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23-02-2009, 07.48.13 | #44 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Quale religione è la vera?
Citazione:
Al contrario perché è chiaro che fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi è implicarta la volontà dell'altro. Il criterio di azione è formale, non specifica quello che di fatto è bene. In altre parti del Vangelo poi si specifica e si entra nel merito: non giudicare, dà a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra, perdona sempre, Il bene deve farsi secondo i bisogni che il prossimo manifesta, e al male che che si subisce non si deve reagire. |
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23-02-2009, 13.11.00 | #45 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
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Sentenze auree ed allucinazioni inani.
Caro San Giorgio,
annoti: "Al contrario perché è chiaro che fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi è implicata la volontà dell'altro." Proprio chiaro non mi pare: si tratta apertamente della volontà nostra, ma non si tratta affatto di quella altrui; la sentenza, così com'è riferita, porta necessariamente seco che il giudizio circa ciò, che vogliamo o non vogliamo ricevere, sia lasciato ad una sola parte, l'altra rimanendo estranea alla deliberazione. Ricordo che già notai, alcuni anni or sono in altro foro, tale singolare sentenza, che appare molto benigna, ma che è veramente in tanto molto proterva, in quanto rimette a noi stabilire che mai vogliano o no gli altri. Comunque sia, pur concedendo che la sentenza possa essere inerpretata come piacerebbe a Te, cioè come un'esortazione ad investigare la volontà altrui, affinché possiamo non fare ciò, che altrui non aggrada; mi pare sia già cosa difficile investigare che mai vogliamo noi: è possibile arrogarsi anche l'investigazione della volontà altrui ?. Definisci: "Il criterio di azione è formale, non specifica quello che di fatto è bene.". Ma non è poca cosa se sia male o bene, essendo evidente che ciò, che sia bene o male per me ovvero che io stimi bene o male, non necessariamente sia il medesimo, che sia per altri, ovvero sia parimenti stimato da altri. Chiarisci: "In altre parti del Vangelo poi si specifica e si entra nel merito: non giudicare, dà a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra, perdona sempre,". Sentenze auree ?: non direi. Forse neppure in una città perfetta, in un mondo perfetto, si può concedere che non giudichiamo mai altrui, che diamo sempre a tutti, pur che chiedano; che non volgiamo mai le spalle, checché significhi volgere le spalle; che porgiamo l'altro lato alle percosse; che perdoniamo sempre: e non si può concedere perché, concedendo, ridurremmo vana e nulla ogni discrezione tra buono e malo, tra bello e turpe, tra onesto e vile, tra probo ed improbo, tra giusto ed ingiusto, tra equo ed iniquo; in breve, tra virtù e vizio, dissolvendo, in una, ogni società civile ed ogni consorzio umano. Non solo, ma i comandamenti stessi, i moniti stesse di Cristo, quali al meno sono riferiti nei libri sacri, sarebbero stati vanamente predicati, vanamente riferiti, se alcuno non potesse mai essere giudicato per i suoi atti; se a ciascuno fosse sempre dovuto quello, che pur esiga; se a tutti dovesse sempre essere concesso il perdono. Concludi ammonendo: "Il bene deve farsi secondo i bisogni che il prossimo manifesta, e al male che che si subisce non si deve reagire." Quali bisogni ?: tutti ?, alcuni ?, quelli naturali ?. Quanto male può alcuno fare altrui senza ritegno d'impedimenti, senza timor di pena ?. Definizioni difficili ed incerte, ma che debbono essere date, se al meno si voglia che tali sentenze non rimangano allucinazioni inani, proferite piuttosto per fascinare le turbe ignoranti, che per proporre una via di prudenza e di sapienza. Anakreon. |
23-02-2009, 13.46.22 | #46 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
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Negazioni e concessioni.
Cara Molca,
domandi: "ANAKREON, da quando in qua il negare garantisce alle persone che ciò che negano sia effettivamente falso?questo è assurdo."; da nessun tempo, come da nessun tempo l'affermare certifica che quanto affermato sia vero. Annoti: "Tutti possono negare Cristo ma il loro negare non vuol dire che non ci sia stato." Senza dubbio, ma io non ho mai negato che Cristo sia stato né lo nego ora, perché giudico verisimile che sia stato nel tempo e nel luogo che la tradizione riferisce. Deduci: "Tutti coloro che negano Cristo senza fare questa riflessione, in verità pretendono che Cristo non sia esistito quindi la mia argomentazione è inconfutabile per chi crede e per chi non crede.". Concedere, che alcun uomo sia mai veramente vissuto in questo mondo, non porta seco necessariamente concedere che sia stato un dio o figlio d'un dio ovvero un vate veridico o che altro mai alcuno voglia allucinare. Concludi ammonendo: "PS nell'affermare che tutte le religioni sono parola di Dio, voi insultate Dio perchè gli date dello stupido". Considerando che egli, se pur sia, permette che innumere religioni d'innumeri numi siano coltivate dalle genti mortali, piuttosto che stupido dovresti definirlo negligente, pur concesso che un dio si debba dare cura delle religioni dei mortali. Ma io, ad esempio, no 'l concedo. Anakreon. |
23-02-2009, 22.02.18 | #47 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Quale religione è la vera?
Forse potrebbe aiutare la comprensione sulle religioni il farsi alcune domande come ad esempio - perché nella storia dell’uomo i fondatori delle grandi religioni sono apparsi tutti dal 500 a.C. al 600 d.C circa? –
Anche è importante chiedersi -perché il buddismo ed il cristianesimo nella terra dove il relativo messaggio è stato annunciato sono quasi scomparsi? - Forse se troviamo le risposte a quelle domande capiamo cosa sono le religioni ed allora siamo in una posizione migliore per rispondere alla domanda di emmeci. |
24-02-2009, 07.43.16 | #48 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Quale religione è la vera?
Citazione:
Credo che anche questa constatazione storica possa sostanziare la realtà evolutiva. Non bisogna dimenticare che il buddismo nasce anche come "reazione" al bramanesimo e all'interno dell'induismo la cui origine è assai più remota. Lo spostamento ad est del buddismo si è determinato anche per l'attiva reazione dell'induismo e quindi per ragioni politico-religiose. Per quanto riguarda islamismo e cristianesimo, l'islamismo ha avuto più presa perchè è religione spiccatamente "arabica" e "nazionalistica" ed ha soppiantato facilmente ebraismo e cristianesimo. Queste sono le prime cose che mi vengono in mente ma certamente vi saranno altre analisi ed altri elementi da prendere in considerazione. |
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27-02-2009, 14.41.18 | #49 | |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Quale religione è la vera?
Citazione:
Il Vangelo non è una religione, ma un testo nato intorno alla figura di Gesù che viene definito Cristo. Da ciò che Gesù ha detto o si dice abbia detto e fatto o si dice che abbia fatto sono nate delle religioni che si dicono fondate sulla sua parola(Che per chi crede è la parola di Dio)chiamate religioni Cristiane. Fra queste vi è quella dei Testimoni di Geova, che a mio avviso fra tutte si sforzano di mettere in pratica "letteralmente" ciò che Gesù disse, e non bisogna esser certo profeti per sapere ste cose. Gesù ad un certo punto dice"“Beato sei tu, Simone figlio di Giona, poiché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa… ..."A ognuno il compito di riconoscere i frutti migliori. |
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27-02-2009, 16.54.13 | #50 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Quale religione è la vera?
Se torno per un momento a questo argomento, cioè alla domanda “quale è la religione vera?” mi viene da suggerire di leggere ciò che ho scritto sotto il titolo “una religione virtuale”, pensando che forse proprio questa potrebbe essere considerata come la religione vera.
E per evitarvi il fastidio di leggere e rileggere, riassumo il concetto in poche righe. La religiosità (dice una studiosa americana, ma è ciò che io stesso penso) ha una grande forza come sostegno alla convivenza e come invito a cercare significati e valori che sorpassino quelli superficiali a cui si abituano gli uomini, ma presenta anche il rischio di trasformare questo suo grande potere in brama di dominio se non di sopraffazione, con i tragici risultati a cui assistiamo. Così sembra quasi più giusto proporre un abbassamento di tono, cioè una versione più tenue della fede religiosa quale è quella che ci portiamo dietro da secoli, una versione che ho chiamato virtuale, cioè una religione se non d’amore (visto l’uso che viene fatto di questa parola), di rispetto per gli altri, in quanto siamo tutti obbligati a convivere in questo mondo, qualunque sia la religione alla quale siamo stati educati: cristianesimo (nelle sue varie versioni), ebraismo, induismo, buddismo.... e perfino quella che qualcuno qui insiste a chiamare una fede laica. Forse direte che una tale fede non basta, o è un controsenso. Però escludere tutto ciò che richiama il fondamentalismo, tutto ciò che sa di guerre di religione, mi pare un risultato importante. E poi sarebbe davvero, questa, una religione debole? O una religione forte se, facendo sparire tutti i dogmi delle chiese e le superstizioni dei popoli, lascerebbe alla fede la sua virtù essenziale – cioè non virtuale – di credere in un Dio spogliato di tanti vani attributi e dotato solo di quell’attributo “assoluto” che lo manterrà vivo per l’eternità? |