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11-02-2009, 08.42.43 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
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Riferimento: Quale religione è la vera?
A Plataris. Certo le religioni, quando (ciò che avviene raramente) sono assunte in base a una scelta personale e non per tradizione, eredità familiare, interesse politico, decisione di gruppo, ecc, risentono di una forza o uno slancio che oltrepassa le argomentazioni razionali, prioritarie invece per gli illuministi fra cui, almeno in questo dramma, Lessing visibilmente si pone. E quindi è qui evidente una lacuna nella comprensione di Lessing, come in genere dell’illuminismo, che sarà ampiamente compensata coll’avvento del romanticismo.
Quanto alla tua susseguente valutazione delle tre religioni, è evidente che se tu dai per scontato che Cristo è al centro della storia cioè è l’assoluta verità, una vera scelta è impossibile e Nathan non è il saggio ma l’ignorante. Però è chiaro che la scelta l’hai fatta tu e che non dai chances ad eventuali contestazioni o argomenti degli interlocutori: che è, dopo tutto, il punto su cui si regge non solo la fede cristiana ma una fede qualunque sia…. Vedo però che in fondo neanche tu sei così tetragono nella tua fede perché ammetti che bisogna ragionare “e poi dare assenso alla fede”: col che un po’ di spirito illuministico dimostri anche tu. Eh sì, è difficile oggi – davanti a tante sconcertanti dimostrazioni di ciò che può produrre un’irragionevole fede - espungere la saggezza di Nathan dalla nostra mente. A Van Lag. Che ci siano più di tre religioni al mondo è noto agli incliti e al volgo, ma questo non toglie il problema affrontato da Nathan il saggio, solo lo complica. Quanto al resto, certo le religioni sono mezzi per arrivare a una meta, ciò che era – mi pare - compreso nel finale del mio messaggio, là dove dico che all’uomo “semplice nello spirito” importa poco - se è sincero con sé stesso - il nome o l’effige di un Dio, ma solo andare incontro a ciò che in fondo non è né ragione né fede ma assoluta verità, fosse pure il tao o il brahman impersonale. |
11-02-2009, 11.22.22 | #5 |
Ospite abituale
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Dei e religioni.
Caro Emme Ci,
forse è meglio domandarsi quale, tra gli dei congetturati dagli uomini, sia equale od al meno simile al dio che veramente è, ammesso, s'intende, che pur sia una natura divina e che noi possiamo averne conoscenza certa. Per ciò correggo la Tua domanda, perché, se è vero che religione è culto pio d'un uomo verso il nume in cui egli confidi, nessuna religione umana, in sé e per sé, possiamo razionalmente stimare sia falsa, se non quella di colui, il quale sia conscio di coltivare un dio che non sia; ma un tale culto simulato non sarebbe proprio che appellassimo religione. In somma, la questione di vero o falso, a rigor di ragione, si pone piuttosto circa la natura dei numi elucubrati dai mortali, che circa i modi, cioè le religioni, onde tali numi siano venerati. Circa le religioni, reputo convenga piuttosto disputare se giovino o nocciano o siano indifferenti per la società civile o per il consorzio umano ovvero anche per la vita degli uomini singolarmente considerati. Non pensi ?. Anakreon. |
12-02-2009, 08.48.09 | #6 |
Ospite abituale
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Riferimento: Quale religione è la vera?
Caro Anakreon, tu dici che piuttosto che cercare qual è la religione vera ”è meglio domandarsi quale, tra gli dei congetturati dagli uomini, sia eguale o almeno simile al Dio che veramente è; ammesso, s'intende, che noi possiamo averne conoscenza certa”. E’ però qui il punto: possiamo noi attribuirci la capacità se non il diritto di avere conoscenza certa di un essere divino? Ho detto, e mi pare di poter qui ripetere, che il termine Dio richiama – almeno per i semplici nello spirito - un concetto o meglio l’intuizione di un’entità di valore assoluto, senza alcun altro bisogno di descrizione e commento, ciò che per le chiese non è sufficiente, quando si affermano come necessari strumenti di rivelazione e salvezza costruendo catechismi in cui Dio è corredato di una serie di attributi e le chiese sono presentate come titolari del diritto di tenere le chiavi della verità e del bene assoluto….E allora la differenza fra una e l’altra chiesa è solo questione di parole, tutte le religioni si equivalgono e il risultato è quello cui da migliaia di anni ci troviamo di fronte: lotta in nome di Dio (del proprio Dio) o compromessi che non incidano però sulla potestà delle chiese ad annunciare la verità, combattere le altre chiese ed emanare sentenze – materiali o spirituali - di condanna o di grazia.
Tu finisci col dire che è meglio vedere quale delle religioni è la più adatta a servire il consorzio umano: proposta degna di Nathan il saggio, ma con la quale ovviamente elimini il fondamento stesso delle chiese (non solo delle tre monoteistiche), cioè proprio quella certezza di essere in possesso dell’assoluto che le rende tutte fondamentaliste. |
12-02-2009, 13.45.04 | #7 |
Ospite
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Riferimento: Quale religione è la vera?
Credo anche io che non sia corretto dire che tutte le religioni si equivalgono, perchè se è vero che tutte le religioni sono una ricerca di Dio, è vero anche che diverse sono le modalità di quest'incontro.
Per esempio mentre tutte le relig. sono tentativi di salire a Dio, nel cristianesimo è Dio stesso che scende a cercare l'uomo. Per capire questo concetto non c'è bisogno di fede, perchè basta leggere il vangelo con spirito critico per rendersene conto. La sola ragione basta a comprendere la differenza, la fede serve per crederla vera. Anche peer quanto riguarda le varie chiese è giusto parlare al plurale, perchè se è vero che il panorama delle chiese è variegato, non è altrettanto vero che tutte stanno arroccate sulla propria verità...La verità, infatti, è un valore oggettivo da scoprire insieme e non da soggetivare a proprio piacimento! Per finire ritengo poco corretto parlare di tre monoteismi( quasi fossero motivo di comunanza fra relig.) perchè se analizzati nel dettaglio, ci si rende conto che ognuna di queste tre relig. crede in un monoteismo teologicamente particolare. A Van Lag, volevo dire che è verissimo che il panorama mondiale offre diverse soluzioni religiose, ma è vero che in quanto persone occidentali, non possiamo non prendere in considerazione Cristo! Non dico questo per partito preso, ma perchè considerando che il nostro pensare, agire ecc... è tutto farcito di cultura greca-cristiana, non prendendo in considerazione questo binomio culturale finiamo per non prendere in considerazione neppure noi stessi! grazie ciao. |
12-02-2009, 17.17.55 | #8 |
Ospite abituale
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Riferimento: Quale religione è la vera?
Caro Anakreon. Tu dici che piuttosto che cercare quale è la religione vera ”è meglio domandarsi quale, tra gli dei congetturati dagli uomini, sia eguale o almeno simile al Dio che veramente è, ammesso s'intende che noi possiamo averne conoscenza certa”. E’ però qui il punto: possiamo noi attribuirci la capacità se non il diritto di sapere qual è il Dio che veramente è? Ho detto, e mi pare di poter qui ripetere, che il termine Dio richiama – almeno per i semplici nello spirito - un concetto o meglio un’intuizione di un’entità di valore assoluto, senza altro bisogno di descrizione e commento, ciò che però per le chiese non è sufficiente, visto che esse si presentano come indispensabili strumenti di rivelazione, costruendo catechismi in cui Dio è corredato di una serie di attributi e le chiese stesse sono intese come titolari del diritto di tenere le chiavi della verità e del bene….E allora la differenza fra l’una e l’altra chiesa è solo questione di parole, tutte le religioni si equivalgono e il risultato è quello cui da milioni di anni ci troviamo di fronte: lotta in nome di Dio (del proprio Dio) o compromessi che non incidano sulla potestà delle chiese a tenere e chiavi, combattere le altre chiese ed emanare sentenze – materiali o spirituali - di condanna o di grazia.
Tu finisci col dire che è meglio vedere “quale delle religioni è la più adatta a servire il consorzio umano”: proposta degna di Nathan il saggio, ma con la quale ovviamente elimini il fondamento stesso delle chiese (non solo delle tre monoteistiche), cioè proprio quella certezza di essere in possesso dell’assoluto che le rende tutte “fondamentaliste”. Caro Plataris: forse il cristianesimo era all’origine una religiosità che, staccandosi dal ceppo ebraico, intendeva distinguersi come legge d’amore tra cielo e terra e terra e cielo: ma è chiaro che è prevalso il potere duro di una religione che si è affrettata a elaborare rigide verità e una dogmatica ortodossia che, specialmente ora, si chiude piuttosto che aprirsi, e peste a quelli che cercano di arrivare alla verità attraverso la loro coscienza e non la coscienza papale o cardinalizia: sono relativisti, punto e basta. E’ quindi il nocciolo duro che prevale anche nella religione cristiana, quello che l’ha condotta, come ben sai, a spaventosi massacri in secoli che speriamo siano passati per sempre. Eppure i guerrieri chiamati a combattere avevano presumibilmente letto i vangeli e magari li agitavano come parola d’ordine. Alla fine: lo so che non basta citare i tre monoteismi per farsi un’idea delle religioni, ma il tema partiva di lì e bisogna stare al gioco, mentre se vogliamo estendere il ragionamento dovremmo andare in cerca di un saggio più saggio di Nathan, che credo sia alquanto difficile da trovare. . |
12-02-2009, 18.04.13 | #9 |
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Valere e volare.
Caro Plataride,
annoti: "Credo anche io che non sia corretto dire che tutte le religioni si equivalgono, perchè se è vero che tutte le religioni sono una ricerca di Dio, è vero anche che diverse sono le modalità di quest'incontro." Affermare che non valgano tutte egualmente è una cosa; affermare che una sola o più, che una, siano vere e le altre false è un'altra cosa. D'altronde la religione è essenzialmente il culto d'un nume: quindi si può concedere che essa coltivi un nume falso, ma mi pare difficile affermare che sia essa stessa falsa. Se alcuno sogna che, cresciute a sé le ali, potrà volare, l'evento è falso se quegli sia uomo, vero se sia uccello; ma se è falso, ciò non confuta ch'egli abbia veramente sognato. Non altrimenti, denunziare che il sogno sia falso porta seco necessariamente che il sognante non abbia sognato ovvero che abbia sognato altro, che il suo volo, ma non dimostra alcunché circa la verità del suo volo. Anakreon. |
12-02-2009, 18.21.12 | #10 |
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Scettici e chiese.
Caro Emme Ci,
domandi: "E’ però qui il punto: possiamo noi attribuirci la capacità se non il diritto di avere conoscenza certa di un essere divino?" E lo domandi ad uno scettico ?: io dubito che un dio sia al meno tanto, quanto dubito non sia, pronto pure a dubitare anche del dubbio. Affermi: "Tu finisci col dire che è meglio vedere quale delle religioni è la più adatta a servire il consorzio umano: proposta degna di Nathan il saggio, ma con la quale ovviamente elimini il fondamento stesso delle chiese (non solo delle tre monoteistiche), cioè proprio quella certezza di essere in possesso dell’assoluto che le rende tutte fondamentaliste.". Be' sai, non essendo io sacerdote né figlio di sacerdoti, benché in famiglia abbiamo avuto un cardinale nel quindicesimo secolo dell'età volgare, se tolgo il fondamento stesso delle chiese, non me ne dolgo più di tanto. Per altro, dubito che le chiese, quali che siano, rovinino per così poco. D'altronde, l'esempio dei Greci e dei Romani dimostra che possono essere religioni, cerimonie, sacerdoti, templi, pur senza chiese e, di contro, l'esempio di certe fazioni degli ultimi secoli certifica che possono nascere chiese pur senza numi, al meno senza numi celesti. Anakreon. |