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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
12-05-2011, 09.50.27 | #3 |
Ospite abituale
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Riferimento: I principi
Per quanto mi riguarda io dico che una caratteristica di un principio è questa:
"i principi non ammettono eccezioni" ma leggo spesso di tanti principi che hanno eccezioni. Questi non dovrebbero più valere come principi. Sono semmai le "regole" che ammettono le eccezioni (si dice infatti, forse per scherzare: l'eccezione conferma la regola). Ma le regole non sono dei principi. |
12-05-2011, 19.14.39 | #4 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: I principi
Citazione:
Se rispetto ad un certo principio si riscontrano eccezioni...vuol dire che il principio era sbagliato...oppure che vi sono principi alternativi per discipline alternative. In sostanza nel'ambito scientifico una disciplina non potrebbe derogare dai presupposti principi...ma non si sa mai: quel tipo di conoscenza cade...ha fondamenti di argilla, oppure si ha un dirottamento o una estensione. Nell'universo di Newton il tempo scorreva diritto su di un dritto binario: era un principio! Per la relatività un tale principio non è valido per il piu' vasto universo: il tempo, confuso con lo spazio, funzione della massa dei corpi, si arroviglia. Il principio di Newton però resta valido nel nostro piccolo mondo: noi continuiamo ad andare in treno tranquillamente...sicuri che se non lo vogliamo non torneremo indietro. Citazione:
Cmunque nel campo scientifico di principi che ammettono eccezioni non mi sovviene...se mai come dissi, si amplia il campo di inferenza...o si moltiplica. Ma forse alludi al campo sociale e morale, sia nazionale che internazionale: qui i "principi" sono assai spesso disattesi...persino spesso da chi li afferma: io sono un uomo di principi! Credo però che nel campo sociale i principi affermati , più che stabilire un fatto inderogabile e inderogato, indichino una tendenza ed un perseguimento... magari perseguibile per legge...in specie quando si tratta dei diritti del piu' debole. Di principio tutti hanno diritto alla giustizia, alla uguaglianza davanrti alla legge, alle pari opportuninità, al lavoro retribuito, ecc... tanto piu' che è la costituzione a stabilirlo. Si dimentica, però, che non sempre c'è la possibilità o la condizione economica e organizzativa, per cui l'evidenziare e stabilire un principio equivale ad affermare che la società deve darsi da fare per gararantire il soddisfacimento del principio enunciato...pur sapendo che non sarà possibile al 100%..ma nemmeno al 50% spesso, in certi casi al 30%...tuttavia misuriamo dove siamo arrivati e sforziamoci sempre più. Citazione:
Certo accade anche che i divulgatori, per esigenze didattiche o anche per incompetenza, semplifichino un pò troppo: bisognerebbe sempre riferirsi agli scritti degli stessi scienziati della specifica disciplina e non a semplici divulgatori. Molto spesso,anche, i media annunciano, per fare scoop, come scoperte o enunciati della scienza cose che sono ancora in divenire, in fase di ipotesi, al massimo di ricerca o, all'opposto, di idea strampalata di un qualche burlone...vedi l'annuncio dello scientificamente previsto terremoto a Roma. Ciò genera ovviamente un pò di confusione in chi non dispone di un mezzo di critica e valutazione nello specifico campo... Purtroppo, però, è su questo che si forma l'opinionme pubblica. |
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13-05-2011, 09.03.15 | #5 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: I principi
Citazione:
No!!! E' proprio il contrario di quello che ho detto io (e che tu hai ammesso come giusto). Se accettiamo che un principio non deve avere eccezioni non deve valere solo nel nostro piccolo mondo (come lo chiami), deve valere sempre altrimenti non è un principio. Citazione:
Ti ricordo quello che ho scritto nel post iniziale. -il significato ottenuto dalla proposizione che poniamo come principio deve essere sempre valido e sempre così com'è. Perchè sia valido deve poter essere verificata la sua validità più volte fino anche ad un infinito numero di casi. Questa definizione (che ho liberamente dato), per esteso, comprende anche impossibilità di ammettere eccezioni. Ma non è solo quella la caratteristica. Il principio deve poter essere verificato, così com'è, più volte anche in un infinito numero di casi, cioè sempre. Citazione:
Esattamente, i principi, di cui si accerta l'eccezione, devono essere riformulati in modo da comprendere anche l'eccezione. Non voglio fare esempi "reali" (almeno per il momento, magari sarebbe utile se lo verificaste voi andando a spulciare i vari principi e mettendoli a confronto con ciò che ho scritto io ). Ammettiamo invece che esista un principio secondo cui l'universo è un sistema chiuso (qui c'entra l'entropia che è uno dei principi della termodinamica). Quel principio sarebbe valido se si verificasse che tutti gli universi sono sistemi chiusi. Siccome ne conosciamo a mala pena uno, quel principio non sarebbe valido. Il principio deve essere infatti verificato più volte e per un numero infinito di volte... altrimenti non è un principio. Come ho detto (e come sostengo in questo argomento) non ci interessa sapere se il principio è vero, ci interessa invece verificare la sua validità, così com'è scritto, in un potenziale numero infinito di casi. |
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14-05-2011, 23.40.00 | #6 | |||||||
Ospite abituale
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Riferimento: I principi
Citazione:
Riporto il caso del tempo, il quale, per la fisica classica (universo di Newton) ha, per principio, (postulato?), una unica freccia progressiva e non invertibile. Dopo Einstein però nessuno ci scommetterebbe un soldo bucato! Il principio di Einstein è altro: per esempio la contrazione del tempo con l'approssimarsi della velocità dei corpi alla velocità della luce..fino ad invertirsi al superamento…. se fosse possibile. Certo il principio universale dovrebbe essere questo, ma, nel nostro piccolo mondo, continuiamo a mantenere validi i principi di Newton...e li consideriamo validi persino sugli arerei transcontinentali in andata rispetto al ritorno ove, invero, riusciamo a rilevare che il tempo effettivamente non resta identico: sgarra dell’ordine del secondo…più o meno…. a seconda della velocità e dell’altezza.. Ma anche per i lanci extraterresti si usano gli orologi di Newton. Forse alla lunga diventa qualcosa come dire il sorgere e tramonto del sole...eppure conosciamo tutti il principio, con relative leggi, che è la terra che rivoluziona attorno al sole e non viceversa..e quindi dovremmo parlare del sorgere e tramonto della terra rispetto al sole: il sistema di riferimento infatti è il sole, ma noi siamo sulla terra e pensiamo da terrestri…questione di relatività appunto! Mi pare di poter concludere che, per quanto sia per ora insuperato il principio universale di Einstein, nel nostro piccolo mondo diventa scomodo e ci atteniamo/riferiamo a principi e leggi dell'universo classico di Newton. E' come dire che sì... va bene... il treno superveloce per andare da Milano a Roma è essenziale, ma per andare a Bustarzizio uso la metropolitana...che pure è comoda assai!....anzi di più! Per andare a San Babila uso addirittura la bicicletta…per principio! Ma ora la domanda è: Per argomenti a scatole cinesi, come quello del tempo/spazio/luce, teniamo comunque validi in principi generali universalmente validi o possiamo considerare principi (magari di livello inferiore) anche quelli relativi alle scatole contenute…fino alla più infime? E certo esistono altri casi analoghi: con la geometria ad es. come già dissi, ce la caviamo con le geometrie non euclidee...e forse un giorno, ponendoci su altri mondi, scopriremo principi antropici diversi, ma adatti per quegli esseri tipo E.T. Citazione:
.... Perchè sia valido la sua validità deve poter essere verificata più volte...nelle varie possibili condizioni conosciute magari con eventuali proiezioni. Direi che un “infinito” numero di casi è impraticabile: infatti,” l'infinito”, nel nostro piccolo pragmatico mondo, non esiste. Se mai nuovi eventuali casi che intervenissero devono essere verificati conformi per rientrare...oppure i principi stessi devono essere ampliati...resi più generali...magari, al limite, buttati a mare e sostituiti. In definitiva sembra giusta l’analogia giuridica “costituzione/legislazione”: i principi costituzionali devono essere di riferimento per una legislazione in ambito costituzionale…però, se ad un certo punto, la costituzione diventa un impaccio all’evoluzione della organizzazione sociale ed economica del paese, la si modifica o la si butta. Occorre solo capire se si abbia una sufficiente e lungimirante visione dei prò e dei contro e definire chi sia legittimato a fare di queste valutazioni e di conseguenza operare. La questione della “lungimirante visione” vale anche in campo scientifico per cui lo scoprire e assumere principi non è solo cosa di pura verifica a posteriori è piuttosto questione strategica a priori. Comunque, dato che siamo in argomento, non capisco perché la costituzione USA resista dal 1787 e il Regno Unito sembri non avere una “costituzione”…. affidandosi piuttosto e pragmaticamente al diritto consuetudinario. Forse i “principi” potrebbero anche insorgere e procedere da soli …per pratica consuetudinaria? In fondo in una tecnica non concettuale…cioè non derivata da scienza.… potrebbe anche essere così, ma credo che i concetti scientifici e relativi principi si siano via via evidenziati e definiti con l’evolvere della scienza…e accettati per capacità di maggior coordinazione. Ovviamente poi, sono duri a morire, questi principi, qualora se se ne evidenzi la fatuità Come in campo giuridico, anche la scienza è in continua evoluzione e niente mai è sicuro...per quanto (in analogia alla costituzione USA) i principi classici noti, si siano dimostrati assai durevoli: ma cosa accadrà con la teoria dei campi, delle stringhe, ecc...Spariranno particelle e corpuscoli e sarà tutto vibratorio? Citazione:
In teoria! Ma c’è sempre la difficoltà della impossibile “infinità” delle verifiche. In pratica, quindi, credo che la cosa possa essere più elastica…come già espresso. Citazione:
Comunque, (abbiamo detto), è vero che una teoria scientifica resta valida finchè resistono i suoi principi…o si riesce ad aggiustarli…o, all’opposto, a invalidare leggi erroneamente da essi derivate. Citazione:
la distorsione dei principi genetici fondamentali nel tentativo di adeguarli alle esigenze sociali del “materialismo dialettico”, diede adito a leggi pseudoscientifiche fasulle e, di conseguenza, deleterie: Risultarono vaste zone agricole desertificate...oltre ad una forte crisi agricola! Nello scarica-barile molti ricercatori incolpevoli ci andarono di mezzo secondo gli usi e costumi colà e allora vigenti, con conseguente impoverimento del sapere scientifico che, d’altra parte,in quel paese era tenuto allora in gran conto…sostenuto anche di notevoli investimenti. Il “caso Lisenko”, identificato come tragedia a livello mondiale, è stato di insegnamento e conforto alla nostra opinione circa la necessità di una sicura individuazione dei principi afferenti ogni determinato sapere e circa il possibile e grave pericolo insorgente dal fare confusione fra gli scopi politici, economici, ed etici di un particolare momento sociale ed i più generali scopi del “sapere” cui devono essere predisposti e sopperire i principi su cui si fondano le varie scienze. Citazione:
Il principio della entropia vale per questo universo, che supponiamo non comunicante con altri universi…che non ci sono! Ciò dovrebbe quindi significare che ci troviamo in un sistema chiuso…nonostante la fuga indefinita delle galassie…?. Comunque è un fatto che riconosciamo come fondamentale e quindi il principio è che l’entropia cresce indefinitamente nell’universo. D’altra parte non c’è alcuna prova di ripetibilità o confronto con altri universi: un altro universo che scoprissimo… sarebbe pure un sistema chiuso per principio? Non saprei! Citazione:
Se poi i casi comprensivi diventano due o mille o centomila…ad libitum…si vedrà. Come avrai notato, non c’è principio vero non valido…come non c’è principio valido non vero e la conferma del vero/valido può derivare solo dalla verifica sull’esistente…comprese sperimentazioni predisposte ad hoc per il possibile....ovvio che l’esistente può anche risultare insufficiente….almeno credo. |
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16-05-2011, 09.53.30 | #7 | |||||||
Ospite abituale
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Riferimento: I principi
Citazione:
Ma a noi non deve interessarci la pratica. Citazione:
Potremmo chiamarlo principio del piccolo mondo. Il problema è che devi necessariamente specificare, in modo maniacale, cosa vuoi dire con "piccolo mondo" in modo che tale principio sia sempre valido per tutti i "piccoli mondi". Citazione:
Per come è impostata la mia definizione (ammesso che sia valida), non c'è bisogno di immaginarsi una scatola cinese. Bisogna leggere il principio nel suo significato e verificare la sua validità per tutti casi. Spesso i principi usano però parole molto generiche (per esempio "corpi" o come hai scritto tu "piccolo mondo"), queste non vanno bene per formulare un principio sempre valido. Citazione:
Un potenziale numero infinito di casi. Il significato non è rigido. Il principio resta valido se è verificato più volte così come è scritto. Se nel verificare il principio dovessimo trovare un caso che non si accomoda, il principio non è più valido. Citazione:
Per esempio? Citazione:
Mi riservo di parlarne dopo, quando incomincerò a spulciare io stesso i principi noti. Citazione:
Gli assiomi sono veri ma non dimostrabili. I principi dovrebbero differenziarsi dagli assiomi altrimenti non si comprenderebbe perchè usiamo lo stesso termine per indicare lo stesso concetto. La validità è secondo me una forma di differenziazione in quanto indica una verificabilità. Molti assiomi sono dei concetti primitivi che non sono verificabili, ma ritenuti veri intuitivamente. Per esempio il caso dell'assioma secondo cui per due punti passa una sola retta non è verificabile ( non esistono in pratica i punti e le rette... sono forme assiomatiche prodotte da un ragionamento intuitivo). |
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18-05-2011, 01.37.24 | #8 | |||||||||
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Riferimento: I principi
Citazione:
Citazione: Originalmente inviato da ulysse: Infatti confermo giusta la tua definizione perchè in teoria dovrebbe essere così, ma un conto è la teoria e un conto è la pratica, o , piuttosto i modi di esprimerci che assumiamo come giusti. Citazione:
Veramente la tua definizione era la seguente: Principio: Perchè sia valido deve poter essere verificata la sua validità più volte fino anche ad un infinito numero di casi. Cosa significa “verifica di validità” ?...se non in riferimento ad una sorta di applicazione o a fronte di casi pratici che mano a mano capitano...non certo in numero infinito? Citazione: Originalmente inviato da ulysse: Certo il principio universale dovrebbe essere questo, ma, nel nostro piccolo mondo, continuiamo a mantenere validi i principi di Newton... Citazione:
Prima di Galileo certi principi non funzionavano o non erano enunciati. Per esempio, c’era il principio di Archimede, ma era ignoto (o mal posto) il principio d’inerzia e anche il principio di gravitazione universale (Newton). In sostanza occorreva precisare se la legge era valida nell’aria o nel vuoto…che però ancora era ignoto…per cui una teoria meccanica ancora non esisteva. Cominciò con Galileo..credo…coi suoi tentativi di eliminare gli effetti che producevano l’atmosfera e gli attriti sul moto dei corpi. Occorreva quindi specificare le condizioni di validità di principi, per’altro non ben enunciati,…creduti per altri versi universali. Ora mi pare stia accadendo qualcosa di analogo…pur in tutt’altro campo: Ad esempio i principi della relatività pure rivelati dagli “algoritmi” di Einstein come universali, non valgono, in realtà in certe condizioni: Non valgono in prossimità del Big-Bang (pochi secondi) e non valgono nel micro-mondo della m.q, (mi si dice!) per quanto proprio dagli Acceleratori di Particelle provenga una prova sperimentale della contrazione del tempo per particelle a vita breve, tipo muoni, accelerate a velocità prossime a quella della luce. Si aggiunga che nel nostro “piccolo mondo” (regione dello spazio accessibile agli umani) la relatività, pur valida, è ridondante e di inutile applicazione…persino d’impaccio in un possibile utilizzo. I principi di Newton, pur non relativistici e imperfetti, sono, in questo mondo, comunque consigliabili…per ora…almeno finchè non saranno di comune uso orologi precisi almeno al miliardesimo di secondo. Cosa dobbiamo dire…che i principi dei “Principia Mathematica” non sono validi? Ma se anche inconsapevolmente li usiamo e applichiamo ad ogni momento!!! Mentre i principi di Einstein (per queste particolari applicazioni) non so proprio dove vengano utilizzati… Ma non è che io disprezzi o rifiuti…sono solo un poco ignorante (!)…dicono infatti che nemmeno i cellulari o la tv avremmo, senza Einstein, ecc… E poi c’è la m.q.: i relativi principi valgono sempre (universali)? o valgono solo nel micro-universo… per ora? Quindi anche qui occorre enunciare il principio e specificare limiti e ambiti di validità…il chè è deprimente per un principio che vorrebbe essere universale! Citazione: Originalmente inviato da ulysse Ma ora la domanda è: Per argomenti a scatole cinesi, come quello del tempo/spazio/luce, teniamo comunque validi in principi generali universalmente validi o possiamo considerare principi (magari di livello inferiore) anche quelli relativi alle scatole contenute…? Citazione:
Il fatto è che non è semplice trovare un principio veramente universale: mi vengono in mente i principi d’inerzia, di gravitazione universale, di non contraddizione, di Heisemberg, della costanza della velocità della luce, della costante di Plank, della equivalenza materia/energia…ecc… E mi pare anche che alcuni di questi siano in grave pericolo di estinzione. Parlavo di scatole cinesi per dire che alcuni principi sono sotto-principi di altri, ma non saprei poi come classificarli. Citazione: Originalmente inviato da ulysse: Direi che un “infinito” numero di casi è impraticabile: infatti,” l'infinito”, nel nostro piccolo pragmatico mondo, non esiste. Se mai nuovi eventuali casi che intervenissero devono essere verificati conformi per rientrare...oppure i principi stessi devono essere ampliati...resi più generali...magari, al limite, buttati a mare e sostituiti. Citazione:
In effetti si potrebbe dire che un “principio universale” vale per tutti i casi noti afferenti quel principio e potenzialmente per tutti i casi che emergessero in futuro “tendenzialmente infiniti”. Ovvio che quando si scoprisse che il principio non copre il campo prescritto occorre in qualche modo provvedere: le soluzione sono diverse come già osservato ed anche niente dura per sempre. Mi ricorda la vecchia battuta dell’uomo di principi…accomondante: Tengo a precisare che sono un uomo di principi!...ma se volete ne ho anche altri! Citazione: Originalmente inviato da ulysse: La questione della “lungimirante visione” vale anche in campo scientifico per cui lo scoprire e assumere principi non è solo cosa di pura verifica a posteriori è piuttosto questione strategica a priori. Citazione:
Analogamente nella scienza, ove le grandi teorie non sono subito di per sé evidenti, ma richiedono una esplicazione in genere di complessa elaborazione: i relativi principi (pur senza stravolgerli) sono spesso strategicamente ripensati allo scopo di rendere la teoria meglio recepibile. La teoria della relatività fu, per decenni, a mala pena compresa da un numero estremamente limitato di scienziati ed anche mi par di aver letto che furono alcuni matematici russi che, rielaborando gli Algoritmi di Einstein nei primi anni ‘20, ne definirono limiti di non validità in prossimità del Big-Bang. Ciò mi porta a pensare che la modalità di definizione ed evidenziazione di alcuni principi piuttosto che di altri, magari anche trascurati o rimandati a successive scoperte, sia importante e strategica per il successo della teoria medesima. Ciò anche in relazione ad innumeri teorie e concetti, concorrenti alla esplicazione di ogni possibile sapere. citazione: Originalmente inviato da ulysse Come avrai notato, non c’è principio vero non valido…come non c’è principio valido non vero e la conferma del vero/valido può derivare solo dalla verifica sull’esistente…comprese sperimentazioni predisposte ad hoc, per il possibile... Citazione:
A me pare che ciò che è vero sia anche valido: magari è vero, ma non applicabile in casi diversi! Se assumo come assioma una certa affermazione a sostegno di una certa teoria essa è ivi anche valida. Viceversa s’è mai sentito che un’affermazione valida non sia vera? La questione della verificabilità o non verificabilità non mi pare sia dirimente. Citazione:
Citazione:
Su tale base (come su altri assiomi/principi) Euclide ci ha costruito la sua geometria. D’altra parte mi chiedo: perché non definire questo fatto “principio”...invece che "assioma"? O anche il fatto per cui due rette parallele s’incontrano all’infinito… perché non dire che è il “principio” del parallelismo delle rette di un piano che non si incontrano mai! La definizione di cosa sia un “principio” (o cosa “assioma”) non mi dice niente in proposito: dice solo che deve essere vero e valido per tutti i casi implicati che su di esso poggiano la loro verità e validità. |
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19-05-2011, 10.52.11 | #9 | ||||||
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Riferimento: I principi
Partiamo dalla fine, tu dici:
Citazione:
La mia definizione è molto più precisa. La ripropongo: -il significato ottenuto dalla proposizione che poniamo come principio deve essere sempre valido e sempre così com'è. Perchè sia valido deve poter essere verificata la sua validità più volte fino anche ad un infinito numero di casi. La parola “significato” è importante. Non è tracciando punti e linee su di un foglio che dimostro di aver compreso il significato di punto e di retta. Siccome è l'intrinseco significato che deve essere verificato, non è con operazioni di disegno geometrico che verifico la validità del principio corrispondente. Citazione:
Non c'è bisogno di affermare che un assioma vero ma non dimostrabile non è valido. Ma al contrario, perchè un assioma sia anche valido deve poter essere verificato. Citazione:
se un'affermazione è valida solo per un numero limitato di casi, potrebbe essere vera solo per quel numero limitato di casi. Viceversa un principio è valido per un potenziale infinito di casi. Per questo motivo non mi interessa sapere se esso è vero ma che sia sempre valido, nel suo significato intrinseco e così com'è scritto. Non so cosa intendi per verità... potrei affermare che la Luna gira attorno alla Terra. Questa affermazione anche se fosse vera non sarebbe un principio. Citazione:
Se divaghi troppo dal tema è molto difficile risponderti. In questo caso parli di teorie, ma io non voglio parlare delle teorie. Comunque sia se una teoria si basasse su alcuni principi e questi dovessero risultare non validi, la teoria decadrebbe o dovrebbe essere cambiata o sostituita da una teoria migliore. Non è in discussione (al momento) il motivo per cui si scelgono alcuni principi e non altri. L'importante che una volta scelti essi si dimostrino dei principi. Citazione:
Allora non mi sono spiegato! Non è possibile enunciare un principio costruendolo su termini generali che vogliono dire tutto e niente. Mi vuoi spiegare cosa significa “piccolo mondo”? Cos'è una regione di spazio accessibile agli umani? Cosa vuoi dire? Citazione:
La mia risposta era alla seguente tua proposizione: -Infatti confermo giusta la tua definizione perchè in teoria dovrebbe essere così, ma un conto è la teoria e un conto è la pratica, o , piuttosto i modi di esprimerci che assumiamo come giusti.- La mia risposta quindi era riferita alla definizione di principio: se la ritieni giusta ci potremmo accontentare. Se invece tu ritenessi che in pratica ciò che è giusto non funziona, allora forse sarebbe meglio non parlare piu di principi. Ma questa è una conseguenza estrema. Quindi ti ho risposto che a noi non deve interessarci la pratica, ma solo se riteniamo giusta la definizione. Al massimo potrei chiedermi se la mia definizione di principio è un principio. Io ritengo di si, in quanto tutti i principi devono attenersi alla definizione di principio. Quelli che non si attengono a questa definizione non sono principi. La pratica e teoria in questo caso diventano una forma sola e autoreferenziale. Il massimo che si può ottenere dalla conoscenza. |
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25-05-2011, 09.06.27 | #10 | |
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Riferimento: I principi
Citazione:
Devo chiarire meglio il concetto: Potrebbe succedere (come succede) di attribuire ad una proposizione l'attributo di principio mentre esso si discosta dalla definizione che io gli ho dato. Nello stesso tempo potremmo avere un principio che si allinea perfettamente alla definizione che ho dato. Cosa dovremmo pensare? Che ci sono principi che seguono una definizione ed altri che non la seguono? Ma allora non avremmo concluso nulla. Qualsiasi proposizione potrebbe essere elevata a principio. Qui ci viene in aiuto il principio di non contraddizione di Aristotele È impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo Ammettiamo che il principio sia un attributo che noi accostiamo ad una proposizione. Come ci dice Aristotele esso non può appartenere e non appartenere, nello stesso tempo, alla stessa proposizione. Infatti una proposizione che ha l'attributo di principio è un principio. Una proposizione che non abbia invece l'attributo di principio potrebbe ottenere, per esempio, l'attributo di assioma ma no quello di principio. Però noi potremmo non concordare: qualcuno potrebbe supporre che una proposizione abbia l'attributo di principio, altri invece ritenere che ce l'abbia. Secondo il principio di non contraddizione le nostre contraddizioni sono inaccettabili. La proposizione o ha quell'attributo oppure non ce l'ha. La questione è grave e non si salda se no tramite una definizione di principio che in senso assoluto attribuisce o non attribuisce, ad ogni proposizione, l'attributo che merita. Tutti quindi devono concordare che una proposizione abbia o non abbia l'attributo di principio. La mia definizione quindi deve necessariamente essere un principio che in senso assoluto attribuisce o non attribuisce, ad una proposizione, l'attributo di principio. Riprendo la mia definizione: il significato ottenuto dalla proposizione che poniamo come principio deve essere sempre valido e sempre così com'è. Perchè sia valido deve poter essere verificata la sua validità più volte fino anche ad un infinito numero di casi. Questa definizione di principio è un principio: il suo significato deve essere verificato perchè sia valido. Qualora ci trovassimo difronte ad una proposizione che tutti concordano essere un principio ma che si discosta da questa definizione di principio, questa definizione non sarà più valida. |
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