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13-04-2011, 23.10.20 | #62 | ||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Filosofia o filosofare?
Citazione:
Ivi i due scienziati sembrano sostenere che la scienza, la fisica in particolare, sia meglio attrezzata e più avanzata della filosofia, per rispondere a domande del tipo:. 1)- Perché c’è qualcosa invece di nulla? 2)- Perché noi… ci siamo? 3)- Perchè secondo questo particolare insieme di leggi e non secondo altro insieme? 4)- Ecc… La scienza/fisica, cioè vorrebbe e potrebbe rispondere non soltanto al tradizionale “come”, caratteristico della scienza, cioè come accadono i fenomeni e, alla fine, come funziona l’universo, ma, fra l’altro e in particolare, potrebbe anche rispondere alle citate domande esplicanti i “perché”, fin qui credute dominio della speculazione filosofica…magari teologica. Io, stesso abituato a dirimere il dualismo scienza/filosofia attribuendo alla scienza la ricerca/spiegazione del "come" ad alla filosofia la speculazione sul "perché" resto alquanto schockato. Tuttavia, forse ancora vittima dell’ipse dixit degli aristotelici, riterrei indice di presunzione dare del fazioso a Stephen Hawking, per cui, propendo, al momento, per una sospensione di giudizio. Intanto però vorrei brevemente notare alcune cose. 1)- Gli oltre 2500 anni di speculazione filosofica hanno certo prodotto molto in quanto a cultura e dialettica del linguaggio, ma, nonostante le molte speculazioni sull'argomento, non hanno dato risposta alcuna alle cosiddette domande esistenziali se non ricorrendo al deus ex macchina del trascendente. 2)- Le risposte della fisica saranno invece di ordine fisico…in linea con le attualistiche scoperte e teorie totalizzanti della fisica…non certo orientate alle essenze o all’assoluto. 3)- Dalla fine del XIX secolo ai giorni nostri la fisica ha effettivamente precorso i tempi, penetrando campi prima sconosciuti e inimmaginabili, ben oltre le previsioni del più fantasioso dei filosofi…o di chiunque di noi. In conseguenza, senza alcun intento denigratorio, mi chiedo: è ragionevole, piuttosto che presuntuoso considerare “fazioso” chi afferma di poter intraprendere l’impresa. Quando sia (intendo la fisica) strumentalmente e intellettualmente più attrezzato oggi di chiunque o qualunque disciplina in un qualunque altro tempo? Citazione:
Credo anzi che ne sappia qualcosa…anzi molto! Citazione:
A parte il fatto che gli uomini da 10.000 anni (forse anche da 100.000) a questa parte non sono mutati gran chè come pulsioni ed esigenze primarie che in qualche modo hanno risolto… visto che ancora ancora ci siamo. Citazione:
E’ l’applicazione della scienza, che chiamiamo tecnologia, che è essenziale per il nostro vivere a rientrare auspicabilmente nell’ambito di un condizionamento etico, ma che può essere invece più spesso, condizionata sfrenatamente dall’economia, dalla politica e dai mercati. E’ anche essenziale che non si risalga ad impedire od ostacolare la ricerca e sperimentazione scientifica di primo livello impedendo così la conoscenza delle leggi del micro-macro universo. In definitiva l’etica e la politica dovrebbero incentivare e favorire la ricerca scientifica libera (di base) anzichè piegarla a specifici bisogni od ideologie contingenti e di parte o depauperarla degli investimenti necessari. Citazione:
Sembra solo che gli umani abbiano in più la facoltà di ragionare su se stessi, come una specie di coscienza della coscienza, ma non è tanto sicuro…mi pare che qualcosa del genere abbia anche la mia gatta..anche se non ancora al mio livello…credo. Citazione:
Comunque è una conoscenza da perseguire anche sperimentalmente in funzione di un utilizzo…per gli animali…in ambito di una etica e di leggi che sempre più proteggono l’animalità. Non è roba da lasciare all’arbitrio dei singoli, comunque. Così come, e ancor più, non è da lasciare all’arbitrio dei singoli o di particolari gruppi industriali, economici o religiosi, la clonazione umana che, giustamente, le leggi vietano. Sembra infatti che la clonazione abbia ancora problemi: invecchiamento cellulare precoce, errori di DNA che dà luogo a mostri, ecc… Interessante potrà essere la clonazione di organi di ricambio: cuore, fegato, ecc….forse attraverso i maiali...se si supera il rigetto. Ma, ripeto, siamo nell’ambito di tecnologie, sia pure specialistiche. E’ per questo che parliamo di auspicabile intervento etico e legislativo . |
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14-04-2011, 10.54.52 | #63 | |
Ospite
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Messaggi: 8
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Riferimento: Filosofia o filosofare?
Citazione:
Per ritornare alla domanda iniziale... L'ovvietà ci dice che sono importanti ambedue le esigenze: come puo' esserci l'uovo se dobbiamo stabilire se e' piu' importante il guscio o il contenuto? Ma direi che filosofare si riferisce proprio alla funzione di dare struttura ad un contenuto fluido, e percio' organizzare il sapere, secondo dei principi. Questi principi sono la struttura stessa e sono creati in base a saperi già acquisiti, ma nel suo strutturarsi danno luogo ad una tendenza folosofica, ripropozizione di una tendenza già esistente, oppure con caratteristiche nuove. Quindi la domanda e' irrisolvibile, in quanto ripropone la mitica domanda forense:- E' nato prima l'uovo o la gallina?-. Ma per arrivare a queste conclusioni bisogna comunque porsi la domanda, e percio' filosofare. |
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14-04-2011, 12.38.06 | #64 |
Ospite abituale
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Messaggi: 747
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Riferimento: Filosofia o filosofare?
Kant distingue fra filosofia scolastica e cosmica.
La filosofia scolastica è una connessione sistematica di conoscienze razionali La filosofia cosmica è la scienza dei fini ultimi della ragione umana. In ogni caso non mi sembra che la filosofia si ponga in posizione antagonistica rispetto le altre scienze, semmai si propone come scienza universale e unificatrice, ed in questo non può avere antagoniste. Per quanto io ne sabbia poco di fisica, è indubbio che un fisico abbia una vasta quantità di conoscenze diverse e che, tali conoscenze, abbiano la necessità di essere connesse sistematicamente fra loro. Nel momento in cui cerca tale connessione ragiona da filosofo secondo il concetto scolastico del termine. Se poi, oltre ai problemi canonici della fisica, egli vuole guardare anche a quelli concernenti i fini ultimi della ragione umana, le questioni esistenziali, non sta forse ragionando da filosofo? Se ci si aspettava che la filosofia avesse dovuto trovare il criterio della verità, allora ha fallito, è morta, facciamogli il funerale. Ma per coerenza questo dovremmo farlo solo quando in un modo diverso si avrà realmente scoperto tale criterio. Esiste forse un modo per stabilire se il sospendere il giudizio sià più sensato, utile o saggio del vivere secondo una filosofia? E sospendere il giudizio non è di per sè e comunque una filosofia? |
15-04-2011, 20.50.50 | #65 | |||||
Ospite abituale
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Riferimento: Filosofia o filosofare?
Citazione:
1)- Come possiamo comprendere il mondo in cui ci troviamo? 2)- Come si comporta l’Universo? 3)- Qual è la natura della realtà? 4)- Che origine ha tutto ciò? 5)- L’Universo ha avuto bisogno di un creatore? Per secoli questi interrogativi sono stati di pertinenza della filosofia, ma la filosofia è morta, sembra dire Hawking, non avendo tenuto il passo degli sviluppi più recenti della scienza, e in particolare della fisica. La fisica, infatti,…. che sembra meglio della filosofia attrezzata, metodologicamente e strumentalmente, ad indagare e risolvere i millenari interrogativi posti. In sostanza sono gli scienziati a raccogliere oggi la fiaccola della ricerca della conoscenza…dei fini ultimi di Kant…che, in effetti, fini ultimi mai non sono, ma i “più ultimi” cui la ragione può arrivare… per ora. Citazione:
Però mi pare che, oramai, la scienza universale sia quella fisica: è la fisica che comprende e organizza le conoscenze primarie fra loro correlate e tende ad unificare nelle teorie fondamentali (relatività, quantistica, stringhe, M,) le conoscenze di base e le risoluzioni relative al nostro mondo ed al micro-macro universo. Sono i fisici che elaborano sul piano metodologico e strumentale i loro processi di teorizzazione,ricerca e sperimentazione e li rielaborano criticamente quando non fossero efficaci e affidabili, e solo loro possono farlo… proprio al massimo livello. Non credo sia possibile coordinarne i risultati dall’esterno: all’esterno non c’è la conoscenza necessaria che invece ha il singolo ricercatore o il team di ricerca per l’argomento specifico e inferenze correlate. Una normazione globale potrebbe essere data solo da una teoria totalizzante che ancora non c'è. Si può dire …ma qui si esplica anche filosofia! È va pure bene: il fisico fa filosofia! ma la fa nell’ambito delle metodologie della fisica. Quindi non credo si possa dire veramente che la filosofia è morta… è morto semmai, nella ipotesi di Hawking, il metodo classico del filosofare e speculare, peculiare della metodologia classica. Oppure il classico della filosofia resta eticamente in relazione alle ricadute delle scoperte della scienza sulle tecnologie e relative invenzioni. Ripeto quindi, cercando di interpretate Hawking, che le metodologie e strumentazioni della scienza, della fisica in particolare, sembrano oramai essere le più efficaci ed affidabili nel perseguire e garantire risultanze anche per le millenarie domande esistenziali relative all’esserci ed alle origini e fini ultimi dell’universo. Che poi, a ben guardarci, le domande proposte riguardano argomenti relativi alla scienza fisica, all’astronomia, alla cosmologia, alla conoscenza dei caratteri storici e funzionali dell’universo nella più’ vasta accezione della materia, della struttura, dei campi, delle forze interagenti…dell’origine e finalità del tutto…niente di metafisico o trascendentale. Citazione:
Citazione:
In effetti mi pare che Hawking non dica di aver trovato il criterio, ipotizza che la metodologia della fisica possa essere più proficua e propone di perseguirla, date anche le molte conoscenze che la fisica ha raggiunto in proposito…a fronte del millenario elucubrare a vuoto della filosofia..che pur tanti meriti si è fatti nei secoli, ma non in questo campo. Citazione:
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15-04-2011, 23.26.09 | #66 |
Ospite abituale
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Riferimento: Filosofia o filosofare?
Anche ammettendo che la fisica trovi le risposte a quelle domande, da che punto di vista le guarderemo poi, da quello del fisico o da quello del filosofo?
E poi, una volta risposto a quelle domande cosa faremo? Ci riterremo soddisfatti (in tal caso penso che moriremmo di noia) o troveremmo altre domande da porci? Fra le stranezze della nostra natura vi è anche questo: il nostro cervello deve essere sempre impegnato in una certa misura. Altrimenti quando non ha nulla su cui lavorare elabora cose senza senso. I fisici sembrano fiduciosi di scoprire i segreti della materia, il cervello è composto da materia, ma ciò che produce il cervello è ancora materia? Se i pensieri sono materia ed il fisico, con la propria attività intellettuale, scopre i segreti della materia, allora abbiamo un qualcosa (il pensiero ovvero la materia) che comprende se stesso. E' possibile dunque l'esistenza di un qualcosa che comprende se stesso? E se i pensieri non sono materia, come potrebbe il fisico trovare risposta alle domande che costituiscono le manifestazioni più profonde del nostro intelletto? Io penso che la fisica possa, al meglio, risolvere i problemi della fisica. Per le questioni di cui non siamo in grado di trovare risposte abbiamo la filosofia, la religione o l'incoscienza che è praticabile purchè si abbia un orientamento. La filosofia comunque non credo vada vista unicamente come ricerca di nuove risposte, ma anche come una disciplina per ordinare ed organizzare ciò che sappiamo già. Il che secondo me non è poco. |
17-04-2011, 18.56.26 | #67 | ||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Filosofia o filosofare?
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Citazione:
E' evidente che non hai letto la mia frase del precedente post...che ripeto: In sostanza sono gli scienziati a raccogliere oggi la fiaccola della ricerca della conoscenza…dei fini ultimi di Kant…che, in effetti, fini ultimi mai non sono, ma i “più ultimi” cui la ragione può arrivare… "per ora". Quindi una definizione esaustiva non è mai contemplata: c'è sempre materia per l'oltre...: la filosofia è ancora ferma alle domande! Citazione:
Forse che non siamo fatti di atomi...anzi di subparticelle, così come lo sono i minerali, le piante, i viventi e...ovviamente... anche il nostro cervello! La questione non è nell'esserci in sè, come amavano dire i filosofi classici, ma detta in soldoni, la differenza sta nella organizzazione e interazione dei componenti elementari della materia immersi nei campi di forza, nei campi elettromagnetici. ecc... I filosofi, forse, pensano all'universo come qualcosa di statico e invece è tutto dinamico.... essenzialmente organizzazione e interazione: banalmente nel cartone animato del nostro cervello 100 milardi di robottini costituiscono la carne pensante: si metono in fila, si danno la mano e fanno girotondi, scambiandosi la mano in migliaia di miliardi di combinazioni: così si sublima il pensiero...che non ha peso e non è materia ovviamente...è solo insostenibile leggerezza dell'essere! ...oppure chiedilo ad un neuroscinziato. Citazione:
Del resto ho sentitio anche alcuni fisici..."parlare...esprimersi organicamente"! Chissà...forse di "pensiero" se ne intendono. Citazione:
Per il resto i filosofi/teologi, ecc... cerchino pure risposte a ciò' che non ha risposta, se così loro aggrada...gli umani sono affascinati dal mistero insondabile...comunque i filososfi non si sarebbero scelti un campo di speculazione proficuo! Citazione:
Ma come possono i filosofi organizzare conoscenze a loro ignote, cio' che è invece materia di fisica se non diventano essi stessi fisici? Il chè è anche possibile, ma allora diventa che sono i fisici che organizzano la propria materia...cosa che da tempo è anche nella aspirazione di ogni scienziato: la teoria del tutto!...unificare le grandi teorie che interpretano l'universo. Ma già ne ho accennato. Ultima modifica di ulysse : 18-04-2011 alle ore 18.43.16. |
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18-04-2011, 10.30.19 | #68 |
Ospite abituale
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Riferimento: Filosofia o filosofare?
Il problema è quello di capire il confine dove finisce la scienza ed inizia la filosofia.
Hawking mi pare che sulla questione dei buchi neri, non sapendo dove va a finire la materia che ne viene risucchiata, presume venga proiettata in altri universi, e che esistano universi altrettanto numerosi quanto le galassie o le stelle. Questa cos'è, scienza o filosofia? La neuroscienza per quel che ne so si limita ad individuare le aree del cervello cui corrispondono le varie funzioni fisiologiche. Ad esempio rilevando che ad una persone, in seguito ad un incidente, le viene asportata una certa parte del cervello, e constatando che in seguito a tale asportazione non riesce più a parlare, la neurologia stabilisce per deduzione che quella parte del cervello è la sede delle attività relative al linguaggio. In questo modo la neurologia esegue una mappatura del cervello individuando le aree che corrispondono alle nostre attività come il linguaggio, la memoria, il ragionamento,ecc. Il punto di partenza per cercare di comprendere il cervello penso si possa dire che sia la coscienza. Se ci fai caso gran parte della psicologia, eccettuato forse solo il comportamentismo, è analisi della coscienza. La neurologia stabilisce in che area del cervello è situata la coscienza, ma si ferma lì. Io credo che la coscienza abbia origine nella memoria quando la memoria di lavoro (o a breve termine) riscontra un informazione che è riconosciuta dalla memoria a lungo termine (questo grosso modo ovviamente). Le informazioni che vengono elaborate dal cervello sono particelle che i neuroni si scambiano nelle sinapsi, quindi si può alla fine concepire la memoria come un fatto fisico. Ma c'è un problema. Se noi fossimo in grado di determinare con la nostra volontà il fuoco della nostra attenzione, la cosa sarebbe più semplice, ma il non essere in grado che in minima parte di dirigere la nostra attenzione, complica enormemente le cose. Subentrano quindi le sensazioni, i sentimenti, gli impulsi innati, i non sensi che la mente genera per confusione. Il discorso "fisico" sul cervello va bene ma arriva fino ad un certo punto La mente è talmente complicata che per studiarla bisogna isolarne una parte, è troppo difficile esaminarla considerandone i suoi vari aspetti tutti insieme (percezione, memoria, inconscio, linguaggio, ecc) Per questo credo sia necessaria la filosofia, per ordinare le varie conoscienze in concetti e dare loro un'organizzazione sistematica. Per andare nelle specifico bisogna differenziare, ma non si può fare a meno di avere una visione d'insieme. |
20-04-2011, 12.41.56 | #69 |
Ospite abituale
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Riferimento: Filosofia o filosofare?
Chi ritiene le scienze naturali come l’unico vangelo della conoscenza non considera che all’interno della scienza emergono spesso ragioni di dissenso in quanto essa stessa ingloba un nucleo filosofico.
Succede talvolta che fra coloro che si dicono cultori della filosofia, emerga una specie di trollaggio ed una intrinseca contraddizione: trollaggio perché non perdono occasione per denigrare la filosofia e coloro che filosofano ed una intrinseca contraddizione in quanto la denigrazione è attuata con strumenti concettuali filosofici. |
22-04-2011, 11.31.32 | #70 |
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Riferimento: Filosofia o filosofare?
Liebniz più di due secoli e mezzo fa presumeva che si potesse arrivare un giorno a ridurre il ragionamento ad un calcolo scientifico. I filosofi sarebbero sostituiti da dei comuni contabili, dei Fantozzi qualunque o, meglio ancora, dai computer, strumenti stupidi (non conoscono che un solo concetto: uno oppure zero) ma velocissimi. Gli effetti di questo modo di pensare si notano facilmente guardando i media: sondaggi, televoti e dati statistici usati in sostituzione del ragionamento (e quindi della logica).
L' "organizzazione totale" spersonalizzante è pericolosa tanto quanto il soggettivismo estremo che conduce alla follia. A chi sostiene che le scienze naturali siano superiori, e non complementari, alle scienze umanistiche, bisognerebbe ricordare che i logici rivendicano la stessa superiorità nei confronti della matematica Forse Socrate, come nell'omonima apologia, direbbe che certi scienziati hanno lo stesso vizio che egli trovò negli artefici: per il fatto di essere sapienti nella loro materia presumono di essere sapienti anche in tutte le altre cose. |