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01-12-2007, 11.23.06 | #104 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-11-2007
Messaggi: 65
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Riferimento: <<Perché credere in qualcosa di divino quando puoi credere in te stesso?
Citazione:
E' affascinante il tuo modo di esprimerti, ma nonostante mi senta vicino al tuo pensiero per molti versi, devo dirti che non sono d'accordo sulla certezza che provi per la "verità"... Benchè questa certezza sia in ognuno di noi questo non vuol dire che essa esiste, potrebbe essere l'ennesima illusione (oggi mi propongo indegnamente di fare le vesti di Nietzsche). La mia citazione di kant voleva esprimere un sentimento che infondo provano tutti gli uomini, chi più chi meno, ma la realtà potrebe non essere come si spera che sia. |
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01-12-2007, 11.34.37 | #105 | |
Utente bannato
Data registrazione: 19-09-2007
Messaggi: 522
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Riferimento: <<Perché credere in qualcosa di divino quando puoi credere in te stesso?
Citazione:
Se Dio esiste ed è la nostra Origine ed il nostro Arrivo, allora l'escluderlo dalla nostra vita non permetterebbe di poterlo sopperire/sostituire trasformandolo/traducendolo in un Idealismo concettuale di tipo umano e mentale per il progresso dell'umanità stessa. Questo perché Dio andrebbe conosciuto, a meno che non fosse solo frutto del nostro essere umani coscienti di sé. In altre parole, se non provengo da me stesso e non vado se non verso qualcosa che realmente è, allora nell'eventuale esistenza di Dio potrebbe dischiudersi l'intero significato umano ed in tal senso potrebbero altresì essere necessari strumenti molto precisi e particolari di "salvezza" ed "evoluzione" umana, allo stato di oggi .. Che te ne pare ? Tutti "matti" i "fideisti" .. ? Sei convinto che possa divenire realmente saggio un ateo escludendo Dio e credento unicamente in se stesso ( idealismi irrazionali a parte ) ? |
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01-12-2007, 16.40.03 | #106 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: <<Perché credere in qualcosa di divino quando puoi credere in te stesso?
Caro koan, come avrai notato, nonostante il demonietto ironico-metaforico, non escludo certo l’importanza e il valore della fede nella storia dell’umanità e di ognuno di noi, irritando coloro che sinceramente credono, come Eretiko, nelle verità della scienza e nell’unità fisica di tutte le cose, dal big bang agli slanci del più scatenato pensiero. Quello che mi distanzia da coloro che, come si dice normalmente, hanno fede, è che la fede è assai meno e assai più di ciò che si dice e che dicono le religioni – è fede nell’assoluto qualunque nome esso possa ricevere (non c’è bisogno dei cabbalisti per scoprire il nome di Dio), ignorando dogmi e decaloghi di qualunque chiesa, a costo di perdere il timore di Dio che è più in alto di ogni emozione, di ogni linguaggio, della stessa logica e della distinzione del bene e del male, fino a sembrare privo di realtà. E questo non solo avvicina il mio pensiero a quello dei mistici più radicali, ma – io credo – a quello dei più umili e privi di spirito, se non anche gli idioti: a ciò che si agita nel loro cuore quando si piegano in sé e sentono nel loro respiro il respiro dell’infinito.
Dunque: 1) la fede è un fatto individuale; 2) la fede è un fatto assolutamente libero; 3) ciò che può dire chi ha fede non è prestabilito, cioè chi ha fede può dire tutto, e niente di ciò che dice può essere giudicato eretico se non da un consesso di giudici orgogliosi di tenere salde le redini di un'umanità ormai senza freno. La mia speranza è che, nel rovinio attuale di tutte le fedi, questa fede più alta e più pura possa affermarsi senza dare troppo scandalo a coloro che sono attaccati a un rosario e a quei maestri onniscienti che, se si scagliano contro l’eutanasia dei mortali, forse dovranno accettare quella – sancita da chi è più in alto di loro - delle stesse chiese. (Metafora o ironia? Forse, almeno per una volta, niente di questo: solo voglia di dire tutto). |