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25-01-2009, 19.57.23 | #41 |
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Riferimento: Verità... inutile
Per quanto riguarda le considerazione di Koli sulla scienza, voglio segnalare un articolo apparso sul NYTimes circa un anno fa.
E' del noto ed apprezzato fisico P. Davies. La frase che fornisce la chiave di lettura dell'articolo è: La scienza ha il suo proprio sistema di credenze basato sulla fede Il testo originale è, ovviamente, in lingua inglese. L'indirizzo del sito dove potete trovare l'articolo è: http://www.nytimes.com/2007/11/24/op...st=c se&scp=1 Ciao |
26-01-2009, 11.45.05 | #43 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Verità... inutile
Citazione:
Non si tratta di fede religiosa o di fede in un qualsiasi ente superiore. La fede (o fiducia) come fenomeno umano e la fede come dinamismo della mente, o dell'intelletto. In realtà ogni più piccolo esperimento è un salto nel vuoto,....dici e dunque che cosa spinge a questo salto nel vuoto? E se mettiamo un piede davanti all'altro, anche se potremmo trovare che il terreno non ci sostiene,. Non pensiamo certo di trovare il vuoto ma abbiamo fede di trovare il terreno solido. Ogni azione dell'essere umano e non solo è guidata dalla fede, in ogni momento. Quello della fede, ovviamente non è l'unico dinamismo della mente, ma il fenomeno "fede" è sempre presente e necessario. Rifletti se c'è qualche azione in cui non sia impegnata la tua fede. La scelta di un postulato o di un assioma o di una ipotesi non è forse guidata dalla fede? (In ogni caso se vuoi meglio capire che cosa intendo c'è un lungo topic " la scienza vive di fede" che trovo interessante.) Ciao nexus Ultima modifica di Giorgiosan : 26-01-2009 alle ore 14.44.51. |
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26-01-2009, 14.18.11 | #44 | |
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Riferimento: Verità... inutile
Citazione:
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26-01-2009, 16.22.04 | #45 | |
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Re: Riferimento: Verità... inutile
Citazione:
Siccome la risposta a Giorgio esula da questo thread, almeno credo, l'ho messa di là, proprio nella sua discussione: "Anche le scienze vivono di fede", poi se vuoi portarla di qua fa lo stesso. Ciao. |
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26-01-2009, 16.44.35 | #46 | |
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Riferimento: Re: Riferimento: Verità... inutile
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26-01-2009, 18.51.37 | #47 | |
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Riferimento: Re: Riferimento: Verità... inutile
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Beh, io penso invece che già nella percezione delle “cose” agisca il pensiero, il nostro modo di selezionare, scindere, catturare e che dunque sia molto problematico parlare di “oggettività” nel semplice senso di “c'è una realtà lì e noi qui a percepirla”. Il “modo in cui stanno le cose” è in realtà il nostro modo di vedere come stanno quelle che noi percepiamo come cose. Se io metto 3 bottiglie sul tavolo e ti chiedo: “è vero che ci sono 3 bottiglie sul tavolo?”, è normale mi attenda un “sì”, ma in questa mia attesa c'è tutta la fiducia che tu possa comprendere ciò che sto dicendo tramite la lingua, i termini, le percezioni degli oggetti. La verità, dunque, secondo me, acquisisce un valore utile (ovvero ha senso parlarne) solo all'interno di una certa cornice condivisa. Il concetto stesso di “verità” pare in qualche modo essere una funzione emergente e necessaria al nostro intelletto. Tu mi dirai: ok, siamo noi che percepiamo le bottiglie in un certo modo, anche se non sappiamo in realtà come sono, ma nondimeno sono! Ci sono, sono lì oggettivamente, anche se non ci fossero esseri senzienti a percepirle. Ovvero “c'è” comunque uno stato di cose e sarà vero o falso anche senza menti pensanti. Questa la tua posizione. Io su questo non sono d'accordo. Mi riduco talvolta ad un sano silenzio su “le cose in sé” e proprio per questo non posso inferire su “stati di cose” che sarebbero oggettivamente anche se noi non esistessimo (questo sto intendendo con “senza esseri pensanti”, non che lasciamo le bottiglie ed usciamo di casa chiedendoci se esistono ancora ed in che modo). |
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26-01-2009, 20.19.30 | #48 | ||
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Riferimento: Re: Riferimento: Verità... inutile
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27-01-2009, 00.46.43 | #49 | |
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Verità... o facezie?
Citazione:
Quanto è vero Krishna, queste son tutte verità! Ma, secondo me, non provengono misteriosamente da una presunta oggettività, ma dal semplice accordo, dalla semplice condivisione, dal percepire un qualcosa di intersoggettivo che è utile nel fare qualcos'altro (mamma mia come sono pragmatico questa sera); ecco che in questo modo, liberalizzata la "verità" dalle classiche costrizioni che la vedevano come una truce tiranna, essa si riappropria del suo docile ruolo di servitrice (metafora mutuata da Nelson Goodman in "Vedere e costruire il mondo", filosofo consigliato a chi ama i trip mentali). Non mi piace la definizione di verità come "corrispondenza ai fatti", perché la trovo circolare. Che cosa è in effetti un "fatto" se non una emanazione dello spirito umano? Coloro che pretendono di fondarci sopra la verità si illudono di basarla sulla solida roccia, quando invece la affidano al capriccio di un artista. Ultima verità: domani c'è una probabilità non nulla che prenderò le distanze da parte di ciò che ho scritto. Saluti. p.s. se c'è qualche problema con il mio post in risposta a Giorgio lo metto qui (lo dico visto non è stato pubblicato). |
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27-01-2009, 11.54.09 | #50 |
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Riferimento: Verità... inutile
Caro Giorgiosan. Prima di dare lettura ad altre svolazzanti variazioni sul tema, che d’altra parte dovrebbero sembrarti perfettamente atte a dimostrare che il concetto di verità è talvolta inutile in quest’epoca di pensiero debole, prendo le due righe con cui avevi iniziato questo argomento: “Verità termine usato e abusato…..E' il tempo del relativismo ed anche questa parola perde i suoi connotati forti e decisivi e diventa vuoto interloquire in una cultura che da liquida comincia a farsi gassosa”. Già, soltanto che in tal modo tu dichiari che tutto è chiacchiera quando si parla di verità, quindi anche ciò che hai detto, rendendo inutile la tua stessa frase insieme con le altre che, da buon giocatore, non potrai resistere almeno mentalmente dal pronunciare.
E pensare che io credevo che fosse questa – la ricerca della verità – ciò che ha assillato il genere umano da quando è nata la filosofia….anzi ancor prima, perché anche le religioni sono una ricerca di verità, e le religioni sono nate con l’uomo, hanno rappresentato anzi la prima cultura, la prima ricerca e affermazione di verità dei popoli della terra. Ho paura, Giorgiosan, che per voler porre l’uomo davanti all’inutilità di tante chiacchiere e tante parole, hai scelto la parola sbagliata. Perché nella parola verità c’è tutto il nostro sapere – misero o glorioso che sia: c’è l’acqua di Talete, il fuoco di Eraclito, l’idea di Platone, l’atto puro aristotelico, e via via fino all’uno di Plotino e poi l’intera scolastica, il rinascimento, l’illuminismo, il romanticismo, l’idealismo, l’empirismo, le filosofie della storia e della vita….Mi fermo qui perché dovrei proseguire per una storia che non ha fine, perfettamente giustificata dall’importanza di quel concetto di verità che, come sai, sono certo che esista anche se non la troviamo: né io né – oso credere - neppure tu. |