, soprattutto fra i più religiosi, chi ha un concetto più sacro riguardo a Dio. Di solito si crede in Dio vedendo nell'atto di fede una possibilità di prolungamento della propria esistenza, credere a Dio perchè è utile implicherebbe invece un atteggiamento rivolto alla vita pratica e terrena. La questione diventa forse più antropologica che religiosa. Come i nativi americani che combattevano la siccità con riti propiziatori che avrebbero avuto lo scopo di far piovere. Il risultato in termini pratici è che la danza della pioggia non riesce a comandare il tempo a piacimento degli indiani, ha però una sua utilità in quanto è un modo di riunire la tribù per farsi vicendevolmente coraggio, unendosi in un fronte comune contro le avversità causate dall'assenza di acqua. In modo simile si comportano alcuni adepti ai culti religiosi. Aldilà di questo significato per così dire antropologico della religione, credo che faccia riflettere la diversità fra la natura trascendente di Dio e dell'anima come la intendiamo noi e la concezione degli antichi, per cui l'esistenza di Dio era certa come lo è per noi quella della materia ( o dell'energia se si preferisce) e l'anima era considerata come un corpo (per i non platonici) e non un'identità immateriale. Sono evidenti le difficoltà nel definire lo spirituale, e se Dio lo intendiamo come fatto di spirito, diventa difficile concepirlo se non si ha un concetto preciso della materia in cui è, o sarebbe, fatto. Quindi a questa interessante questione sull'esistenza di Dio ne anteporrei un'altra: lo spirito è da considerarsi come un'idea o come una forma di materia-energia più sottile e, per così dire, più perfetta? |
06-08-2012, 21.09.48 | #30 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio
Citazione:
Credo che qualcosa del genere accada oltre che per gli umani anche per molte tipologie animali. Forse quello che non sappiamo è la definizione del limite e del livello. Saper di esistere soltato è diverso e di minor qualità che distinguere l'io dal voi e sapersi posizionare nelle propria specie in modo da sapere con chi accoppiarsi. E acora diverso, e certo più elevato, è speculare sulla propria esistenza e su quella degli altri...viventi o non viventi che siano...persino interrogarsi sulla esistenza di Dio. Certo gli oggetti non viventi "certamente" non sanno di esistere: si è discusso in altro topic sulla definizione di "vivente". Ma anche molte specie viventi non sanno di esistere...forse. Le piante, ad esempio, hanno una certa sensibilità e alcune reagiscono agli stimoli, ma che siano coscienti nel senso che noi intendiamo in analogia alla nostra coscienza...dubito. Dall'altra parte il quesito verte sulla esistenza di Dio, cioè di una entità che per definizione è immateriale e forse anche non energetica, (quindi niente atomi o particelle e niene E=MC2), incapace di manifestarsi sistematicamente alla nostra esperienza ed ai nostri strumenti di percezione e misura. Alcuni, invero, affermano di percepire, e citano eventi di percezione...la qual cosa potrebbe anche essere...ma finchè non avremo raggiunto una percezione strumentale sistematica, ritengo molto, ma molto improbabile l'esistenza di una entità di tal fatta. Per quanto abbiamo il caso della materia oscura che permea l'universo al 95%... dicono....: sarà questo il Dio di cui si vorrebbe l'esistenza? O è solo un wishful-thinking? cioè un qualcosa in cui "geneticamente" tendiamo a credere perchè ci piacerebbe che così fosse? |
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